Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa

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02/10/2025

Il termine "divorzi grigi" o gray divorces descrive un fenomeno in crescita nel mondo occidentale: la rottura di matrimoni di lunga durata che avviene in tarda età adulta, tipicamente dopo i 60 anni. Questo trend ridefinisce le aspettative sulla vita di coppia e sulla vecchiaia, portando con sé dinamiche psicologiche specifiche, diverse da quelle che accompagnano le separazioni più precoci.

👉Le Cause: Perché si divorzia a 60 anni?
Dopo decenni di matrimonio, la separazione nasce spesso da un lento allontanamento, alimentato da cambiamenti nel ciclo di vita familiare e individuale.
1. La sindrome del nido vuoto e la riscoperta
L’uscita dei figli di casa toglie un collante importante. Molti si ritrovano con una relazione diventata negli anni un’unione silenziosa o una semplice convivenza priva di intimità ed obiettivi comuni.
2. La ricerca di soddisfazione personale
L’allungamento della vita e le migliori condizioni di salute spingono a considerare i 60 anni non come una fine, ma come un nuovo capitolo. Cresce il desiderio di libertà, di realizzare sé stessi, di non trascorrere decenni in un matrimonio insoddisfacente.
3. La transizione alla pensione
Il pensionamento cambia le abitudini e aumenta la vicinanza quotidiana. Questo può far emergere divergenze e tensioni latenti.
4. Differenze individuali e infedeltà
Come nei divorzi più giovani, contano l’infedeltà e il “crescere separati”: valori e priorità divergenti rendono difficile la coesistenza.

👉I Risvolti Psicologici
Il divorzio in tarda età è un evento stressante che può somigliare a un lutto complesso, con caratteristiche legate all’età e alla lunghezza del legame.

👉Sul singolo:
1.Crisi d’identità e perdita di ruolo. Dopo decenni definiti come “marito di” o “moglie di”, la separazione può lasciare smarrimento, soprattutto se manca un’identità autonoma.
2.Emozioni contrastanti. Dolore e nostalgia per il progetto interrotto; ansia per l’incertezza economica e la paura della solitudine; ma anche sollievo e nuova energia per chi ha scelto di lasciare un rapporto infelice.
3.Salute mentale. Senza una rete di sostegno solida, aumentano i rischi di depressione e isolamento.

👉Sulla coppia e la famiglia:
1.Il divorzio emotivo. Spesso il legale è solo l’atto finale di un lungo distacco interiore.
2.Il rapporto con i figli adulti. Pur non essendo minori, vivono tensioni e divisioni, specialmente in occasione di eventi familiari. Servono nuovi confini e cooperazione.
3.Riorganizzazione sociale. La perdita di amicizie di coppia e legami condivisi obbliga a ricostruire un nuovo circolo di relazioni.

👉Il Ruolo dello Psicoterapeuta
Il sostegno terapeutico aiuta a trasformare la crisi in occasione di crescita, lavorando su tre fronti:
1. Rielaborare il lutto e le emozioni di perdita o colpa.
2. Ridefinire l’identità personale, oltre il ruolo coniugale.
3. Costruire un nuovo progetto di vita, incoraggiando relazioni sociali, interessi e, se desiderato, nuove unioni.

Conclusione
Il divorzio grigio riflette una società che valorizza la soddisfazione personale in ogni età. Nonostante il dolore e le difficoltà, può aprire la strada a una rinascita autentica per chi sceglie di abbracciare il cambiamento.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

23/09/2025

La floriterapia è anche un’arte relazionale: accade nell’incontro, si modula nella fiducia, cresce nella coerenza. Il consulente floreale è dunque un custode di simboli, un alchimista del senso, un seminatore di bellezza. Il suo compito non è guarire, ma creare le condizioni affinché l’altro possa ritrovare il proprio centro, la propria direzione, la propria luce. Come i fiori nei campi, la guarigione non si impone: si lascia fiorire.

21/09/2025

Quello di amare senza aspettarsi nulla in cambio, è bello nelle favole. Ma nella vita reale, un amore maturo richiede un delicato equilibrio tra dare e ricevere, perché tutto ciò che non è reciproco, è tossico.

Bert Hellinger

*Illustrazione di Valeria Favrin, Love is Love

13/09/2025

“Lo sportello psicologico non può essere un privilegio, ma un presidio stabile e accessibile per ogni scuola: i ragazzi ci stanno chiedendo aiuto, dobbiamo rispondere con responsabilità e continuità.” Con queste parole la Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, richiama l’attenzione sull’urgenza di rafforzare il presidio psicologico nel sistema scolastico italiano.

Le richieste di supporto psicologico da parte degli studenti sono in crescita, ma il numero di professionisti nelle scuole è ancora insufficiente. Nel 2025 solo 350 psicologi potranno essere finanziati, a fronte di oltre 8.000 istituti.

Nel frattempo, anche gli studenti si fanno portavoce di questa esigenza, con campagne come “Chiedimi come sto”, ma le proposte di legge sul tema restano ferme in Parlamento.

“Investire nel benessere psicologico scolastico significa rafforzare l’intero sistema educativo - sottolinea la Presidente Gulino - È una scelta di responsabilità verso le nuove generazioni”.

Leggi l’articolo completo 👉🏻 https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/12/psicologo-scolastico-cresce-la-richiesta-ma-i-fondi-restano-pochi-finanziati-circa-300-professionisti-per-oltre-8mila-istituti/8114495/

05/09/2025

I giovani non sono mai stati così infelici.

Un tempo la vita aveva una “gobba di infelicità”: la mezza età.
Oggi quella gobba è sparita. Non perché i quarantenni siano più felici, ma perché i giovani lo sono molto meno.

Sotto i 40 anni lo stress cresce, e più si scende d’età, più diventa pesante. Nei Paesi meno digitalizzati, invece, i giovani sono più sereni: meno schermi, più vita.

Il paradosso è chiaro: più siamo connessi, più ci sentiamo soli.
E se la curva della felicità scende, non è colpa dei ragazzi. È il segno di una società che li ha lasciati soli, intrappolati in un confronto continuo e senza tregua.

Sta a noi adulti ridare loro ciò che manca: silenzi, presenza, ascolto.
Perché la giovinezza torni ad essere un tempo di desiderio, non di ansia.

01/09/2025

La psicologia deve essere accessibile a tutti.
Non con un bonus che si esaurisce in poche ore. Non con graduatorie che lasciano fuori il 99% delle persone.

Serve lo psicologo di base, come il medico di famiglia: un punto di riferimento certo, gratuito, vicino.

Nel 2024 sono arrivate oltre 400.000 domande per il Bonus Psicologo.
Accolte? Solo 3.325: meno dell’1%.
Quest’anno i fondi sono di 9,5 milioni di euro, abbastanza per circa 6.300 persone.
Numeri ridicoli se pensiamo che in Italia una persona su quattro soffre di un disturbo mentale e che un minore su cinque ha bisogno di supporto psicologico.

E mentre i numeri gridano, lo psicologo si trova costretto a pronunciare parole che non dovrebbe mai dire:
“Mi dispiace, dobbiamo interrompere. Il budget a disposizione è finito. Se non ha disponibilità economica per continuare in autonomia, dobbiamo fermarci qui.”
Un paradosso etico intollerabile. Perché la psicoterapia non è un corso che puoi interrompere a metà: è un percorso di cura che, se spezzato, rischia di fare più male che bene.

Poi c’è la prevenzione, la grande assente.
Senza portare la psicologia nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei quartieri, continueremo a rincorrere le emergenze.
E non raccontiamoci che i bonus a intermittenza possano colmare il vuoto: certo, possono dare un piccolo sollievo, ma non sono la soluzione.
La prevenzione richiede continuità, presenza, ascolto quotidiano.

Ed è qui che i dati diventano più chiari delle parole: se centinaia di migliaia di persone, nonostante burocrazia e limiti, trovano la forza di fare domanda, significa che il bisogno di psicologia in questo Paese è enorme.
E che noi, come sistema, non lo stiamo leggendo. Non lo stiamo ascoltando. Non lo stiamo accogliendo.

La salute mentale non può essere trattata come un lusso o un’elemosina istituzionale.
Non servono cerotti simbolici. Serve un cambio di passo radicale.

La risposta è una sola: istituire lo psicologo di base.
Un presidio stabile, accessibile a tutti, che garantisca ascolto, prevenzione e cura.
Solo così la salute mentale smetterà di essere un privilegio per pochi e diventerà finalmente ciò che è: un diritto universale.

25/08/2025

24/08/2025

🎯 La psicoterapia non è magia. È impegno. È presenza. È scelta.
Entrare in terapia è un atto di coraggio. Ma restarci con serietà è un atto d’amore verso se stessi.
🧩 Non basta “parlare”. La trasformazione avviene quando ci si mette in gioco davvero:
Quando si porta in seduta ciò che fa male, anche se scomodo.
Quando si accetta di guardare dentro, senza filtri.
Quando si è disposti a mettere in discussione vecchi schemi.
Quando si lavora anche fuori dalla seduta, riflettendo, osservando, sperimentando.
💬 La psicoterapia è un processo attivo. Il terapeuta non “aggiusta”. Accompagna. Ma il cambiamento nasce dal tuo impegno, dalla tua disponibilità a stare nel processo, anche quando è faticoso, anche quando non si vedono subito i risultati.
🛠️ È come costruire una casa: Ogni seduta è un mattone. Ogni riflessione è cemento. Ogni scelta consapevole è un passo verso una struttura più solida, più autentica, più tua.
🌱 Il cambiamento non accade per caso. Accade quando scegli di esserci, con tutto ciò che sei, e con il desiderio autentico di capire e crescere.

12/08/2025
30/07/2025
30/07/2025

Indirizzo

Via Sabotino, 59/A
Giulianova
64021

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 20:30
Martedì 08:30 - 20:30
Mercoledì 08:30 - 20:30
Giovedì 08:30 - 20:30
Venerdì 08:30 - 20:30
Sabato 08:30 - 13:30

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