23/10/2025
Sono nni che si dice
Peggiora la condizione di isolamento e disumanizzazione nelle case di riposo italiane. L’autrice, che ha una zia in una di queste strutture, osserva come dietro l’apparente ordine e pulizia si nasconda un vuoto profondo fatto di solitudine e mancanza di stimoli per gli anziani, mentre il personale appare demotivato e oberato. Nonostante i progressi scientifici in gerontologia e geriatria, le case di riposo sembrano ferme nel tempo, senza innovazione né apertura verso l’esterno. La proposta è quella di trasformare radicalmente queste strutture riaprendole alla comunità attraverso il coinvolgimento di scuole, università, associazioni, artisti e volontari che possano portare relazioni, stimoli e creatività. Solo creando questo circolo virtuoso di scambio sociale si può restituire dignità agli anziani e migliorare anche le condizioni del personale, perché l’invecchiamento non è una malattia ma una fase della vita che necessita di relazioni umane.