14/07/2025
La diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo, secondo il DSM-5, risponde ai seguenti criteri:
CRITERIO A: comunicazione e interazione sociale.
👉 Le modalità comunicative vanno dall’uso del proprio corpo (pianto, distanza fisica, etc.), uso strumentale dell’adulto (prendere la mano dell’adulto per ottenere uno scopo), uso gestuale e uso verbale. La relazione può essere buona con alcuni interlocutori e assente con altri.
CRITERIO B: comportamenti, interessi/attività ristretti/e o ripetitivi/e.
👉 Spesso sono presenti rituali che possono avere però un valore di sicurezza (necessaria quindi una corretta analisi) o movimenti ripetitivi per scarsa capacità ideativa o per piacere derivato da caratteristiche sensoriali dell’oggetto che rispondono a un’altra importante e frequente caratteristica: l’Iper o Ipo reattività in risposta a stimoli sensoriali.
CRITERIO C: i sintomi devono presentarsi nella prima infanzia.
👉Oggi in alcuni casi, e con determinate conoscenze, sappiamo che possono essere visibili già a partire dai primi mesi con un enorme vantaggio nella prognosi (vedi gli studi della Dott.ssa Colombi dello Stella Maris di Pisa)
CRITERIO D: tali caratteristiche devono causare una compromissione clinicamente significativa del funzionamento
CRITERIO E: tali compromissioni non possono essere meglio spiegate da altri ritardi globali di sviluppo ma nonostante ciò è possibile una comorbodità con altre disabilità intellettive, di linguaggio, attentive, prassiche, etc.
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