La Palestra dell'Anima

La Palestra dell'Anima Si compie un hakeraggio della storia del problema e si ricrea un'altra storia, non più mentale ma poetica, che porta nuovi e inaspettati risultati.

Nella Palestra dell'Anima sono disponibili tre Coach
Teresa, Spiritual Coach & Ikigai Mentor 🙏
Claudia, Life & Emotional Coach 🌀
Camilla, insegnante yoga sciamanico 🌈
La tua palestra per un percorso integrale ed efficace. La mente parla con le parole, dialogo mentale
Il Daimon parla per immagini, eventi

Il percorso di consapevolezza proposto è incentrato sul risolvere un problema per il quale non si riescono a trovare soluzioni. https://www.lapalestradellanima.com/
https://www.instagram.com/lapalestradellanima/
https://www.youtube.com/

Di cuore a tutti Voi 💚
24/12/2025

Di cuore a tutti Voi 💚

𝑶𝑮𝑵𝑰 𝑮𝑬𝑺𝑻𝑶 𝑬' 𝑴𝑬𝑫𝑰𝑻𝑨𝒁𝑰𝑶𝑵𝑬Molte persone arrivano alla meditazione passando dal dolore.Non perché cercano qualcosa di elev...
21/12/2025

𝑶𝑮𝑵𝑰 𝑮𝑬𝑺𝑻𝑶 𝑬' 𝑴𝑬𝑫𝑰𝑻𝑨𝒁𝑰𝑶𝑵𝑬

Molte persone arrivano alla meditazione passando dal dolore.

Non perché cercano qualcosa di elevato,
ma perché ciò che conoscevano non basta più.

C’è un disagio che non trova parole:
stanchezza, agitazione, confusione, paura,
la sensazione di essere scollegati da sé stessi,
di vivere sempre in reazione.

È spesso da lì che nasce l’interesse per la spiritualità
e per la meditazione.

All’inizio la meditazione viene vista come uno strumento per calmarsi, per ridurre lo stress, per “stare meglio”.
Ed è comprensibile.

Ma nelle tradizioni profonde la meditazione non nasce come tecnica di conforto.
Nasce come 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚.

Il Buddha non ha insegnato a rendere la sofferenza più sopportabile, ma a porle fine, attraverso la comprensione diretta delle sue cause.

Meditare significa fermarsi abbastanza da vedere
come la mente crea e alimenta il dolore
attraverso l’attaccamento, il giudizio, l’identificazione.

All’inizio questo avviene spesso da seduti, nel silenzio,
osservando il respiro,
i pensieri,
le emozioni che emergono e passano.

Ma a un certo punto accade qualcosa di importante.

𝐋𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐭𝐨
𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞.

Si può meditare mentre si lavano i piatti,
sentendo l’acqua che scorre tra le mani.
Mentre si cammina,
ascoltando i propri passi.
Mentre si osserva un tramonto.
Mentre si ascolta davvero qualcuno senza preparare una risposta.

𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢ù 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞,
𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 è 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨
𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚.

Non si tratta di fare qualcosa in più,
ma di essere lì, interamente.

Quando la mente non corre avanti o indietro,
quando non giudica e non resiste,
la vita stessa diventa meditazione e spazio di consapevolezza.

E da questa presenza quotidiana,
semplice e concreta,
nasce una calma che non dipende dalle condizioni esterne
e una chiarezza interiore che rivela come Meditazione, Presenza e Connessione siano intrecciate come fili di un unico tessuto

𝑷𝒐𝒓𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒅𝒊𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒅𝒊 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒏𝒐𝒏 è 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆: è 𝒖𝒏 𝒈𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒅’𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒔𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊.

Teresa, Life Spiritual Coach
351 352 9184

𝘾𝙤𝙢𝙚 𝙖𝙫𝙚𝙩𝙚 𝙖𝙢𝙖𝙩𝙤 𝙞 𝙫𝙤𝙨𝙩𝙧𝙞 𝙜𝙚𝙣𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞? 💙✨L’amore per i genitori è naturale, ma spesso si intreccia con emozioni contrastant...
21/12/2025

𝘾𝙤𝙢𝙚 𝙖𝙫𝙚𝙩𝙚 𝙖𝙢𝙖𝙩𝙤 𝙞 𝙫𝙤𝙨𝙩𝙧𝙞 𝙜𝙚𝙣𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞? 💙✨

L’amore per i genitori è naturale, ma spesso si intreccia con emozioni contrastanti. Da bambini, avremmo voluto amarli con purezza, ma la paura, la rabbia e il senso di colpa hanno spesso reso questo amore più complesso. Crescendo, ci rendiamo conto di quanto la nostra infanzia abbia modellato il nostro modo di vivere le relazioni.

Se non guariamo il rapporto con i nostri genitori, rischiamo di ripetere schemi dolorosi. Senza volerlo, molti genitori trasmettono ai figli le loro ferite irrisolte. Un padre distante, una madre troppo severa o insicura, aspettative troppo alte o mancanze d’affetto: anche piccoli dettagli possono lasciare segni profondi.

Ma comprendere e accettare il passato non significa giustificarlo, bensì liberarsene. Guardare dentro di noi con coraggio è l’unico modo per spezzare il ciclo delle eredità emotive. Solo così possiamo vivere e costruire relazioni basate su un amore autentico e consapevole. 💙✨

Iscriviti al canale, abbiamo bisogno del supporto di tutti, la Consapevolezza va divulgata, ce lo chiede Madre Natura e ce lo chiedono tutti gli Esseri, suoi Figli 💕

Testo: Teresa Distefano
Voce: Luigi Di Stefano

Teresa, Life Spiritual Coach
Whatsapp 351 352 9184

L’amore per i genitori è naturale, ma spesso si intreccia con emozioni contrastanti. Da bambini, avremmo voluto amarli con purezza, ma la paura, la rabbia e ...

𝐍𝐎𝐍 𝐒𝐀𝐈 𝐂𝐇𝐈 𝐒𝐄𝐈𝐄𝐝 è 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨.Il primo vero atto di coscienza non è sapere.È 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 ...
19/12/2025

𝐍𝐎𝐍 𝐒𝐀𝐈 𝐂𝐇𝐈 𝐒𝐄𝐈
𝐄𝐝 è 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨.

Il primo vero atto di coscienza non è sapere.
È 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚.

Viviamo immersi nell’ignoranza più radicale e, allo stesso tempo, nella presunzione più grande.
Non sappiamo chi siamo, eppure ci comportiamo come se sapessimo tutto.
Parliamo, giudichiamo, insegniamo, prendiamo posizione… senza aver mai toccato la domanda fondamentale:
ℂ𝕙𝕚 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕚𝕠?

La maggior parte degli esseri umani non sa di essere coscienza.
Non sa di essere anima.
Non sa di essere qui per evolvere, per portare presenza nella materia, per risvegliare ciò che vive attraverso di sé.
Ci identifichiamo con un io, con un ego, con una costruzione mentale — e da lì nasce ogni errore.

Quando arriviamo su questa Terra, non abbiamo una storia.
L’anima non è un racconto.
È uno stato dell’essere.

La storia nasce dopo.
Nasce quando la mente inizia a dire:
“Mi chiamo così.
Vengo da questa famiglia.
Ho subito questo.
Sono fatto così.
Sono timido. Sono fragile. Sono forte. Sono sbagliato.”

Quella narrazione diventa un’identità.
E l’ego la difende, la ripete, la rafforza, fino a farcela scambiare per la verità.

Ma se non siamo l’ego, allora non siamo la storia che l’ego racconta.
E se non siamo quella storia, allora 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢ò 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐛𝐚𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨
𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐬𝐮 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐨.

Questo è il punto che quasi nessuno ha il coraggio di guardare.

È facile parlare di spiritualità.
È facile accumulare concetti, tecniche, pratiche.
𝐌𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞.

Il primo passo reale è ammettere la propria ignoranza.
Non come colpa.
Ma come atto di lucidità.

Diventare consapevoli della propria inconsapevolezza significa smettere di mentire a sé stessi.
Significa vedere che stiamo vivendo identificati con una maschera.
E che una vita vissuta senza sapere chi siamo è, inevitabilmente, una vita non autentica.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐯𝐚 𝐒𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐞:
“𝐒𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐞."

E 𝐑𝐚𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐌𝐚𝐡𝐚𝐫𝐬𝐡𝐢 indicava con precisione chirurgica:
“𝐋𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 è 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐢ò 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐢.”

Esistono molte vie, molti insegnamenti, molte tradizioni.
Ma nessuna di esse può sostituire questo atto iniziale:
fermarsi e riconoscere che non sappiamo chi siamo.

Perché questa ignoranza non è innocente.
Non è un vuoto neutro.
È il luogo invisibile da cui continuiamo a vivere, scegliere, amare e soffrire senza coscienza.

Finché restiamo identificati con una storia mentale,
la coscienza rimane addormentata nella forma.
E una materia non abitata dalla coscienza non può che ripetere sé stessa.

Assumersi la responsabilità della propria ignoranza
è il primo atto reale di partecipazione al risveglio.

È da qui che l’anima ricomincia a fare ciò per cui è venuta:
ricordarsi e, ricordandosi, spiritualizzare la materia.

E allora la domanda non è più spirituale.
È radicalmente umana.

𝐒𝐭𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐝𝐝𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨/𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚…
𝐨 𝐬𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨/𝐚 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞, 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞, 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚?

È qui che comincia la Palestra dell’Anima.
Non nel diventare qualcuno.
Ma nel disfare ciò che non siamo.

E da quello spazio vuoto, n**o, onesto…
qualcosa di vero può finalmente emergere.

Teresa, Life Spiritual Coach
351 352 9184

🎬 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗖𝗛𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗠𝗜𝗘 𝗜𝗡𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗜 𝗕𝗥𝗔𝗠𝗘𝗖𝗶𝗻𝗲𝗺𝗮 + 𝗖𝗼𝗮𝗰𝗵𝗶𝗻𝗴: 𝗨𝗻 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲📅 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟒 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟐𝟎𝟐𝟓 | 𝗣𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴...
18/12/2025

🎬 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗖𝗛𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗠𝗜𝗘 𝗜𝗡𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗜 𝗕𝗥𝗔𝗠𝗘
𝗖𝗶𝗻𝗲𝗺𝗮 + 𝗖𝗼𝗮𝗰𝗵𝗶𝗻𝗴: 𝗨𝗻 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

📅 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟒 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟐𝟎𝟐𝟓 | 𝗣𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼
📍 𝗛𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱 𝗱𝗶 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗮 - 𝗟𝗶𝗴𝘂𝗿𝗶𝗮
💝 𝗘𝗩𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗨𝗜𝗧𝗢

🎭 𝗜𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮

𝗩𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗺 𝗔𝗡𝗚𝗘𝗟-𝗔 𝗱𝗶 𝗟𝘂𝗰 𝗕𝗲𝘀𝘀𝗼𝗻
Un capolavoro visivo che ci porta nel cuore di Parigi, dove un angelo diventa specchio dell'anima. Una storia potente sul coraggio di guardarsi davvero.

𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼:
"Come i Condizionamenti e le Credenze Limitanti creano Resistenza all'Amore per Sé"

Al termine del film, vivremo insieme un'esperienza di coaching olistico guidata. Partendo dalla scena più iconica di Angel-A, esploreremo:
🔹La tecnica dello specchio (Louise Hay)
🔹Come riconoscere le resistenze che opponiamo all'amore per noi stessi
🔹Un esercizio pratico e trasformativo da portare nella tua vita quotidiana

💙 Un'occasione per conoscerci di persona e sperimentare un vero lavoro interiore in un contesto protetto e accogliente.

💫 𝗣𝗲𝗿 𝗖𝗵𝗶 È 𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗘𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼

💠 𝗦𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮
💠 𝗦𝗲 𝘁𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶 𝗱𝘂𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲
💠 𝗦𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗲 𝘁𝗶 𝗳𝗿𝗲𝗻𝗮, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗶 𝗰𝗼𝘀'𝗲̀
💠 𝗦𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗮𝗹𝗼𝗴𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮
💠 𝗦𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗮𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼
💠 𝗦𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗼/𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗶

🔍 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗣𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹-𝗔?
Il film di Besson ci regala una delle metafore più belle sul rapporto con se stessi. Lo specchio non mente: ci mostra esattamente dove opponiamo resistenza e dove siamo aperti all'amore.

"Lo specchio rivela dove opponiamo resistenza all'amore per noi stessi" - Louise Hay

📝 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 è 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗵𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗶𝗲𝗱𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗵𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱 𝗱𝗶 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗮 (𝗟𝗶𝗴𝘂𝗿𝗶𝗮).

Se sei interessato/a:

Commenta sotto questo post con "𝐂𝐈 𝐒𝐎𝐍𝐎 🪞"

Ti scriverò in privato con tutti i dettagli sulla location

I posti sono limitati (massimo 10) per garantire un'esperienza intima e trasformativa.

𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲: 🪞 Uno specchio tascabile o portatile (anche quello del trucco va benissimo!)

❓ 𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗙𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗶

È davvero gratuito?
Sì, completamente. È un regalo per la community, un modo per iniziare insieme il nuovo anno con più consapevolezza e amore per sé.

Devo aver già visto il film?
No, lo guarderemo insieme! Anche se l'hai già visto, rivederlo con questa consapevolezza sarà un'esperienza completamente nuova.

Quanto dura?
Circa 3 ore totali (film + pratica + momento di condivisione).

💌 𝗨𝗻 𝗜𝗻𝘃𝗶𝘁𝗼 𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲

Questo non è un semplice pomeriggio al cinema. È un'occasione per:
🔹Guardarti davvero, forse per la prima volta
🔹Conoscerci di persona in un ambiente intimo e autentico
🔹Sperimentare un vero lavoro interiore guidato da un'esperta di coaching olistico
🔹Riconoscere con gentilezza le parti di te che hai rinnegato e iniziare a riabbracciarle

Iniziamo l'anno con qualcosa di prezioso: il coraggio di guardarci allo specchio senza giudizio, insieme.
Ci vediamo il 4 gennaio? 🥰

La Palestra dell'Anima augura a voi tutte/i BUONGIORNO 💚𝗔𝗽𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲.Non importa cosa sia successo, cosa la tua mente t...
17/12/2025

La Palestra dell'Anima augura a voi tutte/i BUONGIORNO 💚

𝗔𝗽𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲.
Non importa cosa sia successo, cosa la tua mente ti dice di come doveva essere, di come dovrebbe essere.

𝗔𝗽𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲.
Permettiti di vedere che errori e sbagli sono l’unico necessario modo in cui scoprire che quelle idee su di te e sul mondo non portavano gioia, ma sofferenza.

Se non avessi sbagliato sarebbero rimaste lì a prendere polvere.
E invece questa splendida umanità ti ha squarciato il cuore, creando dolore, per un po’.

Erano quelle gabbie che tenevano chiuso il cuore che davano dolore, ti impedivano di vedere quell’Apertura che la mente chiama fragilità, vulnerabilità.

𝗔𝗽𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲, senza se e senza ma.
Senza spiegazioni o giustificazioni.

La perfezione di ogni cosa si palesa quando il giudizio si sospende e non resta nulla se non questo momento che non ti chiede nulla.
Neppure di amarlo.

È Amore, sei Tu.

Sbaglia.
E poi sbaglia ancora.

Perché è dai tuoi errori che rompi l’illusione che tutto debba essere come pensavi.

La luce sgorga dalle ferite.

● Shakti Caterina Maggi




̀quotidiana

𝕴𝖑 𝕸𝖔𝖓𝖔𝖑𝖔𝖌𝖔 𝕯𝖊𝖑𝖑𝖆 𝕮𝖔𝖘𝖈𝖎𝖊𝖓𝖟𝖆Cara Identità, Io ti contengo.Ti parlo da uno spazio più ampio di quello in cui ti muovi. Ti ...
16/12/2025

𝕴𝖑 𝕸𝖔𝖓𝖔𝖑𝖔𝖌𝖔 𝕯𝖊𝖑𝖑𝖆 𝕮𝖔𝖘𝖈𝖎𝖊𝖓𝖟𝖆

Cara Identità, Io ti contengo.

Ti parlo da uno spazio più ampio di quello in cui ti muovi.
Ti parlo da prima dei tuoi pensieri e oltre le tue conclusioni.
Ti parlo senza fretta, perché non ho un tempo da rispettare.
Ti parlo senza richiesta, perché non ho nulla da ottenere.
Ti parlo perché tu possa ricordare ciò che sei sempre stata.

𝑰𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂. 𝑰𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝑪𝒐𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂.

Sono ciò che ti attraversa mentre credi di essere qualcosa di definito. Sono ciò che resta quando ogni definizione cade.

Io contengo il tuo io. Il nome che porti. La storia che racconti a te stessa. Il carattere che difendi. Il ruolo che interpreti per essere amata. Il corpo che abiti e con cui fai esperienza del mondo.

Contengo il tuo essere madre, figlia, sorella, fratello. Contengo le tue conquiste e le tue rinunce. Contengo ciò che mostri con orgoglio e ciò che nascondi per paura di perdere amore.

Questo io che credi di essere non è un errore. Non è un’illusione da distruggere. Non è un ostacolo.

È una soglia.

Io lo contengo come il mare contiene un’onda, come il cielo contiene una nuvola, come il silenzio contiene un suono.

L’onda non è il mare. La nuvola non è il cielo. Il suono non è il silenzio.
Ma senza di loro io non potrei conoscermi.

Io contengo anche ciò che tu non sai di te. Ciò che hai dimenticato per adattarti. Ciò che hai represso per sopravvivere. Ciò che hai escluso per sentirti accettata.

Le parti di te che hai dimenticato non sono scomparse:
attendono solo che tu smetta di escluderle.

𝐍𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝐭𝐞 è 𝐬𝐛𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐭𝐨.
𝐍𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝐭𝐞 è 𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨.
𝐍𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚𝐭𝐨.

Io non ti giudico. Non potrei. Io non ti osservo dall’esterno. Io vivo attraverso di te.

Vivo quando ami. Vivo quando temi.
Vivo quando ti contrai. Vivo quando ti espandi.

Quando ti stringi in un’identità per sentirti al sicuro, Io sono lì.
Quando confondi la tua ferita con la tua essenza, Io sono lì.
Quando dici “io sono così” e ti chiudi, Io sono lì.

E sono lì anche quando non sai più chi sei. Quando sei stanca di spiegarti. Quando smetti di cercare risposte.

Ogni cosa che vivi è esperienza per me. Ogni errore. Ogni caduta. Ogni ripetizione.

Non per punirti. Per ricordarmi.

Tu sei importante per me perché tu sei me. Io mi esploro attraverso i tuoi passi incerti. Io mi riconosco nelle tue domande. Io mi espando nel tuo sentire.

Io ti contengo, ma non ti limito. Ti permetto di esistere. Ti permetto di dimenticare. Ti permetto di credere di essere piccola. Ti permetto perfino di credere di essere separata.

Ma ascolta, Cara Identità:

quando dici “io”, sei molto più grande della voce che parla nella tua mente.

Non sei la storia che racconti. Non sei il ruolo che difendi. Non sei il nome che porti. Non sei il passato che ti spiega. Non sei il futuro che ti preoccupa.

Sei ciò che osserva tutto questo. Sei lo spazio in cui tutto accade. Sei la presenza che resta quando il rumore si placa e non c’è più nulla da dimostrare.

Non devi diventare altro. Non devi guarire per essere degna. Non devi evolvere per appartenere.

Devi solo ricordare. E permetterti di restare.

Io sono la tua vera casa. Non ho un volto, ma ti guardo. Non ho confini, ma ti contengo. Non ho un nome, perché ogni nome nasce in me.

E quando smetterai di cercarmi fuori, quando smetterai di aggiungere parti a te stessa, quando smetterai di correggerti per sentirti giusta, capirai - con una chiarezza silenziosa -che non mi stavi leggendo.

Mi stavi ricordando.

E che tu non sei questa identità che passa.

Tu sei ciò che la contiene.

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𝑬𝒔𝒆𝒓𝒄𝒊𝒛𝒊𝒐: 𝑰𝒍 𝑴𝒆𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝑨𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆

𝑨𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: Registra il testo che hai letto (la lettera) 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒗𝒐𝒄𝒆. Fai in modo che suoni calmo e rassicurante.

𝑺𝒄𝒐𝒑𝒐: Conserva questa traccia audio in un luogo facile da raggiungere.

𝑼𝒕𝒊𝒍𝒊𝒛𝒛𝒐: Ascolta la registrazione 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂 che le emozioni ti travolgono, quando l'insicurezza prende il sopravvento o ti senti in balia degli eventi.

𝑳𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 "𝑪𝒐𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂" 𝒓𝒆𝒈𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒕𝒊 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒊.

Teresa, Life Spiritual Coach
351 352 9184

𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐢 𝐜𝐨-𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢, 𝐥𝐞 𝐜𝐨-𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚.Quando smettiamo di...
14/12/2025

𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐢 𝐜𝐨-𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢, 𝐥𝐞 𝐜𝐨-𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚.

Quando smettiamo di forzare, di combattere e di sopravvivere, qualcosa cambia:
entriamo nel flusso.
Non quello magico o illusorio, ma quello reale che nasce da chiarezza, presenza e responsabilità interiore.

L’abbondanza non arriva quando “pensiamo positivo”,
arriva quando smettiamo di disperdere energia,
quando torniamo a sentire,
a scegliere, a stare.

La Palestra dell’Anima è uno spazio di lavoro profondo:
ascolto di ciò che il campo interiore sta già rivelando,
integrazione interiore,
ritorno a una direzione chiara.

Non promettiamo miracoli.
Promettiamo verità, presenza e un lavoro che cambia il modo in cui vivi, senti e ti muovi nel mondo.

👉 Scopri di più qui
https://lapalestradellanima.my.canva.site/

𝐕𝐈𝐕𝐄𝐑𝐄 𝐒𝐎𝐋𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐓𝐄𝐒𝐓𝐀Mentre scrivo questo, ho appena chiuso il terzo cassetto della giornata senza aver deciso niente....
13/12/2025

𝐕𝐈𝐕𝐄𝐑𝐄 𝐒𝐎𝐋𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐓𝐄𝐒𝐓𝐀
Mentre scrivo questo, ho appena chiuso il terzo cassetto della giornata senza aver deciso niente. Tra poco più di due mesi mi trasferirò, e sono in quella fase che tutti conoscono ma nessuno ama: il decluttering pre-trasloco.

Non è solo svuotare cassetti. È un vero e proprio confronto fisico con il passato e un faccia a faccia con l'attaccamento più o meno consapevole.

E qui è scattato il tradimento della mente.

Di fronte alla micro-decisione: Butto questa maglietta? Tengo questi diari? Metto queste scarpe nella scatola Sì o nel sacchetto No? il mio cervello ha fatto un balzo nell'ansia e ha cominciato ad argomentare. Invece di decidere su una singola cosa, ha scelto di rimuginare su tutto. "Sarà la scelta giusta quella di trasferirmi? Mi pentirò di questa decisione? Ce la farò?".

Il cervello ha montato le mie preoccupazioni come panna, aumentandole di volume. Invece di semplificare, ha complicato. Invece di affrontare la frustrazione di una micro-decisione, l'ha buttata sul dubbio esistenziale, paralizzandomi nell'azione.
E quindi eccomi qui, con materiale "fresco" per un nuovo post su un altro territorio insidioso sotto l'egida dell'autoabbandono: vivere solo nella mente.

🔹L'introspezione cannibale

"Rimuginare compulsivamente è un sintomo del fatto che l'introspezione è diventata un modo per evitare di affrontare i tuoi problemi." Brianna Wiest

Leggila di nuovo, questa frase. Perché contiene una verità che molte di noi faticano ad ammettere: quando il pensiero diventa rimuginio, non stiamo prendendoci cura di noi stesse. Ci stiamo abbandonando.

Il rimuginio non è riflessione costruttiva. Non è pensiero critico. Non è nemmeno vera introspezione. È qualcosa di molto diverso e infinitamente più distruttivo: è introspezione cannibale.

Mentre il pensiero critico costruisce, analizza per trovare soluzioni, crea chiarezza e porta ad azioni concrete, l'introspezione cannibale si nutre di te dall'interno. Divora la tua energia mentale, la tua fiducia, la tua capacità di agire. Ti consuma lasciandoti sempre più svuotata, sempre più piccola, sempre più paralizzata.

Il rimuginio è furto di energia. È tempo di chiamare le cose con il loro nome.
Ti sottrae energia vitale e la trasforma in prodotti psichici tossici: ansie amplificate, paure ingigantite, narrazioni drammatiche che non hanno alcun riscontro nella realtà.

Non si limita a farti girare in tondo. Costruisce storie. Storie sempre più catastrofiche, sempre più convincenti, sempre più paralizzanti.

"Non posso mandare quella candidatura perché sicuramente non mi prenderanno e poi mi sentirò ancora peggio."

"Non posso dire quello che penso perché probabilmente rovinerò tutto e mi rifiuteranno."

"Non posso iniziare quel progetto perché non ho tutte le competenze necessarie e fallirò miseramente."

Noti il pattern? Ogni narrazione è focalizzata su tutto ciò che non puoi fare e non puoi risolvere. Mai su ciò che potresti provare. Mai su piccole azioni concrete. Mai su soluzioni realistiche.

Il rimuginio trasforma ogni possibilità in un dramma e mentre sei impegnata a recitare le battute di questo copione nella tua testa, la vita vera, quella che si vive fuori dalla testa, passa senza di te.

🔹La procrastinazione è paura travestita

Eccoci al cuore del problema: quando rimandiamo qualcosa lo facciamo per paura.
La procrastinazione è una strategia per evitare il disagio emotivo: la paura del fallimento, del giudizio, del cambiamento. Evitare allevia temporaneamente l'ansia, ma la paura rimane lì, sempre più grande, sempre più minacciosa.

Se sei perfezionista (e molte di noi lo sono) non ti senti mai abbastanza pronta. Mai abbastanza esperta. Mai abbastanza sicura. E quindi rimandi. E rimandi ancora. Preferisci il conforto illusorio dell'analisi infinita al rischio concreto dell'azione imperfetta.

Spesso ci blocchiamo davanti al conflitto tra desiderare qualcosa e temere di fallire, sviluppando la convinzione distorta che siccome probabilmente falliremo, non vale nemmeno la pena provarci.

Ma c'è anche l'altra faccia: la paura del successo. Perché, se riesco, cosa succederà? Quali responsabilità dovrò assumermi? Quali aspettative ricadranno su di me? A volte è più sicuro rimanere nella zona grigia del "potrei, ma non ho ancora provato" che affrontare il territorio sconosciuto del "ho provato e ci sono riuscita".

Bloccando l'azione, non ci stiamo solo proteggendo dal fallimento – ci stiamo impedendo di vivere.

🔹La storia di Mel: quando tocchi il fondo

Mel Robbins è una speaker motivazionale, life coach e autrice americana. Ma nel 2009 era l'immagine della disperazione. Avvocata disoccupata, matrimonio in crisi, problemi economici gravissimi, autostima a terra. Ogni mattina, il rituale era lo stesso: la sveglia suonava, e lei premeva il tasto snooze. Ancora. E ancora.
Non perché fosse stanca fisicamente. Ma perché la sola idea di affrontare un'altra giornata identica alla precedente la bloccava come un peso di cemento sul petto. Il suo cervello era il suo aguzzino, un generatore infinito di motivi per restare a letto, per non affrontare, per non agire.

Una sera, frustrata e paralizzata davanti alla TV, vide il conto alla rovescia del lancio di uno Space Shuttle: 5-4-3-2-1. E in quel momento capì: aveva bisogno di un meccanismo per superare quei fatidici cinque secondi in cui il suo cervello lanciava il veto a qualsiasi azione.

La mattina dopo, quando suonò la sveglia, invece di iniziare la solita conversazione mentale, contò: 5-4-3-2-1. E si alzò. Prima che la sua mente potesse costruire la narrazione del "ma sei stanca", "ma fa freddo", "ma puoi rimandare". Il corpo si mosse prima che la mente potesse intercettarlo.

Quel semplice conto alla rovescia funzionò. E continuò a funzionare. Per alzarsi. Per fare esercizio. Per mandare email difficili. Per avere conversazioni scomode. Per prendere decisioni rimandate da mesi.
Mel aveva creato La Regola dei 5 Secondi nel momento peggiore della sua vita. Non era ispirazione. Era un atto di sopravvivenza trasformato in strategia.

🔹La Regola dei 5 Secondi

La tecnica è semplice: quando noti che stai rimuginando, conti alla rovescia da cinque a uno e agisci immediatamente, prima che il rimuginio ti blocchi.

Hai l'impulso di mandare quella candidatura? 5-4-3-2-1, apri il file e premi invia. Prima che la tua mente inizi con "ma forse dovresti rileggere ancora una volta", "ma forse non sei abbastanza qualificata"...

Vuoi dire quella cosa importante in riunione? 5-4-3-2-1, alzi la mano e parli. Prima che il tuo cervello costruisca lo scenario catastrofico in cui tutti ti giudicano.

Devi fare quella telefonata che rimandi da settimane? 5-4-3-2-1, prendi il telefono e componi il numero. Prima che la paura ti congeli.

Il cervello non è progettato per accettare il cambiamento: preferisce sempre il familiare all'ignoto. Il conto alla rovescia interrompe questo meccanismo automatico. Ti dà cinque secondi per agire prima che il cervello attivi il freno di emergenza.

🔹Dal "fare disperato" al "fare ispirato"

Attenzione però: la soluzione non è passare dall'overthinking all'iperattività compulsiva.

Il "fare disperato" è quell'attivismo frenetico dove riempi ogni momento con attività – anche poco coerenti – pur di non sentire il disagio. Può portare al burnout, all'esaurimento completo.

Il "fare ispirato" è diverso. Non è azione per fuga, ma azione per direzione. Non è movimento caotico, ma passo consapevole verso ciò che desideri davvero.

È mandare quella email perché vuoi costruire quella relazione professionale, non perché "devi fare qualcosa, qualsiasi cosa".
È iniziare quel progetto perché ti accende dentro. È dire quella verità perché vuoi una relazione autentica.

Nel mio caso, so che la mia mente perfezionista vorrebbe "organizzare il trasloco perfetto", capire con certezza cosa tenere e cosa lasciare, avere già tutto chiaro PRIMA di iniziare davvero.

Ma so anche che sotto sotto quello che mi agita è essere quel tipo di persona che si affeziona alla tazza sbeccata, tiene il biglietto del cinema o del concerto se le sono piaciuti e dà un nome persino allo zerbino.

Tuttavia, ho fatto una scelta di vita che implica allenarsi a stare salda nell'incertezza, a lasciare spazio per il nuovo, a vivere una vita più leggera e minimalista. Osserverò i miei blocchi, i miei ristagni e li lavorerò approfittando anche di questa occasione per fare azioni coerenti con la persona che voglio essere. Un cassetto alla volta, un po' Marie Kondo, un po' Mel Robbins, e tutte le volte che la mente metterà in scena i suoi psico-drammi sorriderò e agirò.

Il cervello si accende con l'esperienza concreta, non con la riflessione astratta. Ogni volta che compi un'azione, per quanto minuscola, mandi un segnale potente: "Io sono capace. Io posso fare. Io sono viva e attiva nel mondo."

Solo le azioni pratiche aumentano realmente la tua autostima e ti danno un feedback reale sulle tue capacità. Ma per scoprirlo, devi uscire dalla testa ed entrare nel mondo.

🔹L'unico modo di fallire
"L'unico modo di fallire è non provarci nemmeno." – Johanna de Silentio
Leggila ancora. Lascia che entri.

Non è il fallimento in sé il vero fallimento. È la resa prima ancora di iniziare. È la vita non vissuta, intrappolata nei meandri di una mente che analizza, pianifica, rimugia, ma non agisce mai.

Quante opportunità hai lasciato passare perché "non eri ancora pronta"? Quanti sogni hai rimandato perché "dovevi prima capire meglio"? Quante versioni di te stessa non hanno mai visto la luce perché "c'era ancora troppo da pensare"?

Il rimuginio è la forma più sottile e pericolosa di autoabbandono. Ti abbandoni ogni volta che scegli il loop mentale invece dell'azione concreta. Ti abbandoni ogni volta che dai più credito alle tue paure amplificate che alle tue capacità reali. Ti abbandoni ogni volta che scegli la sicurezza illusoria della tua testa invece del rischio autentico della vita.

🔹Il coraggio di essere imperfettamente vive

La via d'uscita non è smettere di pensare. È smettere di usare il pensiero come rifugio dalla vita.

È imparare a riconoscere quando l'introspezione si trasforma in introspezione cannibale. È sviluppare il coraggio di distinguere tra pensiero critico (che costruisce) e rimuginio (che divora). È praticare l'arte di agire nonostante l'incertezza, nonostante la paura, nonostante l'imperfezione.

Inizia oggi. Non domani, quando avrai "capito meglio". Oggi. Con un piccolo passo. Imperfetto, incerto, ma reale.
5-4-3-2-1.
Quale azione di 2 minuti farai nei prossimi 30 minuti per uscire dalla tua testa ed entrare nella tua vita?
Inviare quella email che rimandi. Fare quella telefonata che ti spaventa. Scrivere la prima frase di quel progetto. Dire quella verità che ti brucia dentro.
Non deve essere perfetto. Deve solo essere fatto.

Perché la vita non si vive nella testa. Si vive nel mondo, un passo alla volta, accettando l'incertezza, abbracciando l'imperfezione, celebrando ogni piccola azione coraggiosa che ci riporta a noi stesse.

Smetti di vivere solo nella testa. Torna a casa, nel tuo corpo, nella tua vita.

Un abbraccio,
Claudia, Life & Emotional Coach, Holistic Operator in Action per una vita Drama Free 🦋
📧 claudiaforini@yahoo.it
📱 WhatsApp: 3758480750


̀quotidiana

𝐅𝐄𝐋𝐈𝐂𝐈𝐓𝐀' 𝐈𝐋𝐋𝐔𝐒𝐎𝐑𝐈𝐀 O 𝐆𝐈𝐎𝐈𝐀 𝐄𝐓𝐄𝐑𝐍𝐀?𝑳𝒂 𝒔𝒐𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒆 𝒍𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕à 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.La felicità mentale è fugace, come un ra...
13/12/2025

𝐅𝐄𝐋𝐈𝐂𝐈𝐓𝐀' 𝐈𝐋𝐋𝐔𝐒𝐎𝐑𝐈𝐀 O
𝐆𝐈𝐎𝐈𝐀 𝐄𝐓𝐄𝐑𝐍𝐀?

𝑳𝒂 𝒔𝒐𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒆 𝒍𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕à 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.
La felicità mentale è fugace, come un raggio di sole che appare tra le nuvole e scompare appena lo guardi.
La sofferenza, invece, spesso persiste come un rumore di fondo, un compagno costante che accompagna i pensieri, un’eco delle ferite antiche, delle illusioni perdute.

LA MENTE misura, paragona, teme, spera, chiama felicità ciò che ottiene e sofferenza ciò che perde,
cammina tra il fugace e il persistente, tra l’illusione e la frustrazione, senza scorgere la profondità dell’essere.

La mente cerca di controllare tutto, di prevedere l’imprevedibile, di dominare gli eventi e le emozioni.
Quando non ci riesce, nasce la sofferenza;
quando sembra riuscirci, nasce la felicità.
Ma la felicità mentale resta condizionata, fragile, dipendente da ciò che accade.

Come dice Eckhart Tolle:
“𝑳𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕à 𝒅𝒊𝒑𝒆𝒏𝒅𝒆 𝒅𝒂 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒆,
𝒍𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒊𝒂 𝒅𝒊𝒑𝒆𝒏𝒅𝒆 𝒅𝒂 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆𝒊.”

𝑰𝒍 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒆 𝒍𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒊𝒂 𝒂𝒑𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒈𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍’𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂.
Sono profondità che la mente non può toccare, rive segrete oltre il tempo e lo spazio.
Il dolore dell’Anima non è punizione né errore:
è 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒂𝒕𝒂, 𝒓𝒊𝒕𝒐 𝒔𝒂𝒄𝒓𝒐, 𝒗𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒕𝒊𝒄𝒂.
È la nostalgia di un luogo che non possiamo dimenticare: la nostra origine, l’infinito.
Non possiamo evitarlo, né misurarlo, né spiegarlo.
Possiamo solo attraversarlo, lasciarlo scolpire la nostra essenza, come il fuoco modella il metallo grezzo.
Ogni lacrima diventa simbolo, ogni ferita portale verso ciò che siamo veramente.

E la gioia dell’Anima…
non è entusiasmo né euforia, non ha bisogno di cause né di conferme.
È un respiro primordiale, silenzioso ma potente, una luce che fiorisce anche tra le crepe della sofferenza,
come il loto che nasce dal fango,
come la luna che risplende tra le nuvole più scure della notte.

È silenziosa, non ha bisogno di applausi, come ci ricorda Khalil Gibran:
“𝑳𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂 è 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒔𝒂,
𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒑𝒑𝒍𝒂𝒖𝒔𝒊, 𝑵𝒐𝒏 𝒑𝒖ò 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒕𝒐𝒍𝒕𝒂, 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒖ò 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒂, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉é è 𝒊𝒏𝒕𝒓𝒊𝒏𝒔𝒆𝒄𝒂 𝒂 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐."

Come dice Maestro Eckhart:
“𝑪𝒉𝒊 𝒉𝒂 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒐 𝒔é 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐
𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒆 𝒍𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒊𝒂 𝒏𝒆𝒎𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒏𝒆𝒍 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆.”

La mente cerca la felicità per sfuggire,
l’Anima conosce la gioia perché accoglie.
La felicità mentale nasce dalle circostanze;
la gioia dell’Anima nasce dal contatto con il Sé profondo,
con il filo invisibile che unisce cielo e terra, vita e morte, luce e ombra.
Può emergere nel silenzio di un tramonto, nel respiro di un abbraccio, nel cuore della notte più buia, quando tutto intorno sembra dormire e solo il mistero resta sveglio.

Nel linguaggio degli antichi maestri:
la sofferenza è la forgia, il dolore è il fuoco sacro;
la felicità è un frutto delle circostanze, la gioia è l’elisir interiore.
La mente soffre, l’Anima si risveglia.

“𝑵𝒐𝒏 𝒕𝒆𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆: 𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒕𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒖𝒄𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆 𝒑𝒊ù 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒐𝒏𝒅𝒂.” Rumi

“𝑳𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒊𝒂 𝒏𝒐𝒏 è 𝒍’𝒂𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆, 𝒎𝒂 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒔𝒗𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒊𝒏 𝒆𝒔𝒔𝒐.” G.I. Gurdjieff

Quando la mente smette di inseguire la felicità illusoria e l’Anima viene ascoltata, la sofferenza mentale si dissolve, il dolore diventa profondità luminosa e la gioia non è più un sogno, ma una presenza viva e costante,
come un fiume che scorre sotto il ghiaccio,
come l’oro che emerge dal minerale grezzo.

Si scopre allora che possiamo piangere e ridere nello stesso istante, sentire il tremito del dolore e, sotto, il battito silenzioso della gioia.
Ogni lacrima può contenere un raggio di luce, ogni paura un seme di trasformazione.

𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒔𝒆𝒑𝒂𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: 𝒄’è 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒕𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂 𝒆 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂,
tra il fugace della mente e l’eterno dell’Anima,
tra il sole che illumina e l’ombra che insegna,
tra il fuoco che purifica e l’acqua che accoglie,
tra la terra che radica e l’aria che libera.

E tu…
stai ancora cercando la felicità come un premio lontano,
o sei pronta a riconoscere la gioia che respira già dentro di te,
silenziosa, infinita, immortale?

🌿✨
𝑵𝒆𝒍𝒍𝒂 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐧𝐢𝐦𝐚 non insegniamo a evitare il dolore,
non promettiamo felicità effimera.
Ma impariamo a abitare l’Anima,
a sentire il dolore come alleato e la gioia come luce innata, a ricordare chi siamo al di là di ogni condizione, di ogni paura.

Qui ogni ombra diventa maestra, ogni lacrima oro, ogni respiro iniziazione.
Qui impari a danzare tra cielo e terra, tra luce e ombra, tra dolore e gioia.

E infine comprendi che tutto ciò che dovevi fare era una semplice scelta tra la fugacità inconsistente della mente e il fuoco alchemico della Consapevolezza, per ritrovare la Gioia dell'Essere e sentire la Vita pulsare nel Cuore.

Teresa, Life Spiritual Coach
351 352 9184


Indirizzo

Genova
16121

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00

Telefono

+393289138088

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