Psicologa Jesi Dott.ssa Laura Bocci

Psicologa Jesi Dott.ssa Laura Bocci Studio di Psicologia e psicoanalisi a Jesi (An) Staffolo (An) Sono Laura Bocci, dottoressa in Psicologia Clinica e di Comunità.

Dal 2005 iscritta all'Ordine degli Psicologi delle Marche al n. 1260. La mia professione consiste nel promuovere il benessere psicologico e nel migliorare la capacità delle persone di comprendere sé stesse e gli altri e di comportarsi in maniera congrua, consapevole ed efficace. Da quasi 20 anni offro aiuto a chi domanda una via d'uscita dal proprio disagio psicologico, emotivo e relazionale (in famiglia, al lavoro, a scuola...). Dopo essermi laureata e abilitata all'esercizio della professione, ho iniziato il mio percorso di formazione alla psicoanalisi; prima presso l'Antenna del Campo Freudiano di Ancona, poi presso l'Istituto della Clinica dei Legami Sociali di Macerata. Negli anni ho lavorato nel campo dei servizi educativi scolastici e domiciliari; dei servizi psichiatrici; delle dipendenze e del disagio minorile presso strutture residenziali e semi-residenziali. Nel mio studio di psicologia mi occupo di problematiche relative all'infanzia, all'adolescenza e all'età adulta. Ogni percorso è personalizzato, nel rispetto della specificità personali, delle esigenze e dei tempi del paziente.

Adolescente suicida a 14 anni: voglio riflettere sul peso della parola- Non sappiamo se siano state i nomignoli “Paolett...
19/09/2025

Adolescente suicida a 14 anni: voglio riflettere sul peso della parola

- Non sappiamo se siano state i nomignoli “Paoletta” o “Nino D’Angelo”, come riportano i giornali, a farlo precipitare. Ciò che sappiamo è che l’adolescenza è estrema fragilità -

Colpisce al cuore la durezza con la quale il piccolo Paolo ha scelto di dire addio alla vita, forse bullizzato dai compagni. Una naturalezza che contrasta con la drammaticità della scelta improvvisa, ma che nasconde un lungo tormento interiore: un inferno silenzioso, non trasmissibile, rimasto senza parola e inosservato ai più.

Non addentriamoci nelle cronache giudiziarie, che scaveranno sin troppo nella vita di questo piccolo uomo fragile, né cerchiamo il punto preciso — lo scherzo o l’insulto — che possa aver fatto detonare il desiderio di non esistere più. Proviamo invece ad andare oltre, riflettendo sul peso della parola.

Per lui, come per tanti adolescenti, la scuola era forse un banco di prova: il primo giudizio sul proprio corpo, sul proprio essere, spesso vissuto come ingombrante, angosciante, ingestibile. Sappiamo che i ragazzi usano la parola con leggerezza crudele, dura, a volte devastante. Il “bullismo” non è fenomeno nuovo: è antico quanto la vita e si nutre spesso della diluizione di responsabilità all’interno del gruppo, fino alla disumanizzazione dell’altro.

Esistono ragazzi che portano fragilità profonde, celate dietro involucri apparentemente solidi. Le parole, però, possono frantumare ogni difesa, lasciandoli nudi. “Ciccione”, “finocchio”: offese che tagliano come lame, scardinando le armature fragili di chi non ha ancora trovato pace con i propri complessi, con la propria identità, con il proprio mondo interno.

Non sappiamo se siano state le parole “Paoletta”, “femminuccia”, “Nino D’Angelo”, come riportano i giornali, a farlo precipitare. Ciò che sappiamo è che l’adolescenza è estrema fragilità. Dietro il pudore e il silenzio si cela spesso l’impossibilità di confidarsi con i genitori, con la scuola, con il mondo. Lo testimoniano i tagli sul corpo, i disturbi alimentari, l’autolesionismo: segni chiari di un cortocircuito, dove la parola non riesce a trovare ascolto e torna a incidere sulla carne.

Non trasformiamo questo evento in una sterile disputa: “è colpa della scuola”, “della famiglia”, “di questo o di quello”. Lasciamo ai genitori il diritto intoccabile del loro dolore, che non deve essere contaminato dalle polemiche.

Pensiamo piuttosto tutti, genitori o meno, che quell’involucro che chiamiamo “ragazzo” è già un individuo che si misura con un mondo adulto che gli chiede performance, bellezza, efficienza sempre più elevate. Il soggetto fragile — e non parlo di diagnosi clinica, ma di una condizione esistenziale che può anche avere un valore resiliente — subisce colpi che noi non avvertiamo. Il peso della parola su di lui è enorme, sconosciuto a chi guarda da fuori.

Una frase fuori posto, un commento ironico, persino uno sguardo possono incrinare la muraglia che si è costruito per difendere la sua fragilità.
Con i figli vale la pena chiedere, e poi chiedere ancora, e ancora, se qualcosa non vada. Perché dietro un silenzio, un calo improvviso dell’umore, un taglio sul corpo, un digiuno ostinato o un isolamento può nascondersi ciò che a noi sfugge.

Disabituati come siamo al vero ascolto, dobbiamo restituire alla parola il suo potere sovrano — dentro le case, e dentro le scuole

M. Montanari

Sul   della specie umana
16/09/2025

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02/09/2025
🎯Ho trovato 10 regole per rendere le chat di classe un posto migliore. Vale per tutte le chat di gruppo, facciamone buon...
26/08/2025

🎯Ho trovato 10 regole per rendere le chat di classe un posto migliore. Vale per tutte le chat di gruppo, facciamone buon uso😉

25/08/2025

[𝑳𝙖 𝙛𝒂𝙩𝒂𝙡𝒆 𝒊𝙙𝒆𝙣𝒕𝙞𝒕𝙖' 𝒅𝙚𝒍𝙡’𝙞𝒏𝙣𝒂𝙢𝒐𝙧𝒂𝙩𝒐]Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando. L’altro, invece, non aspetta mai. Tal...
23/08/2025

[𝑳𝙖 𝙛𝒂𝙩𝒂𝙡𝒆 𝒊𝙙𝒆𝙣𝒕𝙞𝒕𝙖' 𝒅𝙚𝒍𝙡’𝙞𝒏𝙣𝒂𝙢𝒐𝙧𝒂𝙩𝒐]

Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando. L’altro, invece, non aspetta mai. Talvolta ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo
sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato o, per meglio dire, in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta.

Non siamo fatti per il 𝙙𝒐𝙡𝒐𝙧𝒆,  ma non siamo nemmeno fatti per la  𝒇𝙚𝒍𝙞𝒄𝙞𝒕𝙖'.Siamo fatti forse per gli 𝑰𝙣𝒄𝙤𝒏𝙩𝒓𝙞 e per se...
06/08/2025

Non siamo fatti per il 𝙙𝒐𝙡𝒐𝙧𝒆, ma non siamo nemmeno fatti per la 𝒇𝙚𝒍𝙞𝒄𝙞𝒕𝙖'.

Siamo fatti forse per gli 𝑰𝙣𝒄𝙤𝒏𝙩𝒓𝙞 e per sentire tutti coloro che circolano in questa vita e altro non chiedono se non di 𝙚𝒔𝙨𝒆𝙧𝒆 𝒔𝙚𝒏𝙩𝒊𝙩𝒊.


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R𝐼C𝐸T𝑇A Scaccia la paurae la paura della paura.Per qualche anno le cose basteranno.Il pane nel cassettoe il vestito nell...
30/07/2025

R𝐼C𝐸T𝑇A

Scaccia la paura

e la paura della paura.

Per qualche anno le cose basteranno.

Il pane nel cassetto

e il vestito nell’armadio.

Non dire mio.

Hai preso le cose solo in prestito.

Vivi nel tempo e capisci

che poche cose ti servono.

Accasati.

E tieni pronta la valigia.

È vero quello che dicono:

ciò che deve succedere, succederà.

Non andare incontro alla pena.

E quando arriva,

guardala tranquillamente.

È effimera come la felicità.

Non aspettare nulla.

E abbi cura del tuo segreto.

Anche il fratello tradisce

se si tratta di te o di lui.

Prendi la tua ombra

come compagna.

Scopa bene la tua stanza.

E saluta il tuo vicino.

Aggiusta il recinto

e anche il campanello alla porta.

Tieni aperta la ferita dentro di te

sotto il tetto delle cose che passano.

Strappa i tuoi piani. Sii saggio

e credi nei miracoli.

Sono iscritti da tanto tempo

nel grande piano.

Scaccia la paura

e la paura della paura

Mascha Kaléko


𝙄 𝙨𝒐𝙜𝒏𝙞 Studiati e interpretati in molti modi come messaggi divini, segreti dell'inconscio, stratagemmi cognitivi o impr...
28/07/2025

𝙄 𝙨𝒐𝙜𝒏𝙞
Studiati e interpretati in molti modi come messaggi divini, segreti dell'inconscio, stratagemmi cognitivi o improvvisazioni neurali - ci toccano e svaniscono. Sono immagini di pensiero, racconti involontari che parlano di noi. Chiedono ascolto, servono la vita (V. Lingiardi)

~~~~~~
Scrive Patrizia Cavalli:

Basta,
scivolo nel sonno
qui comincia
il mio libero arbitrio
❤️

Chi agisce con approssimazione si abitua anche a parlare con approssimazione, e il parlare grossolano, impreciso e sciat...
24/07/2025

Chi agisce con approssimazione si abitua anche a parlare con approssimazione, e il parlare grossolano, impreciso e sciatto coinvolge in questa indeterminatezza anche il pensiero (…) Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di lui. Essere precisi e chiari è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero



Il brano è di

Indirizzo

Jesi
60035

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393288699462

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