Dott.ssa Alessia D'Agostino Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Alessia D'Agostino Psicologa e Psicoterapeuta Studio privato di psicologia e psicoterapia che offre servizi di consulenza e sostegno psicologici a Ricevo su appuntamento sia al mattino sia al pomeriggio.

Sono una psicologa clinica, laureata presso l’Università La Sapienza di Roma. Ho conseguito, sempre a Roma, un Master in scienze criminologiche e mi sono specializzata in Psicoterapia ad indirizzo sistemico-­relazionale presso il Centro Milanese di Terapia Familiare. Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Liguria e da diversi anni vivo e lavoro a Genova, dove svolgo la mia attività clinica

sia presso due strutture riabilitative private sia come libera professionista. Opero specificatamente nel settore dell’assistenza psichiatrica e della disabilità. Offro consulenze psicologiche, interventi di sostegno a livello individuale, di coppia e familiare, percorsi di psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale e collaborazioni in progetti educativi o formativi rivolti a specifici target.

13/03/2025

🔴 Essere una spugna emotiva è un dono, ma bisogna imparare a dosarlo, per non perdere se stessi nell'oceano degli altri..

La "spugna emotiva" è una metafora che descrive una persona sensibile e empatica, che tende ad assorbire le emozioni, i sentimenti e le energie degli altri. Chi è una spugna emotiva può percepire in modo intensivo gli stati d’animo altrui, spesso senza riuscire a distinguere quando le emozioni degli altri cominciano e le proprie finiscono. Questo può portare a un esaurimento emotivo, in quanto il peso delle emozioni altrui viene interiorizzato senza essere adeguatamente rielaborato o "scaricato".

👇🏼Vediamo alcuni aspetti della "spugna emotiva"

🔺Empatia eccessiva: a volte, l’empatia non si limita a comprendere le emozioni degli altri, ma si traduce nel "sentire" quelle emozioni come se fossero proprie.

🔺Mancanza di confini emotivi: una spugna emotiva può avere difficoltà a mantenere confini chiari tra sé e gli altri, facendo fatica a separare le proprie emozioni da quelle degli altri.

🔺Esaurimento emotivo: assorbire troppe emozioni può portare a sentirsi esausti, sopraffatti o "svuotati", senza energia per sé stessi.

🔺Tendenza a prendersi cura degli altri a discapito di sé: una persona con questa predisposizione può concentrarsi troppo sulle emozioni degli altri, trascurando le proprie necessità emotive.

🔺Difficoltà a lasciar andare: dopo aver assorbito le emozioni altrui, può essere difficile liberarsene, creando un accumulo di sentimenti non propri che possono interferire con il benessere psicologico.

👉🏻 Ci sono diverse strategie che possono essere utili:

🔹Riconoscere il proprio ruolo
Prendere consapevolezza di quanto le emozioni degli altri possano influenzare il proprio stato d'animo è il primo passo. L'autoconsapevolezza aiuta a capire quando si sta assorbendo troppo e a distinguere tra le proprie emozioni e quelle degli altri.

🔹Stabilire confini emotivi
Imparare a stabilire confini emotivi sani è essenziale. Ciò significa essere capaci di dire "no" quando si sente che l'emotività degli altri sta influenzando troppo la propria vita, senza sentirsi in colpa.

🔹Distinguere le emozioni
Imparare a distinguere le proprie emozioni da quelle degli altri può essere molto utile. Se ci si accorge che si sta vivendo un'emozione che non è propria, si può fare un passo indietro e chiedersi da dove venga.

🔹Prendersi del tempo per sé
Spesso chi assorbe le emozioni degli altri ha una bassa priorità per sé stesso. È fondamentale dedicarsi del tempo per ricaricare le proprie energie, facendo attività che piacciono e che aiutano a ristabilire il proprio equilibrio emotivo.

🔹Comunicazione assertiva
Imparare a comunicare in modo assertivo, esprimendo i propri bisogni e sentimenti, può aiutare a evitare di farsi sopraffare dagli altri. L'assertività è una competenza che permette di difendere i propri spazi emotivi senza essere aggressivi.

🔹Chiedere aiuto professionale
Se il problema diventa particolarmente gravoso rivolgersi ad uno psicologo può essere un passo utile.
L’aiuto professionale può fornire strategie per gestire l'emotività in modo sano.

— Dott.ssa Liberati Giuseppina

👇🏼Contatti:
📞 Telefono: 3498533982
📩 Email: info@giuseppinaliberati.it
🌎 Sito web: giuseppinaliberati.it

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Orgogliosa di far parte da 10 anni di questa equipe al servizio di chi ha una patologia neuromuscolare 🔆
13/11/2024

Orgogliosa di far parte da 10 anni di questa equipe al servizio di chi ha una patologia neuromuscolare 🔆

La nostra strategia riabilitativa prevede l’elaborazione di un progetto articolato per il quale intervengono in modo sinergico diverse professionalità, che credono in quello che fanno e lo fanno con passione..ogni giorno!
La composizione del nostro team rispecchia la multidisciplinarità necessaria per prendersi cura in modo ottimale di patologie complesse come quelle neuromuscolari.
I professionisti che lavorano presso il nostro CAR sono: medico fisiatra, medico specialista in neurologia pediatrica, fisioterapista, psicologo, logopedista, assistente sociale e neuropsicomotricista.

“Uildm Genova da 55 anni è insieme a voi, per voi” 🔆

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24/09/2024

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Ci sono veleni che assumi ogni giorno: a volte si chiamano mamma, a volte papà, a volte nonno e nonna. Ci sono veleni che, spesso, non sanno di essere veleni, ma hanno un effetto tossico su di noi. Il «non si può dire,» il «non sta bene», il «non adesso», il «non puoi capire». Questi veleni ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l'educazione, con il ricatto, con la paura.

Ci sono veleni che fanno così tanto parte di te che non li riconosci per quello che che sono. Si chiamano inadeguatezza, il non sentirsi mai abbastanza, il senso di colpa, la paura dell'abbandono, l'amore da meritarsi, il dover essere diversi perché quel che si è non va mai bene. Ci sono veleni che non sappiamo di iniettare, perché non siamo consapevoli del loro potenziale tossico. E ci sono veleni che pensiamo di dover passare per forza, perché li hanno passati a noi.

E poi ci sono persone che sono antidoto e, per fortuna, anche queste a volte si chiamano mamma, papà, nonno o nonna. A volte si chiamano marito, moglie, fidanzato, amico, maestra, psicologo.... A volte non sappiamo neanche come chiamarli, ma sappiamo soltanto una cosa: che ci fanno stare bene. Sono queste le persone di cui dovremmo circondarci. E sono sempre queste le persone che dovremmo diventare.

Perché c'è chi ogni giorno sceglie d'essere un po' meno veleno, e sceglie di lavorare su se stesso come diceva Jung e di diventare, quando può, antidoto.

Nella foto: Carl Gustav Jung ( ➡️ Ai nuovi lettori: se vi piace ciò che pubblico, è uscito «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera» che ho scritto per farvi innamorare della letteratura cosi come me ne sono innamorata io. Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359

In ogni famiglia sono presenti elementi disfunzionali ma anche delle risorse..la consapevolezza e interpretazione su ent...
03/03/2024

In ogni famiglia sono presenti elementi disfunzionali ma anche delle risorse..la consapevolezza e interpretazione su entrambe che il singolo individuo puó attivare, magari con l’aiuto di un professionista, è la chiave per autodeterminare il proprio percorso di vita

Chi è cresciuto in una famiglia disfunzionale è poi chiamato a fare un profondo lavoro su se stesso; un lavoro indispensabile se non si vogliono perpetrare schemi disfunzionali.
Gli schemi disfunzionali, innescano continui meccanismi inconsapevoli che, a loro volta, innescano azioni, o meglio, «reazioni». In un panorama funzionale, l'azione è sempre preceduta da una riflessione consapevole e da un'elaborazione.
Quando gli schemi disfunzionali entrano in gioco, questo non si verifica, appunto si RE-agisce a uno stimolo esterno (una parola, una mancanza, un gesto...) senza elaborare profondamente quello stimolo ma solo RE-interpretandolo usando LA LENTE DEL PASSATO. Ecco cos'è uno schema disfunzionale, un filtro che ti fa vedere il presente con gli occhi delle ingiustizie che hai subito nel passato!
Ovviamente siamo inconsapevoli degli schemi disfunzionali che mettiamo in atto ogni giorno e che ci spingono a REAGIRE e non ad AGIRE. Eppure comprendere questi schemi è un compito fondamentale perché altrimenti rischiamo di vedere noi stessi e la nostra vita ancora con gli occhi del passato, scegliere le relazioni ancora tentando di appagare bisogni insoddisfatti nel nostro passato.... deprivandoci la possibilità di ogni cambiamento.
Nel libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» abbiamo affrontato questo argomento seguendo diverse chiave di lettura.

21/11/2023

Il vero amore contiene l'elemento della gentilezza amorevole, che è la capacità di offrire felicità.
Per rendere felice una persona bisogna esserci.
Si dovrebbe imparare a guardarla, a parlarle. Rendere un'altra persona felice è un'arte che si impara.
Il secondo elemento che compone il vero amore è la compassione, la capacità di togliere il dolore, di trasformarlo nella persona che amiamo.
Anche in questo caso bisogna praticare il guardare in profondità per riuscire a vedere che tipo di sofferenza ha in sé quella persona. Spesso avviene che l'altra persona, compresa e sostenuta, sarà in grado di affrontare più facilmente le difficoltà della sua vita, perché sentirà che siete dalla sua parte.
Il terzo elemento è la gioia.
Il vero amore vi deve portare gioia e felicità, non sofferenza giorno dopo giorno.
Il quarto e ultimo elemento è la libertà. Se amando sentite di perdere la vostra libertà, di non avere più spazio per muovervi, quello non è vero amore.

Thich Nhat Hanh

26/10/2023

GIORNATA NAZIONALE DELLA PSICOLOGIA: EQUITA' SOCIALE E BENESSERE PSICOLOGICO

La Giornata nazionale della psicologia 2023 richiama l'attenzione sul tema dell'equità e della giustizia sociale riferite ai bisogni psicologici, che sono ancora più sensibili e meritevoli di attenzione quando si parla di un sistema che si confronta con la disabilità complessa.
Cosa significhi sapere di avere una patologia cronica e degenerativa lo può comprendere davvero fino in fondo solo chi ne è affetto, o chi gli sta davvero accanto.
Non esiste un modo giusto o uno sbagliato per affrontare questa condizione, ma è opportuno trovare la propria strada personale per gestire al meglio una situazione difficile.
Ecco perché, pur non essendoci indicazioni che vadano bene per tutti indistintamente, riteniamo che condividere il disagio con qualcuno, non isolarsi, esprimere le proprie emozioni a riguardo con un professionista dedicato possa essere uno strumento prezioso per affrontare con consapevolezza gli ostacoli che possono presentarsi nel corso della malattia.
Per garantire ciò, all’interno dello Sportello Famiglia UILDM, è attivo da molti anni un servizio di consulenza e supporto psicologico, con l’obiettivo di offrire ai pazienti ed ai loro familiari, che vivono un particolare momento di disagio emotivo, un sostegno individuale e/o di gruppo che favorisca uno stato di accettazione della disabilità, allo scopo di migliorare la qualità della vita.
Si può accedere a questo servizio, gratuito per i soci e i pazienti in carico all’Associazione, telefonando al numero 010/5955405 o inviando un’email all’indirizzo info@uildmge.it, chiedendo di prenotare un incontro con un professionista dedicato che riceve il martedi e il giovedi dalle 10.00 alle 17.00.

Indirizzo

Via Caffa 11/6
Genova
16129

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