GPfisiolab Dott.Giancarlo Poerio

GPfisiolab Dott.Giancarlo Poerio Il Dottor Giancarlo Poerio è un professionista sanitario laureato in Fisioterapia e specializzato in Osteopatia,Tecarterapia e Onde d'urto.

Manus sapiens potens est
« Solo una mano guidata da profonde conoscenze scientifiche può risolvere bene e velocemente un problema muscolo-scheletrico. Più si hanno conoscenze, più si riesce a risalire alla causa di un dolore e di una disfunzione articolare. Non c’è niente di magico»

11/03/2025

Se pensi che il diaframma sia solo un muscolo della respirazione, preparati a rivedere tutto ciò che sai! Questo muscolo, spesso sottovalutato, è il regista invisibile della tua postura, del tuo dolore cronico e persino delle tue emozioni. E il bello? Potrebbe essere lui il responsabile di quel fastidioso dolore alla spalla, del tuo reflusso gastrico o della tua continua tensione cervicale. Sconvolto? Aspetta di leggere il resto!

IL DIAFRAMMA NON È SOLO PER RESPIRARE

Ogni giorno fai circa 22.000 respiri. Ma se il tuo diaframma lavora male, quei 22.000 movimenti diventano altrettante occasioni per creare tensioni, alterare la postura e attivare dolori a distanza.

Quando il diaframma è rigido, bloccato o iperattivo, le sue connessioni anatomiche e neurologiche fanno sì che i suoi problemi si manifestino in punti inaspettati. Ecco cosa potrebbe succedere:

- Dolore alla spalla o al trapezio

Il diaframma è innervato dal nervo frenico (C3-C5), che condivide radici con il plesso brachiale. Se il diaframma è in sofferenza, il tuo sistema nervoso potrebbe percepire il dolore come proveniente dalla spalla, facendoti credere di avere un problema articolare.

- Cervicale e tensioni alla testa

Quando il diaframma è in difficoltà, recluta i muscoli accessori del collo (scaleni, sternocleidomastoideo) per compensare, generando rigidità e dolore cronico.

- Rigidità toracica e problemi digestivi

Il diaframma separa il torace dall’addome e avvolge l’esofago: se si irrigidisce, può causare sensazioni di oppressione al petto, difficoltà nella digestione e persino reflusso gastroesofageo.

- Mal di schiena inspiegabile

Il diaframma è collegato alle vertebre lombari (L1-L3). Se è contratto in modo anomalo, può destabilizzare il bacino e alterare la postura, portando a dolori lombari cronici.

COSA SUCCEDE QUANDO RESPIRI MALE?

Il diaframma non è solo un muscolo, ma un barometro dello stress. Se vivi in uno stato di allerta costante, tendi a respirare in modo toracico e superficiale, iperattivando il sistema nervoso simpatico (quello della risposta “attacco o fuga”).

Questo significa:

Più tensioni cervicali e mal di testa
Maggiore stress e difficoltà a rilassarsi
Digestione compromessa e gonfiore addominale
Perdita di stabilità posturale e dolori muscolo-scheletrici

E se ti dicessi che persino il tuo modo di fumare è collegato al diaframma? Molti fumatori percepiscono sollievo accendendo una sigaretta perché il gesto impone loro di fare un respiro profondo e un’espirazione prolungata. Ma non è la nicotina a rilassarti… è il tuo diaframma che, per un attimo, lavora meglio!

COME PUOI LIBERARE IL TUO DIAFRAMMA?

1️⃣ ESERCIZI DI RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
Prova a respirare lentamente, gonfiando l’addome e sentendo il diaframma scendere. Un’espirazione prolungata rilassa il sistema nervoso.

2️⃣ MOBILITÀ TORACICA
Movimenti di espansione costale e rotazioni aiutano a mantenere la gabbia toracica elastica e il diaframma più libero.

3️⃣ TRATTAMENTI MIOFASCIALI
Tecniche manuali mirate possono decontrarre il diaframma e migliorare la sua funzione, con effetti immediati su postura e respirazione.

4️⃣ ATTENZIONE AI SEGNALI DEL TUO CORPO
Se hai dolori inspiegabili alla spalla, al collo o alla schiena, il problema potrebbe non essere dove senti il dolore, ma molto più in profondità…

IL DIAFRAMMA È IL PUNTO DI CONTROLLO DEL TUO CORPO

Se impari a respirare meglio, migliori la tua postura, riduci il dolore e aiuti il tuo corpo a funzionare in modo più efficiente. Vuoi scoprire se il tuo diaframma sta influenzando la tua salute? Prova ad ascoltare il tuo respiro e osserva cosa cambia!

Condividi questo post con chi ha sempre la spalla rigida, soffre di reflusso o si sente costantemente in tensione… potresti cambiargli la vita! 😁

Per i curiosi, ecco l'episodio sul diaframma della nostra rubrica del giovedì, Muscolandia:

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma/

16/10/2024

L’immagine illustra in dettaglio il ritmo circadiano, con particolare attenzione al ruolo della luce nella regolazione di questo ciclo biologico attraverso le vie neuronali che coinvolgono l’ipotalamo, la ghiandola pineale e la produzione di melatonina.

Descrizione dettagliata:

1. Luce e recettori:

La luce entra nell’occhio e viene rilevata da fotorecettori specifici che contengono melanopsina (sensibile alla luce blu a 480-500 nm). Questi recettori inviano segnali lungo il nervo ottico verso il nucleo soprachiasmatico (SCN) situato nell’ipotalamo, che agisce come un pacemaker biologico.

2. Nucleo Soprachiasmatico (SCN):

Il SCN è il centro principale che regola i ritmi circadiani, sincronizzando l’orologio biologico con l’alternanza giorno/notte. Una volta attivato dalla luce, invia segnali al nucleo paraventricolare (PVN).

3. Nucleo Paraventricolare (PVN):

Il PVN trasmette i segnali nervosi ai gangli cervicali superiori attraverso i neuroni simpatici pregangliari, modulando così l’attività della ghiandola pineale.

4. Ghiandola pineale e melatonina:

La ghiandola pineale, a sua volta, regola la secrezione di melatonina, un ormone fondamentale per indurre il sonno e regolare il ritmo sonno-veglia. La melatonina viene rilasciata nel sangue principalmente durante le ore notturne.

5. Effetti della luce:

L’esposizione alla luce di 480-500 nm (luce blu) inibisce la produzione di melatonina, ritardando il sonno e influenzando il ritmo circadiano.

6. Disfunzioni del ritmo circadiano:

L’immagine evidenzia le potenziali cause di alterazione del ritmo circadiano:

- Esposizione alla luce blu di notte: l’uso eccessivo di dispositivi elettronici prima di dormire può ritardare la secrezione di melatonina e interferire con il sonno.

- Mancata esposizione alla luce al mattino: la luce mattutina è fondamentale per regolare correttamente il ciclo circadiano.

- Jet lag: cambiamenti rapidi di fuso orario alterano la sincronizzazione tra il ciclo luce/buio esterno e il ritmo circadiano interno, provocando squilibri nel rilascio di ormoni e nella regolazione del sonno.

- Turni di lavoro notturni: l’esposizione alla luce durante il lavoro notturno disturba il gene responsabile del controllo del ritmo circadiano.

- Esposizione alla luce in momenti sbagliati: può sfasare l’orologio biologico, inducendo sonnolenza o veglia in orari anomali.

Riflessioni cliniche:

1. Disturbi del sonno:

Alterazioni del ritmo circadiano possono causare disturbi del sonno come insonnia, difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni. Questi possono avere impatti negativi sulla salute mentale e fisica, compresi problemi di memoria, difficoltà cognitive e aumento del rischio di malattie croniche.

2. Effetti sulla salute metabolica:

Disregolazioni del ritmo circadiano sono state collegate a disordini metabolici, come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Questo avviene perché il ritmo circadiano influenza anche la secrezione di insulina e altri ormoni metabolici.

3. Impatto sulla salute mentale:

L’alterazione del ritmo circadiano è strettamente collegata a condizioni come depressione e disturbi d’ansia, poiché la regolazione ormonale, specialmente della melatonina e del cortisolo, è fondamentale per mantenere l’equilibrio dell’umore.

4. Prevenzione:

Migliorare l’esposizione alla luce naturale durante il giorno e ridurre l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire sono strategie chiave per mantenere un ritmo circadiano sano.

Nei pazienti che soffrono di turni di lavoro notturni o jet lag, l’uso di supplementi di melatonina potrebbe aiutare a ristabilire un ciclo sonno-veglia corretto, ma andrebbe considerato solo sotto supervisione medica.

In conclusione, il ritmo circadiano gioca un ruolo essenziale nella regolazione di numerosi processi fisiologici, e le disfunzioni in questo sistema possono avere conseguenze significative sulla salute generale, sottolineando l’importanza della corretta esposizione alla luce e di abitudini di sonno sane.

15/10/2024

💡 Chiarimento sull’innervazione dello stomaco e il nervo frenico: prospettiva anatomo-fisiologica 💡

Questa mattina, alcuni pazienti mi hanno detto di aver visto un reel molto popolare sul web che parla di problemi cervicali causati quasi esclusivamente da infiammazioni dello stomaco. Mi hanno fatto diverse domande al riguardo, e ho pensato di condividere con voi qualche chiarimento su questo argomento.

🔍 Il nervo frenico non innerva direttamente lo stomaco. Il suo ruolo principale è quello di innervare il diaframma, aiutando nella respirazione. Inoltre, il nervo frenico fornisce innervazione sensitiva a strutture come la pleura mediastinica, la parte centrale della pleura diaframmatica, il peritoneo diaframmatico e il pericardio.

🌱 L’innervazione dello stomaco è affidata soprattutto ai nervi vaghi e al plesso celiaco, che regolano la motilità gastrica e la secrezione acida.

🔄 Feedback inverso: questo concetto descrive un meccanismo di autoregolazione in cui un sistema risponde alle informazioni che riceve per mantenere l'equilibrio. Nel contesto dello stomaco, il feedback inverso è fondamentale per la regolazione dell'acidità gastrica. Se l'acidità diventa eccessiva, il corpo attiva meccanismi per ridurre la secrezione di acido, proteggendo così la mucosa gastrica. Quindi non è un processo patologico, ma ci salva letteralmente lo stomaco! 😄

❗ È importante ricordare che, mentre esistono meccanismi di feedback nello stomaco, non vi è alcuna connessione diretta tra l'innervazione dello stomaco e problematiche come l'infiammazione cervicale.

💡 Prospettiva osteopatica: una visione integrata 💡

In ambito osteopatico, possiamo fare un discorso che parte dai principi di interconnessione del corpo e dalle relazioni viscerosomatiche. Cercherò di essere il più semplice possibile ma non è facile.

🔄 Catene miofasciali: le fasce che avvolgono gli organi interni, incluso lo stomaco, sono connesse ad altre strutture del corpo tramite le cosiddette catene miofasciali. Queste catene si estendono attraverso il corpo e collegano vari distretti, compresi visceri e muscoli. Se uno stomaco affaticato o irritato subisce tensioni o infiammazioni, queste possono teoricamente riflettersi lungo la fascia e influire sulla postura o sulla tensione muscolare a distanza, coinvolgendo anche la zona cervicale. Tuttavia, queste connessioni sono sempre indirette.

🔄 Relazioni viscerali-somatiche: l’osteopatia ritiene che gli organi interni, attraverso la loro innervazione viscerale, possano influenzare indirettamente la funzione muscolare scheletrica. Questo avviene attraverso i riflessi viscerosomatici, dove un organo sofferente può generare risposte riflesse o alterazioni nella muscolatura associata. Lo stomaco, se irritato o infiammato, può mandare segnali al sistema nervoso centrale che provocano una risposta somatica in aree come la schiena o il collo. Questi riflessi non sono meccanismi nervosi diretti, ma piuttosto adattamenti complessi del corpo.

🌱 Approccio osteopatico: in osteopatia, si valuta il paziente in maniera globale, considerando non solo il sintomo locale ma anche possibili influenze a distanza. Un approccio viscerale potrebbe considerare le connessioni tra lo stomaco e altre parti del corpo, come il tratto cervicale, per alleviare tensioni o squilibri sistemici. Questo approccio si basa su una visione olistica e preventiva, piuttosto che sulla cura di singole aree.

⚠️ Tuttavia, è importante sottolineare che queste interazioni sono indirette e non basate su una connessione nervosa diretta tra stomaco e collo. Il lavoro osteopatico è improntato sulla salutogenesi, andando a migliorare l’equilibrio complessivo del corpo, favorendo il corretto funzionamento sia degli organi viscerali che del sistema muscolo-scheletrico.

Se vi sono dubbi o altre curiosità riguardo a questi argomenti, sono a disposizione per discuterne con piacere. L’importante è fare chiarezza e diffondere informazioni corrette e basate su evidenze scientifiche.

Grazie per l’attenzione e buona giornata! 😊

06/08/2024

Come avviene il riassorbimento di un ernia?

Il riassorbimento dell'ernia del disco lombare è un processo complesso che coinvolge molteplici meccanismi biologici.

Vediamoli in breve in questo post.

Normalmente, il nucleo polposo e l'anulus fibroso sono contenuti all'interno del disco intervertebrale e sono isolati dal resto del corpo.

Il disco intervertebrale è considerato un sito immuno-privilegiato, il che significa che è normalmente protetto dall'attacco immunitario.

Quando l'anulus fibroso si rompe, come avviene in caso di ernia discale, il materiale del disco (nucleo polposo) viene esposto al sistema immunitario.

Questa esposizione provoca una risposta infiammatoria e un attacco immunitario, appunto perché il materiale del disco viene riconosciuto come estraneo (Yu, P., Mao, F., Chen, J. et al. Characteristics and mechanisms of resorption in lumbar disc herniation. Arthritis Res Ther 24, 205, 2022).

Il materiale del disco erniato inoltre rilascia molecole associate al danno, note come DAMPs, che segnalano la presenza di tessuto danneggiato e attivano le cellule immunitarie.

I macrofagi sono tra le prime cellule immunitarie a rispondere (aiutate poi da ulteriori cellule immunitarie per l'amplifcazione della risposta immunitaria a seguito del rilascio di citochine es. TNF-α e IL-1β).

I macrofagi producono enzimi chiamati metalloproteinasi (MMPs) che degradano le proteine del disco erniato. Questo aiuta a "digerire" il materiale del disco, facilitando il suo riassorbimento (Haro et al. 2000).

Alcuni fattori possono aumentare la probabilità di riassorbimento spontaneo, come la dimensione iniziale dell'ernia e la presenza di sequestro (Hornung et al., 2023).

Se vuoi ulteriori approfondimenti sull'argomento, lascia un like ;)

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11/12/2023

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L'arenzanese Michela Braga, sarà premiata questo pomeriggio a palazzo Tursi alla quinta edizione di "Talenti di Genova". La 33enne, prima ligure campionessa d'Italia di boxe, è candidata al titolo mondiale Wbc Silver a Copenhagen

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03/10/2023

Lumbar Disc Herniation with Contralateral Symptoms: How is this possible? 🙄 💡

👉 Consistent with the anatomical relationship between intervertebral discs and spinal nerve roots, lumbar disc herniation (LDH) with contra-lateral symptoms is very rare (, with only a few cases reported in the literature. (https://www.asianspinejournal.org/journal/view.php?doi=10.4184/asj.2013.7.1.60, https://link.springer.com/article/10.1007/s00586-005-0971-x, https://link.springer.com/article/10.1007/s10143-020-01294-3)

👉 Some cases develop contralateral radiculopathy on the non-lesion side (radicular pain, numbness and weakness), without any symptoms or abnormal signs on the disc herniation side.

👉 Gao et al. described recently 11 cases of lumbar disc herniation with contralateral symptoms out of 3435 single-level lumbar disc herniations (incidence of 0,32%, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37749774/)

☝️ In physical examination, all patients had positive straight leg raise tests for symptomatic sides and negative straight leg raise tests for disc-herniation sides. Interestingly, one of them had increased radicular pain of the symptomatic side leg when the straight leg raise test of the disc-herniation side leg was conducted.

🧠 Several hypotheses have been purposed to explain the mismatching of the disc herniation and radicular symptoms.

✅ Due to the presence of vertebral bodies and spinal ligaments, there is limited space within the spinal canal. A herniated disc takes up the epidural space and pushes out other contents in the canal contralaterally. Albert et al. discovered that the dural sac was displaced on the symptom side and compressed the contralateral nerve root against the pedicle. (https://journals.lww.com/spinejournal/abstract/1979/03000/myelographic_defect_on_the_side_opposite_the_leg.15.aspx)

✅ The pressure transmitted from the herniation pushes the contralateral nerve root against the vertebral body, the pedicle, the joint, or the ligament. When combined with hypertrophy of facets or ligaments, the nerve is more likely to be stuck in the lateral recess (i.e. in patients with contralateral lateral recess stenosis) causing nerve swelling or nerve entrapment. (https://jsurgmed.com/article/view/531555, https://www.thieme-connect.de/products/ejournals/abstract/10.1055/s-2006-950392, https://www.researchgate.net/publication/257941722_Disc_Herniation_with_Contralateral_Symptoms, https://www.thieme-connect.de/products/ejournals/abstract/10.4103/1793-5482.180954)

✅ Similarly, epidural adipose tissue pushed away by the herniated intervertebral disk on the disk herniation side might put pressure on the contralateral neural contents (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25794228/).

✅ Alternatively, other authors revealed the disappearance of epidural fat on the symptomatic side, which they believed weakened the buffering effect on the nerve friction during lower limb movements, and caused “friction radiculitis” on contralateral nerve roots. (https://www.jstage.jst.go.jp/article/ssrr/2/4/2_2017-0062/_article)

✅ Venous congestion and engorgement of intervertebral veins is regarded as a vascular reason explaining contralateral symptoms. Congested intervertebral veins result in foraminal stenosis and spinal nerve compression. (https://www.asianspinejournal.org/journal/view.php?doi=10.4184/asj.2013.7.1.60)

✅ Next, sequestrated herniation with fragments on the contralateral symptomatic side can develop radicular symptoms on the side opposite to the herniation. (https://journals.lww.com/jspinaldisorders/abstract/2000/04000/eccentric_compression_of_the_spinal_canal_causing.14.aspx, https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S1529943001002728)

✅ In some patients, there is no evidence of nerve compression on the symptomatic side and the traction force plays a bigger role (s. picture, https://link.springer.com/article/10.1007/s00586-005-0971-x, https://www.nature.com/articles/s41394-021-00460-z, https://thejns.org/spine/view/journals/j-neurosurg-spine/17/2/article-p124.xml)

✅ In such a scenario, the disc herniation does not directly compress the ipsilateral nerve root but tracts the contralateral nerve root. The herniated lumbar disc might push the dura mater and exert a traction force by the dural sheath of the contralateral nerve root, leading to the exhibited contralateral symptoms.

Indirizzo

📍Via Cesarea 5/17
Genova
16121

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 19:00
Martedì 08:00 - 19:00
Mercoledì 08:00 - 19:00
Giovedì 08:00 - 19:00
Venerdì 08:00 - 19:00

Telefono

+393283653240

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