Dott. Marco Ugolotti, JSCC

Dott. Marco Ugolotti, JSCC Laurea in Fisioterapia, Certificazione in Medicina Manuale Osteopatica Americana Strain Counterstrain

25/12/2025
La Fascia: l'Organo Nascosto che ci tiene InsiemeHai presente la pellicina bianca e sottile che avvolge un petto di poll...
20/12/2025

La Fascia: l'Organo Nascosto che ci tiene Insieme

Hai presente la pellicina bianca e sottile che avvolge un petto di pollo? Quella è la fascia. Nel nostro corpo, la fascia è una rete tridimensionale, simile a una tuta da sub, che avvolge ogni singolo muscolo, osso e organo, collegando tutto, dalla testa ai piedi.

Perché è importante? Se la fascia si "incolla" o si "tira" in un punto (a causa di un trauma, una cicatrice o una postura errata), può creare restrizioni e dolore anche molto lontano. Un problema alla caviglia può, tirando la fascia, causare mal di schiena.

Curiosità: Fino a pochi anni fa, la fascia veniva scartata durante le dissezioni anatomiche. Oggi è considerata un vero e proprio organo di senso, ricco di terminazioni nervose. Lo Strain Counterstrain è molto efficace nel rilasciare queste tensioni fasciali profonde in modo non invasivo.

L'Arte Gentile del Rilascio: Cos'è lo Strain Counterstrain?Molte persone pensano che la fisioterapia debba essere fatico...
13/12/2025

L'Arte Gentile del Rilascio: Cos'è lo Strain Counterstrain?

Molte persone pensano che la fisioterapia debba essere faticosa o dolorosa per funzionare. Lo Strain Counterstrain (SCS) ribalta questa idea. È una tecnica osteopatica incredibilmente gentile e precisa. Non "scrocchiamo", non stiriamo e non massaggiamo forzatamente i nodi.

Come funziona? Il terapista SCS cerca nel corpo dei punti specifici di tensione, chiamati "Tender Points". Una volta trovato, non lo preme, ma muove delicatamente il corpo del paziente fino a trovare la posizione di massimo comfort in cui quel punto si "spegne". Mantenendo questa posizione per 90 secondi, il sistema nervoso "resetta" il muscolo, rilasciando la tensione cronica.

Curiosità: La tecnica fu scoperta "per caso" negli anni '50 dal Dr. Jones. Dopo aver cercato invano una posizione comoda per un paziente con mal di schiena cronico, lo lasciò "accorciato" sul lettino per 20 minuti. Al ritorno, il paziente si alzò quasi senza dolore. Aveva involontariamente "resettato" i suoi muscoli!

Muscoli sub occipitaliI muscoli sub occipitali, un gruppo profondo e cruciale per la salute del collo, includono l'obliq...
06/12/2025

Muscoli sub occipitali

I muscoli sub occipitali, un gruppo profondo e cruciale per la salute del collo, includono l'obliquo superiore e inferiore e il piccolo e grande retto posteriore.

Questi muscoli sono situati tra la base del cranio e le prime due vertebre cervicali (atlante e epistrofeo), svolgendo un ruolo fondamentale nel movimento fine e nella propriocezione della testa.

La loro funzione principale è quella di permettere movimenti precisi e delicati, come la rotazione e l'estensione del capo. Inoltre, sono ricchi di fusi neuromuscolari, rendendoli essenziali per la percezione della posizione della testa nello spazio. Questa funzione propriocettiva è vitale per l'equilibrio e la coordinazione.

Tuttavia, questi muscoli possono facilmente andare in disfunzione a causa di posture scorrette, traumi (come il colpo di frusta) o stress prolungato. Quando diventano ipertonici o in spasmo, possono causare una serie di problemi, tra cui cefalee muscolo-tensive, vertigini, acufeni e dolore cervicale cronico. Questo perché la loro tensione può irritare le terminazioni nervose e vascolari adiacenti.

Per trattare queste disfunzioni, la tecnica Strain Counterstrain può essere estremamente utile. Questa terapia passiva posiziona il muscolo in una posizione di accorciamento, che riduce la tensione e spegne il segnale nervoso che mantiene lo spasmo. Mantenendo la posizione per 90 secondi, il muscolo si rilassa, alleviando il dolore e ripristinando la sua funzione normale. È un approccio delicato che evita manipolazioni aggressive, rendendolo adatto a casi di alta irritabilità.

Il Ciclo Vitale dei Nostri Dischi VertebraliI dischi intervertebrali, i cuscinetti ammortizzatori tra le nostre vertebre...
29/11/2025

Il Ciclo Vitale dei Nostri Dischi Vertebrali

I dischi intervertebrali, i cuscinetti ammortizzatori tra le nostre vertebre, funzionano come spugne. Seguono un ciclo di idratazione e disidratazione influenzato dalla gravità e dal carico.

Di giorno, stando in piedi o seduti, il peso corporeo comprime la colonna vertebrale. Questa pressione "spreme" l'acqua e i nutrienti fuori dai dischi (fase di disidratazione). Di notte, quando ci sdraiamo, la pressione scompare. I dischi possono così "ricaricarsi", riassorbendo per osmosi i liquidi (fase di idratazione).

Come la RMN Vede l'Idratazione

In un esame diagnostico come la Risonanza Magnetica (RMN), questo stato è chiaramente visibile. Nelle sequenze T2, un disco sano, giovane e ben idratato è ricco d'acqua e appare bianco e "alto". Al contrario, un disco disidratato o in fase degenerativa ha perso acqua, quindi appare nero e assottigliato.

Curiosità e Consigli

• Siamo più alti al mattino? Sì. Questo ciclo spiega perché al mattino, con i dischi completamente idratati, possiamo essere fino a 1-2 cm più alti rispetto alla sera, quando i dischi sono compressi.

• Consigli: Per mantenere i dischi sani è fondamentale bere molta acqua durante il giorno. Inoltre, il movimento moderato (come camminare o nuotare) e gli esercizi per il "core" aiutano a stimolare questo pompaggio di nutrienti, mantenendo la colonna stabile e riducendo il carico eccessivo.

Attività Motoria e Articolazioni: Un Rapporto Cruciale  L'attività motoria regolare è fondamentale per la salute delle n...
22/11/2025

Attività Motoria e Articolazioni: Un Rapporto Cruciale

L'attività motoria regolare è fondamentale per la salute delle nostre articolazioni, le strutture che collegano le ossa e permettono il movimento. La relazione tra esercizio e funzionalità articolare è un delicato equilibrio di benefici e potenziali rischi.

I Vantaggi per le Articolazioni

L'esercizio fisico nutre la cartilagine articolare, stimolando la produzione e la circolazione del liquido sinoviale, che agisce come un lubrificante e ammortizzatore. Mantenere i muscoli circostanti forti fornisce un supporto essenziale, stabilizzando l'articolazione e riducendo il carico diretto sulle superfici ossee. Inoltre, l'attività aiuta a mantenere una buona mobilità e flessibilità.
L'assenza di movimento, al contrario, porta a rigidità e deterioramento.

I Rischi e le Cautela Necessarie

Tuttavia, non tutte le attività sono uguali. Esercizi ad alto impatto o l'esecuzione scorretta dei movimenti possono sovraccaricare le articolazioni, aumentando il rischio di lesioni, usura accelerata o l'aggravarsi di condizioni preesistenti come l'artrosi. Anche l'eccesso di allenamento o l'uso di attrezzature inadeguate rappresentano potenziali pericoli.

Consiglio Finale

Per proteggere le tue articolazioni e massimizzare i benefici dell'attività motoria, scegli esercizi a basso impatto (come nuoto o bicicletta) e assicurati di eseguire sempre un riscaldamento adeguato e un defaticamento. Ascolta il tuo corpo: in caso di dolore persistente, consulta un medico o un fisioterapista.

Idratazione e Sistema Nervoso CentraleLa correlazione tra la corretta idratazione e il buon funzionamento del Sistema Ne...
15/11/2025

Idratazione e Sistema Nervoso Centrale

La correlazione tra la corretta idratazione e il buon funzionamento del Sistema Nervoso Centrale (SNC), che include cervello e midollo spinale, è fondamentale.
Pro della corretta idratazione per il SNC:

Il cervello è composto per circa il 75% di acqua, essenziale per l'efficace comunicazione neuronale, il trasporto di nutrienti e l'eliminazione delle tossine.

Un'adeguata assunzione di liquidi supporta:

• Funzioni Cognitive: Migliora concentrazione, memoria e attenzione.
• Umore e Stress: Aiuta a regolare i livelli di ormoni come il cortisolo (ormone dello stress) e supporta la sintesi della serotonina (l'ormone della felicità), riducendo affaticamento, nervosismo e confusione.
• Sonno: Può contribuire a una migliore qualità del sonno.

Contro e rischi della disidratazione:

Anche una disidratazione lieve (dall'1-2% del peso corporeo) può causare effetti negativi sul SNC, portando a:
• Deterioramento Cognitivo: Difficoltà di concentrazione, mal di testa e riduzione delle capacità di elaborazione.
• Irritabilità e Stanchezza: Peggioramento dell'umore, spossatezza e sonnolenza.
• Squilibrio Elettrolitico: La carenza di elettroliti, spesso correlata a una scarsa idratazione, può influenzare negativamente la trasmissione degli impulsi nervosi.

Attenzione all'eccesso:

Sebbene raro, un'iperidratazione estrema senza bilanciamento elettrolitico può portare a iponatriemia, che può causare gonfiore cerebrale e, in casi gravi, problemi neurologici. Mantenere l'equilibrio è la chiave.

⚕️ TAC e RMN: Due Strumenti Essenziali per l'Immagine Medica________________________________________La Tomografia Assial...
08/11/2025

⚕️ TAC e RMN: Due Strumenti Essenziali per l'Immagine Medica
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La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) sono due tecniche di diagnostica per immagini cruciali, ma funzionano in modi molto diversi.

Come Funzionano

La TAC utilizza i raggi X per creare immagini dettagliate a sezione trasversale del corpo. Un tubo radiogeno ruota attorno al paziente, inviando raggi X che vengono assorbiti in modo diverso dai vari tessuti. Un computer elabora questi dati per ricostruire immagini 3D della struttura interna.

La RMN, invece, non usa radiazioni ionizzanti. Sfrutta un potente campo magnetico e onde radio per allineare i protoni all'interno delle molecole d'acqua del corpo. Quando il campo magnetico viene spento, i protoni rilasciano energia che viene rilevata e usata per creare immagini molto dettagliate.

Indicazioni Principali

La TAC è eccezionale per visualizzare ossa, emorragie acute (specialmente nel cervello in caso di traumi), e lesioni a organi solidi. È spesso la scelta preferita nelle emergenze per la sua rapidità e l'efficacia nel rilevare fratture e lesioni interne urgenti.

La RMN è superiore per l'imaging di tessuti molli come il cervello, il midollo spinale, i legamenti e le cartilagini. È l'esame standard per studiare patologie neurologiche, tumori ai tessuti molli e problemi articolari complessi, offrendo un contrasto tissutale nettamente superiore.

In sintesi, la scelta tra TAC e RMN dipende dal tipo di tessuto da esaminare e dalla condizione clinica del paziente.

Lo Schema del Passo: La Base del Movimento UmanoLo Schema del Passo, noto anche come ciclo del passo o Gait Analysis, ra...
01/11/2025

Lo Schema del Passo: La Base del Movimento Umano

Lo Schema del Passo, noto anche come ciclo del passo o Gait Analysis, rappresenta la sequenza ritmica e alternata dei movimenti che il corpo compie durante la deambulazione. Si definisce come il periodo che intercorre tra due successivi contatti con il terreno dello stesso piede.

Il ciclo si articola in due fasi principali:

1. La Fase di Appoggio (Stance) (circa 60% del ciclo), in cui il piede è a contatto con il suolo per sostenere il peso.
2. La Fase di Oscillazione (Swing) (circa 40% del ciclo), in cui il piede si solleva e avanza.
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Importanza dello Schema del Passo

L'analisi di questo schema è fondamentale poiché riflette la salute biomeccanica e neurologica dell'individuo. Un passo efficiente non solo consente una locomozione fluida, ma è anche cruciale per:

• Assorbire gli urti con il terreno.
• Mantenere l'equilibrio e la stabilità posturale.
• Minimizzare il dispendio energetico del cammino.
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Disfunzioni e Riabilitazione

Deviazioni dallo schema del passo fisiologico possono indicare problemi neurologici, ortopedici o traumatici, causando dolore, sovraccarico articolare e rischio di cadute.

La Rieducazione del Passo in fisioterapia è una terapia mirata. Attraverso esercizi funzionali e l'eventuale uso di ausili (come tutori o bastoni), il fisioterapista lavora per:

1. Recuperare la forza e l'articolarità.
2. Riprogrammare il corretto schema motorio.
3. Restituire autonomia e migliorare la qualità di vita del paziente.

Comprendere e correggere lo schema del passo è la chiave per un recupero completo.

I Nervi Cranici dell'Occhio: Funzione e DisfunzioneLa visione e la motilità oculare sono processi complessi, orchestrati...
25/10/2025

I Nervi Cranici dell'Occhio: Funzione e Disfunzione

La visione e la motilità oculare sono processi complessi, orchestrati principalmente da tre nervi cranici: il Nervo Oculomotore (III), il Nervo Trocleare (IV) e il Nervo Abducente (VI). Questi tre nervi sono cruciali, in quanto controllano i sei muscoli estrinseci che muovono il bulbo oculare e il muscolo elevatore della palpebra superiore (III).

La loro importanza risiede nella capacità di permettere i movimenti oculari coordinati, essenziali per la percezione della profondità e la messa a fuoco. Il III nervo gestisce anche la costrizione pupillare e l'accomodazione.

Una disfunzione, spesso causata da traumi, infiammazioni, diabete o problemi vascolari, può manifestarsi con sintomi debilitanti:

• Diplopia (visione doppia), a causa del disallineamento degli occhi (strabismo).
• Ptosi (abbassamento della palpebra superiore), tipico del deficit del III nervo.
• Difficoltà o impossibilità di muovere l'occhio in specifiche direzioni.

La Fisioterapia può aiutare?

Sì, la fisioterapia, in particolare la Rieducazione Visiva o Oculomotoria, svolge un ruolo fondamentale. Sebbene il recupero possa essere spontaneo in alcune paralisi (come quelle microvascolari), la riabilitazione è essenziale per:

1. Migliorare la coordinazione dei movimenti oculari (esercizi ortottici).
2. Ridurre la diplopia e le posizioni compensatorie del capo (torcicollo).
3. Supportare il recupero del nervo facciale (VII) nelle paralisi che influiscono sulla chiusura palpebrale.

L'approccio riabilitativo, spesso precoce e personalizzato, mira a ristabilire il miglior allineamento e controllo motorio possibile.

I Muscoli Multifidi: Stabilizzatori Profondi della Colonna VertebraleI muscoli multifidi sono un gruppo di muscoli corti...
18/10/2025

I Muscoli Multifidi: Stabilizzatori Profondi della Colonna Vertebrale

I muscoli multifidi sono un gruppo di muscoli corti e spessi che si trovano in profondità lungo l'intera colonna vertebrale, estendendosi dal sacro fino alla seconda vertebra cervicale (C2). Fanno parte della muscolatura intrinseca del dorso, un gruppo fondamentale per la stabilità e il movimento della colonna.

Il loro ruolo principale è la stabilizzazione segmentale della colonna. Agiscono su vertebre adiacenti, contribuendo a mantenere l'allineamento vertebrale, specialmente durante i movimenti. Sono essenziali per il controllo posturale fine e proteggono le articolazioni intervertebrali, lavorando in sinergia con i muscoli trasversi dell'addome e del pavimento pelvico per formare un "corsetto" stabilizzatore. Contribuiscono anche all'estensione e alla rotazione del tronco.

Quando i multifidi sono in disfunzione (ad esempio per debolezza, atrofia o scarso controllo motorio in seguito a dolore o inattività), la stabilità segmentale della colonna è compromessa. Questo può portare a un aumento del carico sulle strutture passive (dischi e legamenti) e sui muscoli superficiali, contribuendo significativamente al dolore lombare cronico o ricorrente. La disfunzione è spesso associata a una riduzione del loro volume (atrofia) e a un ritardo nella loro attivazione, rendendo la colonna più vulnerabile a lesioni e instabilità.

Consiglio per mantenerli in forma: Per mantenere i multifidi efficienti, è fondamentale eseguire esercizi specifici di stabilizzazione del core, concentrandosi sulla qualità del movimento piuttosto che sulla quantità. Esercizi come il bird-dog, il plank, di cui abbiamo parlato in post precedenti, eseguiti con attenzione a mantenere la colonna neutra, possono aiutare a reclutare e rafforzare questi muscoli profondi, migliorando la consapevolezza corporea e prevenendo disfunzioni.

Sindrome di Osgood-SchlatterLa sindrome di Osgood-Schlatter, spesso chiamata semplicemente Osgood-Schlatter, è una patol...
11/10/2025

Sindrome di Osgood-Schlatter

La sindrome di Osgood-Schlatter, spesso chiamata semplicemente Osgood-Schlatter, è una patologia muscolo-scheletrica comune che colpisce principalmente gli adolescenti durante i periodi di crescita rapida. Si manifesta come un dolore e gonfiore sotto il ginocchio, nella zona in cui il tendine rotuleo si inserisce sulla tibia.

Questa condizione è causata dalla trazione ripetitiva e eccessiva del tendine rotuleo sul tubercolo tibiale. Durante la crescita, le ossa e i tendini si sviluppano a ritmi diversi; attività fisiche intense come la corsa, i salti e gli sport che richiedono cambi di direzione (calcio, pallavolo, basket) possono generare una tensione che provoca una micro-infiammazione e, a volte, la formazione di una protuberanza ossea.

La risoluzione del problema è prevalentemente conservativa. Il riposo è fondamentale per ridurre l'infiammazione e il dolore. L'applicazione di ghiaccio può aiutare a gestire i sintomi. È consigliabile modificare o sospendere temporaneamente le attività che aggravano il dolore.

La fisioterapia gioca un ruolo cruciale. Un fisioterapista può aiutare a:

• Ridurre l'infiammazione con terapie fisiche.
• Migliorare la flessibilità e la forza dei muscoli della coscia (quadricipiti e ischiocrurali) attraverso esercizi mirati.
• Correggere la postura e la tecnica di movimento per ridurre la tensione sul ginocchio.
• Creare un programma di ritorno graduale all'attività sportiva.

La prognosi è generalmente eccellente; la maggior parte dei casi si risolve completamente con la fine della fase di crescita, anche se la protuberanza ossea può rimanere.

Indirizzo

Via Andrea Doria, 4/5
Genova
16128

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 19:30
Martedì 08:00 - 19:30
Mercoledì 08:00 - 19:30
Giovedì 08:00 - 19:30
Venerdì 08:00 - 19:30
Sabato 08:00 - 12:30

Sito Web

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