PSIK UP: Pronto Intervento Psicologico

PSIK UP: Pronto Intervento Psicologico CHI SIAMO? Antonietta Livulpi e Angela Tubito, psicologhe e psicoterapeute amiche pronte ad aiutarvi

C’è una forma di violenza che viene raccontata sempre molto poco, perché a differenza delle botte, non lascia lividi est...
01/12/2023

C’è una forma di violenza che viene raccontata sempre molto poco, perché a differenza delle botte, non lascia lividi esterni.
Ma all’interno fa dei danni inauditi.
È molto difficile da dimostrare, ma facile da riconoscere, se si hanno gli strumenti adeguati.

La violenza psicologica.

Quando ti critica costantemente perché secondo lui non vai mai bene.
Ti vuole diversa. Sempre di più. Sempre di meno. Mai te stessa. In una corsa dove non vinci niente perché non è previsto che tu ce la faccia.

Quando ti insulta.

Quando lui è sempre meglio di te. Le cose che fa lui sono perfette, tu non sai fare niente. E il sotto testo è che senza di lui sei inutile. Che non sai e non puoi vivere senza di lui, perché la tua vita da quando state insieme, ha finalmente un senso. Finalmente c’è qualcuno che si prende cura di te, anche se non vali nulla. Lui è il benefattore, tu la stolta che deve essergli grata.

Quando è geloso.
Anche se la narrazione dell’amore ha voluto farci credere che la gelosia sia una dimostrazione di interesse, a qualsiasi livello si pratichi è insana, perché toglie libertà all’altro, si basa sulla non fiducia, sulle accuse, sul senso di colpa, sul possesso.
Una persona gelosa si vede immediatamente è una persona sana non può permettere nessuna forma di gelosia.

Quando ti controlla.
Il telefono. Come sei vestita. I tuoi spostamenti. Le tue amicizie. La tua durata su whatsapp e sui social, con relative accuse.
Perché il controllo e la gelosia vanno spesso di pari passo.

Quando è sempre colpa tua.
Se lui è nervoso è perché tu l’hai fatto innervosire.
Se lui è rabbioso, è perché tu hai un comportamento sbagliato.
Se lui è geloso, è perché tu dai troppa confidenza agli altri uomini.
Se lui è violento è perché tu hai tirato troppo la corda.
Se lui non ti fa uscire, è perché tu sei inaffidabile.
Se lui ti urla addosso, è perché tu l’hai portato al limite.

Quando i tuoi sentimenti non vengono convalidati e vieni fatta passare come quella che si merita il manicomio.
Se sei triste è perché sei troppo emotiva.
Se sei arrabbiata è perché hai il ciclo.
Se sei delusa è perché ti aspetti troppo.
Se vuoi lasciarlo è perché sei inaccontentabile.
Se piangi è perché sei esagerata.
Se sei disperata è perché sei pazza.
Ogni cosa che senti non è reale e soprattutto lui è la vittima della tua follia.

La botte sono imperdonabili, ma ricorda che spesso prima della violenza fisica, c’è la violenza emotiva, la manipolazione, il rapporto che diventa tossico. E saper riconoscere questi segnali è fondamentale per comprendere che quello che stai vivendo, NON È NORMALE e non deve essere considerato tale.

Chi ti ama rende la tua vita più bella.

Mary G. Baccaglini

Alla fine della sua esperienza da psicoterapeuta, che cosa ha capito degli essere umani? Qual è la cosa di cui hanno più...
04/11/2023

Alla fine della sua esperienza da psicoterapeuta, che cosa ha capito degli essere umani?
Qual è la cosa di cui hanno più bisogno?

Il desiderio sconfinato di essere ascoltati e compresi. E di vivere il tempo di ogni incontro senza i condizionamenti dell'orologio, ma nella sincronia tra il tempo interiore di chi ascolta e il tempo interiore di chi è ascoltato.
È l'enorme e imperscrutabile fenomeno della solitudine.

— E. Borgna

Sintonizzarsi con le emozioni del proprio figlio, permette di entrare in relazione con lui, offrendo sicurezza e compren...
28/10/2023

Sintonizzarsi con le emozioni del proprio figlio, permette di entrare in relazione con lui, offrendo sicurezza e comprensione. Ignorare o negare le emozioni dei bambini, “affidandoli” per esempio a un dispositivo elettronico, è un comportamento pericoloso che aumenta il rischio di problemi emotivi durante la loro crescita.

Come è cambiato il modo di essere mamma? Nei primi tre anni di vita il 36% dei genitori non racconta più favole ai bambini. L'app è molto più comoda. Non c'è tempo, né energia neanche per la ninna nanna: il 22% sceglie l'assistente vocale.

• Anche per far mangiare il neonato, madri e padri si affidano alla tecnologia, perché richiede meno fatica. Nei bambini fino a 4 anni, oltre la metà dei genitori usa lo smartphone durante le poppate o per lo svezzamento. Mentre il 64% intrattiene i figli con dispositivi digitali durante il giorno.

Dati allarmanti, quelli che emergono dalla ricerca, presentata oggi a Roma, dall'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te). Descrivono un mondo cambiato nel giro di pochi anni. Molto viene delegato al digitale, fin dalla nascita. Ma quanto la tecnologia influenza la crescita dei nostri bambini? "Sostituire momenti preziosi come la lettura delle favole o il canto delle ninne nanna con dispositivi elettronici è una perdita inestimabile nel rapporto genitore-figlio - spiega Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione Di.Te. - .La relazione madre-figlio, già nei primi momenti dell'allattamento, ha un valore fondamentale nello sviluppo psico-emotivo del bambino".

"La voce dei genitori - spiega Lavenia - ha un potere magico e rassicurante, soprattutto durante la ninna nanna. Oltre alle parole, trasmette emozioni, amore e sicurezza. Questi momenti sono occasioni preziose di interazione che cementano il legame tra il genitore e il bambino. Quando un genitore canta o racconta una storia, non si tratta solo di sonorità o parole: è un trasferimento di tradizioni, valori e un'opportunità per il bambino di sentirsi accolto in un contesto protettivo e amorevole".

• Fino all'età di 4 anni, il 41% dei genitori riferisce di calmare il figlio con lo smartphone quando piange o è arrabbiato. "Quando un bimbo piange o si arrabbia e gli viene dato uno schermo come soluzione, non gli stiamo insegnando a gestire la frustrazione - commenta Lavenia - . Questi sono momenti fondamentali nella formazione emotiva."

• Il l'91% dei genitori con figli tra 4-9 anni utilizza dispositivi per intrattenere i bimbi durante il giorno. Il 46% utilizza questi dispositivi durante i pasti e il 39% prima di andare a letto. Mentre, il 97% dei ragazzi tra 9-14 anni ammette di utilizzare i device durante la giornata. Fra loro, oltre il 70% prima di addormentarsi e il 57% preferisce rimanere connessa online piuttosto che uscire all'aria aperta.

22/10/2023

Il professor Stefano Vicari: «Le nuove generazioni vivono le aspettative di successo dei genitori e faticano a esprimere emozioni negative. Crescono in una dimensione dove il dolore è vissuto come un affronto: “Ma come, con tutto quello che facciamo per te!”, si sentono ripetere. Gli adulti sono troppo fragili per accettare gli inciampi dei figli, e non permettono loro di esprimere paure, tristezze, rabbia. Non riescono a insegnare che i fallimenti fanno parte del processo di crescita. E così non intercettano i segnali di disagio psichico tra i giovani». «Non c’è nessuna riflessione sui limiti. Bisognerebbe abituare i bambini fin da piccoli ad arrivare ultimi a una gara. Ma non si fa».

Leggi la notizia 👇
https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2023/06/18/disagio-psichico-dei-giovani-per-aiutarli-mettiamoli-al-centro/

NELLE STANZE DEI TERAPEUTIQuante storie, quanta vita.Quanti conflitti, quanto non-detto.Sussulti di libertà, sofferenze ...
09/10/2023

NELLE STANZE DEI TERAPEUTI

Quante storie, quanta vita.
Quanti conflitti, quanto non-detto.
Sussulti di libertà, sofferenze e lacrime.
Riflessi e specchi infranti,
Luci ed ombre.
Nelle stanze dei terapeuti,
battagliamo e sanguiniamo da ferite mai curate, ora urlando e sbraitando, ora silenziosamente annuendo...e poi, goccia dopo goccia si riempie il vaso della coscienza.
Finalmente il più grande dei nemici: il nostro autentico dolore..
si ridimensiona, sbiadisce.
E così, nelle stanze dei terapeuti
torniamo a respirare.

(A.La Tona, 2022)

09/11/2022

Una “scuola del fallimento”, una palestra emotiva rivolta agli studenti per imparare a gestire il fallimento. È l’obiettivo del Progetto Battiti che La Stampa ci racconta attraverso le storie di adolescenti alle prese con la paura dell’insuccesso, gli errori e i fallimenti. Complici una società moderna ultra sociale e performante, e le aspettative troppo alte dei genitori, che portano i bambini a pensare di non essere all’altezza dei compagni di classe o di sport. È fondamentale quindi, creare momenti di ascolto all’interno della famiglia o delle istituzioni scolastiche per intercettare in tempo questi disagi scongiurando il rischio che sfocino in patologie psicologiche. Con il supporto dei professionisti, si possono aiutare questi ragazzi a superare le paure connesse al loro futuro.

26/10/2022

Ben 336.441 domande pervenute all'Inps per ricevere il “bonus psicologico” a meno di una settimana dal 24 ottobre, ultimo giorno utile per richiedere il sussidio.
Secondo i dati oltre il 60% delle richieste è arrivata da under 35, di cui in maggioranza persone tra i 19 e i 35 anni.
Colpisce, in particolare, il numero degli under 18: sono 50 mila i ragazzi, infatti, che hanno fatto domanda per poter accedere a questa misura.
Una percentuale così alta di adolescenti e giovani che si rivolgono allo psicologo evidenzia due aspetti, come ha spiegato a la Repubblica il Presidente CNOP David Lazzari "Da un lato, che questa è la fascia di popolazione che ha sofferto di più negli anni di pandemia; dall'altro che uno strumento agile come il bonus è più accessibile per le persone giovani. Il bonus psicologico è un supporto che intercetta malesseri e disagi che possono condizionare in negativo la vita futura ed è un bene avere la possibilità di risolverli in età precoce.” La grande distanza tra richieste e disponibilità è un chiaro indicatore della necessità di mettere in campo risposte ulteriori.

14/10/2022

A differenza degli animali la morte è un’esperienza che segna tutta la nostra vita. Ecco perché è importante che sia degna. L'editoriale di Massimo Recalcati su la Repubblica

10/10/2022

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che ricorre ogni 10 ottobre, abbiamo intervistato la psicologa e psicoterapeuta gravinese Angela Tubito. Partendo dall’episodio di bullismo nella casa del Grande Fratello Vip, che tanto ha scosso i social, approfondiamo il tema dei disturb...

09/10/2022

“I ragazzi sono consapevoli dell’importanza della psicologia per capire se stessi, gli altri e la realtà”. Lo rivelano la ricerca UNICEF “The future we want” e l’indagine del sito Studenti.it.
In vista della Giornata nazionale della Psicologia torniamo a parlare della svolta culturale dei giovani nei riguardi della figura dello psicologo e lo facciamo proponendovi l’articolo su questo tema scritto dal Presidente CNOP Lazzari.
“In Italia la Psicologia e la figura dello psicologo è stata tradizionalmente vista quasi esclusivamente come legata alla cura delle patologie mentali. Come sui temi ambientali i giovani scendono in campo sui diritti psicologici, rompendo un muro di vergogna che ci portiamo dietro da troppi anni”.
Per leggere l’articolo completo ▶️ https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/10/08/news/psicologo_giovani-10368888/

25/09/2022

Stamattina salgo sull’ennesimo treno, trovo un posto libero e mi siedo.
Poco dopo arriva il controllore per vedere i biglietti. Il ragazzo, sui sedili alla mia sinistra, non ce l’ha. Dice di esser salito all’ultimo, sta andando a lavorare, non è riuscito a farlo. Non ha contanti ma solo un bancomat. Prova a pagare con quello ma non funziona. Il controllore è comprensivo ma deve fargli la multa. 50 euro, che il ragazzo può pagare entro una settimana. È affranto ma non ha alternative e mentre il controllore inizia a stilare la multa penso che l’importo corrisponde ad almeno un giorno di lavoro del ragazzo (bene che vada).
Chiedo: “Scusi, quanto costa il biglietto”. 15 euro. Andata e ritorno. “Ok lo pago io”.
Il ragazzo mi guarda e dice “Grazie”. Rispondo “Prego”.

“Praticate gentilezza a casaccio” diceva qualcuno.

Non me ne frega un caxxo di venirvi a raccontare del mio gesto. Il punto è un altro: a me 15 euro non cambiano la vita, non cambiano niente. E non perché 15 euro per me siano pochi, hanno un valore che conosco bene e che per me non cambierà mai. In questo momento però servono molto di più a quel ragazzo che a me. E non mi interessa che lavoro fa, la sua vita, la sua storia. Non devo per forza conoscerlo per aiutarlo. Ho sentito che era giusto e così ho fatto.
Magari allo stesso modo lui domani aiuterà uno sconosciuto e uno sconosciuto domani spero aiuterà me se ne avrò bisogno. Perché alla fine, la vita è po’ come un viaggio in treno. Andata e ritorno.

Matteo Gracis
♨️

26/07/2022

"Abbiamo tutti bisogno di vacanza, di svuotarci. Di sperimentare lo spazio vuoto e libero da cui emerge il contatto autentico con noi stessi e con il mondo che ci circonda e da cui può esserci il nuovo come atto creativo e vitale.”

Agosto è alle porte e arriva il momento per milioni di italiani di andare in vacanza.
Giorni o settimane di svago e relax che attendiamo per tutto l’anno, tanto da caricare le ferie di aspettative e fantasie idealizzanti che a volte producono ansie.
Ma a turbare quello che dovrebbe essere un periodo rigenerante vi sono anche la paura di uscire dalla propria comfort zone, la difficoltà di confrontarsi con il tempo libero, l’assenza di struttura e l’esperienza del vuoto.

Per approfondire clicca qui ▶️ https://psicologinews.it/vacanze/

16/07/2022
15/06/2022

Dall’inizio della pandemia sono stati molti i personaggi pubblici che hanno parlato dei loro problemi psicologici e dell’aiuto psicologico o psicoterapico che hanno avuto.
Qualche giorno fa anche Fedez che ha affrontato le ricadute psicologiche di un seria malattia fisica. Al di là del caso specifico queste testimonianze in generale sono il segno di un cambiamento culturale e sociale in atto.
I problemi psicologici sono visti non più come una vergogna da nascondere, ma come situazioni che fanno parte della vita e come difficoltà che possono essere superate con successo, diventando anche un’occasione di crescita.
Tuttavia troppe persone rimangono escluse dal sostegno necessario.
Occorre superare una visione solo fisica della salute e attivare un sistema pubblico in grado di fare prevenzione, promozione, sostegno e psicoterapia quando occorre.
Per approfondire ▶️ https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/06/15/news/fedez_terapia_personaggio_pubblico-9606684/

Cambiare prospettiva vuol dire guardare le cose da un altro punto di vista, allargare i propri orizzonti, pensare e riso...
21/05/2022

Cambiare prospettiva vuol dire guardare le cose da un altro punto di vista, allargare i propri orizzonti, pensare e risolvere una situazione, un problema, tenendo in considerazione altre possibilità, uscendo da quelli che possono diventare dei limiti mentali e che, a lungo andare, possono avere ripercussioni sul proprio benessere psicofisico. Tante volte, cambiare può essere un’opportunità!

06/05/2022

“Chiedere aiuto non è una debolezza, ma una forza. Fatelo per tornare a volare!”

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Gravina In

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+393284613690

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