Dott.ssa Francesca Risso Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Francesca Risso Psicologa-Psicoterapeuta 3476880240
Psicologa-Psicoterapeuta
Sessuologa
Psicoterapia individuale e di coppia. Torino e Ceva

23/05/2025

La visione dell'amore di un border: L’amore è la medicina per ogni malattia..

I border hanno questa visione dell’amore: lo necessitano, lo chiedono, ma se lo ricevono si sentono in colpa e devono distruggere il legame e la persona che asserisce di amarli, perchè non è possibile che loro siano degni di amore e che al mondo possa esistere qualcuno capace di amare gli altri.

I border sanno trascinare l’altro in un vortice di emozioni intense e spesso i loro amori iniziano in modo travolgente, passionale e romantico.

Quando i soggetti con personalità borderline si sentono amati o vedono la possibilità di sentirsi amati si mostrano fragili, distaccati, diffidenti e appaiono persone bisognose di cure, attenzioni, ma quando si legano ad una persona che si mostra in grado di accoglierli emotivamente ed affettivamente (che sia un partner, un amico, un medico..) iniziano a temere l’abbandono, sia reale che immaginario e a comportarsi come se l’altro lo stesse abbandonando, ecco quindi che il loro umore cambia sensibilmente ed esplode la rabbia intensa e feroce. Insieme alla rabbia cambia in modo drastico e repentino anche la visione che il border ha di se stesso e degli altri ed ecco che il/la suo/a amante salvatore/salvatrice diviene immediatamente un bastardo e cinico traditore che vuole lasciarla/o.

Un border non conosce vie di mezzo, se si sente solo o teme l’abbandono, perde completamente la razionalità e diventa gravemente impulsivo, perde lucidità fino a credere che qualcosa che teme sia realmente accaduto (paranoie, deliri..).

I border riservano a coloro che li amano gli attacchi più crudeli, perchè paradossalmente più sono felici e si sentono amati, più hanno paura. Odiano in primis se stessi, per cui non possono accettare che qualcuno li ami e per questo se vivono una relazione stabile (raramente ci riescono) questa è perennemente messa a repentaglio dai loro continui attacchi al legame e dall’ossessività con cui si concentrano sul partner e sulle sue mancanze nei loro confronti. Chi li ama, deve superare costantemente delle prove e deve amarli così come sono, nel loro lato peggiore, deve dare continua prova di fiducia e per questo la relazione di coppia è costantemente minacciata dai loro attacchi distruttivi; il border vede l’amore come qualcosa di cui non ci si può fidare, ma nel contempo, se l’altro lo vuole lasciare, sfinito dalla sua distruttività, si accanisce ferocemente per non essere abbandonato. Per poter tenere il legame sotto costante accusa, i border si concentrano sui lati negativi del partner accusandolo costantemente di mancanze affettive oppure interpretano eventi e comportamenti in modo distorto, attribuendo agli altri intenzioni malevole e nel frattempo si mantegono sulla difensiva attaccando prima di essere attaccati, ferendo l’altro prima che l’altro ferisca te. I border non si fidano di nessuno, in primis di chi li ama e li accudisce. Sono sensibili, ad un livello estremo, sognano un amore idilliaco e simbiotico, ma se lo vivessero si sentirebbero soffocare e quindi sono in perenne conflitto tra essere fagocitati o scappare. Hanno un grande vuoto, una ferita inguaribile, ma quando si sentono amati si rendono conto paradossalmente di quanto questa voragine sia enorme, ricevere amore diviene per loro necessario, ma nello stesso tempo doloroso e per questo sono sempre in collera e pronti a ferire l’altro. L’amore che ricevono non è mai sufficiente, non si è mai fatto abbastanza per loro. C’è sempre bisogno di avere qualcuno o qualcosa in più; la loro fame è inesauribile, di persone, di emozioni, di vita, di cibo, di esperienze. La relazione con un border è una relazione intensa, emozionante, ma spesso distruttiva e pericolosa, che lascia l’altro partner svuotato, impotente di fronte ai continui attacchi del partner. I border minacciano costantemente il legame per distruggerlo, ma anche per metterlo “alla prova” e quando questo accade, la loro rabbia distruttiva si riversa sull’oggetto d’amore perduto, che nell’esatto momento in cui si libera, diviene la conferma delle sue paure. “Ho cercato l’abbandono e tu me l’hai dato, per questo io ti odio, non hai superato la prova d’amore più grande, non sei la “madre totalmente buona e infaticabile” di cui io avevo bisogno, non sei la persona che mi ha aiutato a riscattarmi delle ferite della vita, sebbene lo avevi promesso, sei un traditore, non sei restato nonostante tutto, ma io ho bisogno di te e devo riaverti, a costo di distruggere la mia vita e la tua“. (dal web)

17/05/2025
12/04/2025

“Quando siamo stati poco amati, noi cerchiamo una persona che ci faccia andare bene questa cosa. Spiego meglio: noi cerchiamo una persona che somigli un pochino al nostro genitore, e quindi che sia una persona poco affettiva in fondo, una persona un po’ fredda, una persona che si manifesti poco, che abbia magari pure lui paura di amare, oppure una persona un po’ dura. E quello va bene perché è come se rivivessimo la storia col genitore, ma questa volta deve andare a lieto fine. Per cui se lui o lei ci amano apertamente non rappresentano il genitore, contano meno, sono persone che appaiono addirittura deboli a volte. Se l’altro un po’ si nega, ci emoziona parecchio perché somiglia al genitore che si nega e riconquistare quel genitore che si nega è salvare il nostro passato.
Passato che non ricordiamo, eh, attenzione. Passato che non ricordiamo ma di cui abbiamo conservato le emozioni.

Quando siamo così protesi a conquistare l’amore dell’altro, l’altro non lo vediamo e quindi non lo amiamo, e quindi non sappiamo amare. [...] Quando siamo così preoccupati da come ci tratta l’altro, cioè se ci ha dato segni di amarci, se ci preferisce, se ci ha detto che siamo belli o belle, se ci ripete continuamente che ci ama, noi dell’altro poco ce ne curiamo.
Per noi lui è interessante per questo riconoscimento che ci può dare: un riconoscimento che è mancato da bambini. L’altro è quello che ci può dare l’estasi o la depressione profonda: diventa tutto per noi, ma l’altro sente che c'è una fregatura. Ci preoccupiamo di essere amati, ma non amiamo.”

Gabriella Tupini, Realtà dell'amore (23)

Indirizzo

Italia 61

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Francesca Risso Psicologa-Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Francesca Risso Psicologa-Psicoterapeuta:

Condividi

Digitare