Dott. Francesco Pane Biologo Nutrizionista

Dott. Francesco Pane Biologo Nutrizionista Responsabile dell'ambulatorio di Nutrizione della Casa di Cura Musumeci GECAS. Per prenotazioni visite e controlli, chiamare allo 095 750 4611.

Membro del Comitato Nazionale Biologi Nutrizionisti (CNBN), sezione Nutrizione sportiva.

L'IMPORTANZA DELLA NUTRIZIONE NEL CONTROLLO DELL'ENDOMETRIOSIL'endometriosi è una malattia femminile determinata dalla p...
11/09/2024

L'IMPORTANZA DELLA NUTRIZIONE NEL CONTROLLO DELL'ENDOMETRIOSI

L'endometriosi è una malattia femminile determinata dalla presenza di tessuto endometriale, che normalmente riveste solo la cavità uterina, in altri siti anatomici, soprattutto le ovaie, i legamenti che sostengono l'utero, lo spazio tra il retto e la va**na e quello tra la vescica e l'utero, in altri casi meno comuni il tessuto endometriale ectopico può essere presente nelle tube di Falloppio, la superficie dell'intestino tenue e del colon, sugli ureteri, sulla vescica e sulla va**na. In casi rari, il tessuto endometriale può localizzarsi anche sulla pleura polmonare, sul pericardio, sulla v***a, sulla cervice e su cicatrici di pregressi interventi chirurgici.
L'endometrio ectopico si comporta allo stesso modo di quello normale e risponde allo stesso modo agli ormoni e può quindi sanguinare, provocare forti dolori specialmente prima e durante le mestruazioni, può anche essere causa di infertilità. La gravità dei sintomi è molto variabile. In alcuni casi si possono avere sintomi gastro-intestinali come nausea, vomito, gonfiore addominale, diarrea, stipsi, dolori durante l'evacuazione e presenza di sangue nelle urine e nelle feci.
Le terapie a disposizione per questa condizione sono ancora scarse, così come il tasso di guarigione, è quindi importante trovare strategie che permettano di migliorare la qualità della vita delle donne che ne soffrono.
La letteratura scientifica ci dimostra che l'alimentazione rappresenta un validissimo aiuto, non solo per diminuire i sintomi dell'endometriosi ma anche per prevenirne la progressione della malattia attraverso la modificazione ormonale e della risposta infiammatoria ed ossidativa. Una recente revisione della letteratura scientifica, che ha preso in considerazione 171 studi (di cui 81 meta analisi), ha permesso di integrare e razionalizzare la mole di dati e risultati di queste ricerche a riguardo di endometriosi e nutrizione.
La carenza di alcuni nutrienti può avere un forte impatto sullo sviluppo, sul peggioramento dei sintomi e sulla progressione dell'endometriosi. L’impatto delle carenze nutrizionali sull’endometriosi può essere multiforme, influenzando il dolore, l’infiammazione, la funzione immunitaria e la qualità generale della vita. Pertanto, una dieta ricca di nutrienti essenziali, eventualmente integrata con vitamine e minerali quando necessario, può svolgere un ruolo fondamentale nel trattamento dell’endometriosi. I nutrienti più importanti in questo caso sono il magnesio, il ferro, il selenio, lo zinco, l'acido folico e le vitamine del gruppo B (soprattutto la B6 e la B12), che sono risultati più frequentemente carenti nelle donne con endometriosi.
Vitamina E, vitamina D, vitamina A e ancor di più la vitamina C sembrano poter ridurre il dolore e l'infiammazione causate dalla patologia. La vitamina C sta dando sempre più evidenze di poter ostacolare anche l'aumento e la crescita delle lesioni endometriosiche.
Tra le vitamine del gruppo B, oltre alla frequente carenza di vitamina B6 e B12 nelle donne affette da endometriosi, la vitamina B1 è in grado di diminuire in maniera consistente i disturbi premestruali.
Importante è anche il giusto introito di macroelementi (sodio, potassio, calcio, magnesio, fosforo, cloro e zolfo) che oltre a migliorare la salute in generale diminuiscono i sintomi dell'endometriosi. Carenze o squilibri di questi sali minerali possono esacerbare sintomi come dolore, infiammazione, gonfiore e affaticamento.
Tra i microelementi selenio, zinco, ferro, rame, manganese e cromo sono risultati essere i più influenti nell'ostacolare lo sviluppo e la progressione dell'endometriosi.
Un altro gruppo di nutrienti che riduce lo stato infiammatorio, alleviando i sintomi, sono invece gli acidi grassi polinsaturi, che anche in questo caso non devono essere carenti per un miglior controllo dell'endometriosi e dei suoi sintomi.
Lo studio considerato ci dà diversi importanti spunti per prendere accorgimenti dietetici al fine di migliorare la qualità di vita delle donne che soffrono di endometriosi. Partendo da una corretta alimentazione, che tenga in considerazione le caratteristiche individuali (eventuale presenza di altre patologie, sovrappeso etc.), si può quindi strutturare un piano alimentare, che con il giusto apporto di nutrienti chiave e con l'eventuale integrazione di alcuni di questi, può combattere i sintomi, lo sviluppo e la progressione dell'endometriosi.

ACIDI GRASSI OMEGA-3, UN POSSIBILE AIUTO CONTRO LA FIBROSI POLMONARE.Un recente studio pubblicato sulla rivista scientif...
12/07/2024

ACIDI GRASSI OMEGA-3, UN POSSIBILE AIUTO CONTRO LA FIBROSI POLMONARE.

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Chest, ha cercato di capire se gli acidi grassi omega-3 fossero in grado di migliorare le condizioni di pazienti affetti da fibrosi polmonare, una malattia cronica e progressiva che porta alla comparsa di tessuto fibrotico nel polmone compromettendo gli scambi gassosi e quindi la funzione respiratoria.
Nello studio i ricercatori hanno trovato che i pazienti con livelli ematici più elevati di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA) avevano una migliore capacità di scambi gassosi polmonari (misurata come capacità di diffusione di monossido di carbonio) e una più lunga sopravvivenza senza trapianto di polmoni.
I risultati sembrano incoraggianti e gli omega 3 potrebbero rappresentare un'integrazione che migliora le condizioni e rallenta la progressione della fibrosi polmonare. Come concludono i ricercatori, servono ulteriori studi per approfondire i meccanismi biologici tramite i quali gli omega-3 potrebbero migliorare le condizioni dei pazienti con fibrosi polmonare e se questi acidi grassi polinsaturi possano rappresentare una terapia per la malattia.
Sicuramente è importante, per tutti, avere un adeguato apporto di omega-3, con la dieta e con una corretta integrazione, visto i sicuri benefici che apportano, come quello antinfiammatorio, di migliorare le capacità cognitive, il profilo lipidico e abbassare il rischio cardiovascolare, ma anche di migliorare le condizione di pazienti affetti da alcune malattie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37866772/

Dopo la menopausa le donne tendono ad aumentare il proprio grasso corporeo, soprattutto quello nella zona addominale, qu...
14/03/2024

Dopo la menopausa le donne tendono ad aumentare il proprio grasso corporeo, soprattutto quello nella zona addominale, questo è dovuto ad un cambiamento nella secrezione di alcuni ormoni. I cambiamenti più evidenti sono la caduta dei livelli di estrogeni e la scomparsa della produzione di progesterone. Questi cambiamenti ormonali, inoltre, sono la causa degli altri cambiamenti fisici, emotivi e psichici che avvengono nelle donne in menopausa e che possono essere invalidanti per la vita di tutti i giorni, tra questi abbiamo le fastidiose vampate di calore, palpitazioni, insonnia, dolori articolari e muscolari, mal di testa, perdita di densità ossea, ansia, irritabilità, sudorazione notturna, secchezza di pelle e capelli. Oltre a questi, dopo la menopausa aumenta la pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare (infarti, ictus, aterosclerosi, demenza vascolare).
Molte donne mi chiedono cosa possono fare per migliorare i sintomi della menopausa, in particolar modo cosa possono mangiare. La dieta è sicuramente fondamentale per migliorare l'equilibrio ormonale e di conseguenza i sintomi della menopausa. A tal fine è importante l'assunzione di alimenti vegetali contenenti buone quantità di fitoestrogeni (sostanze vegetali con struttura chimica simile agli estrogeni umani), alimenti come i legumi, semi di sesamo, semi di lino, semi di girasole, cereali integrali, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, pesche, fragole, mirtilli, lamponi, luppolo e chiodi di garofano ne sono particolarmente ricchi e diversi studi hanno confermato che la loro assunzione è in grado di diminuire i sintomi della menopausa, soprattutto le caldane https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4389700/

Inoltre, è importante regolare il proprio introito calorico e di macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi) in base ai cambiamenti che spesso avvengono in questa fase, come l'aumento della massa grassa addominale. Fondamentale è un'adeguata assunzione di micronutrienti (vitamine e sali minerali) per migliorare i problemi dovuti alle alterazioni ormonali, a questo scopo sono importanti soprattutto le vitamine del gruppo B, zinco e magnesio che in alcuni casi possono essere carenti. In certi casi è conveniente anche assumere degli integratori: fitoestrogeni per le caldane, vitamina D, calcio, omega 3, vitamine e sali minerali in caso di carenze o di apporto non adeguato, per la prevenzione di osteoporosi, malattie cardiovascolari e per diminuire i fastidiosi sintomi.
Di grandissima importanza è l'attività fisica che aiuta a mantenere il peso corporeo, a non far aumentare la massa grassa, a prevenire l'osteoporosi, a migliorare l'umore e a diminuire i marker d'infiammazione e quindi diminuire il rischio di malattie cardiovascolari. Anche l'attività fisica modesta (come una camminata) riesce ad ostacolare l'aumento della massa grassa e dell'infiammazione che ne deriva. In un recentissimo studio, ad esempio, si è visto che persino una camminata moderata (7.999/9000 passi al giorno ad un ritmo di 100 passi al minuto) è in grado di diminuire, significativamente, il peso corporeo, la massa grassa e alcuni marker d'infiammazione presi in considerazione nello studio (proteina C-reattiva, interleuchina-6 e TNFα).
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10656478/
La giusta alimentazione, così come l'attività fisica (anche modesta), sono in grado di diminuire i sintomi e prevenire le patologie correlate alla menopausa, se combinate insieme agiscono sinergicamente amplificando gli effetti positivi.

Qual è la migliore dieta per perdere peso? La dieta personalizzata, quella che ha come fondamenti le condizioni fisio-pa...
05/02/2024

Qual è la migliore dieta per perdere peso? La dieta personalizzata, quella che ha come fondamenti le condizioni fisio-patologiche della persona, le sue abitudini, la sua organizzazione della giornata, i suoi obiettivi, le sue preferenze e gusti.

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Gravina Di Catania

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