Eremo di Thoth - Sez. Mahum Tah-Ta

Eremo di Thoth - Sez. Mahum Tah-Ta Sezione dell'Eremo di Thoth dedicata all'Opera di Franz Bardon, gestita e diretta da Frater Adonis

La Luce si fonda sul principio del Fuoco. Sarebbe inconcepibile Luce senza Fuoco, e per questa ragione essa costituisce ...
10/09/2025

La Luce si fonda sul principio del Fuoco. Sarebbe inconcepibile Luce senza Fuoco, e per questa ragione essa costituisce un aspetto del Fuoco stesso. Ogni elemento igneo può ve**re trasformato in luce, e viceversa. La Luce, peraltro, ha propri attributi specifici. E' illuminante, pervadente ed espansiva. L'opposto della Luce è la tenebra, che proviene dal principio dell'acqua. La tenebra ha caratteristiche proprie che sono contrastanti con quelle della Luce. Senza la tenebra, la Luce non solo non sarebbe discernibile, ma non esisterebbe del tutto. Ne deriva che Luce e tenebra sono state prodotte mediante l'interazione di due elementi, cioè Fuoco e Acqua, in azione reciproca. La Luce ha come proprio effetto l'attributo positivo e la tenebra l'attributo negativo. Quest'azione reciproca si esplicita in ogni luogo.

(tratto da Introduzione alle Dottrine Ermetiche Vol. 1, Franz Bardon)

Le considerazioni bardoniane trovano un’eco antica nel pensiero di Empedocle, che già nella sua cosmologia individuava nella duplice potenza di Amore (philía) e Odio (neîkos) i principi motori dell’aggregazione e della disgregazione. La Luce, in quanto espressione del Fuoco, non è che il riflesso ermetico dell’Amore, forza coesiva e centripeta, mentre la Tenebra, derivante dall’Acqua, reca l’impronta dissolvente e separatrice dell’Odio. Entrambe, tuttavia, non sono opposti assoluti ma contrari correlativi, giacché l’una vive e si determina per il contrapporsi all’altra.

Si rammenti altresì lo Sfero empedocleo, quell’unità perfetta e indistinta in cui Amore domina senza residuo e gli elementi sono compenetrati in equilibrio assoluto. In tale visione, la Luce pura non è ancora distinta dalla Tenebra, ché ogni differenza vi è riassorbita nella compagine indivisa dell’Uno. Ma allorché l’Odio inizia la sua azione separatrice, la Tenebra emerge e si manifesta come polo necessario, e la Luce può darsi nella sua qualità propria.

La dottrina ermetica, in consonanza con questa concezione, mostra come il mondo manifesto scaturisca dall’eterna tensione fra poli contrari: Fuoco e Acqua, Luce e Tenebra, positivo e negativo.
Luce e Tenebra, dunque, non solo si presuppongono reciprocamente, ma senza il loro gioco dialettico non vi sarebbe possibilità di coscienza né di realtà fenomenica.

Un altro tipo di entità particolarmente sgradevole sono quelli che Franz Bardon definisce come Schemi Mentali o Schemata...
17/08/2025

Un altro tipo di entità particolarmente sgradevole sono quelli che Franz Bardon definisce come Schemi Mentali o Schemata. Schemata è un termine preso in prestito dal linguaggio psicologico, esso sta ad individuare quelle che sono delle strutture mentali create dall’inconscio di tipo fobico o incubico, tali strutture se reiterate assumono con il tempo una esistenza autonoma e possono diventare estremamente pericolose per il soggetto che ne è afflitto, poiché sono in grado di influenzare non solo il piano Mentale, ma anche il piano Astrale e il piano Fisico. Come per le larve, gli schemi mentali sono rafforzati dalla ripetuta evocazione di un pensiero specifico o di una immagine, con la differenza che tali forme in particolare hanno spesso origine nell’immaginazione reiterata del soggetto o ad una errata e fantasiosa interpretazione della realtà. Bardon utilizza come esempio la mania di persecuzione magica, sono infatti numerose le persone che pensano di avere una fattura o il malocchio in modo immotivato. Ad esempio, quando persone suggestionabili incontrano in un ambiente di lavoro un collega con uno sguardo severo o semplicemente accigliato, sono portate a credere facilmente che tale persona sia legata a pratiche occulte, di magia nera, iniziando dunque a sentirsi a disagio e a star realmente male. Tali soggetti potranno quindi diventare vittime di manie persecutorie, e cominceranno a credere che il collega che tanto temono abbia fatto loro il malocchio. Reiterando tali pensieri, lo Schema Mentale viene nutrito e la situazione generale tenderà a peggiorare.

(breve estratto di un mio Articolo relativo alle entità disincarnate secondo la disciplina di Franz Bardon, per la rivista Sothis)

Secondo la dottrina ermetica esposta da Franz Bardon, l’origine dell’universo non si colloca in un evento cronologico, b...
14/08/2025

Secondo la dottrina ermetica esposta da Franz Bardon, l’origine dell’universo non si colloca in un evento cronologico, bensì in un atto eterno e atemporale, radicato nell’Akasha quale causa primordiale. L’Akasha, principio increato e immateriale, è il grembo in cui giace il potenziale di ogni manifestazione. Da essa, per impulso della Volontà divina, si effonde il principio igneo universale, la prima vibrazione manifestata, da cui scaturiscono i quattro elementi in stato sottile.

Questa irradiazione originaria non va concepita quale esplosione o moto meccanico, bensì quale differenziazione progressiva dell’Unità in polarità e tensioni, per mezzo delle quali l’informe si riveste di forma. L’elemento fuoco, veicolo della forza creatrice, genera in simmetria l’elemento acqua, principio coesivo e ricettivo; dall’interazione di questi due poli si origina l’elemento aria, equilibratore e mediatore, mentre l’elemento terra, ultimo a manifestarsi, è la coagulazione di tutte le forze nei piani più densi.

L’universo visibile e invisibile non è dunque che il riflesso ordinato di un archetipo eterno, una rete di corrispondenze in cui ogni parte rimanda alla matrice akashica da cui proviene. Il tempo e lo spazio non sono che modalità percettive della coscienza incarnata; nella loro essenza, tutti i mondi, dai più sottili ai più materiali, sussistono simultaneamente nell’Akasha, che li sorregge e li pervade. Comprendere tale genesi significa riconoscere che ogni ente è radicato in un’unica sorgente e che il compito dell’operatore ermetico è di risalire, con disciplina e conoscenza, da ciò che è molteplice alla causa unica e indivisibile.

Nel sistema di Franz Bardon, la prassi degli specchi dell’anima costituisce il protocollo diagnostico e correttivo senza...
10/08/2025

Nel sistema di Franz Bardon, la prassi degli specchi dell’anima costituisce il protocollo diagnostico e correttivo senza il quale nessun processo di iniziazione può essere avviato con sicurezza. L’operatore, mediante un’analisi scrupolosa delle proprie reazioni e stati, procede alla classificazione di ogni moto dell’animo secondo la loro affinità elementale, registrandoli nello specchio nero (perturbazioni, difetti, inclinazioni disarmoniche) e nello specchio bianco (virtù, qualità equilibranti). Questa mappatura, condotta con rigore tecnico e senza indulgere a giustificazioni psicologiche, consente di ottenere un quadro esatto della distribuzione e delle disarmonie degli elementi nell’astrale individuale.

L’obiettivo non è la soppressione artificiale degli stati emotivi, bensì la loro modulazione cosciente, affinché ogni impulso divenga funzione controllata della volontà. In termini operativi, ciò significa eliminare interferenze che potrebbero compromettere la condensazione e l’accumulazione delle forze elementali, impedire derive vibrazionali durante il lavoro Operativo e neutralizzare fenomeni di retroazione emotiva che, se incontrollati, destabilizzerebbero il sistema psichico.

Senza questo governo interno, l’operatore non dispone di un veicolo astrale tarato, e ogni tentativo di progredire verso pratiche superiori — evocazione, proiezione della coscienza, manipolazione diretta dell’energia universale — si tradurrebbe in squilibri sistemici, perdita di coesione della volontà e, nei casi peggiori, in collasso operativo. La disciplina degli specchi dell’anima è quindi un dispositivo di calibrazione indispensabile: definisce la stabilità strutturale dell’intero edificio iniziatico e garantisce che l’operatore possa manovrare carichi energetici e stati di coscienza elevati senza degrado funzionale né rischio di auto-sabotaggio.

Nella Disciplina Ermetica così come trasmessa da Franz Bardon, l’accumulo e la condensazione dell’energia vitale non si ...
09/08/2025

Nella Disciplina Ermetica così come trasmessa da Franz Bardon, l’accumulo e la condensazione dell’energia vitale non si esauriscono nei procedimenti elementari impartiti nelle prime fasi, ma possono essere condotti a livelli più elevati, nei quali la quantità e la qualità del fluido raccolto superano di gran lunga ciò che l’operatore comune è in grado di sostenere. Tali metodi avanzati presuppongono la perfetta padronanza del respiro cosciente e della concentrazione, nonché la capacità di mantenere inalterata l’immagine direttiva per l’intera durata dell’operazione. L’operatore esperto, anziché limitarsi ad assorbire il fluido vitale dall’aria circostante, impara a richiamarlo simultaneamente da più fonti: dall’atmosfera, dal suolo, dalla luce solare, e persino dai piani sottili in cui esso circola in stato più puro. Questa captazione multilaterale avviene in un unico atto integrato, nel quale il corpo fisico funge da crogiolo, il corpo astrale da veicolo di distribuzione e il corpo mentale da reggitore dell’intero processo.

La condensazione, in tali condizioni, non è più soltanto l’aumento della densità energetica in un punto o in un’area corporea, ma diviene vera e propria solidificazione sottile, percepibile come calore intenso, vibrazione pressoria o addirittura come resistenza palpabile alla mano fisica. L’operatore, portando l’energia a tale grado di coesione, può immagazzinarla in riserve interne per uso differito, oppure trasferirla integralmente in un oggetto o in un condensatore fluido preparato allo scopo. In questa fase, il controllo sulla polarità del fluido è essenziale: una carica priva di polarizzazione si disperde rapidamente, mentre una polarizzazione netta imprime direzione e persistenza all’azione futura.

Quando l’accumulo raggiunge intensità elevate, la gestione del flusso diventa cruciale per evitare congestionamenti nei canali sottili o sovraccarichi nei centri energetici. Per tale ragione, Bardon ammonisce che ogni sessione di caricamento sia seguita da una fase di armonizzazione, in cui il fluido in eccesso venga distribuito uniformemente o rilasciato in modo controllato nell’ambiente, prevenendo squilibri interni. Nei metodi più raffinati, l’energia vitale può essere fatta scorrere ciclicamente attraverso il corpo, in un circuito chiuso che la purifica e la raffina ad ogni passaggio, fino a conferirle una qualità più penetrante e docile all’impulso volitivo.

Questo livello di lavoro, sebbene invisibile ai sensi ordinari, è percepibile come un incremento notevole della forza vitale generale, della chiarezza mentale e della prontezza operativa. L’energia accumulata e condensata secondo queste norme si presta non soltanto agli impieghi terapeutici e difensivi, ma costituisce altresì il fondamento per operazioni di magia cerimoniale, evocazione, costruzione di forme-pensiero stabili e influenze a distanza. Essa diviene, in sostanza, il capitale operativo dell’Ermetista.

L’energia universale, così come delineata nel corpus dottrinale di Franz Bardon, rappresenta una delle forme più fondame...
07/08/2025

L’energia universale, così come delineata nel corpus dottrinale di Franz Bardon, rappresenta una delle forme più fondamentali e versatili di manifestazione dell’elemento fuoco sul piano operativo. Essa non va in alcun modo confusa con l’Akasha, che costituisce il principio causale, fuori da ogni polarità, origine non manifestata della creazione. L’energia universale, al contrario, è già il prodotto di una differenziazione, e come tale si presta ad essere impiegata nei più diversi ambiti della pratica magica, purché l’operatore abbia acquisito il necessario dominio sulla concentrazione, la volontà direzionata e il controllo degli elementi.

La sua natura è attiva, calorica, penetrante. Si manifesta con intensità crescente secondo la carica impressa dal soggetto e secondo il grado di magnetizzazione ambientale. Può essere veicolata tramite il pensiero diretto, accumulata per mezzo del respiro cosciente, polarizzata nei centri sottili o trasmessa attraverso i conduttori fluidici del corpo (mani, occhi, respiro, parola). Essendo una forma di fuoco, essa tende all’espansione, al dinamismo, alla trasmissione. La sua applicazione può avve**re tanto a scopo terapeutico, quanto per influenze dirette e indirette su persone, oggetti, ambienti e forze invisibili.

Nel lavoro su di sé, l’energia universale trova impiego nell’animazione dei veicoli inferiori. Caricando il corpo fisico, si favorisce l’aumento della vitalità, si accelerano i processi metabolici e si rinforzano le difese organiche. Se distribuita nel corpo astrale, essa permette una maggiore permeabilità alle impressioni sottili, potenziando la sensibilità percettiva e le facoltà immaginative. In ambito mentale, può essere indirizzata per sostenere la fissazione delle immagini volitive, rendendo le visualizzazioni più stabili e influenti.

La sua trasmissione, nel lavoro esterno, implica la conoscenza delle leggi del fluido magnetico. L’energia può essere polarizzata positivamente o negativamente, accumulata in modo uniforme o distribuita secondo gradienti di intensità. Essa può essere impressa in oggetti inerti per caricarli di qualità specifiche o utilizzata per modificare l’atmosfera psichica di un luogo. In ambito terapeutico, può ve**re proiettata sul soggetto da trattare, mediante l’applicazione diretta o la trasmissione a distanza, per mezzo di collegamenti fluidici o simbolici. In tutti i casi, essa agisce come vettore di intenzione e come strumento di modificazione strutturale.

Nell’influenza a distanza, l’energia universale è caricata con la volontà e trasportata per mezzo del principio di risonanza. Non agisce per mezzo di un contatto fisico, bensì per affinità vibratoria. L’oggetto del lavoro dev’essere ben definito nella mente dell’operatore, e il mezzo impiegato per il legame (fotografia, testimone, nome, sigillo) funge da ancora per il collegamento fluido. L’energia, una volta impressa, tende a mantenere il suo effetto finché non si esaurisce per dissipazione naturale o non venga volontariamente ritirata.

Nel lavoro rituale o cerimoniale, l’energia universale viene accumulata prima dell’operazione e distribuita attraverso atti e parole rituali che ne guidano il flusso. In tali contesti, la concentrazione dell’operatore e la purezza del suo veicolo astrale giocano un ruolo determinante nella riuscita del rito. La dinamica si fonda sull’accordatura tra la volontà individuale e le forze elementali partecipanti all’azione magica. Il rito è il contenitore operativo, ma l’efficacia è data dal volume e dalla qualità dell’energia impiegata.

È fondamentale sottolineare che l’energia universale non possiede una volontà propria, ma assume la forma e la funzione che l’operatore le conferisce. Essa è neutra quanto alla finalità, ma polarizzata quanto alla struttura. Per questo motivo, il mago deve essere perfettamente consapevole del tipo di effetto che intende suscitare e della via attraverso cui l’energia verrà canalizzata. L’imprecisione, l’ambiguità o la debolezza dell’intento si traducono in effetti caotici o nulli.

La stabilità del corpo mentale, l’assenza di fluttuazioni emotive, e la limpidezza dell’immagine interiore sono i presupposti minimi per poter utilizzare l’energia universale in modo efficiente. In mancanza di tali requisiti, essa può causare disturbi energetici, congestioni o dispersioni, sia nell’operatore che nel soggetto ricevente. Non va dimenticato che, in quanto forma dinamica dell’elemento fuoco, essa amplifica tutto ciò che incontra, ivi comprese le disarmonie latenti.

L’operatore che desideri farne uso nei processi di evocazione o comunicazione con entità intelligenti deve disporre di una riserva sufficiente per dare forma al veicolo dell’entità evocata. In assenza di tale preparazione, la comunicazione rimane astratta o inaffidabile. L’energia universale, impiegata in questo contesto, agisce come sostanza plasmica per la manifestazione temporanea dell’essere chiamato, sia nel proprio corpo astrale che in una forma percepibile oggettivamente.

Infine, la sua utilizzazione non si esaurisce nei campi strettamente operativi. Anche l’osservazione naturale, la contemplazione delle forze viventi nel mondo vegetale, animale e minerale, può essere condotta mediante l’immissione controllata dell’energia universale nei rispettivi regni. Essa agisce come catalizzatore della percezione profonda e permette di cogliere gli aspetti sottili delle forme viventi, svelando le loro leggi interne e i legami che le uniscono al tutto.

È in questo senso che la padronanza dell’energia universale non è un’abilità aggiuntiva, bensì una competenza fondamentale per ogni serio praticante dell’ermetismo operativo.

Nel sistema operativo della Magia Ermetica secondo Franz Bardon, i condensatori fluidici costituiscono strumenti di natu...
06/08/2025

Nel sistema operativo della Magia Ermetica secondo Franz Bardon, i condensatori fluidici costituiscono strumenti di natura composita, atti alla raccolta, fissazione e veicolazione delle forze sottili, in particolare dei fluidi magnetico, elettrico e vitale, nonché dei principi elementali nella loro forma più pura. Essi fungono da mediatori tra la volontà dell’operatore e il campo fenomenico, consentendo una proiezione stabilizzata dell’influsso magico al di là del momento immediato dell’operazione. Non si tratta dunque di meri supporti simbolici, bensì di dispositivi occulti che rendono possibile la condensazione plastica dell’intento in un sostrato materiale predisposto a riceverne l’impronta.

La scelta del veicolo materiale non è affatto indifferente, giacché ogni sostanza manifesta una propria idoneità vibratoria alla ricezione di un determinato fluido: metalli, pietre, resine, tinture, tessuti, ceri, oleoliti o infusi, tutti possono costituire il fondamento del condensatore, a patto che sussista un’evidente corrispondenza tra la natura del substrato e l’essenza del fluido da imprigionarvi. L'atto della carica implica una traslazione sottile dell’energia, operata per mezzo di tecniche varie: dalla respirazione polare — con cui si accumula in sé il fluido per poi trasmetterlo per insufflazione — alla magnetizzazione palmare, sino alla condensazione mentale, ove la forza viene imposta per via di visualizzazione plastica coadiuvata dalla concentrazione più intensa.

Ciò che rende un condensatore operativo, tuttavia, non è solo la qualità del fluido in esso contenuto, ma l’impronta volontaria che vi è impressa al momento della carica. Tale vincolo intenzionale, se espresso con sufficiente chiarezza e potenza, orienta l’energia secondo una finalità determinata — che si tratti di cura, protezione, attrazione, dissoluzione o altra operazione analoga. L’efficacia del condensatore dipende pertanto dalla perfetta coesione tra sostrato, fluido e intenzione, e dalla capacità dell’operatore di mantenere integro, durante tutta l’operazione, il legame tra il proprio centro direttivo e la materia infusa.

Una volta confezionato, il condensatore può fungere da riserva latente, da catalizzatore rituale o da vettore per influenze mirate. La sua carica, se correttamente sigillata, permane attiva per lunghi intervalli, resiste alle perturbazioni ambientali e può essere riattivata o scaricata secondo necessità. In tal guisa, il condensatore fluidico si eleva da semplice oggetto rituale a organo funzionale dell’operatività magica, fondendo in sé la materia, la forza e l’idea in un’unica forma vivente, sottile e obbediente alla volontà superiore dell’adepto.

05/08/2025

Nell'augurarvi una buona estate vi ricordo che l'Associazione ha pronti diversi corsi registrati e completi di materiale di studio e approfondimento. Per tutto agosto saranno scontati in promozione.

Ecco alcuni titoli, se interessati scrivetemi per info e costi promozionali:

- Pentacoli di Salomone
- Magia goetica
- Magia e Misteri degli Elementi
- Il Santo Angelo Custode nel Sistema Mistico/Magico di Thelema
- Introduzione alla lingua ge'ez
- Tecnologie spirituali nei luoghi sacri
- Introduzione alla Magia del Caos
- Bardon: Pratica magica personale
- Il Potere dei Sigilli
- La formula magica di Babalon
- Prontuario di Difesa Magica
- Gli Amanti della Luna

Comunicazione di Cyril Grey

Indirizzo

Via Donghi
Genova

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