
21/07/2020
Il è ora curabile con la .
Un interessante excursus rilasciato dalla clinica "Sedes Sapientiae" ci illustra le varie tecniche oggi disponibili per la cura del dolore cronico.
e soluzioni terapeutiche: i trattamenti di Neuro Stimolazione presso la .
A cura del dott.
La è una procedura attraverso la quale si cerca di annullare, o di ridurre a livelli quantomeno sopportabili, il di tipo neuropatico, cioè quello derivato da criticità che interessano le strutture nervose.
Spesso si tratta di un dolore ingravescente, atroce, che coinvolge nel tempo non solo il fisico ma anche la psiche, alterando in modo drammatico la qualità di vita.
Solitamente si giunge alla neurostimolazione quando tutti gli espedienti farmacologici e di terapie fisiche utilizzati per mesi, hanno fallito o non hanno permesso di ottenere un risultato soddisfacente.
La continua ricerca scientifica ha permesso di sviluppare negli ultimi tempi diverse metodiche di neurostimolazione.
Oltre alla classica neurostimolazione midollare, abbiamo la possibilità di agire anche attraverso la stimolazione dei gangli delle radici dorsali, quando, ad esempio, si rende necessario un controllo maggiormente selettivo nella zona da trattare, oppure in quei pazienti che non hanno ottenuto beneficio dalla neurostimolazione convenzionale.
Altra opzione terapeutica è rappresentata dalla neurostimolazione sottocutanea, tecnica ideata e messa a punto dal dr. Barolat, direttore del Neuroscienze Institute di Denver, centro di riferimento mondiale per le patologie di carattere neuropatico.
Le recenti metodiche di stimolazione, quindi, che siano ad alta densità, oppure ad alta ci consentono di adattare, secondo necessità, la procedura più idonea per il paziente.
La tecnica consiste nel posizionare per via percutanea uno o più elettrodi, là dovesi palesa la necessità di controllare un dolore cronico legato ad una sofferenza di una struttura nervosa.
Il funzionamento è gestito da un piccolo generatore di impulsi che può agire anche in modalità wireless. La funzionalità di questi due elementi permette di sostituire la percezione di un segnale doloroso in uno stimolo assolutamente innocuo.
Il ventaglio di applicazioni di questa metodologia è davvero ampio.
Dolori cronici della colonna e disturbi agli arti, sia superiori che inferiori, cefalea cervicogenica, esiti di zooster, dolore pelvico, sindromi complesse di dolore regionale, nevralgia trigeminale, sindrome dell'arto fantasma, disfunzioni vescicali e urinarie, coccigodinia e dolori sacrali, neuropatia diabetica e criticità a livello delle articolazioni sono solo alcuni esempi.