Dott.ssa Sabrina Cabassi - Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Sabrina Cabassi - Psicologa e Psicoterapeuta Practitioner EMDR
Psicoterapia Adulti e Coppie
Consulenza s Sostegno psicologico

Da molto tempo credo che i terapeuti siano più efficaci quando si propongono ai loro pazienti come compagni di viaggio, ...
15/11/2025

Da molto tempo credo che i terapeuti siano più efficaci quando si propongono ai loro pazienti come compagni di viaggio, esseri umani che devono anch'essi soffrire i "colpi di fionda e i dardi" ( W. Shakespeare) e altri oltraggi dell'essere vivi.

Ciò differisce nettamente dalla posizione di molti colleghi che, in passato e persino ora, si presentano come esperti, che sono lì per riparare i loro pazienti, come se la condizione umana fosse riparabile. (...)

Nel profondo sono consapevole che una condivisione sincera di me stesso in quanto essere umano normale, imperfetto e mortale - assediato dai propri dubbi e dalle proprie angosce - da un lato serva a normalizzare i problemi del paziente e dall'altro costituisca un catalizzatore per l'intimità e la fiducia necessarie per il cambiamento.

La mia umanità è il mio modo di essere sono fondamentali.

Irvin D. Yalom, L'ora del cuore

14/11/2025
12/11/2025

Si parla troppo poco di difficoltà degli anziani e di relazioni in crisi....
11/11/2025

Si parla troppo poco di difficoltà degli anziani e di relazioni in crisi....

In un Paese sempre più longevo, cresce anche una nuova emergenza silenziosa: quella della solitudine. Quattro anziani su dieci vivono soli, e sempre più giovani faticano a costruire relazioni autentiche.

A La Stampa, la Presidente del CNOP Maria Antonietta Gulino, sottolinea: «La solitudine è in forte aumento e l’isolamento va di pari passo».
Due sono le fasce più vulnerabili: anziani e giovani. Se per i primi la solitudine è spesso imposta dalle circostanze, per i secondi è legata alla mancanza di connessioni emotive autentiche. «L’interazione sociale – spiega Gulino – ci permette di entrare in contatto con le nostre emozioni. Se abbiamo rapporti limitati con gli altri si finisce di conoscere solo in parte le proprie emozioni con il rischio di sviluppare ansia e depressione».

La relazione è al centro della cura di se stessi e della comunità, sono risorse fondamentali per la tenuta sociale del Paese.

Fonte: La Stampa

🖋 Considerazioni tratte dal seminario del Dott. Luca Ostacoli "RIDARE VITA AL CUORE CONGELATO: TERAPIA EMDR DELLA DEPRES...
25/10/2025

🖋 Considerazioni tratte dal seminario del Dott. Luca Ostacoli "RIDARE VITA AL CUORE CONGELATO: TERAPIA EMDR DELLA DEPRESSIONE

Trascuratezza emotiva, lutti, separazioni, umiliazioni, cambiamenti di ruolo, perdite significative sono i principali fattori eziologici che contribuiscono allo sviluppo del DISTURBO DEPRESSIVO.
Aldilà delle forme cliniche più severe (spettro bipolare o depressione malinconica) in cui le capacità emotive residue sono troppo scarse per svolgere un lavoro di elaborazione degli eventi traumatici, l’utilizzo del protocollo EMDR può essere uno strumento prezioso per affrontare memorie traumatiche di eventi singoli o storie di attaccamento disfunzionali.

Ricostruire la storia del paziente attraverso un assessment preciso e articolato (stile di vita, tratti di personalità, stile di attaccamento, fattori biologici, ecc) rappresenta la prima fase psicodiagnostica per impostare il lavoro successivo con il DEPREND PROTOCOL, una metodologia ad hoc per il lavoro con questo tipo di disturbo: eventi scatenanti, cognizioni negative su di sé, stati depressivi ricorrenti, fattori intergenerazionali.

Uno dei fattori fondamentali del lavoro terapeutico è lavorare con l’emozione della TRISTEZZA, in particolare la capacità di stare con essa vivendola e attraversandola (fattore trasformativo centrale), oltre alla RIconnessione con la propria PARTE BAMBINA, quell’insieme di vissuti e memorie dolorose responsabili di emozioni e cognizioni paralizzanti.

La TRASCURATEZZA emotiva ESTERNA, espressione di un attaccamento disfunzionale e carente da parte del caregiver, è solo una parte del lavoro terapeutico. Più importante è la TRASCURATEZZA INTERNA che il soggetto con depressione mette in atto nei confronti dei propri bisogni, il modello interno di AUTOTRASCURATEZZA, segno evidente di una mancata relazione empatica con una figura di attaccamento sicura e protettiva. La relazione con se stessi è lo step terapeutico successivo dopo l’elaborazione delle memorie traumatiche e dopo avere com-preso l’impossibilità di potere essere risarciti completamente da qualcosa che non si è avuto. Prima si accetta la realtà di ciò che poteva essere e non è stato, prima si guarisce…Le sedute terapeutiche sono il luogo dove potere elaborare qualcosa che non si è avuto.

“Dover essere”, “il buco nero”, “la perdita”, “l’impotenza” sono alcune delle METAFORE principali che gli individui con STATI DEPRESSIVI vivono. Il lavoro terapeutico elabora queste metafore ricostruendone l’origine, la dimensione affettivo/relazionale e, soprattutto, il RAPPORTO che il paziente ha con essi. Questo ultimo punto è cruciale nel processo terapeutico.

Un ruolo significativo viene anche ricoperto dalla trasmissione INTEGENERAZIONALE del disturbo, sia come comportamenti INDIRETTI dei genitori (a loro volta con traumi d’attaccamento irrisolti) sia come comportamenti emotivi DIRETTI che ripropongono ai propri figli schemi di attaccamento disfunzionali.

In questo “viaggio” verso se stessi, il Terapeuta diventa FACILITATORE della GUIDA INTERIORE del paziente.

Un immenso grazie per questa preziosa formazione alla AssociazioneEMDR Italia!! 💙




21/10/2025
Le Donne vittime di femmini@ appartengono a tutte le estrazioni sociali e geografiche; il fenomeno è trasversale. Il più...
17/10/2025

Le Donne vittime di femmini@ appartengono a tutte le estrazioni sociali e geografiche; il fenomeno è trasversale. Il più delle volte si tratta di donne intelligenti, autonome, indipendenti economicamente, strutturate dal punto di vista psicologico, con una buona occupazione. Tutto questo, però, non salva e non protegge dall'incontro con soggetti pericolosi e disturbati psicologicamente, nonostante a volte vi siano chiaramente i "campanelli di allarme".

In quanto osservatrice e professionista che si occupa anche di aiutare Donne incappate in relazioni malsane quello che mi interessa veramente non è capire le ragioni che portano un persecutore ad accanirsi su una Donna. A me interessa capire cosa scatta nella testa di una Donna (indipendentemente dalla sua posizione socioeconomica) nel momento in cui si incastra con un persecutore. C'è qualcosa che ancora è terribilmente incistato nel funzionamento psicologico delle Donne che le rende fragili e insicure: mi riferisco alla paura di rimanere sole, alla solitudine, al senso di colpa, alla compassione per il proprio persecutore, alla paura di apparire "cattive" e ad un uso errato della propria sana aggressività.

Non è solo una questione che riguarda l'Uomo e la sua incapacità di gestire il rifiuto, il possesso scambiato per amore, la furia omicida al posto della accettazione, il testosterone al posto dei neuroni. La Donna spesso non crede abbastanza in se stessa da fiutare il male e allontanarsi. Questo è il frutto, purtroppo, di secoli di sudditanza al padre prima e al marito poi. Secoli di asservimento (salvo casi isolati) al potere maschile.

È un discorso molto scomodo il mio, ma necessario, perché non si può solo vedere il fenomeno da un unico punto di vista, occorre capire le ragioni che in qualche modo favoriscono certe relazioni malsane e l'incontro con omuncoli di me@da.

Questo ultimo femmini@ mi ha turbata parecchio, per diversi motivi, uno fra tutti l'avere capito ma non avere agito prima del momento fatale. Un'altra tragedia annunciata...

Studio a La Spezia in Piazza Verdi 19.
07/10/2025

Studio a La Spezia in Piazza Verdi 19.

Siamo lieti di presentarvi il nostro studio integrato di psicoterapia e psicopedagogia.
Un luogo di incontro, ascolto e supporto, dove diversi professionisti e professioniste collaborano per offrire percorsi personalizzati di cura e crescita.
Benvenuti e benvenute nel nostro spazio🧠🧡

05/10/2025

La presenza nella terapia: un’esperienza neurobiologica di co-regolazione

Negli ultimi anni le terapie online hanno rappresentato una risorsa preziosa.
Hanno permesso di mantenere continuità e sostegno anche nei momenti in cui la distanza o le circostanze non rendevano possibile l’incontro di persona.
Eppure, la terapia in presenza resta un’esperienza profondamente diversa, che coinvolge il corpo, i sensi e il sistema nervoso in modo diretto e integrato.

Già il tragitto verso lo studio rappresenta un primo movimento terapeutico: un tempo di transizione in cui i pensieri si ordinano, le emozioni si preparano ad essere condivise, il corpo si predispone all’incontro.
È uno spazio simbolico e concreto in cui si lascia “fuori” il mondo esterno e si entra, passo dopo passo, in una dimensione più riflessiva e connessa a sé.

Poi c’è l’ingresso nello studio del terapeuta.
Odori, luci, suoni, tonalità dell’ambiente e presenza fisica dell’altro sono stimoli sensoriali che parlano direttamente al sistema nervoso autonomo, segnalando sicurezza e accoglienza.

Nel linguaggio della teoria polivagale di Stephen Porges, la possibilità di sentirsi al sicuro e in connessione dipende dall’attivazione del sistema ventro-vagale: la branca del nervo vago che regola gli stati di calma, presenza e relazione sociale.
Quando il sistema ventro-vagale è attivo, il corpo rallenta, il respiro si fa più regolare, lo sguardo si addolcisce. È lo stato fisiologico che consente di pensare, ricordare e sentire in modo integrato.

La presenza del terapeuta diventa allora un potente strumento di co-regolazione.
Il tono della voce, il ritmo del respiro, la postura e il contatto visivo offrono al paziente segnali corporei di sicurezza che, a livello implicito, contribuiscono a ristabilire l’equilibrio interno.
In questo senso, entrare nello studio non è semplicemente “iniziare la seduta”: è già un atto di cura, che attiva i circuiti neurobiologici della fiducia e della connessione.

La relazione terapeutica comincia prima delle parole: nasce nella presenza, nello spazio e nella possibilità di condividere un ritmo comune.
La terapia in presenza ci ricorda che il corpo è parte integrante della mente —

🖋Report tp di coppia:"Siamo arrivati qui puntando il dito sui reciproci difetti; ce ne andiamo mettendo in luce i nostri...
04/10/2025

🖋Report tp di coppia:

"Siamo arrivati qui puntando il dito sui reciproci difetti; ce ne andiamo mettendo in luce i nostri punti di forza".

Indirizzo

Via Cigala, 1/Sarzana
La Spezia
19038

Orario di apertura

Lunedì 14:00 - 20:00
Martedì 14:00 - 20:00
Mercoledì 14:00 - 20:00
Giovedì 14:00 - 20:00
Venerdì 14:00 - 20:00

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