
17/05/2023
Il 17 Maggio, Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, è il giorno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
Quest'anno ricorre in un periodo particolare, almeno in Italia.
Arriva a poche settimane dalla richiesta di procure e Viminale di cancellare la trascrizione dei figli di alcune coppie omogenitoriali e a pochi giorni dal voto di astensione in Europa dei partiti che attualmente sono al governo in Italia sulla Convenzione di Instabul per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne perché promuoverebbe il “gender”, soprattutto nelle scuole.
La vignetta spiega tutto meglio di mille altre parole, ed è una cosa che sappiamo da tempo: i figli delle coppie omogenitoriali non soffrono perché hanno genitori intrinsecamente incapaci o inadatti per il loro orientamento sessuale.
Ma possono certamente soffrire per il contesto sociale che non fa altro che ripetergli che i loro genitori sono pervertiti e che li mette meno al sicuro, togliendogli, a casaccio, la tutela di un genitore cancellandolo da un giorno all'altro dai documenti e togliendo la tutela di un intero ramo familiare.
A sto giro c'è davvero poco da festeggiare.