02/10/2018
In occasione della Festa dei Nonni, oggi parleremo di INVECCHIAMENTO:
finora gli approcci all’invecchiamento sono stati spesso guidati da una visione meccanicista dell’anziano, orientata prevalentemente a quantificare il deterioramento e preoccupata di fornire un sostegno alle funzionalità mnemoniche, comportamentali, “tecniche”. Sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti negativi e le situazioni patologiche come la depressione, restituendo quindi un profilo dell’anziano quasi costitutivamente affetto da disturbi dell’umore, tendente alla passività e alla nostalgia, ripiegato malinconicamente su se stesso e sul passato, in modo non dissimile dalle olografie fornite dalla letteratura e dagli stereotipi presenti nell’immaginario collettivo. 👎🤨L’approfondimento dei guadagni, delle trasformazioni positive, delle acquisizioni dell’età senile, non ha ricevuto altrettante attenzioni rispetto agli aspetti di decadimento e perdita. Sono state meno esplorate le risorse positive, in grado di prolungare indefinitamente il ruolo attivo dell’anziano e trasformare il suo BENESSERE da “assenza” di elementi negativi a PRESENZA DI RISORSE POSITIVE. 🔝👍
Tra le moderne teorie dello sviluppo e dell’invecchiamento il modello SOC di Baltes (1991 - 1997) ben rappresenta la nuova concezione di INVECCHIAMENTO POSITIVO 🙂.
La cultura positiva dell’invecchiamento proposta da Baltes nel suo modello SOC (SELEZIONE, OTTIMIZZAZIONE, COMPENSAZIONE) muove da una premessa fondamentale vale a dire che l’invecchiamento è un processo complesso e differenziato che coinvolge diversi aspetti dell’individuo e che non può essere affrontato con una prospettiva lineare ed omogenea; esso integra due facce della stessa medaglia: miglioramento e declino. Secondo Baltes nelle condizioni di perdita e/o di limitazione una persona impara NUOVE STRATEGIE DI PROGRESSO 💡ed acquisisce nuove capacità per far fronte alle perdite. Per Baltes un buon invecchiamento si fonda sul dominio affettivo e cognitivo del declino fisico basato su un corretto esame di realtà e non su un rifiuto o sulla negazione di esso.
Baltes individua 7 formule chiave che costituiscono la CULTURA POSITIVA DELL’INVECCHIAMENTO: 🌞
1. Il corso dell’invecchiamento è eterogeneo.
2. L’invecchiamento normale è diverso da quello patologico.
3. Nell’invecchiamento molte capacità sono di riserva e possono essere sviluppate.
4. Con l’età i meccanismi fluidi della mente evidenziano un decadimento.
5. Conoscenza e pratica cognitive arricchiscono la mente anziana e possono compensare le perdite.
6. La bilancia tra guadagni e perdite con gli anni diventa meno positiva o decisamente negativa.
7. Il Sé nell’invecchiamento costituisce un nucleo psichico forte e stabile, utile come sistema di coping e di conservazione dell’integrità.