
07/08/2024
Il polpo è una creatura meravigliosa
"Qualunque cosa si stia facendo sul fondo del mare, ci sono buone probabilità che un polpo ci stia osservando. Il signore della scogliera è un abitudinario del suo territorio, che tiene costantemente sotto controllo. Quando elegge dimora sotto uno scoglio tende a “tenersi l’appartamento” vita natural durante, a meno che, a un certo punto, non lo giudichi un rifugio poco sicuro oppure ne venga scacciato dagli eventi.
Lo straordinario processo evolutivo che ha interessato il polpo dai tempi dei tempi ne ha sviluppato molte caratteristiche, avvicinandolo in maniera sorprendente al mondo degli esseri pensanti, tant’è che il nostro amico a otto tentacoli riesce a stabilire con una certa facilità quali siano le intenzioni dei vari intrusi che nel corso della sua esistenza si trova davanti: ad esempio, un polpo che andavo spesso a visitare durante gli anni della mia giovinezza sapeva benissimo che non ero mosso da intenti aggressivi e posava davanti all’obiettivo della mia macchina fotografica come una star del cinema. L’apparato cerebrale di questo cefalopode, quindi, è sofisticato al punto da riuscire a elaborare la differenza tra “presenza amica” e “presenza nemica” con due tipi di reazioni opposte: la percezione della minaccia provoca l’effetto fuga o l’intanamento profondo; la certezza di trovarsi al cospetto di un intruso con buone intenzioni lo induce a restare immobile, senza ritirarsi in tana, ma, a volte, addirittura a socializzare, magari allungando un paio di tentacoli per saggiare e, quindi, conoscere meglio chi gli sta davanti. Questa esperienza è molto comune e tanti subacquei possono raccontarla. Non è poi così difficile, infatti, accarezzare un polpo oppure entrare talmente nelle sue grazie da arrivare a vedercelo passeggiare sopra un braccio. E allora viene spontaneo chiedersi che tipo di apparato cerebrale abbia il polpo per giungere a tali livelli di elaborazione e di comportamento.
Il polpo non ha un cervello come quello umano e degli altri vertebrati: non possiede, dunque, un encefalo, bensì un insieme di gangli, considerando che un ganglio è un nodo costituito da un certo numero di cellule cerebrali dette neuroni.
Il cervello del polpo è fortemente sviluppato e grande: c’è, infatti, un ottimo rapporto tra la sua massa e quella corporea dell’animale. I neuroni sono circa cinquecento milioni e vanno a costituire un grosso gruppo di gangli fusi insieme e localizzati attorno all’esofago (gangli periesofagei). Questi sono organizzati in tratti nervosi e lobi altamente specializzati che formano regioni funzionali separate: i lobi che si trovano sotto l’esofago coordinano l’attività motoria e posturale ordinando l’uso dei tentacoli durante la deambulazione; i lobi ottici coordinano la vista, quindi le informazioni percepite dagli occhi. Le zone dorsali del cervello, invece, sono centri di apprendimento e di memoria ed è dimostrato che i polpi hanno una forte memoria, così come una grande facilità di imparare per semplice osservazione."
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