Dott.ssa Ambra Garbarino - Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Ambra Garbarino - Psicologa Psicoterapeuta Sostegno e percorso psicologico
Psicoterapia individuale, di coppia e familiare

Spesso siamo più forti di quanto pensiamo di essere...andare avanti anche se siamo tristi delusi e arrabbiati, anche se ...
10/07/2025

Spesso siamo più forti di quanto pensiamo di essere...andare avanti anche se siamo tristi delusi e arrabbiati, anche se la vita non ci sta riservando ciò che avremmo voluto; mettere limiti e confini a situazioni e/o persone che ci fanno stare male, anche se non ora ciò avremmo desiderato fare; accettare i propri limiti....siamo umani, non invicibili e non onnipotenti; accettare di sbagliare... sbagliare è umano e noi non diventiamo lo sbaglio; accettarsi per ciò che si è, anche se ci sono aspetti che non ci piacciono al 100%...
Ecco a volte facciamo queste cose in maniera automatica, ma in realtà sono aspetti che ci dicono che siamo forti e che possiamo farcela anche in momenti NO!! Ed è importante saperseli riconoscere 💪💛
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13/06/2025

🌿 Hai vissuto una relazione segnata da manipolazione, svalutazione o controllo emotivo?
Il 30 giugno alle 19.00 inizia il nostro gruppo di sostegno online per persone che hanno vissuto dinamiche relazionali disfunzionali o abuso narcisistico.

Uno spazio sicuro e riservato, pensato per chi desidera comprendere, condividere e iniziare un percorso di ricostruzione personale.
📩 Scrivici per informazioni o per iscriverti (posti limitati).

04/06/2025

Paolo Crepet parla della tragica fine di Martina Carbonaro, 14 anni,

“Non c’è nulla di sorprendente. È tutto perfettamente coerente con il mondo che abbiamo costruito. Queste tragedie sono la conseguenza diretta di ciò che siamo diventati. Abbiamo trasformato i bambini in piccoli adulti senza mezzi per esserlo. Li lasciamo soli con smartphone e social, e ci stupiamo se scambiano l’amore per possesso, la gelosia per sentimento, la violenza per un atto d’amore estremo. Da Milano a Napoli, da famiglie benestanti a contesti più fragili, il comune denominatore è l’assenza di un’educazione emotiva e relazionale. Crescono ragazzi incapaci di tollerare la frustrazione, impreparati alla fatica del vivere insieme, alla complessità dei sentimenti.

"Lo smartphone è diventato un surrogato affettivo. I ragazzi crescono davanti a uno schermo, iperstimolati, disabituati al silenzio, al confronto reale, alla noia. Non parlano più. Comunicano a suon di emoji, di like, di stories. Ma non ascoltano, non comprendono, non sentono. La cultura del ‘mi piace’ ha sostituito quella del ‘mi importa’. I ragazzi oggi cercano conferme, non relazioni. E quando qualcosa finisce, spesso non sanno gestire la perdita. Quando muore una ragazza, tutti si indignano. Si fanno fiaccolate, minuti di silenzio, post su Facebook. Ma poi? Niente. La politica resta a guardare. I programmi scolastici non cambiano, i fondi per l’educazione alle emozioni non arrivano, le famiglie non vengono sostenute.”

“Non è solo una questione di leggi più severe, ma di cultura. Non basta punire chi uccide. Bisogna prevenire chi pensa che l’amore giustifichi il possesso. E questo lo si fa a scuola, in famiglia, nei media. Serve una rivoluzione culturale. Siamo diventati una società che si commuove ma non cambia. Abbiamo una memoria emotiva breve. Ci indigniamo per tre giorni, poi passiamo al prossimo caso. Il dolore collettivo si consuma velocemente, senza lasciare tracce concrete.”

“Finché continueremo a stupirci, vorrà dire che non abbiamo capito. Dobbiamo smettere di sorprenderci e cominciare ad agire. Il tempo della retorica è finito. È ora di educare. E per educare bisogna prendersi responsabilità, rischiare impopolarità, scegliere la fatica invece della comodità.”

PAROLE SANTE!! DA LEGGERE FINO INFONDO!!Perché è importante capire che se ci si sente costantemente sbagliati o inadegua...
02/06/2025

PAROLE SANTE!! DA LEGGERE FINO INFONDO!!
Perché è importante capire che se ci si sente costantemente sbagliati o inadeguati non necessariamente siamo noi in errore, ma probabilmente ci stanno manipolando...le relazioni non sono mai a senso unico!!! 💪

Per la rubrica “PILLOLE PER LIBERARSI DAI MANIPOLATORI”

Comprendere come i manipolatori sfruttano il senso di colpa è fondamentale per potersi difendere da queste dinamiche insidiose. Il senso di colpa, un'emozione complessa e spesso dolorosa, è una leva potente nelle mani di chi cerca di controllare gli altri.

Come i Manipolatori Inducono il Senso di Colpa

I manipolatori non agiscono quasi mai in modo diretto e trasparente. La loro strategia è subdola e si articola in diverse fasi:
* L'Attacco all'Autostima e all'Identità: Il primo passo spesso consiste nel minare la fiducia in sé stessi della vittima. Questo può avvenire attraverso critiche costanti, svalutazioni, commenti sprezzanti o paragoni negativi. L'obiettivo è far sentire la persona inadeguata, sbagliata, o non all'altezza, creando un terreno fertile per l'insorgere del senso di colpa. Se la vittima si sente intrinsecamente "difettosa", sarà più propensa ad attribuirsi la colpa per qualsiasi problema.
* La Proiezione e l'Inversione di Ruoli: Una tattica comune è quella di proiettare le proprie responsabilità o le proprie colpe sulla vittima. Ad esempio, un manipolatore che ha tradito potrebbe accusare il partner di essere la causa del suo comportamento per mancanza di attenzione. In questo modo, la vittima si trova a dover difendersi da accuse infondate, sentendosi paradossalmente in colpa per qualcosa che non ha commesso. Il manipolatore si posiziona come vittima, trasformando l'altro in carnefice.
* L'Ambiguità e la Confusione: I manipolatori spesso utilizzano un linguaggio vago, ambiguo e contraddittorio. Questo crea confusione nella mente della vittima, che fatica a capire cosa sta succedendo e chi ha ragione. Questa incertezza la porta a dubitare delle proprie percezioni e dei propri giudizi, rendendola più vulnerabile all'attribuzione di colpa. Frasi come "Sei sempre tu che..." o "Dovresti capire che..." senza un contesto chiaro, servono a instillare il dubbio.
* Il Richiamo alla Lealtà e al Dovere: Molti manipolatori fanno leva su concetti come la lealtà, il dovere, il sacrificio, l'amore incondizionato. Possono far sentire la vittima in colpa se non soddisfa le loro aspettative, se non si sacrifica per loro, o se non mette i loro bisogni al primo posto. Il senso di colpa viene indotto come conseguenza di un presunto "fallimento" nel proprio ruolo (di figlio, partner, amico, etc.).
* La Minaccia di Abbandono o Ritorsione: In alcuni casi, il manipolatore può minacciare, implicitamente o esplicitamente, di allontanarsi, di ritirare l'affetto o di causare conseguenze negative se la vittima non si conforma alle sue richieste. Questa minaccia induce un forte senso di colpa per aver causato un potenziale danno o dolore al manipolatore, spingendo la vittima ad accondiscendere per evitare la punizione.

Come i Manipolatori Sfruttano il Senso di Colpa

Una volta che il senso di colpa è stato indotto, il manipolatore lo sfrutta per ottenere ciò che vuole:
* Il Controllo e la Sottomissione: La vittima, sentendosi in colpa, è più propensa a fare ciò che il manipolatore le chiede, anche contro la propria volontà o i propri interessi. Il senso di colpa diventa una catena invisibile che lega la vittima al manipolatore, rendendola facilmente controllabile. Si sente in dovere di "riparare" al danno che crede di aver causato.
* L'Ottenimento di Vantaggi: Che si tratti di denaro, favori, attenzione esclusiva, o qualsiasi altra cosa, il manipolatore usa il senso di colpa per estorcere ciò che desidera. La vittima, pur di non sentirsi più in colpa o per "redimersi", sarà disposta a concedere quasi tutto.
* Il Mantenimento del Potere: Sfruttare il senso di colpa è un modo per il manipolatore di mantenere una posizione di superiorità e potere nella relazione. La vittima si sente costantemente in debito o in difetto, e questo rafforza il controllo del manipolatore.
* L'Isolamento della Vittima: Spesso, il manipolatore instilla il senso di colpa anche per i tentativi della vittima di cercare aiuto o supporto esterno. Facendo sentire la persona in colpa per aver "tradito" la loro fiducia o per aver "parlato male" di loro, i manipolatori isolano la vittima, rendendola ancora più dipendente.

Come Difendersi
Riconoscere le tattiche del manipolatore è il primo passo cruciale per difendersi. È fondamentale:
* Rafforzare la propria autostima: Lavorare sulla propria autostima aiuta a non cadere nella trappola delle svalutazioni.
* Fidarsi del proprio intuito: Se una situazione ci fa sentire a disagio o in colpa senza una ragione apparente, è bene fermarsi a riflettere.
* Mettere confini chiari: Imparare a dire di no e a stabilire limiti sani nella relazione.
* Cercare supporto esterno: Parlarne con amici fidati, familiari o un professionista della salute mentale può fornire una prospettiva esterna e un aiuto per uscire dalla dinamica manipolatoria.
* Validare le proprie emozioni: Accettare che il senso di colpa possa essere un'emozione indotta e non necessariamente legata a una reale colpa.

In sintesi, il senso di colpa è uno strumento potente per i manipolatori perché agisce sulle nostre paure più profonde di essere "cattivi" o "sbagliati". Essere consapevoli di queste dinamiche è il primo passo per proteggersi e riconquistare la propria libertà emotiva.

Se senti di aver perso la tua voce in una relazione che ti ha annientato, questo spazio è per te. Siamo due psicoterapeu...
18/05/2025

Se senti di aver perso la tua voce in una relazione che ti ha annientato, questo spazio è per te.
Siamo due psicoterapeute che hanno vissuto relazioni narcisistiche, e vogliamo offrire un luogo sicuro dove condividere, comprendere e guarire.

Scrivici in DM o via e-mail per info e iscrizioni.

Non devi più farcela da sol*! 🌼

10/05/2025

Fateci sapere nei commenti. 💛❤️‍🩹

Ciò che cura della terapia è l'emozione...l'emozione che il terapeuta "raccoglie" e aiuta a rielaborare... 💛
13/02/2025

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12/11/2024

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Le dinamiche che oggi mettiamo in atto derivano da comportamenti appresi dalla nostra infanzia ad oggi che ci hanno perm...
09/06/2024

Le dinamiche che oggi mettiamo in atto derivano da comportamenti appresi dalla nostra infanzia ad oggi che ci hanno permesso di "sopravvivere" e crescere in determinate situazioni...ma non è detto che siano funzionali per sempre... 💛

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14/04/2024

Molto interessante!!

Il malessere generazionale, sostiene lo psicologo americano Jonathan Haidt è iniziato nel 2010 con la diffusione capillare degli smartphone. Ne parliamo…

29/02/2024
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01/01/2024

Per questo anno auguro il coraggio di riprendere in mano la propria vita! Solo noi siamo artefici dei nostri cambiamenti! 💪💖
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