23/09/2025
Esercizio fisico è un modulatore chiave della plasticità cerebrale.
Neuroplasticità delle reti cerebrali attraverso l'esercizio: una revisione narrativa sull'effetto di tipi, intensità e durate.
Allenare il corpo significa allenare anche il cervello. 🧠✨
Una recente rassegna scientifica pubblicata su MDPI ha analizzato decine di studi e ha scoperto che l’esercizio fisico regolare non migliora solo forza, resistenza o mobilità… ma stimola vere e proprie trasformazioni a livello cerebrale.
👉 Cosa succede nel cervello quando ci muoviamo?
Le reti cerebrali che regolano memoria, attenzione e decision making diventano più connesse.
L’ippocampo – sede della memoria – può aumentare di volume e funzionalità.
Migliora la comunicazione tra le aree motorie e sensoriali, rendendo più efficienti i movimenti.
Perfino la sostanza bianca, che collega le diverse zone cerebrali, mostra segni di “ringiovanimento”.
👉 Quali attività sono efficaci?
Cardio (cammino veloce, corsa, bici, nuoto) → ottimo per connettività e memoria.
Forza (70–85% 1RM, progressivo) → sostiene le vie motorie e la salute della sostanza bianca.
Attività miste (tai chi, danza, esercizi di equilibrio e coordinazione) → combinano benefici cognitivi e fisici.
👉 Quanto allenarsi?
Gli studi mostrano risultati positivi già con 2–5 sessioni a settimana da 20–60 minuti. Programmi sia brevi (pochi mesi) che più lunghi (oltre un anno) hanno effetti, ma la costanza è la chiave.
💡 In pratica: ogni volta che ti muovi, non stai solo migliorando la tua forma fisica… stai potenziando la tua mente, rinforzando connessioni neuronali e proteggendo il cervello dall’invecchiamento.
Allenati per il corpo. Allenati per la mente.
Il futuro del tuo cervello dipende anche dalle scelte che fai oggi.
“Riassunto degli esercizi” (cioè come erano fatti nei protocolli inclusi)
L’articolo non propone una scheda di allenamento “pronta”, ma riassume i protocolli usati negli studi. In breve:
Cardio: cammino/corsa/nuoto/ciclismo (anche HIIT). Sessioni da 15–60/90 min, 2–5×/settimana. Intensità misurata con HR (≈40–85% HRmax) o VO₂ (≈80% VO₂max in alcuni studi), o RPM (60–70, pari a 120–170 bpm).
MDPI
+1
Forza: multi-articolari e mono-articolari per tutti i principali distretti, con carichi 70–85% 1RM nei protocolli vigorosi; esempi di MVC all’80% per settimane; ripetizioni e serie variabili.
MDPI
+1
Misti: Tai Chi, danza, equilibrio/agilità/coordination, stretching/flessibilità, nordic walking, giocoleria; spesso vigorosi (PWC ~82–86% HRmax) o leggero-moderati (50–69% HRmax). Durate 15–90 min, più volte a settimana.
MDPI
+1
Breve vs lungo termine: la maggior parte degli interventi è a breve termine (settimane-mesi); pochi studi ≥52 settimane.
MDPI
Indicazioni pratiche (derivate dalla rassegna, non “linee guida cliniche”)
Se l’obiettivo è la connettività del DMN/ippocampo e la perfusione cerebrale (specie negli anziani): programmi cardio anche vigorosi sembrano efficaci.
Per controllo esecutivo/attenzione (ECN) e salience: cardio e attività miste mostrano benefici funzionali; diversi studi sono a breve termine.
Per vie motorie e SMN: sia misti sia forza (vigorosa) migliorano eccitabilità motoria e connettività; TMS/EMG documentano i cambi.
WM/GM: interventi vigorosi e misti sono spesso associati a aumenti di volume e integrità della sostanza bianca.
Neuroplasticity of Brain Networks Through Exercise: A Narrative Review About Effect of Types, Intensities, and Durations
by Carlotta Rosso