14/10/2025
COLON E TUTTI I
CONFLITTI CHE BRUCIANO DENTRO
Il colon, la mente e le ferite che chiedono di essere lasciate andare
Il colon è molto più che un tratto d’intestino:
è l’ultimo confine tra ciò che resta e ciò che può essere lasciato andare.
Nel suo movimento lento e peristaltico, c’è un’intelligenza antica.
Non solo digerisce il mondo esterno trasformandolo in scarto,
ma digerisce anche il mondo interno: emozioni, memorie, traumi non risolti.
Dal punto di vista biologico, il colon assorbe acqua, sali minerali
e accumula ciò che non serve più.
Ma a livello neuro-emotivo, trattiene tutto ciò che non abbiamo mai osato espellere:
vergogna, rabbia, paura, tradimento, silenzi.
Il sistema nervoso enterico conosciuto come “secondo cervello”
è connesso al cervello centrale attraverso il nervo vago, una corrente profonda di comunicazione tra viscere e psiche.
Quando subiamo un evento che ci colpisce nel profondo,
che viviamo come ingiusto, umiliante, insostenibile,
questa informazione non viene solo “pensata”,
ma viene memorizzata nel corpo, spesso nel colon.
COSA RACCONTANO LE MALATTIE DEL COLON
Cancro al colon
È la cicatrice biologica di un tradimento profondo.
Il tessuto muta perché ciò che è stato vissuto ha superato la soglia dell’accettabile.
• Se il tumore è nel colon ascendente: la ferita arriva da chi doveva proteggerci (genitori, autorità).
• Se è nel trasverso: la colpa è “dei pari”: partner, amici, colleghi.
• Nel discendente: il dolore arriva da chi abbiamo cresciuto o aiutato.
• Nel sigmoideo: si annidano le ferite antiche mai elaborate.
Il corpo costruisce, là dove la mente non ha ancora potuto perdonare.
Colon irritabile (IBS)
Una sindrome funzionale, senza lesioni visibili, ma con un dolore reale.
Lo vivono coloro che vivono per gli altri, che si mettono sempre da parte.
Il sistema enterico, stressato, risponde con ipermotilità, spasmi, alternanza tra stasi e scarica.
È il colon di chi non ha più uno spazio per sé, e ogni emozione trattenuta diventa un’onda che sbatte dentro.
Costipazione
Qui il corpo trattiene perché la psiche non si fida a lasciare andare.
Due grandi archetipi emotivi si celano dietro:
• “Devo recuperare l’amore perduto” – soprattutto della madre.
• “Non mi fido della vita” – potrei perdere tutto: affetti, denaro, stabilità.
La stasi intestinale è un messaggio:
🔬 “Fino a quando terrai tutto dentro, la vita non potrà più fluire.”
Malattia di Crohn
Infiammazione cronica, che coinvolge il colon e l’ultimo tratto dell’intestino tenue.
È una malattia auto-infiammatoria, ma anche auto-emotiva:
“Sto ingoiando troppa tossicità nella mia vita, e non posso più farlo.”
Il corpo reagisce con ulcere, dolore, perdita di peso.
È un tentativo di difesa, ma anche di espulsione:
🔬 “Ciò che la bocca non dice, l’intestino prova a gridarlo.”
Polipi
Neoformazioni benigne, ma mai “innocenti”.
Ogni polipo è un nodo emozionale incistato,
una memoria cristallizzata:
piccoli rancori, piccoli dolori, piccoli “no” mai detti.
Diverticoli
Sono come tasche nascoste del dolore.
Luoghi dove il corpo prova a nascondere eventi troppo vergognosi o troppo intimi per essere condivisi.
Il colon crea rifugi per quei segreti che non abbiamo mai avuto il coraggio di liberare.
Megacolon
È il simbolo di una memoria antica di carenza:
memorie cellulari di fame, guerra, privazione.
Il corpo trattiene tutto, nella convinzione inconscia che potrebbe non esserci un domani.
È un tratto spesso ereditato da chi, prima di noi, ha sofferto la mancanza.
Colite
Quando il colon si infiamma, è perché la pressione interna ha superato la soglia.
Il dolore della colite è un grido biologico:
👉 “Non riesco più a contenere queste emozioni!”
L’infiammazione è una risposta difensiva, ma anche una richiesta d’aiuto.
MICROBIOTA, VISCERI E EMOZIONI
Il colon ospita trilioni di batteri: il microbiota intestinale,
un ecosistema che produce neurotrasmettitori come la serotonina, modula il sistema immunitario e comunica con il cervello.
Uno stato emotivo cronico alterato (rabbia, paura, stress prolungato) cambia la flora batterica, genera disbiosi, permeabilità intestinale e infiammazione sistemica.
Non è solo la mente a influenzare l’intestino. L’intestino modella la mente.
LA VIA DELLA LIBERAZIONE
Guarire il colon significa, spesso, guarire un’intera storia familiare.
Non basta il farmaco, non basta l’alimentazione corretta.
Serve un percorso che tocchi:
• il sistema nervoso autonomo (con respiro, osteopatia, mindfulness)
• la flora intestinale (con cibo vivo, probiotici, fibre)
• il mondo emotivo (con terapia, ascolto, perdono)
Il colon ti chiede una cosa sola:
“Hai il coraggio di lasciare andare ciò che non ti serve più?”
Il colon è il tuo giardino segreto.
Là dove il corpo seppellisce ciò che la mente non riesce a dire.
Là dove ogni crampo, ogni blocco, ogni scarica,
è una preghiera inascoltata, una memoria non digerita, una verità repressa.
Eppure… ogni giorno, il colon ti dà una possibilità nuova:
espellere, trasformare, rinascere.
“L’intestino è il luogo dove la scienza incontra l’anima. Lì, ogni sintomo è un messaggio. E ogni messaggio, se ascoltato, è già guarigione.”