01/09/2025
Grazie Patrizia
OMOCISTEINA BASSA: IL LATO NASCOSTO DI CUI NESSUNO NE PARLA
Di omocisteina si sente parlare spesso, ma quasi sempre in termini negativi quando è alta. Tutti pronti a dire: “Guarda che se l’omocisteina è elevata rischi problemi cardiovascolari, AIzheimer, lctus, infiammazione cronica…”
E va bene, è vero. Ma io voglio farti riflettere su un punto, cosa succede se l’omocisteina è bassa?
Te lo dico subito, non è affatto una buona notizia. Io stessa ci sono passata, nonostante avessi il polimorfismo MTHFR e altri polimorfismi genetici, la mia omocisteina era bassa. E all’inizio quasi mi tranquillizzava, pensavo:
“Beh, almeno non è alta”. Poi ho studiato, approfondito, e ho capito che invece dietro a quell’apparente “bene” si nascondeva un campanello d’allarme.
Ecco perché oggi ti voglio parlare dell’ipo-omocisteinemia (questo è il termine medico). Lo farò in modo semplice, perché non serve essere biologi molecolari per capire come funziona il nostro corpo. Serve ascoltarlo, serve connettere i puntini.
Per prima cosa, cos’è l’omocisteina e perché non va né troppo alta né troppo bassa. L’omocisteina è un aminoacido solforato. Non lo prendiamo direttamente dagli alimenti, ma nasce dal metabolismo della metionina, un aminoacido essenziale che introduciamo con la dieta, soprattutto con le proteine.
E qui sta il punto, l’omocisteina non è un “rifiuto tossico” come a volte la dipingono, ma un crocevia metabolico. Immaginala come una rotatoria da cui partono tre strade fondamentali:
1. Metilazione: trasforma l’omocisteina in metionina e SAMe, necessari per DNA, neurotrasmettitori, regolazione epigenetica.
2. Trans-sulforazione: porta a cisteina e poi al glutatione, il nostro antiossidante principe.
3. Solfatazione: aiuta il fegato a eliminare tossine e xenobiotici.
Capisci cosa significa? Che se l’omocisteina è troppo alta, qualcosa è bloccato. Ma se è troppo bassa, vuol dire che il corpo la sta consumando oltre misura, e quindi una o più di queste vie stanno andando in sovraccarico.
Le cause principali dell’omocisteina bassa:
1. Stress ossidativo e richiesta di glutatione: Quando il corpo è sotto attacco dei radicali liberi, deve produrre più glutatione (GSH). E per farlo ha bisogno di cisteina. Quando non c'e abbastanza cisteina, la prende dall’omocisteina. Risultato? L’omocisteina si abbassa. Quindi, paradossalmente, un’omocisteina bassa può essere il segnale di forte stress ossidativo.
2. Malnutrizione proteica: Se mancano metionina e cisteina nella dieta, il corpo non ha abbastanza materiale di partenza. Questo si vede spesso in persone fragili, in chi ha malattie croniche, o in chi segue diete squilibrate.
3. Difetti genetici (MTHFR e non solo): Lo so bene, chi ha un polimorfismo MTHFR (come il C677T) può avere una ridotta attività enzimatica. Se il ciclo non rigenera bene la metionina, l’omocisteina si può trovare bassa invece che alta, dipende da quale via prevale.
4. Carenza di vitamine del gruppo B: Il ciclo della metilazione senza folati e B12 si inceppa. Il folato fornisce i gruppi metilici, la B12 li trasferisce, se mancano, la remetilazione non funziona e l’omocisteina cala. Anche la B6 è fondamentale per la via della trans-sulforazione, senza di lei, il corpo non riesce a gestire bene il passaggio verso la cisteina.
5. Fegato sovraccarico e solfatazione: Il fegato è il grande organo della detossificazione. Nella fase II, detta solfatazione, usa la cisteina per neutralizzare tossine e farmaci. Se sei esposto a troppi xenobiotici, il fegato brucia più cisteina e quindi più omocisteina.
6. Produzione di taurina: Altro rubinetto che consuma cisteina è la sintesi della taurina, necessaria per gli acidi biliari. Se c’è abuso di alcol, zuccheri o grassi, il corpo produce più taurina e anche qui l’omocisteina si abbassa.
Ora, la parte che quasi nessuno ti racconta, cosa comporta questa ipo-omocisteinemia?
- Infiammazione cronica: se il corpo consuma tutta l’omocisteina per fare glutatione ma non ci riesce, i radicali liberi aumentano e mantengono uno stato infiammatorio di fondo.
- Malattie cardiovascolari: sì, anche con omocisteina bassa si favorisce la progressione dell’aterosclerosi, perché mancano i meccanismi antiossidanti.
- Malattia renale cronica: nei pazienti con insufficienza renale, l’ipo-omocisteinemia si lega a malnutrizione e cachessia.
- Neurodegenerazione: meno glutatione = più stress ossidativo nel cervello. Le proteine si ripiegano male (misfolding) e si aprono strade verso AIzheimer e simili.
- Danni multiorgano: fegato, cuore, reni, cervello… tutti pagano il prezzo di un equilibrio perso.
Molti pensano: “Beh, almeno non è alta. Meglio così”.
Sbagliato.
Un’omocisteina bassa non è un premio, è un segnale di squilibrio. Sta dicendo: “Sto bruciando troppe risorse, non riesco a sostenere i miei cicli metabolici”.
Come interpretare correttamente l’omocisteina? Non basta guardare il numeretto sul referto. Bisogna incrociare:
- Stato nutrizionale (proteine, vitamine B, minerali),
- Funzionalità epatica e renale,
- Markers di stress ossidativo,
- Eventuali polimorfismi genetici.
Solo così capisci se quell’omocisteina bassa è un episodio passeggero o il segnale di un problema cronico.
Strategie pratiche per riportarla in equilibrio:
👉 Vitamine del gruppo B attive. Non le forme sintetiche, ma quelle bioattive:
- 5-MTHF (folato metilato),
- Metilcobalamina o adenosilcobalamina,
- P5P (B6 attiva).
👉 Aminoacidi solforati:
- Metionina: legumi, semi di sesamo, spirulina, uova, carne.
- Cisteina: aglio, cipolla, broccoli, cavoli.
- Oppure supporto con NAC (N-acetilcisteina).
👉 Antiossidanti:
- Vitamina C, vitamina E, polifenoli, mirtilli, cacao, melograno.
- Astaxantina per un supporto extra.
👉 Supporto epatico
- Piante amare: tarassaco, ca****fo, cardo mariano.
- Alimenti ricchi di zolfo naturale: cavoli, porri, ravanelli.
👉 Riduzione tossine
- Cosmetici e detersivi puliti.
- Meno alcol, meno farmaci inutili.
- Filtrare acqua e aria se necessario.
👉 Equilibrio dietetico
- Limitare grassi saturi e zuccheri che stimolano la sintesi eccessiva di taurina.
- Garantire sempre una base proteica di qualità.
Ora vediamo i segnali quotidiani che ci indica l’omocisteina bassa.
Non serve aspettare il referto. Il corpo parla:
- Stanchezza cronica,
- Pelle spenta,
- Cicatrici lente a guarire,
- Infiammazioni frequenti,
- Infezioni ricorrenti,
- Peggioramento di malattie croniche,
- Difficoltà cognitive.
Sono tutti campanelli di squilibrio metabolico.
Qual è il range ideale?
La maggior parte degli studi indica come ottimale un valore di 7–9 µmol/L. Sotto i 6 si entra nella zona a rischio di ipo-omocisteinemia. Sopra gli 11–12 cominciano i rischi da iperomocisteinemia.
Ancora una volta...l’obiettivo è l’equilibrio. Se oggi ti porto questo messaggio, è per sfatare un mito. Non è vero che l’importante è “non averla alta”. L’importante è averla bilanciata. Un’omocisteina troppo bassa è un segnale che non va ignorato, può indicare stress ossidativo, carenze nutrizionali, sovraccarico epatico, squilibri genetici.
Il corpo non mente, ci lascia tracce, numeri, sensazioni. Sta a noi leggerle e agire. E quando impariamo a farlo, non guardiamo più solo il valore di laboratorio, ma comprendiamo il linguaggio profondo del corpo.
La prossima volta che qualcuno ti dirà: “Meglio bassa che alta”, tu potrai rispondere: “Meglio equilibrata. Perché solo l’equilibrio tiene in salute il cuore, il cervello e la vita stessa”.
XO – Patrizia Coffaro