27/07/2025
𝐃𝐨𝐧𝐚𝐧𝐞𝐦𝐚𝐛: 𝐒𝐈𝐍 𝐞 𝐒𝐈𝐍𝐃𝐄𝐌, “𝐔𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐄𝐌𝐀 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝐀𝐥𝐳𝐡𝐞𝐢𝐦𝐞𝐫".
Il parere positivo da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) del farmaco donanemab per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase iniziale rappresenta un’ulteriore pietra miliare nella storia della neurologia clinica e della medicina europea.
"Siamo di fronte a un momento di svolta: anche in Europa, viene riconosciuta e autorizzata una ulteriore terapia in grado di modificare il decorso della malattia di Alzheimer, rallentando la progressione clinica nei pazienti con accumulo documentato di beta-amiloide", ha dichiarato il 𝐏𝐫𝐨𝐟. 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐏𝐚𝐝𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢, 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐍𝐞𝐮𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 (Sin).
La disponibilità di una terapia modificante la malattia, che si aggiunge a quella già approvata negli Stati Uniti e in Giappone, impone ora un ripensamento profondo del modello assistenziale italiano.
"Affinché questa opportunità terapeutica non resti riservata a pochi, è necessario agire rapidamente su tre fronti: rafforzare la rete della diagnosi precoce, garantire un accesso omogeneo ai biomarcatori (inclusi quelli plasmatici, oggi sempre più affidabili) e formare i professionisti alla gestione di trattamenti complessi in sicurezza", ha aggiunto il 𝐏𝐫𝐨𝐟. 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐁𝐨𝐳𝐳𝐚𝐥𝐢, 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐃𝐞𝐦𝐞𝐧𝐳𝐞 (SINdem).
Questa approvazione conferma anche l'importanza della ricerca scientifica su scala internazionale. Donanemab è frutto di decenni di studi sul ruolo dell'accumulo di amiloide e tau nella fisiopatologia dell'Alzheimer e rappresenta la validazione clinica di strategie mirate a intervenire nelle primissime fasi di malattia.
"Come comunità scientifica, dobbiamo ora garantire che l'Italia non resti indietro: servono investimenti nella ricerca traslazionale e nella sperimentazione clinica su scala nazionale, perché nuove molecole sono già in fase avanzata di sviluppo", hanno ribadito Padovani e Bozzali.
La Sin e SINDEM si rendono fin d'ora disponibili a collaborare con AIFA, Ministero della Salute e Regioni per definire percorsi condivisi di accesso, appropriatezza e monitoraggio.
"Non è più il tempo della rassegnazione: è il tempo della responsabilità e della costruzione. Donanemab non è la cura definitiva, ma è la prova che l'Alzheimer può essere rallentato", hanno concluso i due Presidenti.