13/11/2025
Disagio giovanile e comportamenti devianti: quale prevenzione possibile?
I comportamenti a rischio sono condotte che possono mettere in pericolo, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, la salute fisica e il benessere psicosociale degli adolescenti.
Possiamo distinguere tra uso di sostanze psicoattive (si*****te, alcolici, spinelli ed altre droghe), condotte devianti (aggressione, furto e vandalismo, bugia e disobbedienza), guida pericolosa ed altre condotte rischiose (es.sport estremi), comportamento sessuale precoce e non protetto, alimentazione scorretta
(anoressico-bulimica, consolatoria), uso di internet e socialnetwork.
L’adolescenza rappresenta un momento potenzialmente critico per l’individuo: la grande emancipazione dai genitori e la ricerca di nuovi modelli è un processo che genera facilmente inquietudine emotiva e disorientamento perché determina la perdita di quei riferimenti stabili su cui il soggetto si è sostenuto durante tutta la sua infanzia e la necessità di impegnarsi a costruire un personale progetto di vita.
Al di là dei dati quantitativi queste situazioni/comportamenti rappresentano una spia di un disagio più diffuso che coinvolge le giovani generazioni e che si manifesta con modalità di comportamento antisociali. Un disagio che a volte nasce o più semplicemente non trova spazio di espressione nell’ambiente familiare e che attraverso il gruppo dei pari traduce il malcontento e la problematicità in forme di relazione e comunicazione non lecite.
Il comportamento antisociale costituisce in genere un episodio transitorio ma in alcuni casi può rappresentare la prima fase di un processo il cui esito è quello della stabilizzazione della devianza.
L’intervento educativo richiede un’azione preventiva attenta al significato e ai vantaggi che gli adolescenti traggono dai comportamenti a rischio. Occorre lavorare affinché il giovane ottenga gli stessi obiettivi di sviluppo senza mettere in pericolo la propria salute e benessere.
Nella prevenzione del rischio e della devianza adolescenziale non occorre focalizzarsi solo sulla riduzione di quei fattori che facilitano l’adozione di tali comportamenti ma anche e soprattutto sul potenziamento di quelli che potremmo definire fattori protettivi.
I fattori di protezione sono le risorse personali e ambientali che consentono di fronteggiare le situazioni difficili. Il singolo fattore di rischio non porta necessariamente alla comparsa di un comportamento a rischio o deviante che risulta invece condizionato dalla comparsa di più fattori di rischio e dalla carenza di elementi protettivi.
Occorre tracciare un confine fra le azioni trasgressive che assumono una funzione di crescita per i soggetti e le azioni delinquenziali.