Radio senza muri

Radio senza muri Per un mondo nel quale tutti possiamo avere uno spazio vitale nella terra che ci ospita.

parola è terapeutica

# La radio comunitaria è un luogo di incontro, di relazione nel territorio, dove, chi ne sente la necessità, può esprimere le proprie idee, i propri sentimenti e creare un vero confronto con la comunità. La Radio vuole avere una piena funzione sociale, far conoscere e stimolare la riflessione sui diversi temi che ci riguardano tutti e che ci fanno sentire appartenenti all

a stessa condizione umana. La Radio vuole essere un punto di incontro per persone che sono normalmente definite "aventi un disagio sociale" e persone che si usa definire "normali".

Radio senza muri come scrisse Franco Basaglia nel 1968, si affronta "la diversità" che è anche una ricchezza... in un luogo accogliente, piacevole e soprattutto di integrazione (ricombinazione) : “Al di fuori dalle istituzioni, intendendo con ciò non soltanto fuori dall’istituzione psichiatrica, ma fuori da ogni altra istituzione la cui funzione è quella di etichettare, codificare e fissare in ruoli congelati coloro che vi appartengono” (Franco Basaglia).

# Il progetto prende spunto dall’ eccezionale esperienza di Radio la Colifata, in onda dal 1991 dai giardini dell’ Ospedale psichiatrico J.L.Borda di Buenos Aires.

# L'idea è nata nel 1991 da un giovane studente di psicologia, Alfredo Olivera, come parte di una terapia di comunicazione, cercando di applicare con le persone che partecipano alla radio, un senso di libertà e di autonomia per fronteggiare al meglio questa società. Cose semplici: recuperare l'uso del linguaggio, integrazione e scambio fra il dentro e fuori, cambiare l'idea diffusa che sono persone pericolose.

# La sola assistenza sanitaria può fare ben poco senza la ricostruzione di un senso collettivo, senza una città che diviene comunità che si prende cura di chi volente o nolente deve andare ad un passo più lento rispetto ad una normalità, questa sì, sempre più f***e.

# Ogni trasmissione di Radio senza muri abate i muri.... perche crea anche i Ponti insieme alla comunità..."

# Castellano : Ya Basta ha participado al concurso del Centro Servizio Volontariato (Region Marche Italia) presentando un proyecto para la creaciòn de una Radio comunitaria, "Radio sin muros", con la idea de crear un lugar de encuentro, de relaciòn, donde, quien siente la necesidad, pueda expresar sus propias ideas, sus propios sentimientos y crear una real confrotaciòn abriendo espacio en la comunidad para conocer y reflexionar sobre los temas que tienen que ver con la condiciòn humana. El proyecto està dirigido a personas con dificultad, o sin obligatoriamente tenerlas. Y toma como punto de partida la excepcional experiencia de Radio la Colifata. Se comenzarà en los primeros meses del 2012: la primera parte consistirà en la capacitaciòn de los operadores de la radio y serà llevada a cabo por Radio La Colifata de Buenos Aires con un curso de 36 hs que se realizarà en el mes de marzo. El miercoles 28 de diciembre el proyecto fuè presentado publicamente, en el Palazzo dei Convegni de Jesi, con la vision de la pelicula "LT22 Radio La Colifata" del cineasta Carlos Larrondo. mail radiosenzamuri@libero.it


diretta streaming http://radiosenzamuri.caster.fm/

In questa estate italiana c’è qualcosa che non va. C’è il mare, sì: ma è il mare di sangue dei bambini, delle donne e de...
17/08/2025

In questa estate italiana c’è qualcosa che non va. C’è il mare, sì: ma è il mare di sangue dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi di Gaza. Un mare che ci interpella, ci tiene svegli, ci accusa: perché noi italiani siamo complici. L’appoggio politico, i software, le armi sono anche italiani: è un
Giorgia Meloni ha finalmente chiamato ‘genocidio’ ciò che Israele sta compiendo a Gaza, contro il popolo palestinese. Meloni sa che Israele, paese alleato per il nostro governo, non potrebbe continuare a farlo. Senza l’appoggio dell’Italia e dell’Europa. Sa che i bambini di Gaza sono sterminati anche con armi italiane: che continuiamo a fornire a Israele, nonostante tutto.
Allora, domenica 17 agosto, chiediamo a Meloni di smetterla............(continua la lettura)

In questa estate italiana c’è qualcosa che non va. C’è il mare, sì: ma è il mare di sangue dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi di Gaza. Un mare che ci interpella, ci tiene svegli, ci accusa: perché noi italiani siamo complici. L’appoggio politico, i software, le armi sono anche italiani: è un
Giorgia Meloni ha finalmente chiamato ‘genocidio’ ciò che Israele sta compiendo a Gaza, contro il popolo palestinese. Meloni sa che Israele, paese alleato per il nostro governo, non potrebbe continuare a farlo. Senza l’appoggio dell’Italia e dell’Europa. Sa che i bambini di Gaza sono sterminati anche con armi italiane: che continuiamo a fornire a Israele, nonostante tutto.
Allora, domenica 17 agosto, chiediamo a Meloni di smetterla. Facciamolo leggendo cinque nomi di bambini palestinesi uccisi a Gaza: se saremo in tanti, quel giorno ogni nome risuonerà. Perché erano persone: persone uniche e irripetibili, ognuno e ognuna col proprio nome, con una storia. E un futuro, che ora non esiste più.
Conosciamo circa 18.500 nomi dei bambini uccisi a Gaza: e si scaricano da qui https://t.co/KeE0I8wKIe (è l’elenco elaborato dallo Iraq Body Count, utilizzato in tutto il mondo).
Alla vigilia di Ferragosto, i monaci della Piccola famiglia dell’Annunziata a Montesole, nel luogo di uno dei più terribili eccidi nazisti, quei nomi li leggeranno tutti. Chissà se Giorgia Meloni, madre e cristiana, sentirà un peso sulla coscienza, finalmente.
Noi, il 17, le diremo parole come queste: «Signora Presidente del Consiglio Meloni, il suo governo ha trascinato l’Italia in un genocidio. Grazie a lei, lo Stato italiano è uno stato genocida. Tra le decine di migliaia di morti, avete ucciso anche queste bambine e questi bambini: * seguono 5 nomi *. In nome della Costituzione della Repubblica, in nome della nostra comune coscienza umana, le chiediamo di smettere oggi di appoggiare Israele. Fermi il genocidio, ora».
Domenica prossima facciamolo sui social, o affacciandoci alla finestra, riunendoci nelle piazze, sulle spiagge o sui sentieri di montagna.
Inondiamo la rete di video, taggando su ogni social il governo italiano. E usiamo l’hashtag:
Fermiamo Israele. Fermiamo la complicità dell’Italia.

Ultimo giorno di Gaza

Dottore voglio dirle solo una cosa del Manicomio: ne avevo paura. Tremavo davanti alla porta, come un indemoniato davant...
11/08/2025

Dottore voglio dirle solo una cosa del Manicomio: ne avevo paura.
Tremavo davanti alla porta, come un indemoniato davanti a San Michele. Mentre mi spingevano a forza, in due erano e me li ricordo bene, mi dicevo: "non avere paura Alda", chiedevo ai denti che digrignavano di fermarsi, alle cosce di non vibrare più.
Avevo paura ma mi sono detta: " fatti forza Alda, ora il manicomio ti fa paura ma un domani saranno i manicomi ad avere paura di te" e come vede dottore ho vinto io!

💄🌿 tratto da "𝐀𝐥𝐝𝐚 𝐌𝐞𝐫𝐢𝐧𝐢. 𝐔𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐩𝐞𝐬𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐚. " di Antonio Nobili
Lo trovi qui: https://www.amazon.it/dp/B0D3MQV7GF


06/08/2025
Chi invoca la riapertura degli ospedali psichiatrici ignora che la Legge Basaglia non è mai stata pienamente applicata
29/07/2025

Chi invoca la riapertura degli ospedali psichiatrici ignora che la Legge Basaglia non è mai stata pienamente applicata

29/07/2025

Gentile Direttore,la vicenda della salute mentale in Italia, figlia di una grande riforma con pochi sostegni alla sua realizzazione, annovera ora un nuovo capitolo. Dopo molti anni, viene emanato un nuovo Piano d’Azione Nazionale, quinquennale, che segue quello del 2013, con un percorso inverso: q...

Le comunità potrebbero essere un aiuto ai pazienti ma anche alle famiglie, ma i fondi per sostenerle vengono ripetutamen...
29/07/2025

Le comunità potrebbero essere un aiuto ai pazienti ma anche alle famiglie, ma i fondi per sostenerle vengono ripetutamente tagliati: è diminuito il personale, diminuisce la cura, diminuisce una vita degna di essere vissuta, diminuisce la parola a favore di una contenzione farmacologica, avvicinandosi a strutture manicomiali di vecchia memoria: quelle che Langone vorrebbe riaprire."

di Mariasole Ariot Diminuisce la parola a favore di una contenzione farmacologica, avvicinandosi a strutture manicomiali di vecchia memoria: quelle che Langone vorrebbe riaprire.

29/07/2025

Franco Basaglia con la legge 180 ha inguaiato migliaia di famigliari di malati di mente che da allora devono improvvisarsi psichiatri domestici, e magari impazzire pure loro. Tutti siamo malati di qualcosa: la differenza è che noi antibasagliani cerchiamo di non pesare sul prossimo

LA LOTTA PAGA!È appena arrivata la notizia del preavviso di rigetto del progetto di impianto di trattamento rifiuti spec...
25/07/2025

LA LOTTA PAGA!
È appena arrivata la notizia del preavviso di rigetto del progetto di impianto di trattamento rifiuti speciali e pericolosi Edison Next da parte della conferenza dei servizi riunitasi oggi nel Palazzo della Provincia di Ancona.
Venerdi 25 luglio l'Assemblea permanente Stop Edison in presidio davanti al palazzo in occasione della riunione della Conferenza dei Servizi che è incaricata di pronunciarsi in merito all'approvazione o meno del progetto di costruzione di impianto di trattamento rifiuti speciali e pericolosi proposto da Edison Next a Jesi.
In tante e tanti già dalla prima mattina si sono dati appuntamento sotto il palazzo per ribadire che, come gia sostenuto dall'assemblea fin dall'inizio, tante sono le motivazioni per il NO.
Un impianto insalubre, che mette a rischio la salute pubblica, utile solo al profitto dei privati che lo gestiscono. Al contrario è necessario dare ascolto a chi vive quotidianamente il territorio e rispettare la volontà della popolazione che da ormai un anno, autorganizzandosi dal basso, ha messo in campo la sua ferma opposizione all'impianto.

PROGETTO EDISON: PREAVVISO DI RIGETTO DALLA CONFERENZA DEI SERVIZI
COMUNICATO STAMPA DELL'ASSEMBLEA PERMANENTE “STOP EDISON”
Oggi, a conclusione dell'ennesimo presidio organizzato davanti al Palazzo della Provincia dall'Assemblea Permanente “Stop Edison”, abbiamo appreso con grande soddisfazione della decisione della Conferenza dei Servizi di trasmettere a Edison il preavviso di rigetto
delle autorizzazioni richieste. Si tratta di un passaggio importante per un duplice ordine di motivi. Innanzitutto perchè il preavviso di rigetto va nella direzione giusta, ovvero quella di
escludere la possibilità di realizzazione di un impianto destinato a compromettere gravemente il futuro della città di Jesi e dei territori limitrofi, così come la salute e le condizioni di vita dei suoi abitanti. Ma si tratta di un risultato importante anche perchè è
evidentemente il prodotto delle mobilitazioni, dell'impegno e della tenacia di cittadine e cittadini che hanno deciso di autorganizzarsi ed assumere in prima persona gli oneri di una battaglia a tutela del proprio territorio e della propria comunità, in un contesto in cui
l'iter amministrativo sul progetto Edison era già troppo avanzato e non consentiva ulteriori incertezze e perdite di tempo.
Siamo fermamente convinte e convinti che in mancanza di una reale mobilitazione sociale, capace di esprimersi in autonomia, fuori da ogni burocrazia precostituita, gli esiti sarebbero stati ben diversi. Il valore del risultato ottenuto è, dunque, anche in questo,
nell'esperienza di democrazia dal basso, di solidarietà e legame sociale che il percorso dell'Assemblea Permanente ha rappresentato. Un patrimonio che resta vivo in questa
battaglia e sarà utile in tutte le altre che la comunità si troverà ad affrontare. Il valore dell'attivismo sociale e del protagonismo popolare come garanzia del territorio
non può che essere parte integrante di un'autentica democrazia partecipata. Allo stesso modo, negare questo valore o ignorarlo contro ogni evidenza, esprime una visione miope, in cui prevale l'idea che la democrazia sia un problema di forma e non di viva sostanza. E', invece, proprio quella viva sostanza, quel pezzo di vita che ognuno, non senza sacrifici, ha condiviso con gli altri in un impegno comune, a consentirci oggi di dire che intanto un obiettivo è stato raggiunto, un risultato è stato conquistato, qualcosa del nostro futuro, fosse anche solo la spinta a continuare la nostra battaglia, è stato messo al sicuro: ci siamo stati, ci siamo, continueremo ad esserci.
ASSEMBLEA PERMANENTE “STOP EDISON



https://noimpiantoedisonjesi.noblogs.org/

Se l'Europa ha scelto il silenzio allora che sia la nostra voce ad alzarsi #Noi, italianə, europeə , umani. E che a noi,...
24/07/2025

Se l'Europa ha scelto il silenzio allora che sia la nostra voce ad alzarsi #
Noi, italianə, europeə , umani. E che a noi, italianə ed europeə, verrà chiesto conto della loro morte.

PROGETTO GEMELLAGGIO “RADIAL” FRANCIA-ITALIAAbbiamo iniziato un percorso di preparazione per l'incontro tra Radio Senza ...
21/07/2025

PROGETTO GEMELLAGGIO “RADIAL” FRANCIA-ITALIA
Abbiamo iniziato un percorso di preparazione per l'incontro tra Radio Senza Muri (Jesi) Radio Microsillons (Tolosa) Radio La
Colifata" (Argentina-Francia) Radio sin nombre" (Parigi) . Sono mesi che le radio si incontrano online e già possiamo dare la conferma : Domenica 21 settembre si terrà a Jesi, una trasmissione congiunta con il DRG dispositivo radiofonico gruppale allo TnT # Il tutto si inserisce nel venticinquesimo compleanno della Rassegna Malati di niente e del decimo compleanno di Radio sin nombre

CAMILLE CLAUDEL...Nata nel 1864 e morta nel 1943. DIMENTICATA da tutti in un ospedale psichiatrico.Che cosa aveva fatto?...
19/02/2025

CAMILLE CLAUDEL...
Nata nel 1864 e morta nel 1943. DIMENTICATA da tutti in un ospedale psichiatrico.
Che cosa aveva fatto?
Viene a studiare a PARIGI in un'epoca in cui la Scuola di Belle Arti è aperta SOLO agli UOMINI. Per questo prende lezioni negli studi di artisti che accettano DONNE. Incontra e diventa amante dello scultore più famoso del momento: Auguste Rodin. Sarà una relazione appassionata e artistica, lavorano insieme, scolpiscono insieme (il museo Rodin e il museo d'Orsay conservano bellissime opere di quest'epoca).
Poi la abbandona, lui che vive da anni con un'altra donna, lui, l'artista amato e rispettato da tutti... Lei è denigrata, abbandonata ed emarginata anche "artisticamente". Vive da sola, non si fida più di nessuno e le sue OPERE non si vendono. A questo aggiungiamo che suo fratello è il celebre poeta, scrittore, diplomatico e accademico Paul Claudel.
La FAMIGLIA decide di INTERNARLA, questa DONNA troppo "moderna" per l'epoca è la vergogna della casa. Abbiamo lettere che scrive ad amici e familiari chiedendo aiuto, per 30 anni cercherà di spiegare al personale dell'ospedale l'INGIUSTIZIA che sta vivendo.
Sono testimonianze strazianti, che rivelano la lucidità della DONNA internata. Praticamente muore di FAME il 19 ottobre 1943 in un ospedale pubblico francese e nessun membro della sua famiglia assisterà al suo FUNERALE. I suoi resti saranno depositati in una fossa comune.
Oggi la figura di CAMILLE CLAUDEL è stata completamente RIABILITATATA, le sue opere sono esposte INSIEME a quelle di Rodin e un museo a pochi chilometri da Parigi è completamente DEDICATO a lei.

CAMILLE CLAUDEL...
Nata nel 1864 e morta nel 1943. DIMENTICATA da tutti in un ospedale psichiatrico.
Che cosa aveva fatto?
Viene a studiare a PARIGI in un'epoca in cui la Scuola di Belle Arti è aperta SOLO agli UOMINI. Per questo prende lezioni negli studi di artisti che accettano DONNE. Incontra e diventa amante dello scultore più famoso del momento: Auguste Rodin. Sarà una relazione appassionata e artistica, lavorano insieme, scolpiscono insieme (il museo Rodin e il museo d'Orsay conservano bellissime opere di quest'epoca).
Poi la abbandona, lui che vive da anni con un'altra donna, lui, l'artista amato e rispettato da tutti... Lei è denigrata, abbandonata ed emarginata anche "artisticamente". Vive da sola, non si fida più di nessuno e le sue OPERE non si vendono. A questo aggiungiamo che suo fratello è il celebre poeta, scrittore, diplomatico e accademico Paul Claudel.
La FAMIGLIA decide di INTERNARLA, questa DONNA troppo "moderna" per l'epoca è la vergogna della casa. Abbiamo lettere che scrive ad amici e familiari chiedendo aiuto, per 30 anni cercherà di spiegare al personale dell'ospedale l'INGIUSTIZIA che sta vivendo.
Sono testimonianze strazianti, che rivelano la lucidità della DONNA internata. Praticamente muore di FAME il 19 ottobre 1943 in un ospedale pubblico francese e nessun membro della sua famiglia assisterà al suo FUNERALE. I suoi resti saranno depositati in una fossa comune.
Oggi la figura di CAMILLE CLAUDEL è stata completamente RIABILITATATA, le sue opere sono esposte INSIEME a quelle di Rodin e un museo a pochi chilometri da Parigi è completamente DEDICATO a lei.

Indirizzo

Jesi

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Radio senza muri pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Radio senza muri:

Condividi