Sirio Life Coaching

Sirio Life Coaching Life Coach olistico, Istruttore Mindfulness e ricercatrice spirituale Ti racconto brevemente del perché ho intrapreso tutto questo.

Ciao sono Francesca Suardi, sono Life Coach Olistico, Istruttore Mindfulness e ricercatrice Spirituale da 22 anni. Attraverso le numerose tecniche che ho appreso e sperimentato in prima persona nel corso degli anni, ti condurrò alla radice delle situazioni che ti stanno impedendo di vivere una vita felice e in armonia, permettendoti di risolvere definitivamente schemi ripetitivi in ogni ambito della vita. Affronteremo insieme quello che ti sta ostacolando, andremo a sciogliere tutti quei blocchi e quelle credenze limitanti che ti hanno generato dolore, frustrazione, rabbia, risentimento, ma soprattutto libereremo tutte quelle energie vitali che ti permetteranno di manifestare ciò che desideri nella tua vita, trovando finalmente quell’equilibrio e quella forza interiore che stavi cercando, ma che non sei mai riuscito ad avere. A 24 anni in seguito alla morte della mia
nonna materna, ho iniziato il mio percorso spirituale alla scoperta di tutto ciò che è sottile, invisibile e ancora sconosciuto all'essere umano. Era nata dentro di me una sete di conoscenza verso l’inspiegabile, una sete che da oltre 22 anni mi ha assorbita in studi, innumerevoli ricerche e altrettante esperienze. Ho esplorato in maniera trasversale svariate tessere di questo immenso mosaico che è il percorso dell'Anima. Un cammino fatto di gioie, dolori ed ostacoli, ma anche di infiniti insegnamenti e passi in avanti significativi, che mi hanno condotta sino a qui. L'Universo e Madre Terra ci hanno donato molteplici strumenti, per agevolare e accelerare sia l'evoluzione della nostra anima, sia per portare dei cambiamenti importanti nella nostra vita quotidiana. Siamo giunti qui non solo per crescere ed apprendere, perché la Terra è una grande scuola, ma anche per vivere nella gioia e nell'abbondanza sotto ogni aspetto, godendo di relazioni sane, in armonia ed equilibrio con tutto ciò che ci circonda. Se vorrai ti aiuterò non solo a sciogliere tutto ciò che ancora sta rallentando o impedendo la tua realizzazione personale, professionale, ma ti potrò trasmettere anche le varie tecniche, fornendoti moltissimi consigli utili perché tu possa camminare da solo e ricevere il meglio dalla vita in ogni campo
Ti aspetto nel mio Studio vicino a Bergamo oppure online, perché l’energia non conosce né tempo né spazio ed è altrettanto efficace. Moltissime tecniche possono essere infatti svolte comodamente da casa. Per maggiori informazioni :
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Le nozioni di fiamme gemelle, anime gemelle, anime compagne e partner karmici sono concetti legati al mondo spirituale e...
25/09/2025

Le nozioni di fiamme gemelle, anime gemelle, anime compagne e partner karmici sono concetti legati al mondo spirituale e alle relazioni karmiche

Ciascuna di queste tipologie di connessione anima-relazione ha caratteristiche uniche, che differiscono in base alla natura dell'incontro tra le due persone e agli scopi che queste connessioni perseguono

Vediamo insieme la differenza tra Fiamme Gemelle, Anime Gemelle, Anime Compagne e Partner Karmici

Le nozioni di fiamme gemelle, anime gemelle, anime compagne e partner karmici sono concetti legati al mondo spirituale e alle relazioni karmicheCiascuna di q...

COS'E' LA MERKABA?La Merkaba non è solo una figura geometrica tridimensionale che unisce due piramidi a base quadrata (u...
11/09/2025

COS'E' LA MERKABA?

La Merkaba non è solo una figura geometrica tridimensionale che unisce due piramidi a base quadrata (una rivolta verso l’alto e l’altra verso il basso), ma una struttura energetica in grado di accogliere e trasmettere energie superiori. È concepita come un "veicolo di luce" che può trasportare la coscienza fuori dai limiti fisici del corpo e permettere esperienze spirituali elevate, come l'ascensione e la connessione con la dimensione divina o con il divino interiore...

La Merkaba non è solo una figura geometrica tridimensionale che unisce due piramidi a base quadrata (una rivolta verso l’alto e l’altra verso il basso), ma u...

IL PERCORSO EVOLUTIVO DELL'ANIMA Quando parliamo di crescita, ci riferiamo spesso al cammino che ciascuno di noi intrapr...
01/09/2025

IL PERCORSO EVOLUTIVO DELL'ANIMA

Quando parliamo di crescita, ci riferiamo spesso al cammino che ciascuno di noi intraprende
nel corso della vita, iniziando dalle influenze che riceviamo nei primi anni,
come quelle provenienti dalla famiglia, dalla società o dalla scuola

Questo processo ci accompagna dall'adolescenza all'età adulta, attraversando una serie di esperienze formative

Il percorso evolutivo riguarda anche il cammino che l'anima compie attraverso il ciclo delle sue esistenze, il samsara nelle religioni orientali, un ciclo continuo di nascita, morte e rinascita,
fino a quando non raggiunge l'illuminazione..

https://youtu.be/SDh7BD8YspY

Quando parliamo di crescita, ci riferiamo spesso al cammino che ciascuno di noi intraprendenel corso della vita, iniziando dalle influenze che riceviamo nei ...

Saggezza e Consapevolezza sono due concetti strettamente legati al benessere mentale, emotivo e spirituale, ma pur tratt...
26/08/2025

Saggezza e Consapevolezza sono due concetti strettamente legati al benessere mentale, emotivo e spirituale, ma pur trattandosi di termini che si intersecano, hanno sfumature e applicazioni diverse..

La Saggezza è generalmente intesa come una profonda comprensione della vita, che non si limita alla conoscenza teorica, ma che implica anche la capacità di applicare tale conoscenza in modo pratico e con discernimento. La saggezza è spesso associata alla maturità, all'esperienza e alla capacità di fare scelte ponderate che promuovano il bene a lungo termine, sia per l'individuo che per la comunità

La Consapevolezza, o mindfulness in inglese, è un concetto che deriva dalla tradizione buddista,ma è stato adottato anche in psicologia e nella crescita personale.

Si riferisce alla capacità di essere pienamente presenti nel momento, senza giudicare, senza distrazioni e senza fuggire dalla realtà. La consapevolezza implica l'attenzione volontaria e non giudicante al momento presente, osservando i pensieri, le emozioni e le sensazioni corporee senza identificarsi con esse...


Trascrizione

Saggezza e Consapevolezza sono due concetti strettamente legati al benessere mentale, emotivo e spirituale, ma pur trattandosi di termini che si intersecano,...

Lo sapevi che le credenze limitanti possono influenzare se non addirittura determinare l'andamento della nostra vita? Qu...
15/08/2025

Lo sapevi che le credenze limitanti possono influenzare se non addirittura determinare l'andamento della nostra vita?
Quasi la totalità degli esseri umani matura un sistema di credenze limitanti, derivanti dalla famiglia, dalla società, dalla scuola, ma anche dal sistema familiare d'origine, dagli antenati e a volte da un passato antico.
Le credenze limitanti portano ad una ripetizione di schemi distruttivi nei vari ambiti della nostra vita, ovvero il ripetersi a loop di dinamiche che paiono non avere fine e che talvolta sono indipendenti dalla nostra volontà....

Lo sapevi che le credenze limitanti possono influenzare se non addirittura determinare l'andamento della nostra vita? Quasi la totalità degli esseri umani ma...

SIRIO LIFE COACHINGLA PIATTAFORMA OLISTICA CHE TI SUPPORTA NEL MERAVIGLIOSO CAMMINO VERSO LA CONSAPEVOLEZZATi sei mai ch...
09/04/2025

SIRIO LIFE COACHING
LA PIATTAFORMA OLISTICA CHE TI SUPPORTA NEL MERAVIGLIOSO CAMMINO VERSO LA CONSAPEVOLEZZA
Ti sei mai chiesto/a come sarebbe la tua vita se potessi manifestare tutto ciò che desideri?
Quali sono i fattori che possono bloccare tutto questo?
LE CREDENZE LIMITANTI
Lo sapevi che nel nostro inconscio è celato il 93% dalle nostre credenze limitanti?
IL SISTEMA FAMILIARE D'ORIGINE
Lo sapevi che le dinamiche familiari e le relazioni intergenerazionali possono influenzare profondamente
il comportamento e il benessere degli individui?
ESPERIENZE E TRAUMI DEL PASSATO
Lo sapevi che i traumi e le esperienze del passato possono incidere in maniera determinante sul manifestarsi o meno di situazioni nel presente?
VUOI COMPRENDERE MEGLIO COME POTER SCIOGLIERE QUESTE DINAMICHE CHE SI RIPETONO?

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COSTELLAZIONE FAMILIARE INDIVIDUALESperimenta lo scioglimento di tutto ciò che ti impedisce di vivere una vita soddisfac...
19/03/2024

COSTELLAZIONE FAMILIARE INDIVIDUALE

Sperimenta lo scioglimento di tutto ciò che ti impedisce di vivere una vita soddisfacente

Spesso assorbiamo dalla nostra infanzia, famiglia di origine, società, scuola, dinamiche che condizionano la nostra vita e ci impediscono di essere felici e di vivere serenamente relazioni di qualsiasi natura e di manifestare i nostri sogni.

Le costellazioni familiari, conosciute anche come costellazioni sistemiche o costellazioni familiari e sistemiche, sono un approccio terapeutico sviluppato dal terapeuta tedesco Bert Hellinger negli anni '90. Questo approccio terapeutico si basa sulla teoria che i problemi personali e familiari siano spesso radicati in dinamiche familiari sottili o non risolte. Le costellazioni familiari cercano di portare alla luce e risolvere queste dinamiche attraverso una serie di sessioni di gruppo o individuali.

Passi :
1 - Individuare la tematica/problematica sulla quale si vuole lavorare
2 - Si segue la stessa procedura utilizzata nella costellazione di gruppo, dove la persona protagonista seleziona i rappresentanti dei personaggi e li posiziona nello spazio designato
3 - Nelle simulazioni con i playmobil, è necessario pazientare fino a quando il campo inizia a fornire delle indicazioni. Si osservano i personaggi collettivamente, e mentre le chiavi interpretative emergono gradualmente, vengono identificate e analizzate con maggiore precisione.

Questo approccio è particolarmente adatto a coloro che preferiscono un rapporto individuale piuttosto che di gruppo, le dinamiche emergono con la medesima potenza ed efficacia e allo stesso modo vengono risolte.

DISPONIBILE ANCHE ONLINE

Spesso assorbiamo dalla nostra infanzia, famiglia di origine, società, scuola, dinamiche che condizionano la nostra vita e ci impediscono di essere felici e di vivere serenamente relazioni di qualsiasi natura e di manifestare i nostri sogni. Le costellazioni familiari, conosciute anche come costell...

La parabola del vecchio Samurai che ci insegna come reagire alle provocazioni.Molto, molto tempo fa, nei pressi di Tokyo...
05/03/2024

La parabola del vecchio Samurai che ci insegna come reagire alle provocazioni.

Molto, molto tempo fa, nei pressi di Tokyo viveva un vecchio e rispettato samurai che aveva vinto molte battaglie.

Il suo tempo di guerriero era passato. Questo saggio samurai si dedicava ora ad insegnare ai più giovani, anche se sopravviveva la leggenda secondo la quale fosse tuttora in grado di sconfiggere qualsiasi avversario, non importa quanto forte.

Una sera d’estate, si presentò a casa sua un guerriero noto per la sua arroganza e la poca cavalleria. Era famoso per il suo carattere provocatorio ei pochi scrupoli. La sua strategia era quella di provocare l’avversario fino a quando questo, mosso dalla rabbia, abbassava la guardia e attaccava alla cieca. Si dice che non fosse mai stato sconfitto. E quel pomeriggio si proponeva di distruggere la leggenda del vecchio samurai per aumentare ulteriormente la sua fama.

Presto il guerriero cominciò ad insultare il saggio samurai, arrivando a lanciargli pietre e perfino a sputargli in faccia. Così passavano i minuti e le ore, ma il saggio samurai rimaneva impassibile senza sguainare la spada. Giunta la sera, esausto e umiliato, il guerriero si dette per vinto.

I discepoli del samurai, irritati dagli insulti che aveva ricevuto il maestro, non capivano perché il vecchio non si fosse difeso e considerarono il suo atteggiamento come un segno di codardia. Quindi gli chiesero:

– Maestro, come hai potuto sopportare tale indegnità? Perché non hai sguainato la tua spada anche sapendo che stavi per perdere la battaglia piuttosto che agire in un modo così vile?

Il maestro rispose:

– Se qualcuno arriva con un regalo e non lo accettate, a chi appartiene il regalo?

– Alla persona che è venuta a consegnarlo!

– Bene, lo stesso vale per la rabbia, gli insulti e l’invidia… – rispose il samurai – Quando non sono accettate, continuano ad appartenere a chi le ha portate con sé.
Persone tossiche che vogliono farci “regali” indesiderati

Nella vita incontriamo spesso persone che portano con sé un pesante fardello di insoddisfazione, senso di colpa, rabbia, frustrazioni e paure. Queste persone, a volte, non sono neppure consapevoli di ciò, ma possono sempre agire da camion dell’immondizia, tentando di scaricare un poco del loro peso sugli altri.

Come lo fanno?

– Attraverso la critica distruttiva che non ha lo scopo di aiutarci a migliorare

– Facendoci sentire in colpa per cose che sono fuori dal nostro controllo

– Togliendo valore ai nostri sforzi e successi, con l’obiettivo di intaccare la nostra autostima

– Inoculandoci le loro paure per impedirci di andare avanti con i nostri sogni
– Lamentandosi continuamente di tutto, mostrando un atteggiamento di vittimismo cronico per tentare di contagiarci con la loro visione pessimistica della vita

– Scaricando le loro frustrazioni su di noi, alla ricerca di motivi di discussione e arrabbiandosi per nessun motivo

– Considerandoci responsabili dei loro errori e scaricando su di noi le loro insoddisfazioni
Impara a rispondere, non a reagire

Tutti questi comportamenti non sono altro che provocazioni. Dobbiamo imparare a vederli come il “dono” a cui faceva riferimento il vecchio samurai, quindi dipende da noi accettarli o rifiutarli.

Il primo passo è capire la sottile differenza tra “reagire” e “rispondere”. La maggior parte delle persone semplicemente reagisce alle circostanze, il che significa che sarà sempre alla mercé di queste. Ad esempio, se qualcuno urla contro di loro, si arrabbiano e reagiscono urlandogli. Ad ogni stimolo segue una reazione immediata.

Ci sono altre persone che hanno imparato a rispondere. Rispondere è un atto cosciente, implica una decisione e, di conseguenza, significa anche che siamo noi ad avere il controllo. Siamo in grado di decidere come rispondere alle circostanze, senza perdere il nostro equilibrio emotivo.
Disattiva i tuoi pulsanti interni

La soluzione per smettere di reagire alle provocazioni e a questi “doni” indesiderati è abbastanza semplice: disattivare i pulsanti che ci fanno reagire automaticamente quando gli altri li premono.

Ognuno ha una configurazione personalizzata di pulsanti sensibili. Generalmente questi pulsanti vengono configurati durante i nostri primi anni di vita, così in un certo modo, quando qualcuno li attiva, ci sentiamo impotenti e vittime, è come tornare ad essere un bambino insicuro, e la risposta del cervello emotivo di fronte al pericolo è reagire immediatamente, attaccando o fuggendo dalla situazione per ripristinare la sicurezza. Nessuna di queste risposte è matura e, naturalmente, portano con sé un enorme costo emotivo.

Cosa fare?

1. Inizia a scoprire quali sono questi pulsanti. Ti renderai conto che di solito reagiscono a situazioni che generano alcuni stati, come sentirti ignorato, disprezzato, rifiutato, umiliato, debole, inadeguato, stupido, imbarazzato, impotente… Pensa alle circostanze in cui hai perso il controllo e hai risposto automaticamente, tenta di trovare dei punti in comune. Così potrai scoprire le dinamiche che stanno dietro a questi pulsanti.

2. Desensibilizzati dalle esperienze passate. Una volta che hai trovato gli stati che ti fanno reagire, devi trovare le esperienze negative legate a questi, gli eventi inquietanti che in un modo o nell’altro, hanno creato questi pulsanti sensibili. Puoi rivivere quelle situazioni e chiederti come reagiresti ora, da adulto e dopo tanti anni.

L’idea è renderti conto che il tuo passato non ti definisce e ora sei maturo e in grado di gestire questi sentimenti in modo diverso. Ti renderai conto di esserti lasciato alle spalle quei problemi quando pensando ad essi o ad una reazione che hai avuto, ti sembreranno addirittura ridicoli. La capacità di ridere del passato indica sempre che la ferita è guarita.

A questo punto, il comportamento degli altri ti sembrerà sempre meno provocante perché gli darai meno importanza. Così, i loro “doni” indesiderati non scateneranno una reazione immediata che ti faccia perdere la serenità. Ma manca ancora un passaggio.

3. Separati dalle tue emozioni. Ci sono casi in cui, a prescindere dai nostri pulsanti emotivi, i comportamenti, le parole e gli atteggiamenti degli altri ci possono disturbare. È praticamente impossibile controllare tutte le nostre reazioni emotive, ma possiamo imparare a gestire i nostri atteggiamenti e comportamenti. Possiamo scegliere di rispondere piuttosto che reagire.

È quindi essenziale che non ti identifichi con i tuoi sentimenti. Pensa ai tuoi stati emotivi come a delle nuvole che ora coprono il cielo, ma presto non ci saranno più, a meno che non ti afferri a loro. Pertanto, fai un passo indietro, fai un respiro profondo e ritrova l’equilibrio per rispondere in modo assertivo. La tua salute emotiva ti ringrazierà.

E ricorda sempre che nessuno può farti del male senza il tuo consenso.

Trattamento REIKI ARMONIZZANTECon il tocco delle mani si riequilibrano le energie, diffondendo pace e benessereCon quest...
01/03/2024

Trattamento REIKI ARMONIZZANTE

Con il tocco delle mani si riequilibrano le energie, diffondendo pace e benessere

Con questo trattamento andiamo a lavorare sul riequilibrio dei nostri chakra, le ruote di energia che ci permettono di vivere nel benessere e nell'armonia.

Il loro squilibrio può essere scatenato anche da fattori emotivi, può portare somatizzazioni di situazioni che sfociano tensioni fisiche, disturbi e malattie.

Il Reiki è una forma di terapia energetica o pratica spirituale che si basa sulla convinzione che uno "spirito universale" o "energia vitale" possa essere canalizzato attraverso il praticante e trasferito al paziente per promuovere il benessere fisico, mentale ed emotivo. Il termine "Reiki" deriva da due parole giapponesi: "rei" (che significa "spirituale" o "universale") e "ki" (che significa "energia" o "forza vitale"). Il Reiki è spesso descritto come un sistema di guarigione o di rilassamento che mira a riequilibrare l'energia nei corpi fisico ed energetico del paziente.

Durante una sessione di Reiki, l'operatore Reiki utilizza le mani per posizionarle sopra parti specifiche del corpo del paziente. Questa pratica consente all'energia universale di fluire attraverso l'operatore e raggiungere il paziente, aiutando a sciogliere blocchi energetici, alleviare lo stress, promuovere il rilassamento e supportare il processo di guarigione naturale del corpo.

Lasciamo che l'energia vitale scorra liberamente!

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Condivido volentieri l'approfondimento del bravissimo Potockniak, buona lettura 🙏IL KARMA NELLE RELAZIONI “Non confonder...
21/02/2024

Condivido volentieri l'approfondimento del bravissimo Potockniak, buona lettura 🙏

IL KARMA NELLE RELAZIONI

“Non confondere una relazione basata sulle dinamiche psichiche con una relazione basata sull'amore e sulla condivisione".

"Condividendo, il proprio amore lo si amplifica, perché ciò che senti è roba tua; ciò che provi, viene da te, non dall'altro.”

Questo so che interessa a molte persone:
Come si distinguono le relazioni karmiche dalle altre relazioni?
Se devo spiegarlo da un punto di vista oggettivo, la verità è che tutte le persone con cui entri in contatto (che non sia un semplice incrocio di sguardi per strada ovviamente), ma con tutte le persone con cui hai a che fare o interagisci, conservano del karma.

Perché, da un punto di vista che spiegano i maestri, il caso non esiste.
Tu non incontrerai mai quella persona in Cina, in Giappone, in America se non avete instaurato una connessione karmica precedente.

Questo significa che alle volte puoi incontrare persone, magari anche solo per una serata e non vedervi mai più, ma neanche quello sarà frutto del caso:
vi siete incontrati con persone con cui hai già avuto un contatto.
Ecco, lì si parla di karma neutro o karma piacevole, dove non c’è un gran positivo ma neanche negativo.
Ma essenzialmente non esiste un incontro che non sia karmico, in un modo o nell’altro.

In gergo, più che altro, per karmico intendiamo karmico negativo, karmico pesante, ma non dimentichiamo che c’è anche il karma positivo, e che quindi esistono relazioni dove si è fatto un percorso di vita, di amore, di condivisione, anche di crescita assieme, per cui prima o poi ci si rincontra, non per forza come amanti, alle volte, (spiegano i maestri, ma ho anche avuto modo di verificare attraverso varie metodologie), anche come figli, genitori, parenti e amicizie in cui eravamo in altri tipi di legami.
Quello che conta è che ci si rincontra per continuare il nostro percorso.

Una volta eri uomo, una volta eri donna, una volta eri figlio, una volta eri padre, una volta eri amico, una volta amante, non ha importanza.

Quello che conta è che ci si rincontra nella nostra grande famiglia spirituale, quello che accennavo nell’ultima lezione.
Ciò che crea più sofferenza invece sono le relazioni karmiche negative, quelle sono più urgenti da sciogliere.

Ed esistono tantissime relazioni di karma da trasformare.
Il che vuol dire che abbiamo dei debiti karmici.

Cosa significa debito karmico?
Significa che dentro di noi c’è una parte di memoria in cui è rimasto bloccato qualche cosa che non abbiamo risolto, chiarito e che è rimasto lì.

Facendo un esempio molto pratico, ipotizziamo che al momento di lasciare il corpo io lo lasci pieno di rabbia, risentimento verso una persona.

Una delle leggi karmiche (simili alle leggi dell’entropia) non accetta che ci siano troppi pieni e troppi vuoti a livello energetico, cioè il karma vuole che tu riporti il tuo sistema energetico in perfetto equilibrio, per una sorta di legge dell’entropia karmica.
Il karma è molto simile alle leggi della chimica e della fisica, non accetta grossi pieni e grossi vuoti, vuole un equilibrio naturale – dinamico ma pur sempre equilibrio. Ci deve essere movimento, ma non squilibrio.

Quindi, se io mi porto dietro una grande rabbia, un grande risentimento, succede che attirerò un partner che mi tirerà fuori proprio queste caratteristiche, perché sono dentro di me, ben nascoste, molto in profondità, ma ci sono.

Questo lo vedremo meglio dopo, ma per avere un assaggio, devi sapere che non possiedi solo la memoria a breve termine e quella a lungo termine, hai anche una memoria molto molto più profonda, chiamata memoria esserica o memoria karmica.

Qui conservi un magazzino di memoria karmica dove ci sono tutte le cose rimaste in sospeso da sciogliere, che prima o poi, in qualche corpo-vita dovrai affrontare.

Quindi noi incontriamo persone, in parte per continuare un percorso, in parte perché dobbiamo sciogliere dei nodi, rivivere delle situazioni già vissute, con le solite dinamiche che portano sofferenza.

Ecco perché abbiamo parlato precedentemente delle cinque ferite karmiche, per studiarle ma anche perché sono connesse poi ad altre ferite e ad altre ancora.

Ma non ci interessa tanto far raccolta di ferite, quanto capire i meccanismi e come lavorarci sopra, ovviamente.
Stiamo tutti recitando il nostro ruolo karmico
Ora voglio illustrarti un po’ cosa avviene quando il karma si intromette nelle relazioni o nelle semplici interazioni che hai con le persone.

Qualsiasi persona: Tuo marito, tua moglie, tua madre, tuo figlio, il carabiniere che ti ferma per strada, il tuo collega al lavoro, il tuo superiore al lavoro, il tuo migliore amico, l’uomo che hai appena conosciuto al bar…

Apriamo il sipario.
Perché non ti accorgi, ma nella vita insceniamo continuamente atti teatrali.
“Teatro? Io non recito, io sono me stesso!”
Vero?
Sbagliato.
Noi recitiamo eccome.

Siamo attori-marionette, mossi dai fili invisibili del karma.

Cioè da tutto il materiale inconscio al nostro interno.
E ogni relazione non diventa più un piacevole scambio, una condivisione spinta dalla spontaneità del cuore, ma una dinamica.

Un gioco di potere, in cui ognuno ha un ruolo da interpretare e cerca di rispettare il suo copione per ottenere qualcosa dall’altro.
Inconsapevoli del proprio potere personale interiore, le persone cercano di conquistarlo al di fuori di loro. Con la manipolazione e la forza. A volte dirette e ben visibili, a volte più nascoste e subdole.

E noi non abbiamo alcun tipo di controllo su questi giochi di ruolo.

È il karma che ci fa recitare in modo automatico questi personaggi.
Personaggi che alterniamo in base alle situazioni e alle persone che abbiamo di fronte.
Tengo a precisare che il gioco dei ruoli richiede almeno due persone.

Di solito con una tematica in comune.
Proviamo a scoprirne qualcuno. Vedi se hai mai avuto a che fare con questi personaggi o se li hai interpretati tu stesso…

Il dominatore e la vittima.
Questi sono i classici ruoli in cui uno si abbassa e uno si alza. Li abbiamo ben descritti nella ferita del carnefice e della vittima. E qui abbiamo un uso completamente sbagliato del terzo chakra. Il chakra del nostro potere personale.

Il giudice.
Cosa fa un giudice? Semplice, lui sputa sentenze. Questo personaggio tenta di darsi un tono e controllare tutti grazie alla sua arma preferita: il giudizio. Invece di costruirsi una vita felice e soddisfacente per se stesso, si dedica a svalutare quella degli altri. “Se abbasso gli altri, io sarò sempre più alto ai loro occhi.”

Il colpevole.
Il colpevole si nutre di pane e senso di colpa. Un po’ perché si sente sbagliato davvero, un po’ perché così può suscitare qualche forma di pietà da parte degli altri. E chi si sente sempre sbagliato e in colpa, troverà sempre qualcuno che continuerà a sminuirlo e a punirlo. A volte lui stesso, a volte un bel giudice magari…

Il manipolatore.
Il manipolatore non ha il coraggio di esporsi e tenta di ottenere quello che vuole con mezzi indiretti. Mezzi più subdoli.
Spesso facendo passare l’altra persona per il carnefice. Non conosce altri modi. Questa persona ha un grave problema a esporre i suoi bisogni.

Il malato.
Altro stratagemma per avere potere o attenzione sugli altri passando per vittima.
Mi viene in mente l’esempio di alcune mamme che appena il figlio tentava di andare via di casa si ammalavano di colpo. Spesso qui c’è una somatizzazione, di solito dell’ansia.

Il mendicante.
Colui che elemosina e pretende attenzioni, affetto e sostegno. Anche se sa che non è carino, non riesce a farne a meno. “Mi ami? Vado bene?”. Lo fa anche in maniera più abusiva, attaccando e tormentando l’altro “Non mi porti mai lì, non mi chiami mai, non fai mai questo e quello”... Sempre forme di elemosina perché hanno grandi buchi d’amore che non sanno come zittire.

Il dipendente.
Il dipendente si appoggia. Non vive bene senza l’altro o senza quello che l’altro gli dà. Non sa stare in piedi sulle sue gambe, non si ama e non si conosce. E spera che l’altro non cada o cadrà anche lui di conseguenza.

L’anti-dipendente.
L’opposto della medaglia. Colui che non ha bisogno mai di niente e di nessuno. Fa tutto da solo, sta bene da solo, le emozioni sono solo debolezze. Questa persona, in realtà, ha più bisogno d’amore degli altri. Indossa un’armatura e non capisce che la vita è uno scambio, che l’amore e l’intimità sono importanti. È fondamentale diventare inter-dipendenti, non chiudersi pur di non dipendere da nessuno.

Il non meritevole.
Si autosabota, si autopuinsce proprio perché in fondo è sicuro di non meritare felicità e amore. È condizionato dal senso del dovere. Arriva a strafare e va oltre i suoi limiti, per dimostrare di essersi meritato anche lui qualcosa dopotutto.

Il salvatore, il guru, il prete.
Colui che vuole salvare tutti. Colui che spesso lo fa controllando le persone. Si crede il detentore della verità assoluta. Pensa di fare del bene e di essere d’aiuto agli altri con il suo controllo, ma non è altro che uno stratagemma per avere potere e influenza su tutti, spacciandosi per buono.

L’altruista, il soccorritore.
Questo è il classico ruolo di crocerossina. Mi viene in mente la classica donna che di solito attira a sé sempre uomini con problemi seri, come l’alcool, la droga ecc.. O l’uomo che attira sempre donne drammatiche, depresse e in crisi. Qui a volte non c’è sempre una ricerca di un potere subdolo, ma più di un sentirsi utili e necessari, così da garantirsi attenzione e sostegno reciproco.

Il buffone, lo sciocco del villaggio.
L’hanno etichettato da piccolo così e non avendo altri modi per essere visto o accettato, non riuscendo a farsi riconoscere in positivo, accetta di farsi riconoscere in negativo. E qui c’è una persona che vorrebbe appunto farsi accettare per quella che è e fa quello che sembra aver funzionato: sminuirsi e umiliarsi.
“Con me si divertono, mi vedono. Meglio che niente”.

Il martire.
Colui che si sacrifica per gli altri per poi segnare sul suo taccuino chi gli deve un favore di ritorno. ”Ho fatto tanto per te, quindi ora tocca te, me lo devi…”
Anche questo è un atteggiamento da abusatore che tenta di farsi passare per vittima. Più dai dal cuore , meno ti importa cosa ricevi in cambio. Ti senti libero e di solito ti ritorna il doppio.
Chi dà per ricevere, chi dà e si lamenta perché non riceve, sta comprando l’affetto di qualcuno. Ha ancora un buco d’amore da colmare.

Il rinunciatario.
Il classico “vorrei ma non posso”. Questa persona ha sempre una scusa a ogni soluzione che trovi. Nega continuamente l’evidenza. “Si tu hai ragione, sì è vero, ma…” Qui c’è tanta confusione mentale. Ci si è radicati talmente tanto nelle proprie convinzioni e fissazioni mentali che la persona boicotta se stesso e ogni tua risposta, con la scusa del “e se invece fosse così?”. Nemmeno si dà il tempo di vedere cosa gli stai dicendo. Non vuole cambiare perché ne ha paura. L’ignoto lo terrorizza.

Il vagabondo.
È quello che salta da una parte all’altra e non si ferma mai. Fa un corso, poi ne fa un altro, poi un altro ancora. Continua a cambiare e non va mai fino in fondo. Non conclude mai nulla. Non riesce a costruire niente. E questo perché ha paura di entrare in profondità.

Il fanatico, il rigido.
Quello che va avanti per dogmi e regole. Ha ragione solo lui e gli altri non capiscono niente. Anche qui si cerca di darsi un tono in qualche modo, con le proprie conoscenze o la propria moralità. E allo stesso tempo ci si nasconde dietro a tutti questi preconcetti, sempre per paura di cambiare.

Il caotico.
Lui ovunque va crea confusione. Crea confusione nei rapporti, la crea nel lavoro ed è convinto di avere tutto sotto controllo. “Io sono chiaro e preciso.”
“E allora perché è tutto un caos qui?”
“Ovviamente sono i miei colleghi che non sanno fare il loro lavoro. Anzi hai ragione li ho già cambiati 3 volte in questo trimestre, ma evidentemente non ho ancora trovato quelli giusti”.

Il padre/la madre di tutti.
Sono diversi dal guru, perché non si ergono sopra tutti, non siedono sul trono. Semplicemente interferiscono nella vita degli altri.
Pensano di avere più esperienza e dicono agli altri come devono vivere. Hanno la mania di consigliare, gli altri sono tutti bambini per loro. “Non capisco perché non vengono mai a trovarmi, io li voglio solo aiutare”.
È un atto d’amore programmare la vita di tutti…

Ce ne sono moltissimi, ma questi sono i più frequenti.
Attenzione perché non sono dinamiche psicologiche, ma psichiche.
Cioè hanno a che fare con l’energia di un individuo. Avvengono a livello profondo, inconscio, come meccanismo di difesa al risveglio.

Sono ruoli che ci lasciano automatici, nel sonno, altamente reattivi, inconsapevoli e pericolosi e ovviamente creano sofferenza.

Il bello è che noi non ci accorgiamo di nulla. Assolutamente nulla.
Siamo subito pronti a dare la colpa agli altri per come ci trattano e per le loro mancanze nei nostri confronti e non osserviamo mai come ci siamo posti noi.

Non vediamo che abbiamo semplicemente messo in atto una bella scenetta teatrale che ormai conosciamo a menadito.
Rileggendo questi ruoli ti è capitato di ritrovarti in uno di loro?
Ti sei rivisto?

Hai rivisto altre persone che interpretano questi personaggi?
Bisogna essere onesti e non nascondersi. E nemmeno sentirsi in colpa e giudicarsi. Altrimenti si riconferma che siamo di nuovo nei panni di uno di quei personaggi che non conoscono amore e gioia.

Accettare con amore, perdonarsi, sono passi fondamentali del risveglio per una buona vita.

Per sganciarsi da questi ruoli è necessario liberarsi dentro.
E anche se l’altro tenta di riportarti lì, tu non ci caschi più; la tua anima è troppo forte, molto più forte del karma.

Le Anime prima di scendere sulla Terra scelgono le lezioni che dovranno imparare.Le Anime si sedettero attorno alla tavo...
19/02/2024

Le Anime prima di scendere sulla Terra scelgono le lezioni che dovranno imparare.

Le Anime si sedettero attorno alla tavola rotonda, per scegliere la loro prossima lezione da imparare. Si alzò un'Anima forte e coraggiosa:

- Vado sulla Terra per imparare a perdonare.

Le altre Anime dissero, spaventate:

- Ma è una delle lezioni più difficili.., non ce la farai a impararlo in una sola vita… soffrirai… ci dispiacerà per te… ma... puoi farcela, ti aiuteremo…

Una delle Anime disse:

- Sono pronta ad accompagnarti sulla Terra per aiutarti. Sarò tuo marito, nella nostra vita famigliare ci saranno molti problemi per colpa mia, e tu imparerai a perdonarmi.

Un'altra Anima sospirò:

- Io posso diventare uno dei tuoi genitori, ti faro vivere un'infanzia difficile, e poi mi intrometterò in tutte le cose che farai, e tu imparerai a perdonarmi.

E la terza Anima disse:

- Ed io sarò uno dei tuoi superiori, ti tratterò male, ingiustamente, perché tu possa imparare il senso del perdono.

Altre anime si accordarono di incontrarla in altri periodi della vita, per ripassare la lezione…

Ogni anima scelse la sua lezione da imparare, prepararono un piano della vita, e sono scese in Terra.

Ahimè, una delle particolarità dell'insegnamento delle Anime è questa: le memorie antiche, dopo la nascita, sono azzerate... E solo pochi sanno che le casualità non sono casuali, ed ogni persona appare nella nostra vita quando ne abbiamo bisogno per imparare una lezione che essa ci aveva riservato

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