Dott.ssa Lorenza Romano Dietista

Dott.ssa Lorenza Romano Dietista Nutrizionista clinica e sportiva. Istruttore di allenamento funzionale e di sport da combattimento (American Psychological Association).

Mi occupo di alimentazione per sportivi, di sovrappeso ed obesità in tutte le fasce di età, disturbi del comportamento alimentare, counselling nutrizionale per genitori, alimentazione in adolescenza ed in tutte le fasi fisiologiche (gravidanza, allattamento, menopausa), ma anche di dietoterapia per patologie. Il mio lavoro consiste in “quello che non si trova su internet”, cioè accolgo il paziente

e incentro il mio lavoro sulla persona, aiutandola a capire il proprio rapporto con il cibo, a riconoscere gli eventuali “errori” e a modificare definitivamente tutte le abitudini che la hanno fatta aumentare di peso. Seguo passo per passo sia l’aspetto della rieducazione alimentare sia l’aspetto dell’attività motoria, che sono i due punti fondamentali per il raggiungimento ed il mantenimento del benessere fisico e quindi mentale. La mia “mission impossible” è quindi quella di aiutare le persone a perdere peso, e quello lo sanno fare quasi tutti, ma di far sì che non lo riprendano più. CHI SONO

Sono una persona profondamente innamorata della vita, molto curiosa, amo il mio lavoro e lo sport (pratico kickboxing, Muay Thai e sono Trainer WTA) e sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Questo ha fatto sì che negli anni di pratica riconoscessi i limiti oggettivi della dietoterapia fine a sé stessa e cercassi una sorta di “completamento” alla mia formazione. Laureata con lode in Dietistica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Genova nel 2001, ho potuto approfondire le mie conoscenze e la mia pratica nella gestione del paziente diabetico grazie alla borsa di studio vinta presso il reparto di diabetologia dell’Ospedale San Martino di Genova. Contemporaneamente mi sono specializzata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare presso il centro terapeutico Villa del Principe di Genova. Spinta dalla curiosità e dalla volontà di imparare ad approcciarmi al paziente a 360 gradi, negli anni 2000 e 2001 ho seguito i corsi di 1° e 2° livello ed acquisito il titolo di Coach e Counselor T.I.R. (Traumatic Incident Reduction), tecnica utilizzata nel trattamento del P.T.S.D (Post Traumatic Stress Disorder) e riconosciuta dall’A.P.A. Mi sono inoltre occupata di attività di ricerca in collaborazione con l’Università degli Sudi di Genova nell’ambito del tema dell’alimentazione specifica per sport estremi di endurance in alta quota.

🥤 L’importanza dell’idratazione durante l’attività fisica estivaQuando le temperature salgono, il nostro corpo deve lavo...
15/07/2025

🥤 L’importanza dell’idratazione durante l’attività fisica estiva

Quando le temperature salgono, il nostro corpo deve lavorare di più per mantenere l’omeostasi termica. Se a questo aggiungiamo l’attività sportiva, il rischio di disidratazione aumenta notevolmente. Per chi si allena in estate, l’idratazione non è solo importante, è essenziale — per la performance, per la salute e per la sicurezza.

💦 Perché l’idratazione è così cruciale?

Durante l’attività fisica il nostro corpo dissipa calore principalmente attraverso la sudorazione. In estate, però, la sudorazione aumenta notevolmente, portando con sé non solo perdita di acqua, ma anche di elettroliti fondamentali come sodio, potassio, magnesio e cloro.
Questa perdita può avere effetti significativi:

• 💢 Aumento della fatica
• 🧠 Calo della concentrazione e dei riflessi
• 🦵 Crampi muscolari
• ❤️‍🔥 Aumento della frequenza cardiaca
• ⚠️ Rischio di colpi di calore o disidratazione severa

📊 Cosa dice la scienza

Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority), la perdita del 2% del peso corporeo in liquidi può già compromettere significativamente le prestazioni fisiche e cognitive. Per un adulto di 70 kg, questo equivale a circa 1,4 litri di liquidi persi — una quantità che si può raggiungere facilmente durante un allenamento intenso sotto il sole.

Inoltre, studi come quelli pubblicati sul Journal of Athletic Training evidenziano che l’idratazione ottimale migliora la termoregolazione, il flusso sanguigno e l’efficienza muscolare.

✅ Come idratarsi correttamente
1. Pre-attività: Bere 300-500 ml di acqua nelle 2 ore precedenti l’esercizio.
2. Durante l’attività: Bere regolarmente ogni 15-20 minuti, soprattutto se si suda molto (circa 150-250 ml a intervallo).
3. Dopo l’attività: Reintegrare i liquidi persi bevendo 1,2-1,5 volte la quantità persa con il sudore (es. se hai perso 1 kg, bevi 1,2-1,5 litri).

💡 Trucco pratico: Controlla il colore delle urine. Se è chiaro, sei ben idratato. Se è scuro, hai bisogno di bere di più.

🧂 Acqua o sali minerali?

Per attività leggere (

🌞 Estate è libertà, ma non dimenticare te stesso.La bella stagione porta con sé il sole, il mare, le cene all’aperto… ma...
14/07/2025

🌞 Estate è libertà, ma non dimenticare te stesso.

La bella stagione porta con sé il sole, il mare, le cene all’aperto… ma anche la tentazione di mollare tutto.

❌ Saltare i pasti.
❌ Smettere di muoversi.
❌ Dimenticare il tuo benessere.

✨ Ma tu non sei fatto per trascurarti.
Il tuo corpo ti accompagna ovunque, anche in vacanza.
Merita cura. Merita rispetto. Merita energia.

✅ Mangia per stare bene, non per punirti.
✅ Muoviti per sentirti vivo, non per doverlo fare.
✅ Scegli te, ogni giorno, anche sotto l’ombrellone.

💬 L’equilibrio non va in ferie.
Prendersi cura di sé non è una rinuncia. È amore.
Per te stesso. Per il tuo futuro.

La fibromialgia è una patologia reumatica non infiammatoria caratterizzata da dolore cronico diffuso che colpisce oltre ...
03/07/2025

La fibromialgia è una patologia reumatica non infiammatoria caratterizzata da dolore cronico diffuso che colpisce oltre 2 milioni di persone in Italia, più spesso donne in età adulta. I sintomi possono comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, oppure esordire improvvisamente dopo un evento scatenante, come un trauma fisico, un’infezione o uno stress psicologico.

🔶 La fibromialgia è una sindrome cronica che causa dolore diffuso, affaticamento e altri tipi di disagio.

🔶 La causa è sconosciuta, ma i fattori di rischio includono lesioni traumatiche, artrite reumatoide e fattori genetici.

🔶 Non esiste una cura specifica, ma farmaci, esercizio fisico, stile di vita, alimentazione e terapia comportamentale possono aiutare ad alleviare i sintomi.

➡️ I sintomi sono simili a quelli dell'artrite, ma la fibromialgia colpisce i tessuti molli, non le articolazioni.

➡️ I sintomi includono dolore intenso e affaticamento, a tal punto da rendere difficile lo svolgimento delle attività quotidiane. Altri tra i più comuni sono:

* dolore diffuso in tutto il corpo
* dolore alla mandibola e rigidità
* dolore e affaticamento dei muscoli facciali
* rigidità articolare e muscolare al mattino
* mal di testa
* ritmi del sonno irregolari
* sindrome dell'intestino irritabile (IBS)
* mestruazioni dolorose
* formicolio e intorpidimento a mani e piedi
* sindrome delle gambe senza riposo (RLS)
* sensibilità al freddo o al caldo
* difficoltà di memoria e concentrazione note come "annebbiamento delle fibre"

✅ Un'attività fisica regolare aiuta a regolare i ritmi del sonno, favorendo un sonno più profondo e ristoratore.
L’esercizio fisico, se praticato In modo graduale e controllato, può ridurre il dolore e la sensibilità a livello muscolare, può aumentare la produzione di endorfine, che hanno un effetto positivo sull'umore e sull'energia. Aiuta inoltre a mantenere e affinare la forza muscolare, la flessibilità e la coordinazione, migliorando le capacità funzionali.

✅ Anche l’alimentazione può costituire un importante punto di partenza per migliorare la sintomatologia. Sebbene non esistano farmaci specifici o integratori raccomandati per tutti i Pazienti, certamente un’alimentazione corretta e bilanciata può aiutare a combattere la stanchezza ed il dolore, a migliorare il livello di energia, e soprattutto a migliorare l’andamento intestinale e la eventuale sindrome dell’intestino irritabile (IBS)

Per informazioni e appuntamenti:
👩🏻‍⚕️ Dott.ssa Lorenza Romano Dietista
🍎 Nutrizionista clinica e sportiva
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☎️ 349.4002962
📍 Via XX Settembre 34/5, Genova

Prendo spunto da una notizia di pochi giorni fa: durante l’ultima UFC fight night di Las Vegas il main event è saltato m...
05/06/2025

Prendo spunto da una notizia di pochi giorni fa: durante l’ultima UFC fight night di Las Vegas il main event è saltato mentre stava per cominciare.
Match cancellato: pochi minuti prima dell’ingresso verso l’ottagono l’atleta Maycee Barber ha avuto un mancamento con convulsioni.
Che cosa è successo?
Il giorno precedente non era riuscita a rientrare nel peso.
Esistono molte variabili, ma è altamente probabile che il suo malessere sia stato causato da un taglio del peso troppo severo. È altamente probabile che, essendo già leggermente fuori dal peso target il giorno prima, sia stato fatto anche un importante taglio dei liquidi… ed ecco lì che il match è saltato.
E’ molto importante sapere che un importante taglio dei liquidi induce:

⚠️ Riduzione del volume plasmatico
⚠️ Alterazione della frequenza cardiaca
⚠️ Peggiore controllo termico
⚠️ Minore trasporto di ossigeno e nutrienti

Questo significa compromettere la performance atletica, e quindi rendere inutili settimane e mesi di preparazione atletica, tecnica e strategica.
Ne vale la pena? Nel mondo degli sport da combattimento ci sono pareri discordanti.

Il mio pensiero è restare preferibilmente sempre molto vicini al peso target durante tutta la stagione, in modo tale da non sottoporre il fisico ad ulteriore stress da riduzioni eccessive di calorie, di nutrienti e soprattutto di acqua a ridosso del match.

A conferma della mia tesi, vi illustro 2 miei casi recenti:

❇️ Atleta A: peso abituale 82 kg, peso richiesto per il match: 75 kg. tempo impiegato: 1 mese. Ho accettato questo caso, nonostante ritenessi che il tempo fosse troppo poco in relazione al tempo disponibile.
Peso lo stesso giorno del match, quindi nessun taglio sui liquidi.
L’atleta A è arrivato il giorno del match con il peso giusto ma discretamente scarico, in quanto la restrizione calorica è necessariamente stata (seppur in un limitatissimo lasso di tempo) piuttosto importante. Match perso per abbandono: alla fine del secondo round aveva esaurito le energie.

❇️ Atleta B: peso abituale 82 kg, peso richiesto per il match: 78 kg. Tempo impiegato: 1 mese. Tempo ragionevole che ci ha permesso di limitare moderatamente l’apporto energetico, in modo da non inficiare sulla prestazione atletica.
Peso lo stesso giorno del match, quindi nessun taglio sui liquidi.
L’Atleta B è arrivato al giorno del match in forma, senza particolari cali di energia, ed ha vinto il suo match.

Le conclusioni?
✴️ Che se non mangi, non funzioni!
✴️ Se non bevi, non funzioni!
✴️ Bisogna capire in che categoria di peso è più opportuno combattere, perché molte volte cercare la “scorciatoia” si rivela solo una colossale fregatura!
✴️ Bisogna mangiare per combattere, non per perdere peso: si possono tagliare le calorie senza tagliare la “benzina”, il giusto deficit va costruito in misura ai tuoi allenamenti, non in maniera casuale o teorica.
▶️ Non affidarti MAI al “fai da te” o a chi non conosce la fisiologia, e ricorda: l’alimentazione fa parte dell’allenamento! Non è un dettaglio a cui far caso le ultime 2 settimane!

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“Quanto ci mettono i muscoli a crescere?”💪🏻E’ la domanda che si pongono tutti appena si iscrivono in palestra.Fisiologic...
28/05/2025

“Quanto ci mettono i muscoli a crescere?”💪🏻
E’ la domanda che si pongono tutti appena si iscrivono in palestra.
Fisiologicamente la sintesi di nuovo tessuto contrattile richiede tempo (mesi e anni)… ANNI!!😰😱
E sì, l’alimentazione è determinante nella crescita muscolare, ma NON PUO’ fare miracoli. Ci vuole lavoro, costanza, pazienza e tempo.
Casi di rapido aumento di molti chili esistono, anche se sono rari. Esempi sono condizioni di partenza caratterizzate da forte denutrizione oppure soggetti che avevano già acquisito in passato una data quantità di massa muscolare poi persa in seguito ad un lungo stop.

Nelle prime settimane/mesi il principiante non beneficia da subito di consistenti aumenti di massa muscolare ma più verosimilmente di rapidi aumenti di forza e di adattamenti di natura nervosa, funzionali ad una miglior gestione del corpo e ad una maggior efficienza nel reclutamento delle proprie fibre muscolari.
Passata questa fase, se ti alleni e alimenti correttamente, i primi 4-5 anni (ANNI, hai letto bene!) saranno i più proficui in termini di quantità di massa muscolare acquisita. Successivamente a questi, è possibile continuare a sintetizzare nuovo tessuto muscolare ma sempre più lentamente man mano che la finestra di adattamento determinata dal potenziale genetico si riduce.

Se però ad esempio, come spesso capita, non si fanno le cose correttamente sin da subito potrebbero passare anche 10 anni ed essere ancora principianti.

Ricordo che le linee guida dell’OMS del 2020 raccomandano per la popolazione adulta (da 18 a 64 anni) ALMENO 2 sessioni settimanali di allenamento forza per rinforzare tutti i gruppi muscolari, oltre a 2,5 - 5 ore di attività aerobica moderata o 75-150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica vigorosa. Queste sono le linee guida per l’attività fisica e la PREVENZIONE DELLA SEDENTARIETA’, quindi lo standard minimo richiesto per restare in salute!!

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✳️ Il cambiamento ✳️Tutti vogliamo cambiare qualcosa di noi stessi, ma siamo disposti a cambiare davvero? 🤔Tanti vorrebb...
20/05/2025

✳️ Il cambiamento ✳️
Tutti vogliamo cambiare qualcosa di noi stessi, ma siamo disposti a cambiare davvero? 🤔
Tanti vorrebbero la bacchetta magica: 🪄dimagrire, aumentare la massa muscoltre o migliorare la prestazione sportiva, migliorare i valori degli esami del sangue… ma senza nessuna fatica, senza alcuna rinuncia, senza alcun cambiamento di abitudine… perché “agli aperitivi non posso rinunciare”, perché “non ho tempo per cucinare”, perché “figuriamoci se vado in palestra o se dopo il lavoro mi metto a fare esercizi a casa”…

❌ La verità è che se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere quello che hai sempre ottenuto.

❇️ La buona notizia? Che si può cambiare davvero.
Basta smettere di cercare scorciatoie, mettersi in gioco seriamente e seguire linee guida concrete, provate, e soprattutto... sostenibili.

Non si può continuare a credere a chi promette risultati in poche settimane senza alcuno sforzo, non si può continuare a credere nei beveroni dimagranti né al beverone proteico che mi fa crescere i muscoli anche se mi alleno una volta alla settimana, non si può continuare a credere alla tisana drenante o alla pastiglia sgonfia-pancia: l’unica strada per la risoluzione del problema è CAMBIARE ABITUDINI.

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❌ Gestire il peso è solo una questione di forza di volontà e sacrificio?😰 No! questa è la strada che certamente ti porte...
08/05/2025

❌ Gestire il peso è solo una questione di forza di volontà e sacrificio?😰 No! questa è la strada che certamente ti porterà al fallimento!
▶️ Basta “mangiare meno e muoversi di più” per sentirsi davvero meglio? In pratica “quasi” sì, ma fosse così semplice, nessuno avrebbe più problemi di peso.

In realtà dietro ogni percorso di dimagrimento ci sono tanti fattori (abitudini, convinzioni, emozioni, ambiente) che spesso sfuggono al nostro controllo.

‼️ Se cerchi una dieta miracolosa da seguire per un determinato periodo NON sono la persona che cerchi.
✅ Il mio lavoro è quello di guidarti in un percorso nutrizionale che ti farà stare meglio, il mio lavoro è insegnarti a seguire a vita uno stile di vita che diventerà IL TUO NUOVO STILE DI VITA.
✅ Posso aiutarti a trovare strategie per gestire meglio la tua alimentazione, idee per muoverti con piacere e soprattutto spunti per cambiare il rapporto con la mente e con il cibo.

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Steatosi? Ridurre i grassi non basta!Contrariamente a quanto si pensa comunemente, l’approccio più efficace nella gestio...
06/05/2025

Steatosi? Ridurre i grassi non basta!

Contrariamente a quanto si pensa comunemente, l’approccio più efficace nella gestione della steatosi epatica (fegato grasso) non consiste nella semplice riduzione del consumo di grassi o proteine animali.

Dal punto di vista alimentare è fondamentale
correggere l’eccessivo apporto di carboidrati, in particolare quelli ad alto contenuto di fruttosio (presente in zuccheri raffinati, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, bevande zuccherate e molti prodotti industriali), poiché può indurre la lipogenesi epatica.

Un corretto intervento nutrizionale basato su un adeguamento dell’apporto calorico totale, sul bilanciamento tra i macro nutrienti (e una forte riduzione di zuccheri semplici ed industriali) e sull’incremento dell’apporto di fibre, coadiuvato da un incremento dell’attività fisica, rappresenta una strategia fondamentale per:
* Migliorare la sensibilità insulinica
* Ridurre l’accumulo di grasso a livello epatico
* Contrastare l’infiammazione cronica associata

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Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita di una parte del contenuto gastrico in esofago e in bocca. Entro cert...
10/04/2025

Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita di una parte del contenuto gastrico in esofago e in bocca.
Entro certi limiti è fisiologico, tuttavia se aumenta in intensità e frequenza può provocare diversi sintomi invasivi e anche diventare patologico. In tal caso, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), che colpisce il 10-30% della popolazione generale. Ha un andamento cronico ed è in costante aumento, specialmente nella popolazione occidentale.
I sintomi della malattia possono riguardare l'esofago (sensazione di bruciore dietro lo sterno, rigurgito, dolore alla bocca dello stomaco, difficoltà o dolore nel deglutire, senso di corpo estraneo in gola) o essere del tutto diversi (tosse, laringite, asma, erosioni dentarie).

Spesso il consumo di caffè ☕️, alcol 🍷 🍻e bevande gassate 🥤è associato ai sintomi della malattia, gli effetti sono però specifici per ogni individuo e devono essere verificati caso per caso.
La pratica di eliminare periodicamente in via preventiva certi alimenti per evitare il reflusso non è supportata da evidenze scientifiche e pertanto non è raccomandata.

Quali sono le principali indicazioni che è sempre consigliabile seguire?

✅ consumare pasti non abbondanti, frequenti e ben masticati, poiché grandi quantità di cibo, possono ritardare lo svuotamento gastrico e aggravare i sintomi.

✅ limitare l’apporto di grassi, in quanto i grassi contribuiscono al rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, favorendo la risalita del contenuto gastrico in esofago

✅ Assumere quotidianamente il giusto quantitativo di fibre: il ridotto consumo di fibre è stato associato a una ridotta motilità intestinale e ad un rallentato svuotamento gastrico.

✅ Una dieta ricca in fibre ha dimostrato una riduzione dei sintomi nel 57% dei casi.

✅ Il consumo di frutta, verdura e antiossidanti diminuisce inoltre il rischio di alcuni tipi di tumore (adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione esofago-gastrica), e della complicanza più temuta del reflusso gastroesofageo cronico, l'esofago di Barret (che è il precursore della comparsa di questi tumori)

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VOLERE È POTERE 💪🏻Matteo, 28 anni atleta di muay thai, 4-5 allenamenti settimanali🥊Peso di partenza: 82,2 Kg.😃 In 2 mesi...
18/03/2025

VOLERE È POTERE 💪🏻

Matteo, 28 anni atleta di muay thai, 4-5 allenamenti settimanali🥊
Peso di partenza: 82,2 Kg.
😃 In 2 mesi ha perso 7,7 Kg, 📉 ottimizzando la composizione corporea:
✅ Massa grassa da 15,1% al 10,1%
✅ Massa muscolare da 80,7% a 85,5%
Bravissimo Matteo!!! Gran bel lavoro di squadra 🤜🏻🤛🏻

E tu… cosa stai aspettando?!?

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Vieni a provare anche tu!!! Ogni lunedì alle 9.Per informazioni: 👩🏻‍⚕️ Dott.ssa Lorenza Romano Dietista🍎 Nutrizionista c...
17/03/2025

Vieni a provare anche tu!!! Ogni lunedì alle 9.
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Quando si inizia un percorso con un nutrizionista, si vorrebbero vedere risultati in tempi rapidi. Spesso i nuovi Pazien...
13/03/2025

Quando si inizia un percorso con un nutrizionista, si vorrebbero vedere risultati in tempi rapidi. Spesso i nuovi Pazienti mi chiedono: “quanto perderò in un mese?”
Raramente quantifico, proprio per non creare false aspettative… vediamo il motivo.

Quanto dimagrirai dipenderà solo ed esclusivamente da quanto metterai in pratica.
No, non è sufficiente varcare la porta dello studio di un nutrizionista e sperare semplicemente in un miracolo.😅

Per dimagrire bisogna creare un deficit calorico!📉

Facciamo un semplice esempio teorico💬: se il fabbisogno calorico di una persona che vuole dimagrire è 2000 Kcal:

✅ creo un deficit giornaliero di 500 Kcal limitando le entrate
✅ esorto il soggetto a praticare attività fisica quotidiana per mantenere la massa magra il più possibile inalterata
🟰quindi il nuovo apporto energetico sarà di 1500 Kcal.

Da qui in poi possono succedere varie cose:

🟢 SITUAZIONE IDEALE (ma poco realistica): Il soggetto fa il bravo tutta la settimana 😇seguendo scrupolosamente il prospetto e producendo quindi un deficit calorico di 3500 Cal (500 Cal x 7 giorni) che TEORICAMENTE (ricordo sempre che non siamo macchine!) dovrebbe determinare la perdita di 1 Kg di peso in 2 settimane 💪🏻

🟡 SITUAZIONE N.2: UNO SGARRO A SETTIMANA (quella più richiesta dalla maggioranza dei Pazienti):
il soggetto fa il bravo tutta la settimana e il sabato si concede un bel pranzo🍗🍔🥟 e una bella cena 🍕🍰 e magari si beve anche qualcosa con gli amici🍻🥂, introducendo 3000 Kcal in una sola giornata. Dato che è stato ligio tutti gli altri giorni, il suo deficit calorico settimanale sarà comunque buono (circa 1700 Cal) e perderà ugualmente peso… sempre TEORICAMENTE, impiegherà 3 settimane e mezzo per perdere 1 Kg di peso corporeo

🟠 SITUAZIONE N.3: TANTI PICCOLI SGARRI (una delle più frequenti):
il soggetto non è proprio ligio al dovere e fa tante piccole eccezioni alla regola 🥐🍪🍫ogni giorno. Il risultato sarà simile a quello della situazione 2 e comunque scenderà ugualmente di peso (se le eccezioni saranno veramente ridotte come un pacchetto di cracker in più o un frutto in più ogni giorno) ma la perdita di peso sarà molto lenta, anche inferiore ad 1 Kg al mese

🔴 SITUAZIONE N.4: TANTI PICCOLI SGARRI + UNO SGARRO GROSSO
il soggetto si concede piccoli snack quotidiani 🍫🍿🍬oppure non sta attento al condimento o si beve un bicchiere di vino 🍷a pasto, o mangia qualche biscotto 🍪 prima di andare a dormire; e poi si da alla pazza gioia anche il sabato.
In questo caso riuscirà a produrre un deficit calorico settimanale inferiore alle 1000 Kcal, che determinerà la perdita di 1 kg anche in 2 mesi o più.

Ritornando ad una dimensione più “umana” e meno teorica, ricordiamoci quindi che:

▶️ I piccoli sgarri possono sfuggire alla coscienza, soprattutto se sono “liquidi” come l’olio o bevande. Possono portare ad un rallentamento del dimagrimento senza che ti renda conto del perché.

▶️ La situazione n.2 è piuttosto insidiosa perché proprio a fronte della consapevolezza di essere ligi al dovere tutta la settimana, ci si sente legittimati a lasciarsi un po’ andare nel weekend (spesso è proprio vissuta come una necessità)

▶️ Anche la situazione n.3 è piuttosto subdola, perché concedersi uno yogurt in più dopo cena o qualche galletta o un budino proteico (tutte cose percepite come “fit”) può sfuggire di mano e non essere percepita come di fatto è, cioè un surplus energetico rispetto al previsto.

▶️ L’ultima situazione è quella di chi sta perdendo la motivazione e spera che le cose inizino a funzionare magicamente da sole, senza apportare cambiamenti.

Ti è più chiaro adesso come funzionano le cose?
Per informazioni e appuntamenti:

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Genova

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00

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Chi sono

Laureata con lode in Dietistica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Genova nel 2001.

Coach e consuellor T.I.R. (Traumatic Incident Reduction), tecnica utilizzata nel trattamento del P.T.S.D (Post Traumatic Stress Disorder) e riconosciuta dall’A.P.A. (American Psychological Association).

Ho seguito il corso di perfezionamento post laurea “Obesità e malattie correlate: gestione clinica pratica” presso l’Università degli Studi di Siena.

Ho lavorato presso l’Ospedale San Martino di Genova nel reparto di diabetologia e mi sono specializzata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare presso il centro terapeutico Villa del Principe di Genova. Lavoro inoltre nel settore della ristorazione scolastica, elaborando ogni giorni diete personalizzate per bambini con allergie o intolleranze alimentari