Psicologa Dottoressa Claudia Turturro- Giovinazzo

Psicologa Dottoressa Claudia Turturro- Giovinazzo Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Psicologa Dottoressa Claudia Turturro- Giovinazzo, Medicina e salute, Giovinazzo.

Mi occupo di sostegno psicologico individuale, di coppia e familiare;
lavoro per favorire un miglioramento del benessere e della qualità della vita attraverso la crescita personale dell' individuo.

Buona Pasqua a tutti ♥️
20/04/2025

Buona Pasqua a tutti ♥️

Buona Pasqua dal Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi.

13/02/2025

SANREMO: SPUNTI DI RIFLESSIONE

Gran parte degli italiani in questi giorni stanno seguendo il Festival di Sanremo. Io sono tra questi,
consapevole che la musica sia sempre, tra le altre cose, occasione per riflettere, miccia che innesca emozioni.
Tre brani mi hanno colpita in maniera particolare.

"Quando sarai piccola", di Simone Cristicchi, è un inno all' amore filiale, a quella condizione per cui, di fronte ad una malattia degenerativa (ma non solo),spesso si invertono i ruoli e i figli si ritrovano a fare i genitori dei loro genitori e a diventare per loro fonte di accudimento, di nutrimento, di sostegno.
In questa canzone traspare tutta la sensibilità di un artista che tocca le corde dei nostri sentimenti più intimi e affronta un tema sempre attuale, un vissuto nel quale molti possono riconoscersi.
Le parole del brano trasformano un dolore personale in dolore collettivo...e quando il dolore viene condiviso, si può affrontare con più forza perché permette di vincere il senso di solitudine che precedentemente lo accompagnava. ❤️

"L' albero delle noci" di Brunori SAS ci racconta un' altra esperienza comune a molti: quella della genitorialità.
Essere genitori rappresenta una sfida, un oscillare continuo tra gioie e timori, tra amore e senso di inadeguatezza; un viaggio meraviglioso che arricchisce sempre e che, come dice Brunori, "cambia l' architettura del nostro cuore"!

Infine, la canzone "Volevo essere un duro" di Lucio Corsi.
Un brano che è il manifesto delle richieste pressanti della società odierna di essere a tutti i costi forti e performanti ma che, di contro, elogia la normalità, la bellezza di essere se stessi.
Quanti di noi sentono l' obbligo di mostrarsi sempre impeccabili, veloci, resilienti e quanti,invece, riconoscono e accettano i propri limiti, valorizzando la propria unicità piuttosto che uniformarsi al sistema che ci vuole impenetrabili ai cambiamenti e alle difficoltà??
Personalmente, apprezzo moltissimo questo inno all' imperfezione e al rispetto anche della vulnerabilità di ogni individuo...

Che dire ancora?
Buon Sanremo e buona vita a tutti!

Il Natale ci insegna il valore dell' attesa e del desiderio, in un tempo in cui sembra che tutto debba essere scontato e...
21/12/2024

Il Natale ci insegna il valore dell' attesa e del desiderio, in un tempo in cui sembra che tutto debba essere scontato e immediato.
Ci impone una riflessione sull' importanza di coltivare ciò che ci è più caro, perché il bene più prezioso è quello al quale ci dedichiamo anima e corpo, che teniamo vivo, di cui ci prendiamo cura quotidianamente.
Buon Natale di attesa, di cura, di desideri espressi, di affetti coltivati, di calore.
Mi fermo per qualche giorno per godermi questa magia...
Auguri a tutti ! ♥️

03/10/2024

"Gli imperfezionisti accettano che la penna dell' esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi"... Grande verità!!!
Dedico questa riflessione a tutti coloro che perseguono costantemente l' idea della perfezione, spinti dalla convinzione che se riusciranno ad essere perfetti riceveranno più gratitudine e più amore, spinti da una scarsa autostima, spinti dal timore che, se non saranno perfetti, forse rimarranno invisibili agli occhi di chi li ama.
Vi auguro di sperimentare la bellezza dell' imperfezione 🤩

Da "Tlon":

C'è un concetto molto bello ideato dall'astrologo Rob Brezsny: l'"imperfezionismo". Serve a identificare quel tipo di persone che non si lascia sopraffare dall'ansia del perfezionismo e gode delle anomalie della vita.

Gli imperfezionisti sanno, con Borges, che soltanto insieme al disordine la simmetria trova il suo senso. In altre parole, sanno che "perfetto" significa "chiuso", e cioè "che non lascia spazio" ad altri innesti.
E che, quindi, se vuoi divertirti davvero devi imparare ad amare l'imperfezione.

Gli imperfezionisti non escludono affatto la perfezione dalla loro vita. Semplicemente smettono di cercarla nelle azioni e nelle persone. Non costringono più il mondo ad entrare dentro le cornici: accettano che la penna dell'esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi.

Sentono la perfezione della Vita che si manifesta nella relazione tra le infinite imperfezioni. Cercano e generano la meraviglia degli "errori".

Diventa anche tu imperfezionista!

Contributo interessante!
01/09/2024

Contributo interessante!

Il cosiddetto “effetto placebo” gode di una fama controversa ed è per lo più frainteso. Spesso viene presentato per quello che è il suo uso nella ricerca farmacologica in cui l’efficacia una sostanza chimica viene testata in relazione ad una sostanza che non contiene nessun farmaco. Quindi l’idea è quella del farmaco vero contro farmaco falso.

Il placebo non è un finto farmaco, anche se la ricerca spesso lo utilizza così, ma è in generale l’effetto positivo che deriva dal contesto dell’incontro e della relazione in una situazione in genere di aiuto. Se parliamo di cure è un effetto che si può attivare in un intervento di qualsiasi tipo, farmacologico, chirurgico, valutativo, riabilitativo, assistenziale in genere.

Che cos’è quindi che attiva questo effetto così importante?
È la nostra psiche, che come noto ha un rapporto di interdipendenza con i processi cerebrali e biologici in generale ed è quindi in grado di innescare circuiti fisiologici e modificazioni nel nostro corpo.

Esistono ovviamente diversi fattori individuali, psicologici e biologici, che rendono le persone più o meno sensibili a questo effetto come alle diverse situazioni della vita (Anderson & Stebbins 2020), ma questo vale in realtà per gran parte dei trattamenti sanitari.

La dimensione psicologica è un potente mediatore e modulatore di tutte le situazioni di aiuto, di assistenza e di cura: certamente servono più psicologi ma anche più consapevolezza di tutto questo, anzi si può dire che ci sono pochi psicologi proprio perché si pensa che si tratta di un contorno, un di più, che poco ha a che fare con la sostanza vera delle cure. Ma la scienza, se vogliamo leggerla senza pregiudizi, ci dice che non è così.

Per approfondire 👇
https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/08/26/news/perche_invece_di_placebo_dovremmo_chiamarlo_effetto_psicologico-16752100/

"Se la vita ti porta via qualcosa e ti rende fragile, non è la forza dell' altro che ti serve, ma sapere che la tua debo...
02/08/2024

"Se la vita ti porta via qualcosa e ti rende fragile, non è la forza dell' altro che ti serve, ma sapere che la tua debolezza è accolta e capita, che nessuno la teme o la sfugge".

Queste parole di Michela Murgia ci ricordano quanto spesso il pensiero comune faccia sentire inadeguati tutti coloro che manifestano ed esprimono un' emozione forte, come il dolore, ad esempio.
Il dolore fa paura.
Spesso non si vogliono ascoltare i racconti di sofferenze altrui, non si è pronti, capaci di sentire su di sé l' emozione che gli altri ci portano.

In questo periodo ho accolto molti racconti di dolore e di sofferenze non elaborate. Ho fatto tesoro della condivisione, ho ringraziato per il dono che mi è stato fatto di consegnarmi parti di sé e della propria vita così delicate e personali.
Ho favorito uno spazio per fermarsi sulle proprie emozioni, per attribuire loro un significato, per decodificare.
Ho supportato, ho incoraggiato aiutando a fare luce dentro di sé e a scoprire/riscoprire le proprie risorse interiori.
Ho, come sempre, imparato tanto anche io.

Adesso ho bisogno di fermarmi un po' per rigenerare corpo e mente.
Mi auguro che tutti i miei pazienti e i miei amici possano fare altrettanto.

Buone vacanze! Ci rivediamo a Settembre 😉

08/07/2024

Il potere della gratitudine 💜

"Essere quello che si è: questa è la felicità più grande" !
17/06/2024

"Essere quello che si è: questa è la felicità più grande" !

25/05/2024

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) ha appreso con seria preoccupazione la notizia che l’Italia non ha firmato la dichiarazione UE per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità LGBTQIA+.

A fronte dei dati diffusi dagli organi di informazione (che rilevano numeri ancora molto elevati di discriminazioni e violenze derivate dall’odio nei confronti delle persone Lgbtqia+), nonché degli esiti di un sondaggio condotto dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’UE (che evidenziano come le pratiche pseudoscientifiche di «conversione» o «guarigione» dall’omosessualità siano ancora diffuse), il CNOP comunica il proprio disappunto per la mancata firma dell’Italia.

Gli obiettivi della dichiarazione sono pienamente condivisi dalla nostra comunità professionale, secondo l’art. 4, comma 2, del Codice Deontologico, “la psicologa e lo psicologo riconoscono le differenze individuali, di genere e culturali, promuovono inclusività, rispettano opinioni e credenze e si astengono dall’imporre il proprio sistema di valori”.

Per questo, come evidenziato nel comunicato in occasione della Giornata Internazionale, ci sentiamo rappresentati dalle posizioni espresse dal presidente Mattarella, che ha di recente sottolineato come l’Italia “non sia immune da episodi di omotransfobia”, definendoli “evidenti lacerazioni alla convivenza democratica”, e ha invitato le istituzioni a impegnarsi “per una società inclusiva e rispettosa delle identità”.

La mancata adesione dell’Italia, peraltro, rischia di sostenere a livello sociale un modello non inclusivo e discriminatorio nei confronti delle le persone LGBTQIA+, limitandone le libertà garantite dalla Costituzione.

Il CNOP afferma con forza il proprio impegno per i diritti, l’inclusione e il sostegno delle persone LGBTQIA+, contro ogni forma di discriminazione. La tutela del benessere psicologico di tutte le persone non ha colore politico, ma scientifico e umano

Nel sostenere il documento UE, il CNOP fa proprie le parole della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ribadisce “il nostro impegno per un’Europa in cui tutti siano liberi di amare e vivere senza paura”.

Per leggere il comunicato 👇🏻
https://www.psy.it/disappunto-del-cnop-per-la-mancata-firma-dellitalia-alla-dichiarazione-ue-per-la-promozione-delle-politiche-europee-a-favore-delle-comunita-lgbtqia/

Quella di non meritarsi niente è una convinzione molto frequente, che porta tante persone ad adottare un atteggiamento s...
04/03/2024

Quella di non meritarsi niente è una convinzione molto frequente, che porta tante persone ad adottare un atteggiamento sfiduciato nei confronti di se stesse, dunque degli altri e dell' idea di poter vivere e costruire relazioni sane e positive.
L' atteggiamento di sfiducia si sviluppa fin dalla tenera età e continua a modificarsi, in certa misura, per tutta la vita, essendo legato a fattori familiari, esperienze vissute, fattori biologici e fattori più prettamente psicologici (basti pensare alla gestione delle emozioni).

27/01/2024
03/01/2024

RIFLESSIONE SEMPRE VALIDA ‼️

Nella società della performance tutti si guardano intorno e pensano: «Guarda quante cose fanno gli altri e quanto poco faccio io. Quanto loro sono attivi, belli e vivi, rispetto a me che sono passivo, brutto e morto dentro».
In realtà, la sensazione di non fare e non essere mai abbastanza è molto più condivisa di quanto si creda: anche i tuoi amici, le persone che idealizzi, persino chi vedi come competitor vive esattamente la stessa situazione, e così si finisce col correre tutti come pazzi verso il nulla per paura di essere dimenticati, esclusi, messi da parte.

La società della performance fa sentire costantemente un senso di competitività verso chiunque, e costringe a sentirsi in colpa quando ci si vuole o ci si deve fermare.
Alimenta il senso di precarietà, ti porta a vivere una grande esaltazione quando acquisisci consenso e a cadere nello stato opposto nel momento in cui la performance diventa passato.
È così che si finisce col sentirsi non più persone ma prodotti da pubblicizzare, perché tutto appare come commercializzabile.

In una società così pervasiva, che colonizza qualunque spazio per spingerci a creare “contenuto”, ma che costringe a convivere costantemente con il senso di vuoto, è essenziale creare altre strade, non pensare che questo sia l’unico mondo possibile, basato su un sistema irreversibile.

Tratto da "Tlon", 2022

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