30/09/2025
Saremo ripetitivi.
Saremo monotematici.
Ma la colpa non è nostra, ma solo di questo signore che arriva senz'altro da un altro pianeta.
Non può essere umano.
A 40 anni è venuto in Serie A per darci una lezione: l'età è solo un numero se si è veri professionisti.
Dire che questo signore è il calcio fatto persona è scontato, quasi banale.
La grinta, la passione, la determinazione, lo spirito di sacrificio che ci mette durante la partita è impressionante.
Cioè questo signore ha vinto una trentina di trofei in carriera.
È il calciatore più titolato della storia del Real Madrid.
Ha vinto il pallone d'oro.
Non avrebbe più nulla da dimostrare a niente e nessuno.
E invece gioca ancora con una fame di vittoria che dovrebbe avere un giocatore alle prime armi.
Mai vista una cosa simile.
Ieri sera contro il Napoli ha fatto il metronomo, il regista, ma anche il recuperatore di palloni e all'occorrenza il difensore.
È stato letteralmente ovunque per 97 minuti.
È stato sempre al posto giusto nel momento giusto.
Ha dettato i ritmi, aumentato o diminuito la velocità e organizzato la manovra. A fine primo tempo ha regalato un assist al bacio per Estupinian, con una giocata delle sue.
Nella ripresa, con il Napoli in pressione, è diventato fondamentale nel gestire numerosi palloni in uscita con l'intensità di un 18enne.
È stato un grande uomo squadra, tecnicamente, il padrone assoluto della partita.
Tutti dovrebbero prendere esempio da un campione del suo calibro.
L'abbiamo definito monumentale.
Infinito.
Immenso.
Geniale.
Leader.
Ma ormai abbiamo terminato tutti gli aggettivi. Persino l’Accademia della Crusca li ha finiti per un giocatore come lui.
Grazie di tutto Luka Modric, grazie per essere venuto nel nostro campionato.
Non smettere di giocare mai. 👏🏻❤️