26/03/2024
Il Comitato di Partecipazione SdS dell'Amiata grossetana, delle colline metallifere e dell'area grossetana, organismo istituito e costituito in osservanza alla Legge Regionale n°40 del 2005 ed alla Legge Regionale n°75 del 2017, grazie alla disponibilità ed allo spirito di collaborazione dimostrato in primo luogo dall'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Grosseto, ha potuto tracciare un primo quadro d'insieme della rete di welfare territoriale raccogliendo il punto di vista dei professionisti sanitari della nostra provincia.
«L'obiettivo, peraltro annunciato a Siena durante le ultime riunioni del Comitato di Partecipazione Aziendale dell'ASL Toscana Sud Est – spiega il coordinatore del Comitato di partecipazione Luciano G. Calì – è quello di mettere le analisi prodotte nella zona grossetana anche al servizio degli altri Comitati di Partecipazione SdS dell'ambito meridionale della Toscana, per offrire un contributo in grado di portare, auspicabilmente, ad un ampio coinvolgendo di tutte le realtà territoriali dell'area vasta, profondamente diverse per morfologia e necessità della popolazione residente».
Agli incontri con il coordinatore Luciano G. Calì, Annamaria De Angelis, Daniela Castiglione, Emanuela Raponi, Maria Platter e Sofia Nappo, hanno preso parte Paola Pasqualini, presidente di Omceo Grosseto, Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto e Luca Grechi, consigliere di Opi Grosseto.
«Le associazioni hanno una funzione importante nel supporto alla sanità – dichiara Paola Pasqualini, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Grosseto – perché il ruolo civico ed etico rappresentato dai cittadini rispecchia gli stessi principi che guidano i medici nello svolgimento della loro attività. E dal confronto emergono sempre idee e soluzioni vincenti».
«È stato un momento di dialogo importante e proficuo su moltissime tematiche socio sanitarie della nostra zona – dichiara Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – perché gli organismi di rappresentanza dei cittadini sono sempre i primi interlocutori con cui dobbiamo confrontarci».