Studio di pedagogia clinica dott.ssa Loredana Nave

Studio di pedagogia clinica dott.ssa Loredana Nave Interventi di aiuto e apprendimento

Diagnosi e Intervento PRECOCE:

Sindromi a Spettro Autistico e patologie correlate
Sindromi da Deficit di Attenzione e Iperattività
Ritardi semplici del linguaggio
Ritardi della comunicazione
Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Disturbi della condotta

Gli interventi pedagogico – clinici per l’età evolutiva, emergono da un percorso diagnostico che comprende:
1. �Colloquio
2. �Anamnesi pedagogico – clinica
3. �Rilevazione delle abilità e potenzialità oltre alle difficoltà
4. �Diagnosi e formulazione del progetto di intervento di aiuto

‣ PER L’ETA’ EVOLUTIVA 0- 16 anni) :

- autismo diagnosi e trattamento precoce
- ritardo della comunicazione
- ritardo psicomotorio
-area dell'apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura, calcolo, comprensione, memoria)
-area dello studio (metodo di studio, motivazione, costanza di impegno, orientamento scolastico)
-area organizzativo-motoria (difficoltà di motricità fine, coordinazione oculo-manuale, coordinazione generale)
-area comunicativo-relazionale (insicurezza, ansia, rifiuto scolastico,relazioni umane)
-area espressiva (difficoltà del linguaggio)
-area comportamentale (iperattività, apatia, disattenzione)
-area emotivo-affettivo (autostima, fiducia di sé, autocontrollo, enuresi notturna e diurna, encopresi)

L’intervento educativo sostiene i genitori al fine di accrescere e rafforzare le competenze genitoriali, fornendo gli strumenti di aiuto per promuovere un armonico sviluppo dei figli, migliorare la qualità delle relazioni genitori-figli. In accordo con la famiglia è prevista una collaborazione tra il pedagogista clinico e la scuola, al fine di favorire un’utile integrazione tra l’intervento di aiuto specialistico e l’iter educativo – scolastico. Tra i metodi e le tecniche, riconosciute a livello internazionale, possiamo ricordare:


Intervento Foniatrico-logopedico Integrato “ Massimo Borghese”:

- Logopedia:

interventi a 360° per interviene contemporaneamente su tutte le aeree del profilo comunicativo (espressiva, motoria, percettiva, relazionale)


Interventi pedagogico-clinici:

Per il potenziamento delle abilità logico-matematiche, per fronteggiare le difficoltà di lettura-scrittura e per lo sviluppo dell’attentività e della memoria Prismograf® - Educromo® - Eucalculia® Writing Codex®, MPI (Memory Power Improvement®)
Per lo sviluppo delle potenzialità organizzativo – motorie Edumovement®
Per lo sviluppo della creatività, il riequilibrio emozionale e per far emergere importanti contenuti psichici Inter-Art®,Disegno onirico®, Psicodramma olistico®
Per favorire lo sviluppo del sé Reflecting®
Per la distensione, l’esplorazione e la conoscenza corporea, nella conquista del benessere psicofisico Discover Project ®, Trust System ®, Touch-Ball®, Body-Work ®
Per i ritardi della comunicazione, l’autismo e il disturbo di Attenzione e Iperattività e per sviluppare le competenze espressive: Metodiche pedagogico cliniche e didattiche per l’espressività verbale, Metodo Ritmo-Fonico®. Musicopedagogia:

Avere un orecchio educato all’ascolto assicura:
- un miglioramento nel comportamento sociale (imparare ad ascoltare se stessi e gli altri),
- una migliore motricità (l’orecchio controlla l’equilibrio, tutti i muscoli del corpo sono sotto il suo controllo),
- padronanza dell’energia (espressione dell’energia adeguata al contesto),
- migliore ricettività rispetto agli stimoli provenienti dall’esterno e da se stessi,
- migliore capacità di concentrazione. Un uso adeguatamente studiato della musica è terapeutico, ad esempio, per:
- l’iperattività
- i deficit nell’attenzione
- le diverse abilità

Tutto ciò fa comprendere l’importanza del fare musica e del farla non come “intrattenimento”, ma come pratica utile a migliorare la qualità della vita


• Consulenza nutrizionale:

o alimentazione personalizzata priva di glutine, caseina, soia e mais nell’autismo e nella sindrome con deficit attentivo e iperattività

19/09/2025

Alla luce di quanto accaduto in questi giorni, quando abbiamo appreso della tragica notizia di Paolo Mendico, il quattordicenne suicida a Latina a causa delle continue provocazioni da parte dei compagni, è necessario dedicare qualche minuto alla lettura del fenomeno del bullismo.

Sono consapevole che i social siano in piena tendenza con questo argomento, preferisco però dare un contributo pedagogico al fenomeno.

🧠 Il bullismo è un vero e proprio fenomeno, ferisce, isola e nei casi estremi cancella vite. Non è solo un problema comportamentale ma anche emotivo, rivela forti disagi, mancanza di emotività e problemi relazionali. 💭

È un fenomeno che mira ad aggredire ripetutamente, ferire, escludere e dominare la vittima. 😔

Come bisognerebbe agire?
Innanzitutto nel momento in cui si verificano problemi simili, è necessario parlarne con la propria famiglia, anche se spesso si prova vergogna e rivolgersi a persone competenti, sia come vittima che come bullo. ☝️

Il pedagogista, in questo caso, cosa può fare?
✅ Educa al cambiamento con strategie mirate all’aspetto comportamentale e relazionale!
Educa alla responsabilità e al dialogo per innescare un meccanismo di relazioni sane. 👌

😰 Con la vittima?
👉 È necessario ascoltare, offrendo sicurezza e comprensione, intraprendendo percorsi per l’autostima e di sostegno emotivo. ❤️

😡 Con il bullo?
👉 Risalire al disagio, attuare un percorso di dialogo individuale e di attività per sviluppare l’empatia e coinvolgere la famiglia. ❤️

È importante non punire ❌
Bisogna educare ✅

È fondamentale coinvolgere anche il gruppo classe intervenendo con attività di collaborazione, di rispetto e soprattutto creare un clima sereno e positivo. 🫂

L’obiettivo è quello di creare relazioni sane e di interrompere la dinamica di vittima e dominatore. 😘

16/09/2025

Cosa sono i BES (Bisogni Educativi Speciali)? 🧐

Innanzitutto non è un’etichetta per identificare una tipologia di studenti, vuol dire prestare attenzione a quegli alunni che necessitano di strategie educative per imparare diversamente. 🥰

Ogni bambino è a sé, ma chi rientra tra i BES? 🤔

🔎 Alunni con DSA ossia i Disturbi Specifici Dell’Apprendimento
🔎 Alunni con difficoltà socio - culturali
🔎 Alunni con disabilità di diversa natura

A scuola, come si presenta e come si interviene? 💚

👍 Aumentare i tempi per terminare i compiti
👍 Utilizzare strumenti compensativi come i tablet, mappe concettuali, computer e strategie personalizzate

È importante ricordare che ognuno impara a modo suo e che ci sono professionisti ai quali si può fare riferimento per risultati evidenti! 🫂

13/09/2025

Le ricerche parlano chiaro: un bambino che fa fatica con la matematica non è un bambino meno intelligente.
Ecco la verità che spesso dimentichiamo: la brillantezza non si misura con una formula.

Ci sono menti nate per danzare con le parole, altre che respirano ritmo e melodia. Alcune osservano il mondo con una calma profonda, colgono ciò che sfugge agli altri. C’è chi sa ascoltare, chi sa consolare, chi immagina mondi dove altri vedono solo numeri.

Nel 1983, Howard Gardner ha dato voce a questa verità con la sua teoria delle intelligenze multiple.
Ci ha ricordato che la matematica e il linguaggio sono solo due sentieri, tra tanti.
Esistono l’intelligenza musicale, quella corporea, quella spaziale, quella interpersonale e quella intrapersonale.
C’è la sensibilità per la natura, la capacità artistica, il pensiero profondo.
Tutti modi diversi – e ugualmente potenti – di essere intelligenti.

E allora perché continuiamo a misurare il valore di un bambino solo in base a quanto è veloce con le frazioni o le tabelline?
Quando lo facciamo, rischiamo di spegnere delle luci prima ancora che abbiano potuto brillare.

Un bambino che lotta con i numeri potrebbe essere un geniale narratore, un piccolo scienziato, un artista, un saggio in miniatura.
Quando riduciamo l’intelligenza a un voto, mettiamo in ombra talenti preziosi.
Soffochiamo l’esploratore, il protettore, il creativo. E, cosa ancor più grave, insegniamo al bambino a dubitare di sé.

La scienza ci sussurra un messaggio potente:
l’intelligenza non è un sentiero unico. È un giardino. Un campo fertile di possibilità.

E noi, a casa, possiamo fare molto:

→ Celebriamo la creatività anche quando i numeri non tornano.
→ Riconosciamo l’empatia come forma di genio.
→ Valorizziamo il corpo che si muove, la mente che sogna, le mani che esplorano.
→ Ricordiamo a nostro figlio che avere difficoltà non significa valere meno.

Il vero successo non è solo accademico.
Il vero lavoro è questo: nutrire bambini completi, capaci, fieri di chi sono.

Perché un bambino “non portato” per la matematica può essere immensamente intelligente.
I suoi talenti, semplicemente, fioriscono in un’altra terra.

E quando gli diamo il permesso di crescere lì, diventano ciò che erano destinati ad essere.
Forti. Sicuri. Veri.

Allora forse la domanda giusta non è:
“Perché mio figlio è scarso in matematica?”

Ma piuttosto:
“In quali meravigliosi modi mio figlio è già brillante?”

Perché l’intelligenza non è saper fare tutto.
È avere il coraggio di diventare il genio che vive già dentro di noi.

13/09/2025

Un recente sondaggio rivela che sette docenti italiani su dieci si dichiarano contrari all’introduzione di una valutazione periodica del corpo insegnante. Attualmente, il Sistema Nazionale di Valutazione prende in considerazione il merito professionale soltanto per i neoassunti, al termine dell’anno di prova; non esiste invece un vero meccanismo che accompagni e monitori l’intera carriera.

Le graduatorie ci sono, ma il principale criterio di avanzamento rimane l’anzianità di servizio. È possibile accumulare qualche punto aggiuntivo grazie a titoli come il dottorato, certificazioni o corsi di formazione, ma non esiste un parametro che misuri realmente la qualità dell’insegnamento in classe. Un docente privo di empatia e di competenze relazionali rischia infatti di non svolgere adeguatamente il proprio compito, arrivando persino a incidere negativamente sul percorso degli studenti. Tuttavia, stabilire criteri concreti per valutare questi aspetti non è affatto semplice.

Analizzare in profondità tutte le dimensioni della professionalità docente e quantificare l’efficacia reale del suo lavoro educativo è complesso. Negli ultimi anni, però, il filosofo Umberto Galimberti ha sostenuto più volte la necessità di introdurre una valutazione attitudinale per gli insegnanti.

“Chiunque cerchi lavoro deve affrontare dei colloqui: non si assume nessuno alla cieca”, ha ricordato in un’intervista. “I colloqui non sono altro che test di personalità, in cui bisogna verificare se una persona sa comunicare, coinvolgere, cogliere ciò che accade non solo nella mente, ma anche nella sfera emotiva e affettiva dei ragazzi”, ha affermato.

Secondo questa prospettiva, valutare la predisposizione psicologica di chi insegna non dovrebbe essere un elemento secondario. La scelta di un docente deve infatti tener conto non soltanto della preparazione disciplinare, ma anche della capacità di gestire una classe, educare ed accompagnare gli studenti nella crescita, non limitandosi alla trasmissione di nozioni.

12/09/2025

Mamma, papà, spesso ci sentiamo in colpa per delle faccende da sbrigare in casa. 😪

È molto comune che questo accada, è necessario però tenere a mente alcuni punti importanti. 🩷

🫧 I bambini non sentono l’esigenza di giocare costantemente con noi adulti, anche se crediamo il contrario
🫧 Il gioco libero ed indipendente aiuta a sviluppare aree cognitive e personali, come l’autonomia, l’attenzione e la creatività

🏡 Quando i bambini osservano il nostro prenderci cura della casa, attribuiscono il valore all’ambiente sicuro e accogliente che si crea per loro

Hanno bisogno di sentirti presente, disponibile, e di avere momenti di gioco condiviso.

🤭 I bambini amano essere coinvolti nelle faccende che svolgiamo, come aiutarci a sistemare il bucato, mettere in ordine i giochi, passare gli attrezzi giusti per aggiustare qualcosa.
🤗 Questo può affievolire il nostro senso di colpa perché si rendono partecipi i bambini alla nostra vita quotidiana e non abbiamo la sensazione di sottrarre del tempo.

Non è importante giocare per tante ore con i nostri bambini, è fondamentale farlo con qualità, senza alcune distrazioni o interruzioni, per i bambini è importante la connessione che si crea rispetto alla quantità del tempo. ⏱️

🪴 Dedicare il proprio tempo alla casa non vuol dire sbagliare, il non esserci insegna ai bambini la pazienza, l’attesa, il creare modo per occupare il proprio tempo. 🙂

👉 I bambini hanno bisogno di sentirci presenti, disponibili, il vedere come i genitori si prendono cura dell’ambiente condiviso insegna ai bambini che la casa va curata, che ci sono delle routine da rispettare e soprattutto che, pur “togliendo” questo tempo, mamma e papà sono presenti. 🫂

10/09/2025

Le emozioni, cosa sono? E come le riconoscono i bambini? 🥰

Le emozioni si presentano da subito, in quanto sono delle reazioni spontanee, che naturalmente mutano con lo sviluppo del bambino.

🎈 fino al 2 anno di vita il bambino familiarizza con le emozioni di base, gioia, stupore, rabbia, paura;

🎈 dai 3 ai 5 anni i bambini cominciano a nominare le emozioni che provano collocandole in determinate situazioni;

🎈 dai 6 anni in poi, i bambini comprendono emozioni più complesse.

cosa fare quando i bambini non riescono a gestire le proprie emozioni?

❌ le emozioni non vanno zittite o sminuite 👎 vanno accolte. 🫶

I bambini costantemente in situazioni frustranti provano rabbia, è importante:
✅ respirare insieme al bambino (è difficile anche per i genitori che spesso vivono situazioni di frustrazione allo stesso modo, è necessario però farlo)
✅ riconoscere l’emozione e darle il nome appropriato (so che sei ARRABBIATO, immagino ti senta TRISTE)
✅ abbracciare il bambino e proporgli delle attività per calmare l’animo.
✅ offrire alternative e strategie, come stringere il proprio peluche.

🧸 è necessario normalizzare le emozioni, in modo tale da farle riconoscere al bambino e rendergli chiaro che non esistono emozioni che non siano giuste, anzi, che tutte sono opportune. 🌺

09/09/2025

Curiosità! 🤔 Destra o sinistra? Scopriamo insieme! 👇

La lateralità manuale, nel bambino, si sviluppa attraverso determinate tappe:

🔸 Fino al primo anno di vita, i bambini tendono ad utilizzare le proprie mani in modo simile, cominciano a scoprirle e conoscerle;

🔸 Da 1 a 2 anni cominciano a mostrare una piccola preferenza, comunque ancora non definitiva in quanto a seconda della difficoltà del compito da svolgere, cambiano la mano da utilizzare;

🔸 Dai 2 ai 4 anni cominciano a mostrare una preferenza più decisiva ma non ancor definitiva;

🔸 Dai 5 ai 6 anni si sviluppa la lateralità destra o mancina e si consolida perché con l’inizio della scuola primaria si consolidano la scrittura ed il disegno;

🔸 A 7 anni la dominanza manuale è consolidata.

Cosa possiamo fare per aiutare i bambini a consolidare questa abilità?

🟢 Incitarli a giocare con entrambe le manine, così avviene la stimolazione cerebrale;
🟢 Lasciarli liberi di scegliere in modo spontaneo;
🟢 Accompagnarli in questo percorso rispettando i tempi del bambino.

🚨 Spesso capita di sentire qualcuno che parli con rammarico dell’utilizzo della mano sinistra, quali sono gli errori da NON fare? ❌

🔴 Non correggerli, è importante lasciare consolidare l’abilità;
🔴 Non forzare ad utilizzare la mano destra.

🔔 È fondamentale lasciare il bambino libero, in caso contrario ciò potrebbe compromettere la scrittura e creare difficoltà con la coordinazione del bambino stesso. 🙅‍♀️

♥️ Lasciamoli liberi di scegliere, ogni cervello sa sempre cosa fare! 💬

08/09/2025

I genitori spesso vengono travolti da un misto di emozioni e di sensazioni, pensieri, ricordi.
Soprattutto con l’inizio della scuola! 🏫
Naturalmente si è orgogliosi del lavoro che si sta facendo, vederli crescere, farsi spazio nel mondo e conquistare i tanti obiettivi che la vita ci pone non può che essere motivo di fierezza nei genitori. 🤩
Contemporaneamente è normale che subentri l’ansia, la malinconia, nella speranza che vada tutto bene, che soprattutto i più piccoli non si sentano soli bensì accolti e al sicuro. 💪

Ogni inizio segna un momento di autonomia nel bambino e una separazione nel genitore, che però si fa forza sul coraggio del bambino e soprattutto sulla strada che sta spianando per aiutarlo nel proprio futuro. 🌏

Ogni tipo di emozione è normale, niente deve essere screditato, criticato e giudicato! 🤐

Non esistono emozioni giuste o sbagliate, c’è il proprio modo di sentirsi e va condiviso, validando e considerando ogni sensazione. 🥰

🎈 Un piccolo promemoria:

❌ Non lasciamo che i bambini avvertano le nostre emozioni “negative”, potrebbero sentirsi responsabili di quest’ultime.

🟢 Rafforziamo le emozioni positive come: “che bello rivederti! Siamo di nuovo insieme” raccontando cosa abbiamo fatto durante la giornata così da poter fare raccontare in modo altrettanto positivo ciò che è accaduto a scuola.
In questo modo si attiva l’empatia e si rafforza la sfera emotiva del bambino che, sentendosi desiderato ed amato, imparerà a fare lo stesso! 🔔

🪴 Mamma, papà, stiamo regalando radici forti ai nostri bambini! 🪷

06/09/2025

⭕️CUORI FERITI

Nel bellissimo borgo di Agliè (To) ho parlato dei comportamenti tempesta di quei bambini e ragazzi che, superficialmente, chiamiamo ribelli, oppositivi e difficili.

Ho dedicato la mia vita e la mia ricerca a queste anime ferite e posso assicurarvi che dietro i comportamenti ostili c’è sempre una preghiera d’amore.

Winnicott ci ha regalato una formula stupenda che insegnanti e genitori devono tatuarsi nel cuore:

“Il loro urlo è un grido di aiuto.”

Sei sei un insegnante o un educatore ricordati che questo urlo, non testa la tua autorità. Testa la verità del tuo Amore.

I ragazzi feriti sono affamati di Amore.

P.S. Grazie a tutti i genitori e docenti presenti e grazie a CIAC che ha creduto nel valore di questa formazione.

06/09/2025
06/09/2025

🧠 Il nostro cervello non è statico: cambia, si adatta, si trasforma.
Ogni pensiero, emozione o momento di attenzione lascia una traccia nelle sue connessioni, ridisegnandone la struttura.

Grazie alle neuroscienze sappiamo che anche semplici pratiche di consapevolezza possono rimodellare intere aree cerebrali, regolare i neurotrasmettitori e persino attenuare lo stress.

Non è magia, è neuroplasticità: la straordinaria capacità del cervello di rinnovarsi in base alle esperienze.

06/09/2025

"In un’epoca in cui i genitori fanno fatica a comprendere i loro figli, spesso finendo per essere troppo permissivi, è importante riflettere sul modo giusto per preparare i giovani ad affrontare le sfide della vita. L’eccessiva protezione finisce per privare i ragazzi degli strumenti necessari. Le piccole frustrazioni e delusioni sono essenziali per abituarci a confronto con gli ostacoli presenti nel quotidiano. Se ne siamo perennemente schermati da piccoli, cosa faremo nel momento in cui non avremo più nessuno a fare da barriera?"

Leggi l'articolo completo cliccando sul link
👇👇👇
https://www.altuofianco.blog/insegnate-ai-bambini-ad-aspettare-ed-annoiarsi-basta-con-il-tutto-e-subito-per-proteggerli-dalle-fatiche/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR16Qkp9WkXPvzNH5liRfKrVHkZ1-rg-vN694aXuf9CF4zSloVeyBionTKM_aem_ejWTJShOhhTUrrrVM8Iu8Q&sfnsn=scwspwa

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Indirizzo

Via Saragat, 9
Lago Patria
80029

Orario di apertura

Lunedì 15:00 - 19:00
Mercoledì 15:00 - 17:00
Venerdì 15:00 - 17:00

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