05/10/2025
La presenza nella terapia: un’esperienza neurobiologica di co-regolazione
Negli ultimi anni le terapie online hanno rappresentato una risorsa preziosa.
Hanno permesso di mantenere continuità e sostegno anche nei momenti in cui la distanza o le circostanze non rendevano possibile l’incontro di persona.
Eppure, la terapia in presenza resta un’esperienza profondamente diversa, che coinvolge il corpo, i sensi e il sistema nervoso in modo diretto e integrato.
Già il tragitto verso lo studio rappresenta un primo movimento terapeutico: un tempo di transizione in cui i pensieri si ordinano, le emozioni si preparano ad essere condivise, il corpo si predispone all’incontro.
È uno spazio simbolico e concreto in cui si lascia “fuori” il mondo esterno e si entra, passo dopo passo, in una dimensione più riflessiva e connessa a sé.
Poi c’è l’ingresso nello studio del terapeuta.
Odori, luci, suoni, tonalità dell’ambiente e presenza fisica dell’altro sono stimoli sensoriali che parlano direttamente al sistema nervoso autonomo, segnalando sicurezza e accoglienza.
Nel linguaggio della teoria polivagale di Stephen Porges, la possibilità di sentirsi al sicuro e in connessione dipende dall’attivazione del sistema ventro-vagale: la branca del nervo vago che regola gli stati di calma, presenza e relazione sociale.
Quando il sistema ventro-vagale è attivo, il corpo rallenta, il respiro si fa più regolare, lo sguardo si addolcisce. È lo stato fisiologico che consente di pensare, ricordare e sentire in modo integrato.
La presenza del terapeuta diventa allora un potente strumento di co-regolazione.
Il tono della voce, il ritmo del respiro, la postura e il contatto visivo offrono al paziente segnali corporei di sicurezza che, a livello implicito, contribuiscono a ristabilire l’equilibrio interno.
In questo senso, entrare nello studio non è semplicemente “iniziare la seduta”: è già un atto di cura, che attiva i circuiti neurobiologici della fiducia e della connessione.
La relazione terapeutica comincia prima delle parole: nasce nella presenza, nello spazio e nella possibilità di condividere un ritmo comune.
La terapia in presenza ci ricorda che il corpo è parte integrante della mente —