07/09/2025
Oggi conosciamo Iside e Sergioโค๏ธ๐ก
Sono una donna, mi chiamo Iside. Sono mamma di tre figli e anche nonna di due splendidi ragazzi che, purtroppo, vedo di rado perchรฉ vivono a Torino. Sono sposata con Sergio, un uomo che mi ha letteralmente rubato il cuore con il suo modo di fare: simpatico, galante e con unโarma segretaโฆ il ballo! Lui รจ un ballerino bravissimo, e io che amavo ballare non potevo resistergli. Purtroppo oggi non danzo piรน come una volta, ma quei ricordi restano scolpiti dentro di me.
I momenti piรน preziosi della mia vita li devo ai miei genitori, soprattutto a mia mamma. Lei era sarta, e per me โ unica figlia femmina โ cuciva vestiti meravigliosi. Ero la sua modella preferita! Ricordo la mia felicitร nel poter sfoggiare quei capolavori alle feste da ballo: stoffe che danzavano insieme a me, ricami che raccontavano amore. Forse รจ da lei che ho ereditato la passione per i dettagli e il gusto di vestirmi sempre con cura.
Un altro ricordo che porto nel cuore รจ la nostra casa di campagna, con una veranda che per me era un piccolo paradiso. Lรฌ trascorrevo ore intere: a stirare, a leggere romanzi o libri di storia dellโarte โ la mia grande passione, visto che mi sono diplomata allโIstituto dโArte. Dalla veranda osservavo gli alberi ornamentali e da frutto, e lasciavo che la mia mente si perdesse in quella natura che mi restituiva libertร e serenitร .
Ho sempre sentito che lโaria aperta, e soprattutto il mare, erano il mio rifugio. Lรฌ mi rigeneravo, ritrovavo forza nei momenti difficili e facevo pace con me stessa. Ancora oggi, quando penso a quei giorni, il mio viso si illumina e un sorriso spontaneo mi cambia la giornata. Il mare, la naturaโฆ ecco il mio ossigeno mentale.
Mi chiamo Sergio, ho 80 anni, sono sposato, padre di tre figli e nonno di due splendidi nipoti. Nonostante lโetร , dentro di me vive ancora quel bambino curioso e scatenato che non stava mai fermo.
Fin da piccolo ho amato lโavventura. Questo mi ha reso un uomo libero e coraggioso, anche se โ a dirla tutta โ non sempre prudente. Il mare e le barche, soprattutto quelle a vela, sono stati i miei grandi amori. Non ero uno studente modello al Nautico, ma la passione mi ha spinto a imparare lโinglese meglio di quanto i professori si aspettassero. Quando una cosa ti appassiona, trovi sempre il modo di cavartela.
I ricordi piรน belli restano quelli dellโinfanzia. Ogni giorno era unโinvenzione, una sfida, una piccola impresa. Ero felice soprattutto in bicicletta. Una volta, avrรฒ avuto otto anni, mi trovavo vicino alla stazione di Ploaghe. Pedalavo su una strada sterrata con una bici che non aveva i freni (il mio sistema di emergenza era infilare il piede nella ruotaโฆ infatti le scarpe duravano meno del pane).
Quel giorno incrociai un carro di buoi. Lo schivai, ma finii fuori strada. Risultato: doppio disastro. Primo: il manubrio mi entrรฒ nel ginocchio โ ancora oggi porto la cicatrice come medaglia. Secondo: le sonore botte di mio padre quando tornai a casa.
La stazione di Ploaghe era il mio rifugio. Quando combinavo qualche marachella (cioรจ quasi sempre), scappavo in una stanza dove lui non poteva raggiungermi. Ci restavo finchรฉ non si calmava. Una tattica di sopravvivenza, altrimenti rischiavo di finire peggio della bici senza freni.
Eppure, di tutte quelle scappatelle, non ricordo la paura o le punizioni. Ricordo la libertร , la gioia di scoprire il mondo, e quella sensazione di essere sempre capace di cavarmela. Lo rifarei? Sรฌ, mille volte sรฌ. Perchรฉ, anche oggi, dentro di me vive ancora quel ragazzino con la suola consumata e il cuore pieno di avventura.