
21/07/2025
Sforzarsi di rientrare nel mondo dei sani,
dei normali, degli eternamente attivi, utili, produttivi,
toglie forze e senso a quel che stiamo vivendo,
qualunque cosa sia: vecchiaia, malattia, male dell’anima.
Nello stesso tempo, non sono queste condizioni
a definirci, noi siamo molto di più di quel che ci capita,
e il modo in cui viviamo le situazioni
è molto più determinante delle situazioni stesse.
Il non lasciarsi imprigionare da una condizione
ma sentire la propria intricatezza,
quel che sborda, quel che non sta dentro
la definizione momentanea di noi, dà la possibilità
di essere più larghi, più interi, meno contingenti
e più presenti. Non è facile, ma il punto di partenza
è proprio stare con quello che ci capita,
anche con il male, la malattia, i sintomi, e fargli
compagnia, e accudirli, curarli, senza sentire
che siamo solo quello. Piu entriamo in intimità
con qualcosa e più sconfiniamo dai suoi bordi,
siamo il testimone, il narratore silenzioso, lo studioso
di noi stessi e della condizione in cui siamo,
ma anche di quello che la scavalca, le sfugge, si libera.
- Chandra Livia Candiani, 'I visitatori celesti'
[immagine | David Alvarez]
Con questa splendida che ci invita a su cosa significhi davvero " " e avere uno nuovo sguardo sulla , vi auguro buona giornata e settimana.
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