L'Officina della Salute Gussola.

L'Officina della Salute Gussola. Osteopatia Gussola
Master universitari in scienze e tecologie di alta specializ.in riabilitazione
e
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Chiesiologia
Master universitario in Posturologia clinica
Ostepatia Osteopatic manual terapy
Master universitario in scienze e tecnologie di alta specializzazione in riabilitazione

16/09/2025

Lo Psoas: il muscolo che infiamma la schiena
Il tuo Mal di Schiena può essere causato da più di un motivo diverso ed è importantissimo capire quale. A volte ad essere il colpevole è un muscolo molto importante: lo PSOAS.
Lo psoas viene definito il “muscolo dell’anima”
L’ileo-psoas è un muscolo molto complesso , svolge un ruolo importantissimo nel controllo della postura e nella stabilizzazione del tratto lombare. È il più forte flessore dell’anca ed un punto di connessione tra la regione addominale ed arti inferiori… non solo… nelle antiche culture orientali viene anche definito “muscolo dell’anima”.
La stretta connessione del muscolo psoas con il diaframma, fa’ si che anche questo risenta notevolmente l’effetto dello stato d’animo sulla sua elasticità e contrazione. Uno stile di vita frenetico determina una iperproduzione di adrenalina che mantiene in costante stato di tensione questo muscolo. Di conseguenza una contrazione mantenuta del muscolo determina il suo accorciamento. Come se non bastasse, essendo collegato al sistema vegetativo, una sua contrazione invierà continui segnali di tensione in tutto il corpo interferendo con la corretta circolazione dei fluidi e della respirazione.
Grande psoas e mal di schiena: quali connessioni?
Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato la stretta connessione tra una sofferenza di questo muscolo e l’insorgenza del dolore lombare. Una contrattura della muscolatura dello psoas (come anche della sua regione miofasciale) può provocare un aumento della lordosi lombare, alterazione della stabilizzazione del bacino e la presenza di dolore lombare non specifico. Ecco perché una attenta valutazione della problematica lombare prende sempre in considerazione un programma di trattamento del muscolo psoas, ed ha come obiettivo un suo rilassamento ed allungamento.
La contrazione dello Psoas può dipendere principalmente da 2 fattori:��1) Il primo fattore è la postura che assumi abitualmente e in particolare se stai molto tempo seduto alla scrivania.�Ancora peggio se con la tua sedia sei ruotato da una parte oppure se accavalli per molto tempo le gambe.��2) Il secondo fattore può essere un problema intestinale e in particolare di colon irritabile.�Lo Psoas infatti si trova proprio dietro a questo tratto intestinale, e quando quest'ultimo è particolarmente infiammato o congestionato, lo psoas ne risente andando in spasmo.��Proprio a causa della vicinanza con il tratto intestinale questo muscolo è detto anche "spazzatura", proprio per la gran quantità di tossine che assorbe.
Ma quali sono i sintomi che dà la contrazione di questo muscolo?
Ecco i sintomi se il tuo Psoas è contratto:
* Se avverti dolore alla schiena o alle anche quando da seduto ti metti in piedi
* Dolore quando ti pieghi in avanti e allo stesso tempo ti inclini da una parte
* Dolore quando sollevi il ginocchio verso il busto
* Dolore nella zona inguinale e anteriore della coscia costante.
* Dolore alla vita
Quindi se ti trovi in una di queste situazioni o avverti uno o più di questi sintomi probabilmente il tuo muscolo psoas è molto contratto.
X info 3402742416 Dott Gianfranco Mendico
Chinesiologo, esperto in Posturale Mezieres

14/09/2025

Dolore alla schiena e ai glutei: colpa del nervo o del muscolo?

Non sempre il dolore che senti è dove nasce.
E no, non è magia: è il dolore miofasciale riferito.
Nell’immagine, una mappa preziosa per capire chi (quale muscolo) si sta lamentando, anche se a distanza.

Perché è importante? Perché spesso trattiamo la zona dove il paziente indica il dolore.. ma la vera origine è altrove. Questi sono i famosi trigger point, ovvero piccoli nodi muscolari iperattivi che possono proiettare il dolore a distanza.

Chi sono i colpevoli più comuni nella zona lombare e glutea?

Ecco un elenco con localizzazione del dolore riferito e qualche “perla clinica”.

Ileocostale dei lombi

Dolore riferito: dalla regione lombare postero-laterale alla zona glutea superiore e centrale (nell’immagine). Clinicamente può estendersi fino alla cresta iliaca laterale e, in alcuni casi, alla coscia prossimale.

Nota clinica: spesso confuso con dolore sacroiliaco; attivato in posture statiche, inclinazioni laterali ed estensione prolungata.

Lunghissimo del torace

Dolore riferito: fascia paraspinale lungo la colonna lombare (immagine). Clinicamente può estendersi cranialmente verso il dorso.

Nota clinica: simula lombalgia “da colonna”; tipico in chi solleva pesi o mantiene posture erette prolungate.

Multifido

Dolore riferito: centrale, in zona lombare profonda, con proiezione nella zona glutea superiore (immagine). Clinicamente può irradiarsi alla coscia laterale prossimale.

Nota clinica: coinvolto nei movimenti improvvisi o “colpi di schiena”.

Ileo-psoas

Dolore riferito: lombare anteriore/profondo e quadrante anteriore della coscia (non ben rappresentato nell’immagine, ma tipico clinicamente).

Nota clinica: spesso sottovalutato nei sedentari e nei soggetti con debolezza del core.

Quadrato dei lombi

Dolore riferito: laterale lombare e sopra la cresta iliaca (immagine). Clinicamente può estendersi verso fianco e regione trocanterica.

Nota clinica: una delle fonti più comuni di dolore “sacroiliaco-like”; peggiora con tosse/starnuti.

Grande gluteo

Dolore riferito: gluteo, che si espande verso la coscia superiore e laterale (immagine).

Nota clinica: sovraccaricato nei runner, ipoattivo nei sedentari.

Medio gluteo

Dolore riferito: dal fianco (regione iliaca) verso il gluteo lateralmente e la coscia laterale prossimale (immagine).

Nota clinica: spesso scambiato per trocanterite; dolore notturno tipico da decubito laterale.

Piccolo gluteo

Dolore riferito: gluteo profondo con proiezione lungo la coscia posteriore e fino alla gamba/piede (immagine).

Nota clinica: simula sciatalgia quando la risonanza è negativa.

Piriforme

Dolore riferito: zona glutea posteriore profonda con irradiazione lungo la coscia posteriormente (immagine).

Nota clinica: il classico “sciatalgico senza ernia”; dolore peggiorato da seduta prolungata.

Il dolore riferito non è psicologico. È reale, localizzabile, trattabile. Serve solo conoscenza, palpazione, test specifici e meno fretta di infilare il paziente in una risonanza.

Chi ti dice “Hai il nervo infiammato” forse non ha mai ascoltato un muscolo infastidito. Hai mai avuto dolore in un posto e la causa era da tutt’altra parte? Raccontacelo nei commenti! 😀

14/09/2025

IL CORE NON È UN ADDOMINALE: È UN DIAFRAMMA INCONTRATO PER CASO DA TRE VECCHI AMICI.

Guarda bene quest’immagine.
Se ti aspettavi di vedere solo un bel retto dell’addome scolpito.. stai guardando nel posto sbagliato. Qui c’è qualcosa di molto più potente.

Il Core come cilindro funzionale!

In alto: il diaframma.
In basso: il pavimento pelvico.
Davanti: il trasverso dell’addome.
Dietro: il multifido.

Quattro elementi apparentemente lontani, che insieme creano la tua cintura di forza, stabilità e controllo.

Immaginalo come una lattina di alluminio. Resiste a pressioni enormi se chiusa bene. Ma se premi su un lato o la buchi.. collassa. È questo il segreto del core: la pressione intra-addominale ben distribuita.

Non crunch, non addominali alti, non plank infiniti fatti male. Ma equilibrio tra spinta e contenimento.

Test di consapevolezza rapida

Sdraiati supino, gambe flesse, mani sull’addome.
1. Inspira: senti il torace aprirsi lateralmente?
2. Espira lentamente: il ventre si appiattisce da solo o lo stai forzando?
3. Premi leggermente con le dita sotto l’ombelico: riesci a percepire il trasverso che si attiva senza sollevare le coste o contrarre i glutei?
4. Ora pensa al pavimento pelvico: riesci a “chiuderlo” senza stringere le cosce?
5. Infine.. riesci a fare tutto questo senza bloccare il respiro?

Se almeno uno di questi passaggi ti ha fatto sudare.. benvenuto nel vero lavoro sul core.

Il core non serve solo per avere la pancia piatta.

Serve per stabilizzare la colonna, respirare meglio, ridurre il dolore lombare, migliorare l’equilibrio, favorire la mobilità, proteggere il pavimento pelvico e coordinare forza e fluidità nei movimenti quotidiani, per dire alcune funzioni..

Frase che cambia tutto? Non sei tu che devi controllare il core. È il core che dovrebbe controllare te.. silenziosamente, in ogni gesto.

Curiosità: il muscolo trasverso si attiva 200 millisecondi prima di ogni movimento dell’arto superiore in soggetti sani. Nei soggetti con lombalgia cronica.. no. 😅
E questo fa tutta la differenza del mondo.

Rieducare il core significa rieducare il corpo alla vita. Perché il core non è solo un centro anatomico. È un centro di comando.

E oggi, finalmente, lo hai visto per ciò che è: un cilindro intelligente, dinamico e vitale. Proprio come te. 💞

02/09/2025

I𝗻 𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗶𝘀𝗶𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮, 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗦𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗠𝗼𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 (𝗖𝗜𝗦𝗠) 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗰𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗗.𝗟𝗴𝘀. 𝟯𝟲/𝟮𝟬𝟮𝟭.

𝗜𝗹 𝗖𝗵𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 𝗟𝗠-𝟲𝟳, secondo l’art. 41 del citato decreto, 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗮 nella progettazione e attuazione di programmi di esercizio fisico finalizzati alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e al miglioramento della qualità della vita, 𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼.

𝗟𝗮 𝗙𝗶𝘀𝗶𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮 𝗵𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗼, 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝘃𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗵𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼.

𝐒𝐢 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐮𝐧𝐨 “𝐬𝐜𝐨𝐧𝐟𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞”, che genera confusione nell’utenza e rischia di ledere i diritti di cittadini e famiglie, oltre che creare sovrapposizioni improprie tra professioni distinte.

Leggi l'articolo completo, contribuisci alla divulgazione, per fare corretta informazione
https://www.scienzemotoriecism.org/post/rasmissione-nota-su-competenze-professionali-del-chinesiologo-lm-67-e-richiesta-intervento-ministero

Grazie Patrizia
01/09/2025

Grazie Patrizia

OMOCISTEINA BASSA: IL LATO NASCOSTO DI CUI NESSUNO NE PARLA

Di omocisteina si sente parlare spesso, ma quasi sempre in termini negativi quando è alta. Tutti pronti a dire: “Guarda che se l’omocisteina è elevata rischi problemi cardiovascolari, AIzheimer, lctus, infiammazione cronica…”

E va bene, è vero. Ma io voglio farti riflettere su un punto, cosa succede se l’omocisteina è bassa?

Te lo dico subito, non è affatto una buona notizia. Io stessa ci sono passata, nonostante avessi il polimorfismo MTHFR e altri polimorfismi genetici, la mia omocisteina era bassa. E all’inizio quasi mi tranquillizzava, pensavo:

“Beh, almeno non è alta”. Poi ho studiato, approfondito, e ho capito che invece dietro a quell’apparente “bene” si nascondeva un campanello d’allarme.

Ecco perché oggi ti voglio parlare dell’ipo-omocisteinemia (questo è il termine medico). Lo farò in modo semplice, perché non serve essere biologi molecolari per capire come funziona il nostro corpo. Serve ascoltarlo, serve connettere i puntini.

Per prima cosa, cos’è l’omocisteina e perché non va né troppo alta né troppo bassa. L’omocisteina è un aminoacido solforato. Non lo prendiamo direttamente dagli alimenti, ma nasce dal metabolismo della metionina, un aminoacido essenziale che introduciamo con la dieta, soprattutto con le proteine.

E qui sta il punto, l’omocisteina non è un “rifiuto tossico” come a volte la dipingono, ma un crocevia metabolico. Immaginala come una rotatoria da cui partono tre strade fondamentali:

1. Metilazione: trasforma l’omocisteina in metionina e SAMe, necessari per DNA, neurotrasmettitori, regolazione epigenetica.

2. Trans-sulforazione: porta a cisteina e poi al glutatione, il nostro antiossidante principe.

3. Solfatazione: aiuta il fegato a eliminare tossine e xenobiotici.

Capisci cosa significa? Che se l’omocisteina è troppo alta, qualcosa è bloccato. Ma se è troppo bassa, vuol dire che il corpo la sta consumando oltre misura, e quindi una o più di queste vie stanno andando in sovraccarico.

Le cause principali dell’omocisteina bassa:

1. Stress ossidativo e richiesta di glutatione: Quando il corpo è sotto attacco dei radicali liberi, deve produrre più glutatione (GSH). E per farlo ha bisogno di cisteina. Quando non c'e abbastanza cisteina, la prende dall’omocisteina. Risultato? L’omocisteina si abbassa. Quindi, paradossalmente, un’omocisteina bassa può essere il segnale di forte stress ossidativo.

2. Malnutrizione proteica: Se mancano metionina e cisteina nella dieta, il corpo non ha abbastanza materiale di partenza. Questo si vede spesso in persone fragili, in chi ha malattie croniche, o in chi segue diete squilibrate.

3. Difetti genetici (MTHFR e non solo): Lo so bene, chi ha un polimorfismo MTHFR (come il C677T) può avere una ridotta attività enzimatica. Se il ciclo non rigenera bene la metionina, l’omocisteina si può trovare bassa invece che alta, dipende da quale via prevale.

4. Carenza di vitamine del gruppo B: Il ciclo della metilazione senza folati e B12 si inceppa. Il folato fornisce i gruppi metilici, la B12 li trasferisce, se mancano, la remetilazione non funziona e l’omocisteina cala. Anche la B6 è fondamentale per la via della trans-sulforazione, senza di lei, il corpo non riesce a gestire bene il passaggio verso la cisteina.

5. Fegato sovraccarico e solfatazione: Il fegato è il grande organo della detossificazione. Nella fase II, detta solfatazione, usa la cisteina per neutralizzare tossine e farmaci. Se sei esposto a troppi xenobiotici, il fegato brucia più cisteina e quindi più omocisteina.

6. Produzione di taurina: Altro rubinetto che consuma cisteina è la sintesi della taurina, necessaria per gli acidi biliari. Se c’è abuso di alcol, zuccheri o grassi, il corpo produce più taurina e anche qui l’omocisteina si abbassa.

Ora, la parte che quasi nessuno ti racconta, cosa comporta questa ipo-omocisteinemia?

- Infiammazione cronica: se il corpo consuma tutta l’omocisteina per fare glutatione ma non ci riesce, i radicali liberi aumentano e mantengono uno stato infiammatorio di fondo.

- Malattie cardiovascolari: sì, anche con omocisteina bassa si favorisce la progressione dell’aterosclerosi, perché mancano i meccanismi antiossidanti.

- Malattia renale cronica: nei pazienti con insufficienza renale, l’ipo-omocisteinemia si lega a malnutrizione e cachessia.

- Neurodegenerazione: meno glutatione = più stress ossidativo nel cervello. Le proteine si ripiegano male (misfolding) e si aprono strade verso AIzheimer e simili.

- Danni multiorgano: fegato, cuore, reni, cervello… tutti pagano il prezzo di un equilibrio perso.

Molti pensano: “Beh, almeno non è alta. Meglio così”.

Sbagliato.

Un’omocisteina bassa non è un premio, è un segnale di squilibrio. Sta dicendo: “Sto bruciando troppe risorse, non riesco a sostenere i miei cicli metabolici”.

Come interpretare correttamente l’omocisteina? Non basta guardare il numeretto sul referto. Bisogna incrociare:

- Stato nutrizionale (proteine, vitamine B, minerali),

- Funzionalità epatica e renale,

- Markers di stress ossidativo,

- Eventuali polimorfismi genetici.

Solo così capisci se quell’omocisteina bassa è un episodio passeggero o il segnale di un problema cronico.

Strategie pratiche per riportarla in equilibrio:

👉 Vitamine del gruppo B attive. Non le forme sintetiche, ma quelle bioattive:

- 5-MTHF (folato metilato),

- Metilcobalamina o adenosilcobalamina,

- P5P (B6 attiva).

👉 Aminoacidi solforati:

- Metionina: legumi, semi di sesamo, spirulina, uova, carne.

- Cisteina: aglio, cipolla, broccoli, cavoli.

- Oppure supporto con NAC (N-acetilcisteina).

👉 Antiossidanti:

- Vitamina C, vitamina E, polifenoli, mirtilli, cacao, melograno.

- Astaxantina per un supporto extra.

👉 Supporto epatico

- Piante amare: tarassaco, ca****fo, cardo mariano.

- Alimenti ricchi di zolfo naturale: cavoli, porri, ravanelli.

👉 Riduzione tossine

- Cosmetici e detersivi puliti.

- Meno alcol, meno farmaci inutili.

- Filtrare acqua e aria se necessario.

👉 Equilibrio dietetico

- Limitare grassi saturi e zuccheri che stimolano la sintesi eccessiva di taurina.

- Garantire sempre una base proteica di qualità.

Ora vediamo i segnali quotidiani che ci indica l’omocisteina bassa.
Non serve aspettare il referto. Il corpo parla:

- Stanchezza cronica,

- Pelle spenta,

- Cicatrici lente a guarire,

- Infiammazioni frequenti,

- Infezioni ricorrenti,

- Peggioramento di malattie croniche,

- Difficoltà cognitive.

Sono tutti campanelli di squilibrio metabolico.

Qual è il range ideale?

La maggior parte degli studi indica come ottimale un valore di 7–9 µmol/L. Sotto i 6 si entra nella zona a rischio di ipo-omocisteinemia. Sopra gli 11–12 cominciano i rischi da iperomocisteinemia.

Ancora una volta...l’obiettivo è l’equilibrio. Se oggi ti porto questo messaggio, è per sfatare un mito. Non è vero che l’importante è “non averla alta”. L’importante è averla bilanciata. Un’omocisteina troppo bassa è un segnale che non va ignorato, può indicare stress ossidativo, carenze nutrizionali, sovraccarico epatico, squilibri genetici.

Il corpo non mente, ci lascia tracce, numeri, sensazioni. Sta a noi leggerle e agire. E quando impariamo a farlo, non guardiamo più solo il valore di laboratorio, ma comprendiamo il linguaggio profondo del corpo.

La prossima volta che qualcuno ti dirà: “Meglio bassa che alta”, tu potrai rispondere: “Meglio equilibrata. Perché solo l’equilibrio tiene in salute il cuore, il cervello e la vita stessa”.

XO – Patrizia Coffaro

01/09/2025

[L’osservazione non è neutra]
Osservare è già emettere. Ogni osservazione collassa un potenziale, un campo, una possibilità. Esattamente come ogni pensiero emesso collassa una direzione.

--> Pensi: “forse andrà male”.
Stai osservando una possibilità, ma la stai anche emettendo come direzione.
In quel momento non sei uno spettatore: sei il collasso stesso.

--> Pensi: “non voglio che succeda”.
Stai osservando l’opposto di ciò che desideri, ma stai comunque dando forma a quella direzione.

Il campo non distingue tra desiderio e paura: risponde a ciò che emetti.

Non c’è incertezza.
Quando osservi, anche solo una probabilità, stai già creando una realtà.

E questo vale:
• nella materia
• nel tempo
• nella realtà che vivi

E lo fai pensando.

📘 Il Codice del Pensiero ©
Ti porto nel punto in cui emetti la frequenza e crei il tuo campo.

E da ogni osservazione …. scaturisce un pensiero che si può tradurre in azione

Tutte le nostre azioni di corpo, parola e mente sono le cause e tutte le nostre esperienze sono i loro effetti.

Non c'è condizione senza causa.

Le azioni virtuose piantano semi per la futura felicità e le azioni non virtuose piantano i semi per la futura sofferenza.

Ogni azione che compiamo lascia un'impronta o dà origine a un suo proprio effetto.

I semi che abbiamo piantato in passato restano dormienti finché le condizioni necessarie per la loro germinazione non sono presenti.

Questo s'intende per Karma🙏

30/08/2025

Per anni, l'appendice è stata liquidata come un residuo inutile dell'evoluzione, qualcosa che i medici rimuovevano senza pensarci due volte. Ma una nuova ricerca della Duke University sta capovolgendo questa convinzione. Si scopre che l'appendice contiene oltre 200 milioni di neuroni, più del midollo spinale, ed è profondamente coinvolta nella connessione intestino-cervello.

Lungi dall'essere un errore evolutivo, l'appendice funge da centro di comando nell'apparato digerente, in grado di immagazzinare batteri intestinali benefici, aiutare a ripristinare il microbioma dopo una malattia e persino regolare le risposte immunitarie. Gli scienziati ora ritengono che possa funzionare come un "secondo cervello" nell'intestino, comunicando direttamente con il sistema nervoso.

Le persone senza appendice possono manifestare lievi effetti a lungo termine, come un'immunità intestinale più debole o una guarigione più lenta dalle infezioni intestinali. Ecco perché alcuni ospedali stanno riconsiderando l'asportazione di routine nei casi lievi, optando per un trattamento che preservi questa centrale elettrica nascosta.

L'appendice non è un organo sacrificabile: è il guardiano dell'intestino e una parte essenziale della rete di comunicazione interna del corpo.

30/08/2025

🌬 Alopecia secondo la Medicina Cinese
Quando i capelli cadono… non è solo il corpo a parlare. È un messaggio dell’anima, una richiesta di ascolto.
In Medicina Tradizionale Cinese, la caduta dei capelli non è una causa, ma un effetto:
🔹 sangue che non nutre
🔹 reni stanchi
🔹 emozioni trattenute
🔹 vento che soffia troppo forte dentro di noi

💆‍♀️ I capelli sono l’espressione del Sangue (Xue) e dell’Essenza (Jing).
Curarli significa nutrire la radice della vita, armonizzare il flusso del Qi, calmare lo Shen (lo spirito).

🌿 Trattamenti secondo la MTC:
• Agopuntura (BL23, ST36, SP6, GV20…)
• Moxibustione
• Tuina e massaggi al cuoio capelluto
• Rimedi fitoterapici come He Shou Wu
• Qi Gong, meditazione, oli essenziali, yoga.

💫 Non si tratta solo di far ricrescere i capelli, ma di far rifiorire il terreno interiore.
La testa può essere nuda, ma piena di cielo.
La bellezza non è nella chioma, ma nella direzione del vento che la muove.

30/08/2025

La vicenda sul NITAG ha riaperto il dibattito sulle vaccinazioni. Il gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni è stato sciolto...

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Gussola
26040

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