18/01/2023
STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA E CARDO MARIANO.
(Post lungo e dettagliato)
1) EPIDEMIOLOGIA
La "steatosi epatica non alcolica" (NAFLD), quello che chiamiamo volgarmente il "fegato grasso" è un danno epatico non solo collegato a un aumento del rischio di malattie epatiche e altre malattie, ma collegata ad un aumentato rischio di sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e malattie correlate al cancro.
Che cosa generi cosa, è al momento una questione aperta.
La è diventata la malattia epatica cronica più frequente a causa della crescente prevalenza di obesità e sindrome metabolica; in pratica quintalate di CIBI LIGTH E quintalate di si sono rivelate inutili.
Poiché non ci sono sintomi identificabili se non la "panza gonfia" o certi dolori dell'addome e della schiena (o del collo), la maggior parte delle persone è sospettata di avere NAFLD sulla base della scoperta involontaria dal parte dello "scienziatoh di famiglia" di livelli sierici elevati di transaminasi (AST/ALT/GGT) o ecografia epatica che dimostrano steatosi epatica diffusa.
La NAFLD viene valutata quantificando IL GRADO (lieve, moderata, severa) di steatosi epatica e fibrosi, e cercando/determinando se vi sono fattori di rischio metabolici (diabete, iper-trigliceridemia, colesterolo altissimo) e cardiovascolari.
Secondo la SCIENZAH il trattamento include:
1) l'esercizio (almeno 150 minuti a settimana di camminata veloce);
2) controllo della dieta (ma fatto a "membro cinofilo", cioè solo misurando le chilocalorie)
3) controllo del peso (stessa considerazione al punto 2) ridurre del 5-10% il peso corporeo entro i primi 6 mesi;
4) l'evitamento (o riduzione) di farmaci con potenziale tossicità epatica come: (tachipirina), (il normix) cimetidina (un vecchio gastroprotettore, con effetti antistaminici) tetraciclina e altri;
5) la terapia di solito viene portata avanti con farmaci epatoprotettivi, farmaci antinfiammatori, farmaci sensibilizzanti rispetto all'insulina e farmaci ipoglicemizzanti.
Questi ultimi due collegati a perdita di magnesio e di vitamine idrosolubili (la B12 in primis) e, ovviamente, al "mantenimento della patologia", ovvero della causa..... se segui questa pagina sai come la penso.
FITO-TERAPIA
Per molto tempo, le terapie a base di erbe sono state utilizzate per trattare malattie epatiche rilevanti, inclusa la NAFLD.
Tra queste, il (Silybum marianum) pianta originaria dell'Europa meridionale e del Nord Africa.
Questa pianta era usato per curare malattie del fegato e della cistifellea già nel IV secolo a.C.
Il cardo mariano ha parecchie proprietà: antinfiammatorie, immunomodulanti, antifibrotiche, antiossidanti e RIGENERANTI IL FEGATI dei pazienti con malattia epatica alcolica, steatosi epatica non alcolica, epatite virale e danno epatico indotto da farmaci (come il paracetamolo e i chemioterapici).
La - il principale composto attivo del cardo mariano - potrebbe essere il potenziale candidato degli effetti farmacologici per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antifibrotiche.
Ma nonostante il gran numero di dati ottenuti in modelli sperimentali, la traduzione delle prove in ambito clinico era tutt'altro che conclusiva fino a circa 8 anni fa.
L'azione della silibina si manifesta nella modulazione dell'infiammazione e dell'apoptosi:
- agisce attraverso lo spegnimento dei segnali pro-infiammatori,
- l'attività antiossidante è dovuta alla sua capacità di agire sia come scavenging dei radicali liberi sia come inibitori della perossidazione lipidica (come dimostrato in vitro e in vivo).
La invece (altra sostanza del cardo mariano) è un modulatore della segnalazione degli estrogeni, SENSIBILIZZANTE DELL'INSULINA, regolatore del trasporto intracellulare di farmaci, anti carcinogeno, ANTI-DIABETICO, anti-fibrotico e coleretico (stimola la produzione di bile da parte del fegato).
Il gran numero di azioni svolte dalla silimarina spiega il motivo per cui sono stati effettuati molti studi scientifici per comprenderne l'efficacia in varie patologie:
- Nelle malattie reumatiche (come l'artrite reumatoide) la silimarina agisce come antinfiammatorio inibendo la migrazione e l'attivazione dei neutrofili nelle articolazioni;
- In diverse malattie oncologiche, come il cancro alla prostata, il cancro cervicale, il carcinoma epatocellulare (HCC), il cancro alla vescica e il cancro ai polmoni, la silimarina riduce la vitalità cellulare e la replicazione cellulare incontrollata;
- Per il suo potere disintossicante, la sua formulazione endovenosa viene utilizzato come FARMACO ANTI EPATOTOSSICO nelle intossicazioni dovute a paracetamolo, arsenico, tetracloruro di carbonio, butirrofenoni, fenotiazine, tossine di Amanita phalloides;
- Nell'ipercolesterolemia, la silimarina inibisce il 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A ( -CoA) reduttasi, riducendo la sintesi del ;
- nelle malattie neurologiche e psichiatriche, questa molecola agisce attraverso lo spegnimento dei segnali infiammatori, che sono alla base della degenerazione dei neuroni dopaminergici nel morbo di , e migliora il quadro clinico riconducibile al disturbo ossessivo-compulsivo.
Da notare che il ruolo dei prodotti erboristici nella malattia epatica cronica, che attualmente rappresenta uno dei problemi di salute più importanti in circa il 10% della popolazione mondiale, è l'argomento più studiato nella comunità scientifica.
Nelle epatopatie croniche, la silimarina agisce attraverso diversi meccanismi e complesse interazioni biologiche in grado di produrre benefici in diverse patologie, alcune delle quali sono sistemiche e possono coinvolgere il fegato.
I ricercatori hanno studiato a lungo gli effetti biologici che i prodotti naturali come la silimarina hanno su patologie come l'epatite virale, l'epatopatia alcolica (ALD), l'epatite metabolica, nonché sugli stadi terminali comuni delle epatopatie (cirrosi e ) su cui la silimarina svolge un'importante azione biologica.... CONTINUA NELLA SECONDA PARTE; NEI PROSSIMI GIORNI.
Intanto, puoi approfondire nei link qui sotto.
I LINK sono GRATUITI ma sono in Inglese.
Usa il browser CHROME per tradurli automaticamente in italiano.
Leggi, approfondisci, studia e condividi liberaMente.
Perchè la tua salute vale!
.
LINK DI APPROFONDIMENTO👇👇👇
La pianta Silybum marianum: fitochimica, etnofarmacologia ed evidenze cliniche (2021)
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0378874120331858
Silibina, un importante componente del cardo mariano ( Silybum marianum) - Chimica, biodisponibilità e metabolismo (2017)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6150307/
Silimarina/Silibina e malattia epatica cronica: un matrimonio di molti anni (2017) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6155865/
Una revisione delle potenzialità terapeutiche del cardo mariano (Silybum marianum) e del suo principale costituente, la silimarina, sul cancro e i relativi brevetti (2022) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9588316/