Dott.ssa Alessia Bandettini - Psicologa

Dott.ssa Alessia Bandettini - Psicologa Sono una psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitiva e facilitatrice Mindfulness.

Mi occupo di sostegno psicologico per adulti, adolescenti e bambini, di valutazione e potenziamento cognitivo e della conduzione di gruppi di Mindfulness.

16/09/2024

🌟 Benvenuto "Colombo Bimbi"! 🌟

Siamo felici di presentarvi il nostro nuovo reparto specializzato nella cura dei più piccoli, parte del Centro Colombo Genova. 🏥✨

Colombo Bimbi si occupa di: 👶 Osteopatia e Fisioterapia Pediatrica 🗣️ Logopedia 🎓 Pedagogia 🧠 Psicoterapia e Neuropsichiatria Infantile 🤝 Riabilitazione Psichiatrica

Un team multidisciplinare di professionisti lavora in sinergia per seguire i bambini in ogni fase del loro sviluppo, garantendo un approccio personalizzato per ogni esigenza.

👩‍⚕️ I nostri esperti: • Dott.ssa Michela Delucchi – Fisioterapista • Dott.ssa Valentina Bignone – Osteopata • Dott.ssa Rita Benzi – Neuropsichiatra Infantile • dott.ssa Francesca Casazza - Logopedista • Dott.ssa Alessia Bandettini - Psicologa • dott.ssa Monica Iacono e dott.ssa Marina Negroni - Pedagogista Clinico!

Ci prendiamo cura dei bambini con trattamenti delicati e mirati, favorendo uno sviluppo armonioso. 💪💙

👉 Contattaci al Centro Colombo Genova per maggiori informazioni! 📞✨

📍 Centro Polispecialistico Colombo - Viale Sauli 39/3

☎️ 010 8065767 – Per fisioterapia e riabilitazione

☎️ 010 2361217 – Per visite specialistiche

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Come abbiamo visto nei post precedenti, i bambini iniziano a sviluppare le loro capacità autoregolatorie già a partire d...
02/11/2023

Come abbiamo visto nei post precedenti, i bambini iniziano a sviluppare le loro capacità autoregolatorie già a partire dai primi anni di vita. Noi adulti però possiamo aiutarli sostenendo l'acquisizione di una competenza così importante e con effetti su tantissime aree.

Ma come possiamo fare?

1) Possiamo essere un modello di autoregolazione. I bambini imparano moltissimo osservandoci: mostrandoci regolati nelle varie situazioni possiamo forniamo loro sicuramente un buon esempio.

2) Possiamo creare occasioni in cui il bambino possa fare esperienza delle sue capacità autoregolatorie, a cominciare dal gioco.

3) Se li vediamo in difficoltà possiamo aiutarli in modo esplicito, ad esempio condividendo con loro alcune strategie che per noi sono efficaci.

4) Dobbiamo riconoscere quando il bambino ha successo nelle situazioni che richiedono una buona autoregolazione e rinforzarlo, in modo che sia più propenso a ripetere lo stesso comportamento in futuro.

Secondo voi che altro si può fare per sostenere lo sviluppo dell'autoregolazione?



Il sistema di difesa, sotto il controllo del tronco encefalico, è una di quelle funzioni che abbiamo ereditato dai nostr...
05/08/2023

Il sistema di difesa, sotto il controllo del tronco encefalico, è una di quelle funzioni che abbiamo ereditato dai nostri antenati più antichi nella storia dell'evoluzione. Certo, i pericoli nel nostro ambiente sono cambiati: non ci troviamo tutti i giorni a doverci difendere dai predatori. Quello che non è cambiato è il nostro modo di reagire ad essi. Esistono diversi tipi di reazione che possiamo avere di fronte a una minaccia percepita.
Le risposte di Fight (attacco) e Flight (fuga) sono di tipo attivo: la scarica di adrenalina che riceviamo di fronte a un pericolo ci prepara all'azione.
Quando, invece, ci troviamo di fronte a un pericolo percepito come troppo grave per la nostra incolumità perché siano efficaci le risposte di attacco o di fuga, si presentano il Freezing (paralisi) o il Fainting (collasso/svenimento), che invece inibiscono l'azione. L'obiettivo, a livello biologico, è quello di non essere visto dal predatore o di essere scambiati per carogne, non rappresentando quindi un pasto invitante per chi si nutre solo di animali vivi.
N.B. Non essendoci un coinvolgimento della corteccia cerebrale, l'interpretazione di un segnale come minaccioso e la reazione di risposta è al di fuori della nostra consapevolezza. Si tratta di passaggi estremamente rapidi e assolutamente involontari e automatici.

Oggi vi vorrei parlare di uno dei temi principali dell'orientamento che ho scelto per la mia formazione come psicoterape...
08/07/2023

Oggi vi vorrei parlare di uno dei temi principali dell'orientamento che ho scelto per la mia formazione come psicoterapeuta. Questo vede le sue fondamenta nell'approccio cognitivo- evoluzionistico, che legge il nostro modo di agire, sentire e pensare alla luce, appunto, dell'evoluzione. Secondo questo modello, quindi, la mente umana è un sistema organizzato in modo gerarchico, con diversi livelli funzionali.
Il primo livello è quello del Cervello Rettiliano, corrispondente al tronco encefalico. E' il sistema più antico, presente già nei rettili. Guida la sopravvivenza, l'adattamento e la riproduzione attraverso le sensazioni, gli impulsi e l'apprendimento per prove ed errori.
Il secondo livello è quello del Cervello Limbico, corrispondente al sistema limbico. E' presente dagli uccelli in su. Permette il riconoscimento dei membri della nostra stessa specie e guida le nostre relazioni con loro attraverso le emozioni.
Infine, il terzo livello è quello della Neocorteccia. E' presente dai primati e massimo sviluppo nell'essere umano. Permette di dare senso a noi stessi, agli altri e agli agli eventi attraverso il senso del tempo, la coscienza, il linguaggio verbale, la creatività, la capacità di attribuire significato e la sequenzialità.
Tutti e tre i livelli sono importanti ed è fondamentale che lavorino in maniera integrata. La loro disregolazione può essere legata allo sviluppo della psicopatologia. Conoscerne la struttura ci aiuta a comprendere meglio la sofferenza del paziente, fornendo anche a lui una nuova chiave di lettura del proprio funzionamento.

20/03/2023

Abbiamo già parlato di alleanza e obiettivi condivisi. Ma cosa implicano?

All'interno dell'intero percorso, che sia di natura psicologica o psicoterapeutica, il paziente ha il ruolo del (co-)protagonista. Non si lascia trasportare passivamente dal professionista, perché questo non avrebbe alcuna efficacia. Diventa anzi agente attivo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Agente attivo significa sforzo attivo. Significa fatica, significa scavare e andare a fondo, immergendosi in parti di sé che magari sono sempre state coperte. Significa fare i conti con emozioni dolorose, dare voce a pensieri silenziati. Significa impegnarsi in un cammino che può essere lungo e in salita e significa trovare dentro di sé l'energia e la motivazione per proseguire.

Sì ma in tutto questo lo psicologo dov'è?
È proprio accanto a voi lungo tutta la strada, condivide la vostra fatica in ogni istante.
E insieme a voi ammira il panorama alla fine della salita.

Per chi soffre di un disturbo alimentare, che sia Anoressia, Bulimia o Binge Eating.Per chi soffre di un disturbo alimen...
15/03/2023

Per chi soffre di un disturbo alimentare, che sia Anoressia, Bulimia o Binge Eating.
Per chi soffre di un disturbo alimentare che non rientra perfettamente in un'etichetta diagnostica, ma non per questo è meno importante.
Per chi soffre e basta, senza sapere ancora perché.
Per chi ha un corpo visibilmente "malato".
Per chi non ce l'ha, quindi "in fondo non stai così male".
Per chi è sostenuto nella lotta con un disturbo alimentare.
Per chi nel disturbo si sente solo.
Per chi si sta curando, a costo di mettere in pausa la propria quotidianità per prendersi cura di sé.
Per chi vorrebbe farlo, ma la lista d'attesa è ancora troppo lunga.
Per chi è riuscito a uscirne ed è guarito.
Per chi non ce l'ha fatta.
Per i genitori, i figli, i fratelli, le sorelle, gli amici e le amiche che assistono impotenti alla sofferenza di chi amano.
Per tutti, oggi è la .

Con questa foto condivido con voi una nuova esperienza iniziata a gennaio e che mi vedrà impegnata per tutto il 2023. Al...
27/02/2023

Con questa foto condivido con voi una nuova esperienza iniziata a gennaio e che mi vedrà impegnata per tutto il 2023. Al Centro Disturbi Alimentari della ASL3 di Quarto sto avendo l'opportunità di approfondire la mia formazione nell'ambito della valutazione e del trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

È un'area che riveste una certa importanza per me e mi piacerebbe accompagnare anche voi nella conoscenza di questi disturbi.

Voi quanto sapete di DCA?

Quando parliamo di emozioni è sempre bene tenere a mente che non esistono emozioni giuste ed emozioni sbagliate, esiston...
13/11/2022

Quando parliamo di emozioni è sempre bene tenere a mente che non esistono emozioni giuste ed emozioni sbagliate, esistono solo emozioni più o meno piacevoli. Ogni emozione è importante perché ci comunica qualcosa, ci manda un messaggio che va ascoltato. Non potremmo vivere solo di emozioni piacevoli, così come non potremmo vivere solo di emozioni spiacevoli. Perciò non giudichiamoci, non colpevolizziamoci e non desiderariamo "far sparire" quello che proviamo. Ricordiamocelo, tutte le emozioni sono utili!

Ancor più che da grandi tecniche, la buona riuscita di un percorso di sostegno psicologico/terapeutico dipende dall'inst...
28/10/2022

Ancor più che da grandi tecniche, la buona riuscita di un percorso di sostegno psicologico/terapeutico dipende dall'instaurazione di una buona relazione tra psicologə e paziente. All'interno di questa relazione, le due parti sono alla pari: lə psicologə è espertə dei processi psicologici e del funzionamento della mente, ma lə paziente è lə massimə espertə di se stessə. Per questa ragione, non è lə psicologə a stabilire gli obiettivi terapeutici, ma sono concordati insieme allə paziente nel corso delle prime sedute e in certi casi rivisti con il procedere del percorso. La formulazione di un obiettivo congiunto è il risultato dell'incontro tra i bisogni che hanno spinto lə paziente a rivolgersi a unə professionista e un'eventuale riformulazione da parte dellə psicologə sulla base delle proprie conoscenze, in modo da rendere l'obiettivo più funzionale e raggiungibili.
Solo con un obiettivo condiviso paziente e psicologə possono allearsi e cooperare per raggiungerlo insieme.

A molti di noi capita di provare una certa resistenza all'idea di rivolgersi a uno psicologo. Questo è dovuto in parte a...
06/10/2022

A molti di noi capita di provare una certa resistenza all'idea di rivolgersi a uno psicologo. Questo è dovuto in parte a un pregiudizio sociale nei confronti della salute mentale (anche se per fortuna piano piano stiamo cambiando atteggiamento), in parte all'idea che dobbiamo per forza cavarcela da soli. Spoiler: non è così.
Vediamo insieme in quali situazioni può essere utile rivolgersi a uno psicologo:

🔹Per conoscere meglio noi stessi, i nostri obiettivi, i nostri reali desideri

🔹Per imparare a gestire meglio le nostre emozioni

🔹Quando stiamo affrontando un periodo di cambiamento, o ci sentiamo sopraffatti e sentiamo di non avere abbastanza risorse

🔹Quando ci sentiamo "bloccati" in situazioni che non ci fanno stare bene

🔹Quando sentiamo di vivere momenti di crisi, di disagio o di sofferenza da cui vogliamo uscire

Torniamo a parlare di autoregolazione!Oggi parliamo di come si sviluppa l'autoregolazione nei bambini e quanto tale svil...
12/09/2022

Torniamo a parlare di autoregolazione!
Oggi parliamo di come si sviluppa l'autoregolazione nei bambini e quanto tale sviluppo sia strettamente connesso al linguaggio. Il bambino, infatti, in un primo momento si regola grazie ai comandi linguistici dei genitori (o di altre figure significative). In un secondo momento, inizia a fare suoi tali comandi e li usa per regolarsi autonomamente; per farlo, si serve del "linguaggio autodiretto": il bimbo pianifica ad alta voce le sue attività (es: "adesso metto a posto la macchinina") e, sempre a voce alta, esplicita divieti e proibizioni (es: "no, questo non si fa"). In questo modo si aiuta nella regolazione del proprio comportamento e delle proprie emozioni. Se ci pensiamo, capita anche a noi a volte di usare la nostra voce per regolarci, soprattutto nei momenti in cui siamo più stanchi. Infine, verso i 5-6 anni il linguaggio autodiretto viene progressivamente interiorizzato: il bambino non ha più bisogno di parlare ad alta voce per regolarsi.
L'aspetto interessante è che l'autoregolazione inizia a svilupparsi grazie all'uso del linguaggio all'interno della relazione con i genitori o con altre figure significative: per una buona autoregolazione, quindi, è importante una buona relazione (oltre alla componente linguistica).

A voi è capitato di notare queste fasi nei vostri bambini?

Indirizzo

Viale Sauli 39/2
Genova
16121

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