Dott. Marco Ugolotti, JSCC

Dott. Marco Ugolotti, JSCC Laurea in Fisioterapia, Certificazione in Medicina Manuale Osteopatica Americana Strain Counterstrain

Il Sopraspinato: Un Protagonista Silenzioso (e Spesso Doloroso) della SpallaIl muscolo Sopraspinato, pur essendo relativ...
26/07/2025

Il Sopraspinato: Un Protagonista Silenzioso (e Spesso Doloroso) della Spalla

Il muscolo Sopraspinato, pur essendo relativamente piccolo, è un attore chiave nella complessa meccanica della spalla e, non a caso, è quasi sempre coinvolto nei problemi che affliggono questa articolazione. La sua funzione principale è duplice: avvia l'abduzione del braccio (il movimento di sollevamento laterale) e, insieme agli altri muscoli della cuffia dei rotatori, stabilizza la testa dell'omero all'interno della glenoide.

La sua posizione strategica, passando attraverso uno stretto spazio sotto l'acromion, lo rende particolarmente vulnerabile a compressioni e attriti. Movimenti ripetitivi, traumi o una postura scorretta possono facilmente infiammarlo o causare lesioni, da semplici tendiniti a rotture parziali o complete. Questo lo rende un bersaglio frequente per il dolore alla spalla e una delle principali cause di limitazione funzionale.

In questo contesto, l'approccio integrato della fisioterapia è fondamentale. Inoltre tecniche manuali osteopatiche come lo Strain Counterstrain, una terapia manuale dolce che mira a ridurre il tono muscolare anomalo e ripristinare l'equilibrio neuromuscolare, possono essere estremamente efficaci nel ridurre il dolore e migliorare la mobilità. In combinazione con esercizi specifici di rinforzo e stretching, il Sopraspinato può recuperare la sua piena funzionalità, permettendo alla spalla di ritrovare la sua libertà di movimento.

Borsite Olecranica: Comprendere e Gestire con la FisioterapiaLa borsite olecranica, comunemente nota come "gomito dello ...
19/07/2025

Borsite Olecranica: Comprendere e Gestire con la Fisioterapia

La borsite olecranica, comunemente nota come "gomito dello studente" o "gomito del minatore", è un'infiammazione della borsa olecranica, una piccola sacca piena di liquido situata sulla punta del gomito. Questa borsa agisce come un cuscinetto tra l'osso e la pelle, facilitando il movimento. Quando infiammata, può gonfiarsi notevolmente, causando dolore, arrossamento e limitazione del movimento. Le cause più comuni includono traumi diretti, attriti ripetuti, infezioni o condizioni sistemiche come l'artrite reumatoide o la gotta.

La diagnosi si basa principalmente sull'esame fisico, ma talvolta possono essere necessarie radiografie o un'ecografia per escludere altre patologie o confermare la presenza di liquido. Il trattamento iniziale spesso include riposo, applicazione di ghiaccio, compressione ed elevazione (R.I.C.E.) e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). In alcuni casi, può essere necessaria l'aspirazione del liquido o, raramente, un intervento chirurgico.

Tuttavia, l'importanza della fisioterapia nella gestione della borsite olecranica è cruciale. Una volta che l'infiammazione acuta è sotto controllo, il fisioterapista può guidare il paziente attraverso un programma di esercizi mirati. Questi includono esercizi di stretching per migliorare la flessibilità dell'articolazione, esercizi di rafforzamento per i muscoli circostanti (come bicipiti e tricipiti) e tecniche di mobilizzazione per ripristinare il range di movimento completo. La fisioterapia aiuta non solo a recuperare la funzionalità del braccio, ma anche a prevenire recidive, identificando e correggendo eventuali squilibri muscolari o abitudini posturali scorrette che potrebbero aver contribuito al problema.

Magnesio e Potassio: Fondamentali per il Benessere del Sistema Muscolo-ScheletricoIn estate, con l'aumento delle tempera...
12/07/2025

Magnesio e Potassio: Fondamentali per il Benessere del Sistema Muscolo-Scheletrico

In estate, con l'aumento delle temperature e la maggiore attività fisica, il nostro corpo è sottoposto a stress aggiuntivi che possono portare a una perdita significativa di minerali essenziali. Tra questi, magnesio e potassio svolgono un ruolo cruciale per il corretto funzionamento del sistema muscoloscheletrico e per il benessere generale.

Il magnesio è un minerale indispensabile che partecipa a oltre 300 reazioni enzimatiche nel corpo, molte delle quali coinvolte nella produzione di energia e nella funzione muscolare e nervosa. Una carenza può manifestarsi con crampi muscolari, debolezza, affaticamento e persino irritabilità. In estate, la sudorazione eccessiva può esaurire rapidamente le riserve di magnesio, rendendone ancora più importante un'adeguata assunzione.

Il potassio, d'altra parte, è fondamentale per mantenere l'equilibrio dei fluidi e degli elettroliti nelle cellule, supportando la contrazione muscolare, la funzione nervosa e la pressione sanguigna. La sua carenza può portare a stanchezza, crampi, aritmie e debolezza muscolare. Anche il potassio viene perso tramite il sudore, rendendo l'integrazione o l'assunzione tramite la dieta ancor più rilevante nei mesi caldi.

Assicurarsi un'adeguata assunzione di questi minerali, attraverso una dieta ricca di frutta (banane, agrumi), verdura a foglia verde, legumi, frutta secca e cereali integrali, o tramite integratori specifici su consiglio medico, è essenziale per prevenire fastidi e garantire un sistema muscoloscheletrico efficiente e resiliente, specialmente durante i mesi estivi.

PRP, MSC e Acido Ialuronico per le problematiche articolari. Cosa sono?Le problematiche articolari, in particolare l'art...
05/07/2025

PRP, MSC e Acido Ialuronico per le problematiche articolari. Cosa sono?

Le problematiche articolari, in particolare l'artrosi, sono un diffuso motivo di dolore e limitazione funzionale. Negli ultimi anni, la medicina rigenerativa ha offerto nuove prospettive di trattamento attraverso tecniche come il PRP (Plasma Ricco di Piastrine), le cellule staminali mesenchimali (MSC) e le infiltrazioni di acido ialuronico. Ognuna di queste tecniche agisce con meccanismi diversi e presenta specifici campi di applicazione.

Acido Ialuronico: Funziona principalmente come lubrificante e ammortizzatore all'interno dell'articolazione, reintegrando il liquido sinoviale. È indicato per l'artrosi lieve-moderata, offrendo sollievo dal dolore e migliorando la mobilità. I risultati sono generalmente rapidi ma temporanei, richiedendo infiltrazioni periodiche.

PRP (Plasma Ricco di Piastrine): Derivato dal sangue stesso del paziente, il PRP contiene un'alta concentrazione di fattori di crescita che stimolano la riparazione e la rigenerazione dei tessuti. Agisce sul "terreno biologico" dell'articolazione, rallentando la progressione artrosica e promuovendo la guarigione di lesioni muscolari e tendinee. I risultati sono più duraturi rispetto all'acido ialuronico e si manifestano generalmente dopo alcune settimane.

Cellule Staminali Mesenchimali (MSC): Rappresentano la tecnica con il potenziale rigenerativo più elevato. Prelevate solitamente dal midollo osseo o dal tessuto adiposo del paziente, le MSC hanno la capacità di differenziarsi in diversi tipi cellulari, inclusi quelli cartilaginei, e di modulare l'infiammazione. Sono indicate per casi di artrosi più avanzata o lesioni cartilaginee significative, con risultati che possono durare anni. La procedura è più invasiva rispetto alle altre.

Cosa è meglio e chi dà risultati migliori? Non esiste una "migliore" terapia in assoluto; la scelta dipende dalla condizione specifica del paziente, dalla gravità della patologia e dall'età. L'acido ialuronico è un buon punto di partenza per l'artrosi iniziale. Il PRP si dimostra spesso superiore all'acido ialuronico per il sollievo dal dolore e il miglioramento funzionale a lungo termine nell'artrosi lieve-moderata e per le lesioni tendinee. Le MSC offrono il maggiore potenziale rigenerativo e sono considerate per i casi più complessi, compresi quelli in cui si mira a posticipare o evitare un intervento chirurgico.

Quando è meglio una o l'altra?

• Acido ialuronico: Artrosi lieve-moderata, per lubrificazione e riduzione sintomatica.
• PRP: Artrosi iniziale o moderata, lesioni muscolari e tendinee, per un'azione rigenerativa e antinfiammatoria più profonda e duratura.
• MSC: Artrosi avanzata, gravi lesioni cartilaginee, quando è richiesta una rigenerazione tissutale significativa.

È fondamentale consultare uno specialista ortopedico per una diagnosi accurata e per determinare il piano di trattamento più adatto, spesso integrando queste terapie con la fisioterapia e l'esercizio terapeutico per massimizzare i benefici.

Plesso Brachiale e Strain CounterstrainHai mai provato dolore, formicolio o debolezza al braccio o alla mano? Potrebbe e...
28/06/2025

Plesso Brachiale e Strain Counterstrain

Hai mai provato dolore, formicolio o debolezza al braccio o alla mano? Potrebbe esserci una disfunzione a carico del plesso brachiale, una complessa rete di nervi che origina dal collo e si estende fino agli arti superiori. Spesso, la tensione muscolare in aree vicine può irritare o comprimere questi nervi, causando sintomi spiacevoli. Ed è qui che la tecnica Strain Counterstrain (SCS) entra in gioco!

Cos'è la Strain Counterstrain?

La SCS è una tecnica manuale osteopatica incredibilmente delicata, sviluppata dal Dr. Lawrence Jones. A differenza di altre tecniche che mirano all'allungamento, la SCS lavora in modo "indiretto". Si basa sull'idea che i muscoli, quando subiscono uno stiramento o un trauma, possono rimanere in uno stato di contrazione protettiva, generando dolore e disfunzione.

Come Funziona per il Plesso Brachiale?

Se il tuo plesso brachiale è irritato da muscoli tesi (come quelli del collo, della spalla o del torace), la SCS può offrire un sollievo significativo. L'operatore identifica i tender points (punti di massima sensibilità) nei muscoli che influenzano la zona del plesso brachiale. Successivamente, posiziona delicatamente il tuo corpo in una posizione di massimo comfort, accorciando il muscolo problematico e rilasciando la tensione. Mantenendo questa posizione per circa 90 secondi, si "resetta" l'attività nervosa del muscolo, riducendo lo spasmo e la compressione sui nervi del plesso.

Perché è Utile?

La sua natura non invasiva e indolore la rende ideale per chiunque soffra di sintomi legati al plesso brachiale, come cervicobrachialgie (dolore che si irradia dal collo al braccio), formicolii, intorpidimento o debolezza muscolare lungo il braccio e la mano. È un approccio efficace per alleviare la pressione sui nervi, ripristinare la funzionalità e migliorare la qualità della vita, senza il bisogno di manipolazioni energiche. Se cerchi un trattamento delicato ma potente per i problemi al braccio e alla mano, la Strain Counterstrain può essere la risposta che cerchi!

Strain Counterstrain: Il Tocco Gentile che Riequilibra il CorpoLa tecnica osteopatica Strain Counterstrain è un approcci...
21/06/2025

Strain Counterstrain: Il Tocco Gentile che Riequilibra il Corpo

La tecnica osteopatica Strain Counterstrain è un approccio terapeutico tanto delicato quanto potente, che considera il corpo nella sua totalità. Invece di forzare un muscolo teso, l'osteopata agisce in modo "passivo", cercando nel corpo specifici "tender points": piccole aree dolenti che sono la spia di una disfunzione neuro-muscolare, spesso lontane dalla zona dove si percepisce il sintomo.

Una volta identificato il punto, il trattamento consiste nel muovere dolcemente la parte del corpo interessata, ponendola in una posizione di massimo comfort e assenza di tensione per circa 90 secondi. Questo "reset" neurologico permette al muscolo, e alla fascia connettivale che lo avvolge, di "dimenticare" lo stato di contrazione anomala e di tornare alla sua normale funzionalità.

L’approccio è profondamente olistico perché non si limita a trattare il sintomo locale, ma agisce sulla causa profonda dello squilibrio. Trattando queste disfunzioni, si possono risolvere problematiche a catena in tutto il corpo, migliorando la postura, riducendo il dolore e ripristinando la mobilità. È una tecnica che "dialoga" con il sistema nervoso per restituire armonia all'intero organismo, dimostrando come un tocco gentile possa innescare un profondo processo di autoguarigione.

Protesi di Ginocchio Oggi: Innovazione e Recupero RapidoL'intervento di protesi di ginocchio oggi è lontano parente di q...
14/06/2025

Protesi di Ginocchio Oggi: Innovazione e Recupero Rapido

L'intervento di protesi di ginocchio oggi è lontano parente di quello di un tempo. Grazie a tecniche chirurgiche innovative e meno invasive, come la chirurgia robotica e i protocolli "Fast Track", l'operazione è sempre più precisa e personalizzata in base alle esigenze del singolo paziente. Vengono utilizzati materiali all'avanguardia che garantiscono una durata dell'impianto di 15-20 anni e oltre, con l'obiettivo di eliminare il dolore e ripristinare una qualità di vita eccellente.

Il percorso di recupero è notevolmente accelerato. La fisioterapia, considerata un pilastro fondamentale del successo, inizia già il giorno stesso o il giorno successivo all'intervento. Il paziente viene messo in piedi precocemente per favorire la circolazione e iniziare il carico sull'arto operato con l'ausilio di deambulatore o stampelle.

I tempi di recupero sono più veloci che mai. Generalmente, le stampelle vengono abbandonate dopo circa 3-4 settimane. Il ritorno alle normali attività quotidiane, come guidare o fare passeggiate, avviene in media entro 45-60 giorni. Per un recupero completo, che include la ripresa di attività sportive a basso impatto come nuoto o ciclismo, sono necessari dai 3 ai 6 mesi. Un percorso riabilitativo costante e personalizzato è la chiave per tornare a muoversi in libertà e senza dolore.

I Muscoli: Architetti del Movimento e della ForzaI muscoli sono i motori instancabili del nostro corpo, tessuti straordi...
07/06/2025

I Muscoli: Architetti del Movimento e della Forza

I muscoli sono i motori instancabili del nostro corpo, tessuti straordinari che ci permettono di muoverci, mantenere la postura e persino di far ba***re il cuore. Sono costituiti principalmente da fibre muscolari, cellule specializzate capaci di contrarsi e rilassarsi. I muscoli scheletrici, quelli che ci interessano per il movimento volontario, sono ancorati alle ossa tramite robusti cordoni chiamati tendini.

Quando un muscolo riceve un impulso dal sistema nervoso, le sue fibre si accorciano. Questa contrazione tira il tendine, che a sua volta sposta l'osso a cui è collegato, generando il movimento di un'articolazione. Immaginate dei tiranti che, accorciandosi, muovono delle leve (le ossa).

Per un ottimo mantenimento muscolare, è fondamentale un'attività fisica regolare che includa esercizi di forza per stimolarne la crescita e la resistenza, e stretching per mantenerli flessibili. Un'alimentazione bilanciata, ricca di proteine (i "mattoni" dei muscoli), e un adeguato riposo per permettere il recupero sono altrettanto cruciali.

Curiosità:

• Il muscolo più forte del corpo umano in rapporto alle sue dimensioni è il massetere, il muscolo della masticazione.
• Abbiamo oltre 600 muscoli scheletrici.
• Anche quando siamo fermi, alcuni muscoli sono leggermente contratti per mantenere la postura: si chiama tono muscolare.
• Il cuore è il muscolo che lavora di più, pompando sangue instancabilmente per tutta la vita.
Prendersi cura dei propri muscoli significa investire in una vita più attiva, forte e in salute.

Complesso Vitaminico B, sistema Nervoso e apparato Muscolo-ScheletricoUn adeguato apporto di vitamine del gruppo B è cru...
31/05/2025

Complesso Vitaminico B, sistema Nervoso e apparato Muscolo-Scheletrico

Un adeguato apporto di vitamine del gruppo B è cruciale per la salute del nostro sistema nervoso e, di conseguenza, per il benessere del sistema muscolo-scheletrico. Spesso, disturbi come formicolii, intorpidimento, dolori muscolari o crampi, e persino alcune forme di debolezza muscolare, possono essere campanelli d'allarme di una carenza di queste vitamine essenziali.

Le vitamine del gruppo B, in particolare la B1 (tiamina), la B6 (piridossina) e la B12 (cobalamina), sono fondamentali per la produzione di energia nelle cellule nervose, per la sintesi dei neurotrasmettitori e per il mantenimento della mielina, la guaina protettiva che riveste le fibre nervose. Una carenza può compromettere la corretta trasmissione degli impulsi nervosi, portando a sintomi neurologici che si riflettono sul movimento e sulla sensibilità.

Ad esempio, la carenza di vitamina B12 è notoriamente associata a neuropatie periferiche che possono causare sensazioni anomale e difficoltà motorie. La vitamina B6 è importante per la sintesi di neurotrasmettitori che regolano il tono muscolare, mentre la vitamina B1 è vitale per il metabolismo energetico delle cellule nervose e muscolari.

È importante consultare un medico in caso di sintomi persistenti, poiché una diagnosi precoce e un'integrazione mirata possono aiutare a migliorare la qualità della vita e prevenire danni a lungo termine.

La Triade Maledetta del Ginocchio: Un Infortunio Complesso e il Ruolo Cruciale della FisioterapiaLa "triade maledetta", ...
24/05/2025

La Triade Maledetta del Ginocchio: Un Infortunio Complesso e il Ruolo Cruciale della Fisioterapia

La "triade maledetta", nota anche come "triade infelice" o "O'Donoghue's triad", è un grave infortunio combinato del ginocchio che coinvolge la lesione simultanea di tre strutture fondamentali: il legamento crociato anteriore (LCA), il legamento collaterale mediale (LCM) e il menisco mediale.

Questo tipo di trauma si verifica comunemente negli sport di contatto o in attività che comportano torsioni improvvise del ginocchio sotto carico, come il calcio, lo sci o il basket.

I sintomi includono dolore acuto, gonfiore significativo, instabilità dell'articolazione e, talvolta, un suono udibile di "pop" al momento del trauma. La diagnosi si avvale dell'esame clinico e di indagini strumentali come la risonanza magnetica.

Il trattamento può essere conservativo o chirurgico, a seconda della gravità delle lesioni e delle esigenze funzionali del paziente. In entrambi i casi, la fisioterapia assume un'importanza capitale.

Un programma riabilitativo personalizzato è essenziale per recuperare l'articolarità completa, rinforzare la muscolatura (in particolare quadricipite e ischiocrurali), ripristinare la propriocezione (la capacità del corpo di percepire la posizione del ginocchio nello spazio) e ridurre il rischio di recidive o complicanze a lungo termine come l'artrosi. La fisioterapia guida il paziente attraverso un percorso graduale, dalla gestione del dolore e del gonfiore iniziali fino al ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive, garantendo il miglior recupero funzionale possibile.

Ginocchio Valgo? La Tecnica Strain Counterstrain per un Approccio GentileIl ginocchio valgo, o "ginocchia a X", si manif...
17/05/2025

Ginocchio Valgo? La Tecnica Strain Counterstrain per un Approccio Gentile

Il ginocchio valgo, o "ginocchia a X", si manifesta con un disallineamento degli arti inferiori che può causare, fin dalle fasi iniziali, dolore, difficoltà nel movimento e alterazioni posturali. Tra le strategie conservative, la tecnica osteopatica Strain Counterstrain offre un intervento manuale delicato, mirato a risolvere le disfunzioni neuromuscolari alla base del problema.

Questo approccio, sviluppato dal Dr. Lawrence Jones, si focalizza sull'identificazione e il trattamento di "tender points", specifici punti che riflettono uno stato di tensione tissutale. Attraverso un posizionamento passivo e confortevole dell'articolazione e delle strutture circostanti, il terapista induce un "reset" dei segnali nervosi anomali che perpetuano lo spasmo muscolare e la restrizione di movimento.

Nelle problematiche iniziali di valgismo delle ginocchia, la Strain Counterstrain può intervenire riducendo il dolore, allentando le tensioni muscolari (ad esempio, a carico degli adduttori o del tensore della fascia lata) e migliorando la mobilità articolare. Agendo sulle cause profonde della disfunzione, questa tecnica non invasiva favorisce un riequilibrio funzionale del ginocchio e delle strutture correlate (anca, piede), contribuendo a migliorare l'allineamento e a prevenire l'aggravarsi della sintomatologia, il tutto con estrema dolcezza.

Sindrome VagaleLa sindrome vagale, più propriamente definita sincope vasovagale, rappresenta la causa più frequente di s...
10/05/2025

Sindrome Vagale

La sindrome vagale, più propriamente definita sincope vasovagale, rappresenta la causa più frequente di svenimento (sincope). Sebbene l'episodio possa spaventare chi lo vive o vi assiste, si tratta solitamente di una condizione benigna e non legata a gravi problemi cardiaci o neurologici.

Il meccanismo alla base è una risposta riflessa eccessiva del sistema nervoso autonomo, in particolare del nervo vago. Di fronte a specifici fattori scatenanti, questo nervo provoca un improvviso e drastico calo della frequenza cardiaca (bradicardia) e della pressione sanguigna (ipotensione). Questa combinazione riduce temporaneamente l'afflusso di sangue ossigenato al cervello, causando la perdita di coscienza.

I fattori scatenanti (trigger) sono molto variabili da persona a persona e possono includere: forti emozioni (paura, stress, ansia), la vista del sangue o di aghi, dolore intenso, rimanere in piedi per lungo tempo (ortostasi prolungata), ambienti caldi e affollati, disidratazione, o anche sforzi come quelli durante la defecazione o una forte tosse.

Spesso, lo svenimento è anticipato da sintomi premonitori, noti come prodromi: sensazione di testa leggera, vertigini, nausea, sudorazione fredda e profusa, pallore cutaneo, visione offuscata o a tunnel, ronzii nelle orecchie. La perdita di coscienza è generalmente breve, e il recupero è spontaneo e completo una volta che la persona si trova in posizione sdraiata, permettendo al sangue di tornare più facilmente al cervello. La gestione si basa sull'evitare i trigger noti e sull'adozione di manovre preventive (come sdraiarsi o eseguire contropressioni muscolari) ai primi sintomi.

Indirizzo

Via Andrea Doria, 4/5
Genova
16128

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 19:30
Martedì 08:00 - 19:30
Mercoledì 08:00 - 19:30
Giovedì 08:00 - 19:30
Venerdì 08:00 - 19:30
Sabato 08:00 - 12:30

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