23/08/2025
Da un grande dolore, un gesto d'amore ❤️
Matilde Valeri aveva appena 14 anni e, davanti a sé, un futuro ancora tutto da costruire e vivere pienamente. «Parte di lei continuerà a vivere», dice al telefono suo papà Achille, che si è da poco lasciato alle spalle l’ospedale di Treviso per fare ritorno a casa, a Clusone. Achille Valeri e sua moglie Carmen Scandella, insieme, hanno preso una decisione che per alcuni bambini avrà la forma del dono più prezioso che si possa ricevere: la speranza di un nuovo inizio, di una ripartenza. I medici dell’ospedale di Treviso hanno fatto di tutto per salvare la vita di loro figlia Matilde, colpita lunedì (18 agosto 2025) da un’embolia polmonare mentre erano in vacanza insieme. Di fronte a un quadro clinico che però, con il passare delle ore, non lasciava più scampo, i genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi: «Ci hanno riferito che questo gesto salverà cinque bambini, che avevano bisogno di aiuto», spiega Achille Valeri.
Il suo desiderio è che di questi giorni di dolore non si riduca tutto e solamente alla tragedia che ha colpito la sua famiglia. Ma che possa restare di Matilde, anche nelle persone che non l’hanno conosciuta, una memoria per quanto possibile lieta: «Ne avrei milioni di ricordi di Matilde — confida il papà —. Oltre a essere dinamica era una ragazza allegra, una vera leader. Era una trascinatrice, i suoi occhi erano pieni di gioia e di voglia di vivere». E di desideri da realizzare: «Matilde sognava di viaggiare e di fare la psicologa», confida Achille Valeri. Che, prima di congedarsi, al telefono desidera esprimere un ultimo pensiero, a nome di tutta la sua famiglia: «Ci teniamo molto a ringraziare tutto lo staff, dagli infermieri ai medici, degli ospedali di San Donà di Piave e di Treviso». 👉 L'articolo di Federico Rota prosegue sul sito del Corriere