19/06/2025
Questo articolo relativamente recente, riassume quanto si evince dalla letteratura medica pediatrica su un argomento che troppo spesso viene ancora mal trattato.
Interessi economici e ragioni di carattere culturale e sociale spingono all’eccessivo utilizzo di farmaci ed alla scorretta richiesta di prestazioni sanitarie, con conseguenze che dovrebbero essere evidenti a tutti, medici compresi.
La medicina moderna richiede di agire con gradualità ed essenzialità e di utilizzare in modo appropriato e senza sprechi le ormai poche risorse comuni disponibili.
Buona lettura.
Aprile-Giugno 2020, Vol. 21, N. 2
Area Pediatrica 2020;21(2):90
doi 10.1725/3362.33355
La maggioranza dei piedi piatti flessibili alla fine dell’accrescimento assume una morfologia “normale”, con un piede con un’impronta plantare più o meno ampia, ma che non manifesta dolore o disturbi funzionali.
Spesso i piedi dei piccoli, per la presenza di un pannicolo adiposo sottocutaneo e per la fisiologica lassità articolare, mostrano un’impronta plantare piatta.
Il dato consolidato che emerge in letteratura è che il 90–95% dei piedi piatti flessibili, partendo da una condizione di fisiologico piattismo, assume a fine accrescimento (intorno agli 11–13 anni) una morfologia “normale”, ove per normale s’intende un piede con un’impronta plantare più o meno ampia, ma che non manifesta dolore o disturbi funzionali (durante il cammino o altre attività).
In circa il 4–10% dei casi il piede piatto infantile può persistere anche in età adolescenziale senza dare limitazioni di movimento o dolore.
Studi meta-analitici non hanno dimostrato che il piede piatto in età pediatrica possa causare o predisporre (se non curato) a patologia femoro-rotulea, scoliosi, disturbi della masticazione e della dentizione o provocare disabilità e postumi dolorosi in età adulta o dolore lombare o che il trattamento ortesico (con plantare) in età pediatrica sia in grado di prevenirli.
La prevalenza dei piedi piatti fisiologici sintomatici in età prescolare (>80% dei casi) è presente in bambini con un significativo sovrappeso o con una tendenza costituzionale di iperlassità.
La necessità di una consulenza specialistica ortopedica si rileva soltanto in bambini affetti da piede piatto in cui è prevedibile una storia naturale «peggiorativa», limitando l’accesso ambulatoriale ai casi:
1. monolaterali
2. sintomatici
3. ingravescenti
4. positivi ai test funzionali dinamici
5. con familiarità per piede piatto sintomatico.
L’esame radiografico non è necessario nella diagnosi di un piede piatto funzionale o flessibile asintomatico.
Gli articoli di revisione sull’argomento concludono per l’inefficacia di un trattamento con plantari per un piede flessibile asintomatico e per motivare il trattamento solo se si verifica un peggioramento delle capacità funzionali del bambino e /o per la comparsa di dolore.
Le calzature ortopediche non sono indicate e non modificano l’evoluzione del piede piatto funzionale.
Sergio Monforte
Struttura Complessa di Ortopedia Pediatrica
Presidio Ospedaliero Vittore Buzzi
ASST Fatebenefratelli-Sacco, Milano
Maria Elisabetta Di Cosimo
Unità di Infettivologia Pediatrica
Presidio Universitario Luigi Sacco
ASST Fatebenefratelli-Sacco, Milano
Bibliografia
· Carr JB2nd, Yang S, Lather LA. Pediatric pes planus: a state-of-the-art review. Pediatrics 2016.
· Evans AM, Rome K. A Cochrane review of the evidence for non-surgical interventions for flexible pediatric flat feet. Eur J Phys Rehabil Med 2011.
· Mickle KJ, Steele JR, Munro BJ. The feet of overweight and obese young children: are they flat or fat? Obesity (Silver Spring) 2006.
· Monforte S, Buonaguro V. Il piede piatto in età pediatrica: quando è veramente un problema? Area Pediatrica 2017.
· Bruno I. Consulenza ortopedica nel piede piatto: quando si e quando no? Medico e Bambino 2012.