Dott. Maurizio Rubino

Dott. Maurizio Rubino Sono un medico specialista in ortopedia e traumatologia.

09/09/2025

🦴 Frattura dello scafoide: qual è la soluzione migliore? 🩺

Lo scafoide carpale è un piccolo osso che presenta caratteristiche anatomiche e biomeccaniche assolutamente specifiche. Riveste un ruolo funzionale fondamentale nella stabilità del polso.

🤛 Ogni volta che stringiamo il pugno, lo scafoide viene sollecitato al massimo dal punto di vista biomeccanico. Qualsiasi alterazione della sua morfologia può influenzare negativamente tutte le altre ossa carpali.

📌 È come spostare una sola tessera di un puzzle: si generano conflitti articolari con gli altri segmenti ossei del carpo.
Per questo motivo, è essenziale ricostituire l’integrità anatomica dello scafoide.

Il problema principale di questo osso è che, trovandosi immerso in un ambiente articolare e ricoperto quasi interamente da cartilagine, ha un nutrimento vascolare limitato, elemento cruciale in caso di frattura.

👉 La sua consolidazione è spesso rallentata e difficoltosa, e richiede un contatto ottimale tra le superfici fratturate.

Negli ultimi anni, questo ci ha portato a favorire l’osteosintesi con viti dedicate, senza testa, per evitare conflitti con le ossa vicine.

✅ Il nostro approccio oggi è quindi quello di intervenire precocemente con la chirurgia, evitando lunghi periodi di immobilizzazione che, molto spesso, si concludono comunque con un intervento chirurgico a causa del ritardo di consolidazione.

Per informazioni, un consulto o per prenotare una visita: www.rubinomaurizio.com

Una delle complicanze più comuni e temute negli interventi di protesi d’anca è la   degli arti inferiori, ovvero una dif...
26/08/2025

Una delle complicanze più comuni e temute negli interventi di protesi d’anca è la degli arti inferiori, ovvero una differenza di lunghezza tra le due gambe che si manifesta dopo l’operazione.

➡ Si tratta di un problema che, se non prevenuto con cura, può compromettere seriamente la qualità della vita del .

🥼🎙 Il Dott. Rubino ci parla dei meccanismi alla base di questa complicanza e le strategie per prevenirla ⬇

Una delle complicanze più comuni e temute negli interventi di protesi d’anca è la dismetria degli arti inferiori, ovvero una differenza di lunghezza tra le

Auguri di vacanze serene e rigeneranti. Che possiate passare del tempo di qualità con i vostri cari! ❤🏖️ 𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝑀𝑎𝑢𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 ...
15/08/2025

Auguri di vacanze serene e rigeneranti. Che possiate passare del tempo di qualità con i vostri cari! ❤🏖️

𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝑀𝑎𝑢𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑅𝑢𝑏𝑖𝑛𝑜

𝐈𝐦𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐝'𝐚𝐧𝐜𝐚 ➡ La scelta delle protesi🥼 Negli ultimi anni, nella chirurgia delle protesi d'anca, si è affer...
08/07/2025

𝐈𝐦𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐝'𝐚𝐧𝐜𝐚 ➡ La scelta delle protesi

🥼 Negli ultimi anni, nella chirurgia delle protesi d'anca, si è affermata una modalità di accesso chirurgico chiamata "via anteriore".

➡ Questa tecnica, più conservativa rispetto agli accessi posteriori, posterolaterali o laterali (utilizzati in base alla preferenza del chirurgo), ha mostrato una minore incidenza di lussazioni e instabilità dell’impianto protesico.

C'è stato un periodo, durato alcuni anni, in cui molti reparti di chirurgia protesica hanno progressivamente adottato la via anteriore, spostandosi dagli approcci più tradizionali come quello posterolaterale.

Negli ultimi 10 anni, tuttavia, in Italia si è affermata sempre di più una tipologia di impianto detta "a doppia articolarità". Questo tipo di protesi può essere impiantato con qualsiasi accesso: anteriore, laterale o posteriore.

✔ Il grande vantaggio? Anche utilizzando l’accesso posterolaterale, oggi possiamo ottenere un livello di stabilità protesica ottimale, un risultato che in passato era più difficile da raggiungere con questo approccio.

Per informazioni, un consulto o per prenotare una visita: www.rubinomaurizio.com

🦵 Nella   protesica, l’approccio conservativo, laddove possibile, diventa una scelta strategica non solo per preservare ...
30/06/2025

🦵 Nella protesica, l’approccio conservativo, laddove possibile, diventa una scelta strategica non solo per preservare l’anatomia del paziente, ma anche per migliorare i tempi di recupero e ridurre i rischi.

🥼 Lo sottolinea con chiarezza il Dott. Rubino, in un’ in cui illustra quando e perché la monocompartimentale è preferibile a quella totale.

🎙 “Quando la terapia conservativa non è in grado di ottenere un risultato soddisfacente per le condizioni di partenza di un artrosico, dobbiamo semplicemente scegliere il tipo di intervento chirurgico più adatto. Il trattamento si basa essenzialmente sulla sostituzione protesica, ma il nostro obiettivo deve essere quello di essere il più conservativi possibile. I nostri impianti, se possibile, devono prevedere la conservazione dei legamenti”.

Nella chirurgia protesica, l’approccio conservativo, laddove possibile, diventa una scelta strategica non solo per preservare l’anatomia del paziente, ma

10/06/2025

🦵 Protesi monocompartimentali: mediale, laterale o femoro-rotulea? ⬇

Nel campo delle monocompartimentali di , la mediale è sicuramente la più frequente. Perché?

➡️Perché la maggior parte delle ginocchia non è perfettamente allineata: molte sono vare, poche sono valghe, e questo influenza la distribuzione del carico e quindi l’indicazione chirurgica.

Esiste poi un'altra opzione: la protesi femoro-rotulea, ma le sue indicazioni sono molto più ristrette, rendendola meno frequente.

➡ La protesi laterale, pur meno comune, offre ottimi risultati se impiantata correttamente. Richiede una tecnica diversa rispetto alla mediale, per via delle caratteristiche anatomiche del comparto esterno (più lasso, meno carico gravitario).
Anche pazienti con un peso non ideale – non candidabili a una protesi mediale – possono comunque essere adatti per una laterale, proprio perché questa zona è meno soggetta a carico.

📽 In questo video, il Dott. Rubino ci guida tra indicazioni, particolarità tecniche e vantaggi delle protesi monocompartimentali.

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Quanto dura una protesi di spalla? 🥼⬇👉 La risposta non è univoca perché la durata della protesi dipende da diversi fatto...
22/05/2025

Quanto dura una protesi di spalla? 🥼⬇

👉 La risposta non è univoca perché la durata della protesi dipende da diversi fattori: non solo dalla capacità tecnica del , ma soprattutto dal tipo di tessuto, dal , dalle sue caratteristiche individuali, dalle richieste funzionali, dall’età e da ciò che il paziente "chiede" alla sua di spalla.

👉 Se la scelta della protesi è corretta — e qui parliamo di due grandi categorie: protesi anatomica e protesi inversa — allora la protesi di spalla può avere una durata anche superiore rispetto a quelle con carico gravitario, come ad esempio la protesi di ginocchio. In media, si può stimare una durata di circa 15 anni.

👉 Il problema è che la protesi di spalla, rispetto ad altre, è un impianto relativamente recente. Non possiamo ancora contare su follow-up molto lunghi, semplicemente perché il suo utilizzo è diventato di routine solo negli ultimi anni, sia in ambito ospedaliero che in altri contesti di chirurgia .

🔍 Attualmente, i dati di follow-up disponibili si aggirano intorno ai 10-12 anni. Tuttavia, con l’evoluzione della tecnologia, la durata delle protesi di spalla andrà sicuramente ad aumentare nel tempo.

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08/05/2025

𝐋’𝐞𝐯𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚: dalle anatomiche alle inverse, che oggi rappresentano oltre il 90% degli impianti ⬇

➡ Con l’introduzione degli steli lateralizzanti, detti "a banana", e la contemporanea lateralizzazione della , si migliora l'efficienza del , rendendo il movimento più fluido e naturale.
➡ Inoltre, la lateralizzazione dello con la conservazione della grande tuberosità permette un’azione più avvolgente del muscolo, migliorando sia l’ (eliminando il cosiddetto “effetto spallina militare”) sia la .

Il risultato? Un netto miglioramento funzionale e cosmetico per i pazienti con protesi di spalla rispetto ai primi impianti.

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Nel mondo dell’ , i progressi tecnologici e chirurgici degli ultimi decenni hanno profondamente trasformato l’approccio ...
23/04/2025

Nel mondo dell’ , i progressi tecnologici e chirurgici degli ultimi decenni hanno profondamente trasformato l’approccio alle patologie della . Tra queste, le lesioni della cuffia dei rotatori — strutture fondamentali per la mobilità e la stabilità articolare — rappresentano una delle condizioni più comuni, soprattutto tra i pazienti in età avanzata.

🥼🎬 Approfondiamo una tecnica che sta conquistando sempre più spazio nella pratica clinica: la "mini open". Buona visione! ⬇

https://quisalute.online/ortopedia/cuffia-dei-rotatori-rubino/

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Nel mondo dell’ortopedia, i progressi tecnologici e chirurgici degli ultimi decenni hanno profondamente trasformato l’approccio alle patologie della spalla.

Auguri di buona   ai miei cari pazienti, che questo weekend porti stabilità, affetto e una pausa meritata! 🥼❤
18/04/2025

Auguri di buona ai miei cari pazienti, che questo weekend porti stabilità, affetto e una pausa meritata! 🥼❤

𝐋𝐞𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐟𝐟𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐫𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞? ⬇Per lesione della cuffia dei rotatori si inten...
09/04/2025

𝐋𝐞𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐟𝐟𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐫𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞? ⬇

Per lesione della cuffia dei rotatori si intende, nella maggior parte dei casi, una lesione a carico del tendine biomeccanicamente più sollecitato: il .

È infatti il che più frequentemente, e per primo, viene interessato da fenomeni regressivi legati all’usura meccanica.

✔ Una volta accertata la lesione del tendine sovraspinato — che, in modo progressivo, si estende anche agli altri tendini che compongono la cuffia dei rotatori — prima di consigliare un trattamento chirurgico è fondamentale valutare quanto tale lesione incida sulla funzionalità globale della .

Esistono infatti lesioni che risultano completamente compensate dagli altri tendini: si tratta di lesioni non evolutive, con sintomatologia minima, che possono essere semplicemente monitorate nel tempo, valutando se e quando si verifichi un peggioramento.

➡ A tal proposito, un grande esperto di chirurgia della spalla, Christian Ge**er, affermava che non è tanto importante come si ripara il sovraspinato, ma quando lo si ripara.

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20/03/2025

La , una forma di che colpisce l'articolazione tra il primo metacarpo e il trapezio, rappresenta una delle patologie degenerative più comuni della , causando dolore e limitazioni funzionali che incidono pesantemente sulla qualità della vita quotidiana.

🎙🥼 Il Dott. Maurizio Rubino illustra le opzioni chirurgiche a disposizione ⬇

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Indirizzo

Piazza Della Vittoria, 14/8
Genova
16121

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
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DOTT. MAURIZIO RUBINO

SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

SPECIALISTA IN CHIRURGIA DELLA SPALLA, GOMITO, POLSO E MANO.

Sono responsabile del centro di " Chirurgia Arto Superiore" presso il centro di chirurgia protesica articolare C.A.S.C.O. all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Tratto anche la patologia artrosica di anca e ginocchio con protesi innovative e con il massimo rispetto dei tessuti (mininvasività) per rendere il più breve possibile il periodo di recupero funzionale. L’esperienza acquisita negli oltre venti anni di vita ospedaliera, permette di trattare al passo con i tempi la patologia traumatica scheletrica e legamentosa non solo del distretto arto superiore ma anche del femore prossimale e del ginocchio.