
20/09/2025
Chi non ride mai non è una persona seria (citazione chissà di chi - forse Chopin?)
E, in questo primo pomeriggio di un nuovo anno di letture condivise, il nostro nutrito gruppo ha dimostrato di essere molto serio!
Ben consapevoli degli orrori che ci circondano, delle storture della realtà e delle tragedie inaccettabili, abbiamo scelto di resistere e controbattere con un tema solo all'apparenza superficiale.
Ci confronteremo infatti sui testi umoristici, esplorando un filone letterario che è ed è sempre stato il più popolare, quello di basso registro, spesso rozzo o addirittura volgare, ma senza dubbio plasmato della materia più umana e vera.
Ci siamo ritrovati seduti in cerchio, abbiamo accolto i nuovi adepti. Abbiamo riso e sorriso.
I nostri sguardi erano complici e divertiti, pronti a cogliere spunti.
Abbiamo rotto il ghiaccio assecondando il desiderio di un autore che ci ha appena lasciati e che è ineludibile se si parla di vis comica: ci siamo regalati così brani a piacere di Stefano Benni, con Pane e tempesta, la Compagnia dei celestini, Saltatempo, Stranalandia, Baol, Terra!
Abbiamo dedicato una rapidissima carrellata alla storia letteraria umoristica a partire da Iambe che fa tornare la risata a una disperata Demetra raccontandole motti sconci, da un sempreverde Cecco Angiolieri cantato da De Andrè fino a Pirandello (l'avreste mai definito un umorista?).
Abbiamo preso ad esempio Totò e poi Charlie Chaplin - al di fuori della comicità scritta - per sottolineare una riflessione legata al sociale o alle caratteristiche personali, sottesa all'umorismo.
Abbiamo valutato cosa ci faccia ridere e quanto sia soggettivo. Abbiamo sottolineato differenze tra comicità e umorismo.
Abbiamo scelto non di divertirci semplicemente per dis-toglierci ma di esplorare in altri modo l'umano; con lenti diverse e a volte tanto distorte da rendere tutto più chiaro.