Pagina dedicata all'Istituto di Biosonologia fondato e diretto da Domenico Sciajno per esplorare gli aspetti artistico-creativi e terapeutico-evolutivi del suono. ENGLISH FOLLOWS
L’istituto di Biosonologia ha come sottodefinizione Accademia dell’arte in ascolto proprio per sottolineare l’importanza dell’utilizzare al meglio e al massimo non solo la nostra capacità di sentire ed ascoltare ma per r
icordare a chi utilizza il canale uditivo come veicolo per far fruire le proprie opere, che l'Arte ci ascolta ed è auspicabile che le si sappia fornire qualcosa di significativo a più livelli. Inoltre a parte le responsabilità che hanno coloro che come me usano il suono per scopo creativo e di ricerca, è sotto gli occhi di tutti che si è notevolmente ridotta non solo la nostra arte dell'ascolto, ma anche la più elementare capacità, e così pure l'opportunità di essere educati ad ascoltare. Spinto da queste osservazioni e dalla consapevolezza che trattare il materiale sonoro, specialmente attraverso le potenzialità delle tecnologie digitali ed elettroniche, non riguarda esclusivamente i livelli più superficiali della creazione e della fruizione musicale ma anche la nostra struttura biofisica e neuronale, nel 2005 ho creato l'Istituto di Biosonologia, Accademia dell'Arte in Ascolto. E qui arriviamo all’etimo: Bio (vita) sono (suono) logia (dialogo) è un neologismo da me coniato per indicare la complessa interazione sinergetica che esiste tra i fenomeni sonori e quelli biofisici. Ambito Terapeutico della Biosonologia
Il primo ambito riguarda il recupero o l’affinamento della propria capacità di ascolto, sia in termini funzionali e biofisici sia in termini emotivi e psicologici, a livello individuale e sociale. In questo senso la ritengo una delle possibili declinazioni in ambito di ecosostenibilità del suono. I presupposti che lo delineano si basano non solo sull’esperienza millenaria dell’antico sapere globale ed olistico ma anche sulla ricerca contemporanea che vanta ormai più di 40 anni di esperienza e documentazione scientifica relativa agli effetti sul nostro sistema biofisico e neuronale di vibrazioni sonore, risonanza simpatetica e indotta (entrainment). Una grande svolta è infatti offerta dalle nuove tecnologie che consentono di sapere perché e come usare il suono quale strumento di vibrazione per la trasformazione, rivelando il suo potere ‘riequilibrante’ ed evolutivo ed in alcuni casi (e con la dovuta pazienza) anche terapeutico. Tutto questo grazie al nostro sofisticato (almeno in potenza) modo di percepire il suono, dunque nulla di magico, né di esoterico, né di diabolico, si tratta di un potenziale che abbiamo da sempre che sfrutta gli stessi meccanismi della fisica in natura e che dobbiamo semplicemente espandere (o riattivare). Due le fasi che delineano l’ambito terapeutico: la prima è rappresentata dal consulto biosonologico (ricerca eventuali sintomi di problemi di ascolto, esame audiometrico, valutazione capacità ascolto, individuazione della propria frequenza fondamentale-tonica in rapporto alla valutazione della coazione elastica individuale) e la seconda è rappresentata dal Training e regime biosonologico vero e proprio. Si tratta di sessioni di ascolto che impiegano una forma evoluta e personalizzata delle tecniche consolidate per il training ed il riequilibrio delle onde cerebrali durante le quali mi avvalgo di tracciati frequenziali realizzati con il mio sistema di Vortex Based Synthesis affiancati a segnali audio (subliminali e non) di battiti binaurali e di altri strumenti vibroacustici. La peculiarità del metodo biosonologico che ho messo a punto e che continuo ad esplorare ed affinare, sta dunque nel fatto che oltre ad avvalermi del sistema di sintesi sonora che ho ideato (Vortex based Synthesis), mi avvalgo di tecniche ormai appurate e consolidate da oltre 40 anni di ricerche, sperimentazioni e pubblicazioni di studi (vedi riferimenti su letteratura correlata) relative all’uso di BWT (Brain Wave Training), BWE (Brain Wave Entrainment) e BBS (Binaural Beats Signals) e che garantiscono considerevoli percentuali di efficacia nel miglioramento in casi di difficoltà di apprendimento, deficit di attenzione, traumi fisici al cervello e traumi psicologici (Ochs, 1993) oltre a migliorare le prestazioni cognitive in soggetti normali. Queste tecniche inoltre, se applicate in specifici contesti e con equipes interdisciplinari si sono dimostrate un intervento rapido ed efficace per molte patologie gravi e resistenti a terapie e farmaci tradizionali, tra cui, "depressione, disturbi del sonno, convulsioni, stanchezza cronica, mal di testa, sbalzi d'umore, ansia" (Hutchison, 1994, p. 361), alcolismo, (Pen*ston, e Kulkosky, 1989), stati di dipendenza, il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività (ADHD), epilessia, stress post-traumatico, paralisi e deficit cognitivo a causa di un ictus o di un trauma cranico (Ochs, 1993). Il sistema di sintesi sonora che ho ideato e sviluppato l’ho definito Vortex based Synthesis ispirandomi alle teorie della Vortex based Mathematics. Evito in questa sintetica introduzione di entrare nei dettagli perché l’argomento è davvero vastissimo e forse più per addetti ai lavori (che possono sempre contattarmi tramite il sito www.biosonologia.it). Posso però anticipare che mi è servito a inquadrare meglio la ricerca su come e quali frequenze sfruttare al meglio per indurre risonanza ed entrainmnent al fine di facilitare il cambiamento, l’evoluzione delle condizioni individuali e indurre a passaggi tra i diversi stati di coscienza. In particolare mi ha consentito di ideare ed implementare uno strumento in grado di creare sessioni d’ascolto ‘personalizzate’. Come ben sappiamo infatti l’ascolto ha una componente molto soggettiva ed individuale quindi ciò che funziona per un individuo non necessariamente fa altrettanto su un altro. Infine la possibilità di creare una sessione di ascolto che si snoda lungo un ‘tracciato frequenziale’ personalizzato va a supportare la mia convinzione che più importante delle singole frequenze sono importanti i rapporti che si instaurano tra esse (i ben noti intervalli della musica tradizionale) che nella Vortex based Synthesis divengono rapporti tra frequenze e modulazioni di esse dosandone opportunamente armonici e bande laterali. In una prima fase il Training deve avvenire sotto la mia guida per poterne apprendere la tecnica, mentre in una seconda fase può essere autogestita per mantenerne il regime autonomamente. Ambito Artistico e Creativo della Biosonologia
Il secondo approccio è riservato a chi intende assumere un ruolo attivo nella creazione sonora sia divenendo autore e conduttore del proprio regime biosonologico, o a chi sviluppa sistemi destinati ad un tipo di fruizione che tra i diversi canali di percezione include anche (o solo) quello inerente al suono e alla vibrazione (il nostro apparato uditivo non è l’unico ricettore acustico-vibrazionale di cui disponiamo). Una ricerca interdisciplinare che studia non solo le reazioni biofisiche indotte dal suono ma che è anche in grado di esplorare le possibilità date dal rilevamento e dall’uso di dati biofisici per generare, controllare ed elaborare eventi sonori. Anche qui senza entrare nel dettaglio mi limito ad elencarne le attività principali: Creatività e arte biosonologica (creazione sonora, musicale e interdisciplinare) e Feedback biosonologico (strumenti rilevamento biofisico)
La Biosonologia oltre ad avvalersi di importanti ricerche scientifiche ed esperienze maturate sul campo da ricercatori internazionali, si avvale di strumenti e metodi da me implementati o ideati per la ricerca e che hanno anche ripercussioni sul piano più strettamente creativo. Alcuni strumenti riguardano il rilevamento di dati biofisici di colui che io definisco un ascolta(t)tore ovvero un ascoltatore profondo e attivo al fine di utilizzarli non solo come monitoraggio delle modificazioni fisiologiche ed emotive ma anche come strumenti per la generazione, l’elaborazione ed il controllo del suono. Sinora gli strumenti adottati e sperimentati durante quelli che definisco Biosonic Labs sono: risposta emotiva (GSR, risposta galvanica della pelle), muscolare (EMG, elettromiografi, sensori di sforzo muscolare), cerebrale (EEG, elettroencefalogramma) e cinetica (video camere ad infrarossi ottimizzate per il motion tracking: Kinect e LeapMotion). Questi strumenti già di per sé rappresentano un importante contributo ed un incentivo alla ideazione e progettazione di lavori creativi ed originali e restano a disposizione non solo delle mie ricerche personali sonoro-musicali ma di tutti coloro che desiderano proporre progetti in ambito Biosonologico (o più in generale ‘sound oriented’) oppure intraprendere un percorso formativo. Campagna di sensibilizzazione Biosonologica
A distanza di circa 9 anni il sistema ha raggiunto una sua formulazione compiuta, vorrei quindi sperimentarne ulteriormente l’efficacia e le potenzialità rivolgendomi ad una sempre più vasta ed eterogenea platea di ascoltatori. Sarà al contempo una sorta di campagna di sensibilizzazione generale rispetto al suono e al suo potere. Di conseguenza emergerà l’importanza della nostra capacità percettivo-uditiva che è di fatto un portale d’accesso privilegiato ed eccezionale alle nostre risorse neuronali e biofisiche consentendo di nutrirle, rigenerarle ed amplificarle grazie a stimoli opportunamente calibrati. Sto conducendo in diverse città una serie di incontri esperienziali con gruppi di volontari selezionati. Durante gli incontri espongo più in dettaglio il meccanismo di funzionamento del mio sistema e, chi lo desidera, potrà poi proseguire con una sessione collettiva di ascolto ‘biosonologico’, ovvero il trattamento a cui accennavo prima. Da questi incontri preliminari, divulgativi e collettivi si sviluppano sessioni individuali con coloro che intendono approfondire il percorso attraverso un personalizzato consulto biosonologico (verifica integrata della capacità di ascolto fisiologico, psicoacustico, socio-comportamentale) per poi eventualmente proseguire con una serie di incontri individuali per il training-trattamento biosonologico. La sperimentazione e la pratica individuale del sistema, non solo offre una possibilità si approfondimento, arricchimento, evoluzione personale ed autoterapeutico, ma pone anche le basi per il regime biosonologico autogestito e per un eventuale sviluppo in ambito terapeutico. Questi incontri nel tempo mi consentono di monitorare le esperienze comprovandole sul campo contribuendo alla ottimizzazione e alla evoluzione del sistema. Ovviamente sempre attraverso il sito www.biosonologia.it sarà possibile conoscere il calendario ed i luoghi di questi incontri o, chi lo desidera, può anche prendere contatto direttamente con me per concordare ed avviare gruppi divulgativi ed esperienziali presso città, istituzioni e associazioni dove si manifesta un interesse in tal senso. Riferimenti nella letteratura correlata
Gerald Oster (October 1973). Auditory Beats in the Brain. (Scientific American)
Hutchison, M. Mega Brain Power. New York: Hyperion. Pen*ston, E. G., & Kulkosky, P.J. (1989, March/April). Alpha-Theta Brain wave Training and B-Endorphine Levels in Alcoholics. Alcoholism: Clinical and Experimental Research,13, (2), 271-279. (1990). Alcoholic Personality and Alpha-Theta Brain wave Training. Medical Psychotherapy, 3, 35-37. Ochs, L., (1993). Electroencephalographic Disentrainment Feedback (EDF). Concord, CA. ENGLISH
Our art of listening has been greatly reduced, and with it also the most basic listening skills, and so is the opportunity to be educated to listen. This fact has an obvious effect on the consistency of the experience of every individual's life because it regards the relationship with oneself, with others and with their own creative expression and perception. From these observations, coupled with the creative work in music and sound research through new media, digital technologies and electronic equipment, Domenico Sciajno in 2005 created the Institute of Biosonology, Art in Listening Academy. The activities carried out within this project has strengthened in him the knowledge that the sonic material not only relates to the more superficial levels of creation and enjoyment of music but also to our biophysic and neuronal structure. Hence the need to structure a path and an activity of experiential and research workshops and labs addressed to explore the Art in Listening in its wider sense. Not only then to evolve the ability to listen and to be deep listeners but also, if there is a commitment on a creative level, to always remember that Art is listening to us and it is adviceable that we know how to provide ‘her’ with something meaningful on several levels. All Details and initiatives here: http://www.biosonology.org
