15/07/2024
Mi mancano solo 40 pagine e ho finito le 600 de L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI (1899) di Sigmund Freud, di cui avevo interrotto la lettura a p. 200 nell'agosto del 2019. Il capitolo 7, il capitolo finale, è il cuore dell'opera che, da sempre, è ritenuta il momento della nascita della psicoanalisi, al di là dei precedenti STUDI SULL'ISTERIA (1895). Quindi, quando fu scritta, il metodo psicoanalitico era allo stato nascente e il sistema complessivo sarebbe venuto dopo. Non c'erano ancora manuali generali, sui quali anch'io ne ho studiato l'essenza e il metodo di interpretazione, che applico quando un paziente mi porta un sogno. In ogni caso, questa seconda parte della p. 533, che leggo questa mattina a colazione, mi sento di condividerla perché ci ricorda bene che ciò che è severamente traumatico e problematico, e quindi non risolto, continua strutturalmente a esistere e ripetersi anche se pensiamo che "Bisogna andare avanti, è inutile pensarci o riparlarne, è passato, ora va tutto bene". Che poi bisogna vedere cosa intende la persona che parla così e quanto non "sente" (dissocia) o "distorce quello che sente" (dissocia) per non continuare a soffrire (e funzionare almeno nel sociale e nel lavoro). Perché per l'inconscio, specialmente quando il corpo è violato da cure (ospedaliere e fisiche, sin dalla nascita: il parto, molti ancora lo sottovalutano, è sempre un crocevia di traumi che, se si verificheranno, peseranno per il resto dei nostri giorni), maltrattamenti, abusi e violenze, specialmente se il trauma è un cumulo di traumi e se questi sono avvenuti in famiglia, nulla è trascorso o dimenticato, anche se il mondo esterno, "identificandoci con l'aggressore" che ci ha fatto del male, ora inconsciamente lo "attacchiamo per primi" (con onnipotenza, dominanza, competitività, prestazione, aggressività, provocatorieta', controllo, potere, maniacalità, sessualità compulsiva e/o slegata dall'affettività ritenuta secondaria) per evitare, preventivamente a causa di uno stato di allarme anch'esso inconscio e costante, di essere nuovamente attaccati e violati. Così sembrerà tutto "in ordine e sotto controllo" e non si desterà sospetto, poichè i modelli sociali vanno in questa direzione disfunzionale. Successo, potere, lavoro, le dipendenze classiche da sostanze stupefacenti fuorilegge e, ancor più, altre dipendenze varie non fuorilegge ma insidiosissime allo stesso modo (alcool, fumo, cibo, sesso, sport, scommesse, digitale ecc.) saranno usati come automedicamenti (sono sintomi dissociativi su base traumatica!), ma finiranno col possederci e consumarci (simbolicamente il bisogno è orale: si cerca una tetta che ci dia calore e ci nutra - cioè si cerca una RELAZIONE AFFETTIVA - E LA SESSUALITÀ NE È COMPRESA E CONTENUTA - APPAGANTE E SICURA - ma in questo caso il latte è tossico: l'alcool, il fumo e il cibo, come bisogni orali e automedicamenti tossici, ne sono l'esempio più lampante). Naturalmente, le relazioni a cui tenderanno, strutturalmente saranno incistate e caratterizzate dall' identificazione con l'aggressore, che sarà preferito anche sotto altre forme (maltratta fisicamente e/o emotivamente, fugge, sminuisce, sessualizza reattivamente senza affettività, non tiene la relazione se non per comodo, simbioticamente e ambiguamente: come nel romanzo "Il riposo del guerriero" che Bleger ben analizza in SIMBIOSI E AMBIGUITÀ). Quindi, o si interviene sul proprio "mondo interno", ossia si chiede aiuto ci si affida psicoterapeuticamente, oppure il rischio di innescare il pilota automatico e vivere da zombie, senza rendersene conto, continuando a cercarsi e a cercare un senso "automedicandosi" con vane dipendenze egosintoniche mentre ci si è persi, è altamente probabile (egosintonia vuol dire essere sintonici, essere allineati positivamente al proprio malessere, non rendersi conto di stare male e far star male gli altri "sentendosi pienamente legittimati e normativamente normali" nelle proprie dipendenze, che vengono giustificate e razionalizzate in tutti i modi possibili, anche con usi e costumi familiari e culturali. Pensano quindi di non aver bisogno di aiuto, per loro va tutto bene, al massimo passerà: è la situazione peggiore a mio avviso, poichè se non entrano in distonia non si salvano perchè non chiedono aiuto).