
03/06/2025
Ad un adulto:
La piramide di Maslow è una teoria psicologica che rappresenta i bisogni umani organizzati in una gerarchia, come una piramide con vari livelli. Alla base ci sono i bisogni fondamentali, quelli essenziali per la sopravvivenza, come il cibo, l’acqua, il riparo e la sicurezza fisica. Solo quando questi bisogni primari sono soddisfatti, una persona può concentrarsi su bisogni più elevati.
Salendo nella piramide, troviamo i bisogni sociali: appartenenza, affetto, amicizia, sentirsi parte di un gruppo. Sono bisogni che riguardano le relazioni umane e la connessione con gli altri.
Ancora più in alto, emergono i bisogni di stima, cioè il desiderio di sentirsi riconosciuti, apprezzati e rispettati, di avere autostima e fiducia in sé stessi.
Infine, al vertice della piramide, si colloca il bisogno di autorealizzazione, cioè il desiderio di esprimere appieno il proprio potenziale, crescere e trovare un senso nella vita.
Questa struttura è importante perché mostra come, se i bisogni di base non sono soddisfatti, difficilmente una persona riuscirà a raggiungere i livelli superiori. Nel contesto del bullismo, ad esempio, quando un ragazzo non si sente sicuro o accettato, o viene escluso dal gruppo, i suoi bisogni di appartenenza e stima vengono feriti profondamente. Questo squilibrio può causare problemi emotivi, isolamento e difficoltà nel costruire un’immagine positiva di sé. Comprendere la piramide di Maslow aiuta quindi a capire quanto sia cruciale creare ambienti sicuri, inclusivi e di supporto per prevenire e contrastare il bullismo.
Ad un bambino:
Immagina una piramide, come una grande montagna a forma di triangolo. Questa piramide ci mostra le cose che tutti noi abbiamo bisogno per essere felici e stare bene, un po’ come una scaletta da salire.
Alla base della piramide ci sono le cose più importanti per vivere, come mangiare, bere, dormire e stare al sicuro. Senza queste cose, non possiamo sentirci bene.
Poi, un po’ più su, c’è la necessità di avere amici e sentirsi parte di un gruppo, di una famiglia o della scuola. È importante non sentirsi soli, perché stare insieme agli altri ci fa sentire felici.
Ancora più in su, c’è il bisogno di sentirsi importanti, di credere in noi stessi e sapere che siamo bravi in qualcosa. Quando qualcuno ci dice che siamo bravi o quando riusciamo a fare qualcosa di bello, ci sentiamo più forti e sicuri.
Infine, in cima alla piramide, c’è il desiderio di diventare la versione migliore di noi stessi, di imparare, crescere e fare cose che ci piacciono tanto.
La piramide di Maslow ci aiuta a capire che prima di poter pensare a cose grandi e belle, dobbiamo avere le cose di cui abbiamo bisogno per stare bene ogni giorno.
Immagina una scuola dove Maria, una ragazzina timida e riservata, diventa bersaglio di continui insulti e esclusioni da parte dei compagni. Guardando la situazione con gli occhi della piramide di Maslow, si capisce subito cosa sta succedendo dentro e intorno a lei.
Al primo livello, i bisogni fisiologici e di sicurezza, Maria non si sente tranquilla: la paura di essere aggredita o umiliata la fa sentire insicura nel suo ambiente più quotidiano, la scuola. Questo disagio continuo erode la sua serenità, impedendole di concentrarsi, di mangiare bene o di dormire la notte. Senza un senso di sicurezza, ogni giorno diventa una fatica, un campo minato da cui vuole scappare.
Salendo la piramide, il bisogno di appartenenza è il più colpito. Maria è isolata, respinta, come se non avesse un posto nel gruppo. Questo sentimento di esclusione mina la sua autostima e il suo senso di identità, perché l’essere umano ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa, riconosciuto e accolto dagli altri. Quando questo non avviene, la solitudine si trasforma in un dolore profondo che si riflette in ogni suo gesto e parola.
La stima di sé, il livello successivo, viene distrutta a poco a poco da continue prese in giro, derisioni e bullismo. Maria comincia a dubitare del proprio valore, si convince di essere “diversa” nel senso più negativo, e questo può portarla a chiudersi ancora di più in sé stessa, o peggio, a sviluppare ansia e depressione.
Se invece la scuola e la comunità riuscissero a intercettare questi segnali e a intervenire, creando un ambiente dove Maria possa sentirsi sicura, accettata e valorizzata, allora i bisogni della piramide si soddisferebbero, e lei potrebbe cominciare a risalire verso la realizzazione personale, la crescita e il benessere.
In questo senso, il bullismo non è solo un problema di singoli episodi: è l’indicatore di un ambiente dove i bisogni fondamentali non sono rispettati. Comprendere questo permette di agire non solo sulle conseguenze, ma sulle cause profonde, trasformando la scuola in un luogo dove ogni persona possa sentirsi davvero a casa.