Oltreilrecinto Dr.ssa Navarra Caterina Psicologa Psicoterapeuta CBT e EMDR

  • Casa
  • Italia
  • La Spezia
  • Oltreilrecinto Dr.ssa Navarra Caterina Psicologa Psicoterapeuta CBT e EMDR

Oltreilrecinto Dr.ssa Navarra Caterina Psicologa Psicoterapeuta CBT e EMDR SCOPO PRINCIPALE E' ANDARE "OLTRE" IL PROPRIO MODO DI VEDERE LE COSE SE QUESTO CREA SOFFERENZA E POTER SPERIMENTARE UN NUOVO MODO DI PENSARE E DI SENTIRE.

pagina personale che offre informazioni tramite link sui disturbi psicologici in generale e i disturbi di ansia e del comportamento alimentare (anoressia, bulimia) e obesità in particolare con l'intento di far conoscere tali problematiche e sviluppare una visione più positiva delle cose tenendo lontano i nostri pensieri negativi.

05/07/2025

AMARE UN GENITORE CHE NON SA AMARE
Lo amavi perché è tua madre (o tuo padre): non avevi scelta.
L'amore per un genitore non si decide, si vive, è biologico, istintivo, inevitabile.
Anche quando loro non sanno ricambiarlo, anche quando il loro amore era vuoto, ma tu eri un bambino e i bambini amano i loro genitori, sempre, anche quando sono mostri.

Anche quando i loro genitori non sanno amare.

Da bambino non puoi permetterti di non amarli: dipendi da loro per sopravvivere.
Il tuo cervello deve convincersi che quell'amore freddo sia normale, che quelle briciole siano un banchetto.

Non hai alternative.
O li ami o muori dentro.
E così scegli di amarli ogni singolo giorno.

Il paradosso più crudele: più loro sono incapaci di amarti, più tu ti sforzi di meritare il loro amore.

Diventi perfetto/a, invisibile, silenzioso/a.

Se solo fossi più bravo/a (pensi) forse mi amerebbero!

Ma non puoi insegnare l'amore a chi non ha mai imparato cosa significhi.

E così cresci diviso in due: una parte di te (il Bambino/a che sei stato) ama disperatamente; l'altra parte sa la verità... che il loro amore è come una stanza vuota.
Ma, ammettere che loro non ti amino davvero, significa ammettere di essere solo/o al mondo.

E' troppo.
Troppo.

Così da adulto impari a vivere nel paradosso: ad amare chi ti ferisce, a cercare calore nel ghiaccio, a vedere amore dove c'è solo dovere, o peggio, indifferenza.
Impari che amare significa soffrire in silenzio; che essere amati è un lusso che non ti puoi permettere.

Ma il tuo corpo ricorda: quando qualcuno ti tratta con freddezza ti senti a casa, quando qualcuno è emotivamente assente, lo riconosci come amore.

E' il paradosso che ti porti dentro: cerchi negli altri lo stesso vuoto che ti ha cresciuto/a, perché è l'unico amore che il tuo sistema conosce.

C'è una responsabilità dolorosa da riconoscere: scegli chi conferma la tua storia; i partner emotivamente assenti non capitano per caso, li riconosci, li selezioni, li tieni perché l'intimità vera terrorizza chi non l'ha mai conosciuta.

Meglio il vuoto familiare che il pieno sconosciuto.

Riconosci l'amore disfunzionale come un segugio, lo fiuti nell'aria, lo vedi in come non ti guardano, in come ti sfamano a briciole, non per masochismo, ma perché il tuo sistema sa navigare il rifiuto, non la presenza: è una competenza traumatica.

Claudia Scarpati su Essere Indaco

25/06/2025

Chi non ha ancora iniziato un vero lavoro su di sé è convinto, senza accorgersene, di essere un individuo compatto, coerente, ovvero, un unico “io” che pensa, decide, ama, odia, sogna, ricorda, sceglie… Ma se si presta un minimo di attenzione, basta un momento di reale osservazione interiore, per accorgersi che questa è un’illusione ben confezionata, una menzogna utile per vivere in automatico e non assumersi mai davvero la responsabilità di ciò che accade dentro.

La verità è che non sei uno, ma molti, infatti, dentro di te convivono voci diverse, desideri in conflitto, pulsioni che si alternano, paure che smentiscono i tuoi entusiasmi e giudizi che annientano le tue aspirazioni.
Una parte vuole essere amata a ogni costo, anche a costo di tradirti…. un’altra vuole gridare la verità anche se perderai tutto…una cerca la pace… un’altra il controllo… un’altra ancora, la fuga.
La cosa più assurda è che, mentre una prende il timone, tu ti convinci che “quella” sia la tua identità.
Ti comporti come se ci fosse un solo centro decisionale, una sola volontà che guida le tue azioni, ma la realtà è che ogni giorno, ogni ora, ogni istante, sei mosso da una parte diversa, che spesso REagisce secondo programmi che non hai mai scelto.

Chi ti ha detto che sei timido, che sei forte, che sei intelligente, che sei mediocre?
Chi ha deciso come devi reagire? Chi ha installato i programmi che oggi chiami “carattere”?

Ciò che chiami “te stesso” è, nella maggior parte dei casi, un agglomerato di parti apprese, ereditate o imitate, un collage psicologico costruito per sopravvivere, per essere amato o per sentirti al sicuro.
Su questa base, è normale che a volte tu ti senta perso, confuso, in conflitto, perché stai cercando coerenza là dove non c’è unità, cercando una direzione chiara da un sistema frammentato.
Vorresti davvero conoscere cosa vuoi, ma chi vuole qualcosa sono molteplici parti diverse che si sovrappongono e si smentiscono a vicenda.
La tua volontà è divisa…il tuo sentire è frammentato e finché non ti accorgi di tutto questo, non scegli ma reagisci.

Ma la buona notizia è che puoi cominciare ad ACCORGERTI, cominciare a OSSERVARE chi prende il controllo, senza identificarti con nessuna di quelle parti.

In quell’accorgerti e osservarti, qualcosa cambia perché, se riesci a vederla… vuol dire che tu sei altro, ovvero, colui che osserva, la coscienza che può riunire queste parti senza essere dominata da nessuna.

Il vero risveglio comincia lì: non quando “diventi migliore”, ma quando smetti di credere a quelle immagini che fingono di essere te.

Maria Rayka

31/05/2025

Rubrica: LO SAPEVATE? ❤️
Lilo & Stitch non è solo la storia di un alieno buffo che distrugge tutto.
È la storia di una bambina sola, arrabbiata con il mondo…
che chiede amore nel modo più silenzioso e disperato possibile.

Lilo non è “strana”.
È ferita.
Sua madre e suo padre sono morti in un incidente.
Lei è troppo piccola per capirlo, ma abbastanza grande per sentirlo.
E quella rabbia che esplode in classe…
quelle foto strappate, i pugni stretti, le bugie…
sono solo grida di dolore che nessuno vuole ascoltare.

Sua sorella Nani lotta con tutte le forze per tenerla con sé.
Ha vent’anni e un’infanzia che le è stata rubata.
Lotta contro i servizi sociali, la povertà, l’assenza di una guida…
e contro il terrore che un giorno possano portarle via l’unica famiglia che le è rimasta.

E poi arriva Stitch.
Una creatura fatta per distruggere, programmata per non sentire.
Ma Stitch, come Lilo, non è cattivo.
È solo stato lasciato solo troppe volte.

E allora succede qualcosa.
L’incontro tra due “sbagliati”, due “distrutti”,
crea una nuova possibilità di famiglia.
Non perfetta. Non normale.
Ma vera.

Lilo insegna a Stitch la parola che cambia tutto:
‘Ohana’.
Ohana vuol dire famiglia.
E famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato. O dimenticato.

Lilo & Stitch è per chi ha perso qualcuno.
Per chi è stato lasciato indietro.
Per chi si sente “diverso”, “inadeguato”, “di troppo”.

Ma anche per chi ha trovato, per caso o per miracolo,
qualcuno che lo ha guardato negli occhi e ha detto:
“Resta.”

Moreno Golia

27/05/2025
26/04/2025

Se rimandi tutto… tutto ti sfugge.
Ci sono persone che vivono dicendo:
“Da domani comincio…”
“Quando avrò tempo, lo farò…”
“Adesso non posso, ma più avanti sì.”

E così la vita gli passa davanti.
Fatta di scuse.
Di sogni rimandati.
Di motivi inventati per non iniziare mai.

Ci sono persone convinte che il tempo le aspetterà…
Ma il tempo non si ferma per nessuno.
E quando finalmente decidono di agire, è troppo tardi.

Come quel volpe che ripeteva ogni giorno:

“Domani cerco lavoro. Domani risparmio. Domani faccio qualcosa per me.”

Ogni mattina si svegliava dicendo “domani”…
Ogni sera andava a dormire senza aver fatto nulla.
Passarono i mesi, passarono gli anni.
E la volpe era ancora lì.
Seduta sulla stessa collina.
Senza mete, senza direzione, ma con tante belle parole.

Una gabbiana che volava spesso da quelle parti, un giorno si fermò e chiese:

“Perché sei sempre nello stesso posto?”

E la volpe, con orgoglio, rispose:

“Non c’è fretta. Tutto arriva quando deve arrivare.”

La gabbiana volò via.

Anni dopo, passando di nuovo da quella collina,
vide la volpe… invecchiata, stanca, sola.
Non aveva più forza per cercare nulla.
Nemmeno per sognare.

La gabbiana le chiese:

“E cosa hai fatto della tua vita?”

La volpe abbassò lo sguardo e rispose:

“Ho aspettato il momento perfetto… ma non è mai arrivato.”

Morale:
Non è che la vita non ti dia occasioni.
Sei tu che le rimandi sempre a domani.
E domani. E ancora domani…

Finché arriva un giorno in cui non puoi più corrergli dietro.

Smetti di dire: “quando si potrà.”
Comincia con ciò che hai, nel modo in cui puoi, oggi.

Perché l’unica cosa che non puoi recuperare… è il tempo.

— Susana Rangel

22/04/2025

È impossibile rendere felice il partner.
Possiamo amarlo alla follia, rinunciare a tutto per lui, smuovere mari e monti per vederlo sorridere, per renderlo gioioso, ma se non riesce a combattere certi suoi draghi, la felicità non arriva dal nostro amore o da quello che facciamo per lui.
Quindi, non dimentichiamoci di noi nel rapporto di coppia, perché solo in questo modo diamo il permesso emotivo ed energetico anche all'altro di essere se stesso.
Altrimenti dovrà sforzarsi per essere come gli chiedete, dovrà ricambiarvi se fate le crocerossine, ma allora non c'è più verità, confronto, indipendenza, bensì una simbiosi oppressiva, con tutti i debiti che comporta.
Non accollatevi il compito di rendere felice il vostro partner, perché resterete deluse e frustrate.
Vi state comportando come con vostra madre, che avete cercato di rendere felice in tutti i modi (e continuate a farlo nel vostro campo morfico).
Dobbiamo prendere atto che noi non possiamo far felice nessuno.
Ognuno è responsabile di sé, che siano i genitori, il partner, gli amici.
Ognuno ha il suo cammino già scritto da percorrere e noi non dobbiamo interferire con il suo livello di consapevolezza e grado di risveglio e con la relazione che ha con se stesso nell’apprendimento delle lezioni che la sua anima sta imparando.
La felicità è una scelta molto personale, che non dipende dall'esterno ma dall'interno.
E allora non perdiamo tempo ed energie in cose che non ci spettano e ci portano fuori dal nostro sentiero.
É una presunzione dell’ego pensare di sapere cosa è meglio per gli altri.
Non riusciamo a conoscere i nostri demoni, figuriamoci quelli degli altri.
Occupiamoci di noi, diventiamo la nostra priorità: è una nostra responsabilità.
Dobbiamo occuparci di noi, perché lo scopo della vita è dare un senso alla nostra vita, non a quella degli altri.
Tutte le nostre energie devono andare nel cercare di rendere felici noi stessi, contro tutti i condizionamenti energetici e karmici che ce lo impediscono in questa dimensione dell’ombra.
Lo so che è difficile occuparci di noi stesse perché pensiamo di essere egoiste, ma è l'unica cosa che conta veramente nella vita, perché siamo il microcosmo che crea il macrocosmo, perché integriamo dentro e fuori di noi la lotta tra bene e male, perché siamo strumenti del disegno divino e il nostro significato esistenziale e spirituale è prioritario ai ruoli.
Questi servono per conoscerci e manifestarci, non per perderci.
E allora basta perdere tempo, inseguire falsi obiettivi.
Occupatevi di voi stesse, della relazione con voi e ogni giorno alla sera chiedetevi: “Oggi ho fatto abbastanza per me?” Ho creato armonia e pace nel mio regno interiore?
Solo così costruirete relazioni funzionali, pulite, sincere, vere anche con gli altri.
Da adulto ad adulto.

🄻🅄🄲🄸🄰 🄶🄾🄻🄳🄾🄽🄸

16/04/2025

*I manipolatori*
ti fanno sentire sbagliata.
Sono bravi a far ricadere su di te le colpe.
Spesso è impossibile riuscire a dimostrare di aver ragione, perché il manipolatore gira le cose a tuo sfavore e lui ne esce innocente.
E tu resti come inebetita e arrivi persino a dubitare di aver ragione.
Sono molto abili nei raggiri e nell'ottenere quello che vogliono.
E spesso tu non te ne accorgi, o te ne accorgi tardi, quando ormai sei dentro la rete ma non hai la forza di ribellarti, di staccarti, perché si crea una relazione molto vischiosa.
Poi magari stai male per averlo assecondato, obbedito, soddisfatto, ma non riesci a dire di no.
Come uscire dalla manipolazione?
Innanzitutto dovresti cercare di non crearla, perché l’hai creata tu con le tue energie di figlia, con il tuo karma di zerbino, con l’assenza del tuo adulto.
Il mondo esterno si adegua alle tue energie sottili interne.
Quando crei un manipolatore, sei completamente scollegata dal tuo sentire e dai potere all’esterno.
Le tue basse energie danno il permesso all’altra persona di invadere il tuo spazio energetico e fare ciò che vuole.
Poi devi imparare a dire dei no ma senza provare sensi di colpa, altrimenti sono questi a creare la realtà.
Inoltre, devi eliminare la paura di sentirti cattiva, se non fai ciò che ti viene richiesto, perché questa sensazione è lo strumento che il manipolatore usa in modo sottile, non ha bisogno di dirtelo in faccia, fa leva sulle tue paure di essere egoista e una bambina ingrata (è come se tu avessi davanti a tua madre).
La manipolazione è un tipo di relazione dove non c'è amore, ci si usa e basta: il manipolatore per trovare potere e la manipolata trova valore nell’annullarsi e poi comunque farsi vittima.
Per combattere i manipolatori dobbiamo modificare la nostra scala etica e darci obiettivi più elevati di dignità, integrità e coerenza con il nostro vero essere.
Rispetto di noi.
Dobbiamo rafforzare la relazione con noi e non delegare all’altro la soddisfazione dei nostri bisogni.
Quindi facciamoci meno falsi scrupoli, smettiamola di voler essere brave bambine e figlie, perché stiamo solo obbedendo agli oscuri e creando noi una realtà di non amore e di violenza, anche se apparentemente sembriamo le vittime.
Colleghiamoci al nostro cuore, radichiamoci al nostro mondo interiore, facciamoci da genitore e usiamo il nostro adulto: questo è il modo profondo per tutelare noi stesse dalle manipolazioni, da parte di chiunque.
Dobbiamo centrarci su di noi e mirare a creare una relazione fra adulti, alla pari, non sbilanciata in termini energetici.
Essere presenti a noi stesse e tutelarci dai demoni interni che vanno a creare i manipolatori esterni.

Lucia Goldoni
Le vie della luce

02/04/2025

💛

Indirizzo

La Spezia

Orario di apertura

Lunedì 08:15 - 19:00
Martedì 08:15 - 19:00
Mercoledì 08:15 - 19:00
Giovedì 08:15 - 19:00
Venerdì 08:15 - 19:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Oltreilrecinto Dr.ssa Navarra Caterina Psicologa Psicoterapeuta CBT e EMDR pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Digitare