08/07/2025
L’analisi della domanda in EMDR: un passaggio clinico spesso trascurato ma decisivo.
In supervisione, emerge con frequenza un nodo cruciale: il momento in cui il paziente arriva “chiedendo l’EMDR”.
È proprio lì che si gioca una parte importante del processo terapeutico.
Molti colleghi, spinti dal desiderio di essere efficaci e rispondere alla richiesta del paziente, tendono a partire troppo rapidamente con le fasi procedurali, senza aver prima esplorato a fondo la domanda terapeutica.
📌 In realtà, come ci ricordano Shapiro (2001) e Solomon (2020), la fase 1 del protocollo EMDR è centrale per costruire sicurezza, alleanza e senso condiviso del lavoro.
E come ha ben sottolineato Liotti, ogni sintomo porta con sé significati relazionali, aspettative implicite e talvolta difese sofisticate.
Spesso i pazienti arrivano con un'idea "tecnica" dell’EMDR, sperando in una risoluzione rapida, magari dopo un percorso precedente che ha lasciato confusione o insoddisfazione.
👉 È nostro compito, con delicatezza e competenza, riconoscere e contenere queste aspettative, riformulando insieme la domanda in modo più realistico e terapeuticamente generativo.
🔍 In supervisione non “correggiamo” il collega, ma ci alleniamo a osservare e comprendere i livelli impliciti della richiesta, così da poter davvero utilizzare l’EMDR come strumento trasformativo all’interno di una relazione significativa.