Pelle di Seta

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Hai presente quando dopo qualche seduta noti delle strisce di peli? O zone dove sembra che il laser "non sia passato ben...
24/09/2025

Hai presente quando dopo qualche seduta noti delle strisce di peli? O zone dove sembra che il laser "non sia passato bene"?

Succede quando manca la continuità. È come dipingere una parete: se tra una pennellata e l'altra lasci spazio, si vede subito. Nel laser è lo stesso: ogni passaggio deve fondersi perfettamente con quello precedente.

La continuità significa che quando passo dalla coscia all'inguine, non "stacco" ma collego. Quando lavoro intorno al ginocchio, seguo le curve senza interruzioni. È un ritmo fluido, senza fretta ma senza pause inutili.

Il bello è che quando è fatto bene, tu non te ne accorgi nemmeno. Senti solo un calore uniforme, mai troppo intenso in un punto o assente in un altro. È come ascoltare musica ben mixata: non distingui i singoli strumenti ma godi dell'armonia totale.

Dopo qualche settimana, il risultato parla da solo. Niente zone dimenticate, niente peli a chiazze, solo una riduzione uniforme e progressiva. La bellezza nasce proprio da questi dettagli che durante il trattamento sono invisibili, ma che fanno tutta la differenza nel risultato.

Non servono effetti speciali. Serve la pazienza di collegare ogni zona con cura, di non avere fretta nelle curve, di verificare che nulla sia stato saltato.

La continuità è questo: trasformare tanti piccoli passaggi in un unico risultato armonioso.

Melissa Ronchini

QUEI PELI FASTIDIOSI CHE RICRESCONO TRA COSCIA E INGUINE? C'È UN MOTIVOTe li ho appena descritti, vero? Quei peli che sp...
22/09/2025

QUEI PELI FASTIDIOSI CHE RICRESCONO TRA COSCIA E INGUINE? C'È UN MOTIVO

Te li ho appena descritti, vero? Quei peli che spuntano proprio nelle zone di confine, dove finisce un'area e ne inizia un'altra. Non è sfortuna: è un errore comune nel passaggio del laser.

Il problema è semplice da capire. Immagina di verniciare una parete con due rulli diversi: se non li sovrapponi bene, resta quella striscia non verniciata in mezzo. Con il laser succede esattamente questo. Quando si passa dalla coscia all'inguine, dalla spalla all'ascella, dal mento al collo, molti "staccano" invece di collegare.

E tu te ne accorgi dopo qualche settimana. Proprio in questi punti di passaggio vedi ricrescere file di peli che sembrano disegnare una linea. Frustrante, soprattutto quando il resto della zona è perfettamente liscia.

Ma perché succede? Perché queste zone hanno forme particolari. Non sono piatte, cambiano direzione, hanno pieghe naturali. Se l'operatrice va veloce o segue uno schema rigido, le salta. È come quando passi l'aspirapolvere: gli angoli e i bordi sono sempre i più difficili, richiedono più attenzione.

Un lavoro fatto bene si riconosce proprio da questi dettagli. Chi ha esperienza rallenta nelle zone di passaggio, si assicura che ogni passata si colleghi perfettamente alla precedente, controlla da più angolazioni. Non è perdere tempo: è garantire che non dovrai tornare a rifare quelle zone.

Come capire se il tuo centro lavora con attenzione? Durante il trattamento, nota se rallentano nei punti di passaggio. Se li vedi controllare più volte la stessa zona cambiando angolazione. Se dedicano più tempo a queste aree "difficili". Sono segnali di professionalità.

Dopo qualche settimana, il test definitivo: guarda proprio in questi punti critici. Se non ci sono strisce di peli, se la riduzione è uniforme anche nelle pieghe, allora sai che il lavoro è stato fatto con cura.

La differenza tra un risultato mediocre e uno eccellente sta tutta in questi dettagli che sembrano insignificanti durante il trattamento, ma che poi noti ogni volta che ti guardi.

Melissa Ronchini

Sembra poco, vero? Eppure è la differenza tra uscire dalla cabina rilassata o stressata.La verità è semplice: una pelle ...
17/09/2025

Sembra poco, vero? Eppure è la differenza tra uscire dalla cabina rilassata o stressata.

La verità è semplice: una pelle ben idratata lascia passare l'energia in profondità, dove serve. Una pelle secca la blocca in superficie, dove fa solo male. È come la differenza tra nuotare in acqua calma o in acqua agitata: stesso movimento, fatica completamente diversa.

Cosa significa prepararsi davvero? Non servono rituali complicati.

Due giorni prima inizia a idratare mattina e sera, soprattutto quelle zone che sai essere più secche. Il giorno prima evita scrub o prodotti con acidi che potrebbero sensibilizzare. Il giorno stesso? Una crema leggera va benissimo, ma niente oli che creano barriera.

So cosa stai pensando: "Ma io mi idrato sempre". Il punto è che nei giorni prima del laser serve un'attenzione in più. È come quando prepari la pelle per un'occasione speciale: quei piccoli gesti extra che fanno la differenza.

Quando arrivi con la pelle preparata, me ne accorgo subito. Il manipolo scorre diversamente, tu senti meno fastidio, io posso lavorare meglio. Non è magia, è semplicemente dare alla pelle quello di cui ha bisogno per collaborare, non resistere.

La preparazione non è un optional. È metà del successo.

Melissa Ronchini

PELLE SECCA DURANTE IL CAMBIO STAGIONE? ECCO PERCHÉ IL LASER PUÒ DARE PIÙ FASTIDIOHai mai notato che in alcuni periodi i...
16/09/2025

PELLE SECCA DURANTE IL CAMBIO STAGIONE? ECCO PERCHÉ IL LASER PUÒ DARE PIÙ FASTIDIO

Hai mai notato che in alcuni periodi il laser sembra più fastidioso del solito? Non è una tua impressione. Quando la pelle è secca, tutto cambia.

Ti spiego con un esempio semplice. Immagina di passare la mano su un foglio di carta normale e poi su carta vetrata. Stesso movimento, sensazione completamente diversa. Con il laser succede qualcosa di simile: sulla pelle ben idratata il manipolo scorre fluido, su quella secca sembra "grattare".

Ma c'è di più. La pelle disidratata trattiene il calore in superficie invece di lasciarlo penetrare dove serve. È come cercare di scaldare una stanza con i termosifoni coperti: tutto il calore resta fuori e dentro non arriva niente. Risultato? Più fastidio in superficie, meno efficacia in profondità.

E poi ci sono quelle zone che sembrano sempre più secche: ginocchia, gomiti, caviglie. Lì la pelle è naturalmente più spessa e dopo l'estate, con sole e salsedine, diventa quasi una corazza. Se non adattiamo il trattamento, è come voler stirare il jeans con la stessa temperatura della seta. Non funziona.

Per questo prima di ogni seduta faccio sempre una cosa: tocco la tua pelle. La sento al tatto, vedo come assorbe la crema, noto se ci sono zone più ruvide. Non è un controllo superficiale. È capire di cosa hai bisogno oggi, in questo momento. Se la pelle è secca, cambio approccio: meno intensità dove serve, più pause, movimenti più delicati.

Ma la preparazione inizia a casa. Ecco cosa puoi fare tu:

• Idrata ogni giorno, non solo prima del laser

• Bevi più acqua (sì, si vede davvero sulla pelle)

• Evita docce bollenti che seccano ancora di più

• Niente scrub aggressivi la settimana del trattamento

Quando la pelle è ben preparata, la differenza si sente subito. Il laser scorre meglio, il fastidio diminuisce, i risultati sono più uniformi. Non servono prodotti costosi o routine complicate. Serve costanza e i prodotti giusti.

La tua pelle cambia ogni giorno. Il trattamento deve seguirla, non ignorarla.

Melissa Ronchini

Sai qual è uno dei segreti meno conosciuti per un'epilazione laser sopportabile?L'angolo con cui il manipolo, quella par...
11/09/2025

Sai qual è uno dei segreti meno conosciuti per un'epilazione laser sopportabile?

L'angolo con cui il manipolo, quella parte che appoggiamo sulla pelle, tocca il tuo corpo. Sembra un dettaglio minimo, ma fa una differenza enorme.

Pensa a quando scrivi: se tieni la penna dritta, la mano si stanca e il tratto è duro. Se la inclini nel modo giusto, tutto scorre naturale. Con il laser succede la stessa cosa.

Nelle zone curve come ginocchia, caviglie e ascelle questo diventa ancora più importante. Un'angolazione sbagliata significa più calore in superficie, più fastidio, più rossore. Quella giusta? L'energia arriva dove deve, in profondità, senza stressare la pelle.

La prossima volta che fai il laser, osserva: se chi ti tratta rallenta nelle curve e aggiusta continuamente la posizione della mano, hai trovato qualcuno che sa davvero cosa sta facendo. Non è pignoleria. È la differenza tra un trattamento che subisci e uno che quasi non senti.

Perché i dettagli che non vedi sono spesso quelli che senti di più.

Melissa Ronchini

IL SEGRETO DI UNA SEDUTA LASER CONFORTEVOLE? È TUTTO NEL TOCCOHai mai notato che alcune sedute laser sembrano più fastid...
08/09/2025

IL SEGRETO DI UNA SEDUTA LASER CONFORTEVOLE? È TUTTO NEL TOCCO

Hai mai notato che alcune sedute laser sembrano più fastidiose di altre, anche con la stessa macchina? La differenza non sta nella potenza, ma in come il manipolo tocca la tua pelle.

Immagina la differenza tra chi ti accarezza e chi ti afferra. Stessa mano, sensazione completamente diversa. Con il laser succede la stessa cosa.

Quando la pressione è troppo forte, il manipolo "trascina" invece di scorrere. La pelle si scalda in superficie, senti quella sensazione di bruciore localizzato e il giorno dopo hai macchie rosse che sembrano impronte. Non è normale, è segno che qualcosa non va.

Al contrario, quando il tocco è troppo leggero, è come dipingere senza appoggiare il pennello: il colore non prende bene, restano zone scoperte. Nel laser significa peli che ricrescono a chiazze, proprio dove il manipolo "galleggiava" invece di aderire.

La vera sfida? Le curve del corpo. Ginocchia, caviglie, ascelle, inguine - sono i punti dove vedi subito la differenza tra chi sa quello che fa e chi va a caso. Un'operatrice esperta rallenta, adatta l'angolo, segue la forma naturale. È come guidare in montagna: nelle curve non acceleri, controlli.

Come fai a capire se il trattamento è fatto bene?

Il tuo corpo te lo dice subito. Dopo una seduta corretta senti calore uniforme, non a macchie. Nessuna sensazione di "trascinamento" o attrito. Il rossore, se c'è, scompare in modo regolare su tutta la zona, non a chiazze. E soprattutto, non hai quella sensazione di pelle "stressata" che dura giorni.

La tecnologia del laser è importante, certo. Ma è come avere una Ferrari: se non sai guidarla, non vai lontano. La differenza vera la fa chi tiene in mano il manipolo. Non servono anni di esperienza solo per premere un pulsante, servono per capire come ogni pelle risponde, come ogni curva richiede un tocco diverso, come mantenere quel ritmo fluido che trasforma una tortura in un trattamento sopportabile.

Perché quando il laser è fatto bene, non è questione di sopportare. È questione di fidarsi.

Melissa Ronchini

05/09/2025

Sai qual è il vero segreto di un trattamento laser efficace? Non è solo ciò che accade mentre sei sotto il macchinario… ma tutto quello che succede prima, durante e dopo.

La tua pelle ha un linguaggio unico: reagisce, comunica, cambia tra una seduta e l’altra. E ignorare questi segnali significa rischiare risultati scarsi o addirittura problemi.

Da Divina Più abbiamo scelto un approccio diverso: non seguiamo protocolli standard, ma monitoriamo costantemente la risposta della pelle, adattando i parametri ad ogni passaggio.

Perché il laser non è un gesto meccanico: è un dialogo continuo con la tua pelle. 💎

Te lo spiego con numeri reali, perché la costanza nel laser non è questione di motivazione. È biologia pura.Il pelo cres...
04/09/2025

Te lo spiego con numeri reali, perché la costanza nel laser non è questione di motivazione. È biologia pura.

Il pelo cresce in cicli: anagen (crescita attiva), catagen (transizione), telogen (riposo). Il laser funziona solo nella fase anagen, quando il pelo è collegato alla radice. In ogni momento, solo il 20-30% dei tuoi peli è in questa fase. Gli altri? Sono invisibili al laser.

Ecco perché programmiamo le sedute in base al tuo ciclo specifico del pelo. Non è uguale per tutti: dipende dalla zona, dal tuo metabolismo, dalla tua risposta al trattamento. Il timing giusto lo troviamo insieme, seduta dopo seduta. Ma una volta trovato il tuo ritmo ideale, mantenerlo fa la differenza tra completare il percorso o dover ricominciare.

Nella mia esperienza, chi mantiene il ritmo completa il percorso in un numero ragionevole di sedute. Chi salta, rimanda, "riprendo dopo le vacanze"? Ne serve il doppio. A volte ricomincia da capo perché il corpo ha resettato tutto.

Non è una punizione per la mancanza di costanza. È come innaffiare una pianta: se salti troppi giorni, non puoi recuperare versando il doppio dell'acqua. Il timing è tutto.

So che la vita è piena di imprevisti. Per questo lavoriamo insieme per trovare un ritmo sostenibile per te. Ma una volta trovato, mantenerlo non è questione di forza di volontà. È proteggere l'investimento che stai facendo.

Ogni seduta costruisce sul lavoro della precedente. Saltarne una non significa solo ritardare il risultato. Significa, letteralmente, dover ricostruire.

La costanza nel laser è matematica, non filosofia.

Melissa Ronchini

COSA SUCCEDE ALLA TUA PELLE TRA UNA SEDUTA LASER E L'ALTRA?La maggior parte delle persone pensa che il laser faccia tutt...
02/09/2025

COSA SUCCEDE ALLA TUA PELLE TRA UNA SEDUTA LASER E L'ALTRA?

La maggior parte delle persone pensa che il laser faccia tutto il lavoro durante la seduta. In realtà, è quello che succede dopo che determina se il trattamento sta funzionando o no.

Nelle due settimane successive a ogni seduta, la tua pelle ti dà segnali precisi che vanno osservati. Il rossore dovrebbe sparire in 1-2 ore, non in giorni. I peli trattati dovrebbero iniziare a staccarsi dopo 15-20 giorni, scivolando via senza resistenza. Se tiri e senti resistenza, probabilmente non sono stati colpiti efficacemente.

Ma c'è di più. A volte noti che in alcune zone i peli cadono perfettamente, mentre in altre sembrano non essere stati toccati. O magari la pelle reagisce diversamente: più rossa qui, normale là. Sono tutti messaggi che dicono se i parametri erano giusti o se serve un aggiustamento.

Ecco perché da noi il lavoro continua anche quando esci dallo studio. Abbiamo un sistema di monitoraggio continuo che ci permette di seguire l'evoluzione del trattamento. Non per controllarti, ma per capire come sta rispondendo la tua pelle e adattare il percorso di conseguenza.

Ti faccio un esempio pratico. Se dopo due settimane vediamo che nella zona bikini i peli non stanno cadendo come dovrebbero, mentre sulle gambe va tutto bene, sappiamo che alla prossima seduta dovremo modificare l'approccio solo in quell'area. Non è magia, è semplicemente prestare attenzione.

La differenza? Invece di continuare per 10-12 sedute con gli stessi parametri sperando che funzioni, aggiustiamo il tiro strada facendo. Spesso questo significa arrivare al risultato in 6-7 sedute invece che 15.

Un consiglio: chiedete sempre come viene gestito il periodo tra le sedute. Se la risposta è "ci vediamo tra un mese", forse manca qualcosa. Il vero monitoraggio non aspetta la seduta successiva per vedere cosa è successo. Lo segue mentre succede.

Melissa Ronchini

29/08/2025

Quante volte hai sentito dire “faccio anch’io il laser”?

La verità è che non tutti i trattamenti sono davvero gli stessi. A parità di macchinario, i risultati possono cambiare completamente… perché il fattore decisivo non è la tecnologia, ma l’esperienza di chi la utilizza.

Nel video ti mostriamo perché la personalizzazione fa la differenza e come ogni dettaglio, dalla potenza al tempo di impulso, cambia il risultato finale.

👉 Guarda ora e scopri perché, da Divina Più, il laser non è mai “uguale per tutti”, ma sempre su misura per te.

Sembra un'esagerazione? Vi racconto cosa ho imparato in oltre vent'anni.Quando passo il manipolo sulla pelle, ogni movim...
28/08/2025

Sembra un'esagerazione? Vi racconto cosa ho imparato in oltre vent'anni.

Quando passo il manipolo sulla pelle, ogni movimento ha una conseguenza precisa. Se lascio 2 millimetri di spazio tra una passata e l'altra, quella striscia sottile diventa una linea di peli che ricrescono. Se inclino il manipolo di 2 millimetri in più del necessario, l'energia si disperde e il follicolo sopravvive. Se premo 2 millimetri più del dovuto, la pelle si irrita senza motivo.

Non è ossessione per i dettagli. È esperienza che si traduce in risultati.

La differenza tra chi dice "più o meno" e chi misura ogni movimento? La vedete dopo tre settimane, quando vi guardate allo specchio. Una pelle trattata con precisione racconta una storia uniforme. Una trattata "più o meno" racconta di peli a chiazze, zone dimenticate, fastidi inutili.

I dettagli non sono perfezionismo fine a se stesso. Sono rispetto per il vostro tempo, i vostri soldi e la vostra fiducia.

Perché sì, 2 millimetri sembrano niente. Ma moltiplicati per ogni passata, per ogni seduta, fanno la differenza tra un percorso di 6 sedute efficaci o 15 deludenti.

La vostra pelle se ne accorge. Sempre.

Melissa Ronchini

👎 QUANDO LA PERSONALIZZAZIONE È SOLO UNO SLOGANQualche settimana fa ho ricevuto in consulenza due ragazze, amiche tra lo...
25/08/2025

👎 QUANDO LA PERSONALIZZAZIONE È SOLO UNO SLOGAN

Qualche settimana fa ho ricevuto in consulenza due ragazze, amiche tra loro. Dodici sedute laser fatte in due centri diversi, risultati scarsi per entrambe, peli che ricrescevano a chiazze.

"Forse il laser su di noi non funziona" mi hanno detto.

Ho chiesto come erano andate le sedute precedenti. Il racconto è stato illuminante:

sempre la stessa routine, sempre gli stessi parametri, mai una domanda su come stessero, mai un adattamento. Dodici sedute fotocopia, come se la loro pelle fosse un foglio di carta sempre uguale.

Eppure mentre parlavamo è emerso tutto quello che avrebbe dovuto fare la differenza:

una delle due mi ha raccontato che d'estate la sua pelle diventava molto più sensibile, ma i parametri restavano identici. Risultato? Irritazioni che duravano giorni. L'altra aveva notato che durante il ciclo il dolore era insopportabile, ma nessuno aveva mai pensato di adattare il trattamento a questa variazione mensile che può influire fino al 30% sulla sensibilità.

"Ma ci dicevano che stavano personalizzando" hanno aggiunto.

Ecco il punto: dire "personalizziamo" non significa nulla se poi ogni seduta è identica alla precedente. La vera personalizzazione significa accorgersi che la TUA pelle di gennaio non è uguale a quella di luglio. Che lo stress da esami cambia la soglia del dolore. Che un antibiotico può modificare completamente la risposta al trattamento.

Personalizzare davvero significa fare domande, osservare, annotare, modificare. Ogni. Singola. Volta.

Non significa solo regolare la potenza in base al colore della pelle una volta e poi dimenticarsene. Significa seguire l'evoluzione della tua pelle seduta dopo seduta, stagione dopo stagione.

La differenza? È quella tra 12 sedute inutili e un percorso che funziona davvero.

Se anche tu hai fatto trattamenti sempre uguali, forse non è la tua pelle il problema.

Melissa Ronchini

Indirizzo

Via Callegherie 22
Imola
40026

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 20:00
Martedì 10:00 - 20:00
Mercoledì 10:00 - 20:00
Giovedì 10:00 - 20:00
Venerdì 10:00 - 20:00

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