Studio di fisioterapia

Studio di fisioterapia Fisioterapia manuale strumentale Linfodrenaggio Rieducazione Posturale e Funzionale OSTEOPATIA

19/09/2025

Fisiatra? Fisioterapista? Chinesiologo? Osteopata? Posturologo?

Facciamo chiarezza una volta per tutte.

In un mondo in cui ogni giorno si parla di dolore, postura, diagnosi, benessere, prevenzione, ginnastica posturale, trattamenti risolutivi ed esercizi miracolosi.. orientarsi è sempre più difficile.

E spesso, chi ha un sintomo o un fastidio finisce per scegliere in base a ciò che appare sui social, non in base alle competenze reali.

Il problema? Sui social si sente di tutto.

Per questo, il dott. Marco Di Gesù, presidente dell’Associazione Nazionale di Fisiatria Interventistica, e Fisio-Notizie hanno deciso di fare un po’ di chiarezza insieme con un articolo pensato per aiutarti a scegliere in modo consapevole.

L’obiettivo di questo articolo? Fare finalmente ordine. E lo faremo analizzando, in modo pratico e comprensibile, le figure professionali che più spesso si incontrano cercando soluzioni a un dolore o a un problema fisico.

1. FISIATRA – Diagnosi, prescrizione, trattamenti mini-invasivi

Quando c’è un sintomo, serve prima di tutto capire di cosa si tratta.

Il fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione: visita, formula una diagnosi, prescrive esami, farmaci, trattamenti fisioterapici e può indicare percorsi riabilitativi specifici. È anche l’unica figura tra quelle che tratteremo, abilitata a eseguire trattamenti percutanei (come infiltrazioni, dry needling, elettrolisi) e utilizzare l’ecografo a fini diagnostici.

In ambito medico, accanto al medico di base (Medico di Medicina Generale) e al pediatra, il fisiatra rappresenta un riferimento fondamentale, insieme a ortopedico, reumatologo, neurologo, medico dello sport, a seconda dei casi.

Nell’ambito muscoloscheletrico, in particolare, il fisiatra specializzato in interventistica può integrare la visita con l’ecografia e include nel percorso riabilitativo le tecniche mini-invasive più appropriate, favorendo una presa in carico coordinata ed efficace.

2. FISIOTERAPISTA – Valutazione funzionale, trattamento e prevenzione clinica

Il fisioterapista è il professionista sanitario con competenze specifiche nella valutazione e nel trattamento delle disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale che limitano il movimento e la funzione, sia in fase acuta che cronica, anche in autonomia (in contesto privato).

Può lavorare anche in assenza di una diagnosi medica, purché i segni e i sintomi presentati rientrino nelle sue competenze. In caso contrario, ha il dovere di indirizzare il paziente verso una valutazione medica specialistica.

Il fisioterapista appartiene alle professioni sanitarie, le uniche ad eseguire valutazioni cliniche funzionali, trattare sintomi, agire in presenza di dolore, patologie diagnosticate o sospette, o pianificare percorsi riabilitativi personalizzati.

Nessun altro professionista non sanitario può farlo in questi termini, anche se in possesso di master, attestati o certificazioni private.

Il fisioterapista lavora anche in ambito preventivo, promuovendo stili di vita corretti e strategie per ridurre il rischio di recidive o di peggioramento funzionale.

Inoltre, ha la capacità di discernere i casi in cui si sia in presenza di una patologia che richieda, pertanto, una diagnosi e l’invio alla corretta figura sanitaria specialistica a cui rimandare il paziente.

3. CHINESIOLOGO – Prevenzione, performance, movimento

Il chinesiologo è il laureato in Scienze Motorie, esperto in attività motoria finalizzata al benessere e adattata, alla prevenzione e al miglioramento della performance.

- Chinesiologo con laurea triennale (L-22)

Si occupa di attività motoria in soggetti sani, con finalità educative, ludiche, preventive e di promozione della salute. Non è abilitato a redigere programmi di esercizio fisico adattato su soggetti con patologie, né a operare in presenza di dolore o sintomi clinici. Può collaborare con le figure sanitarie in fase post-riabilitativa, sempre su indicazione e sotto la supervisione di un professionista sanitario.

⁠- Chinesiologo con laurea magistrale (LM-67)

È l’unica figura non sanitaria che può elaborare e gestire programmi di Esercizio Fisico Adattato (EFA), rivolti a soggetti con patologie croniche stabilizzate. Anche in questo caso, l’attività deve svolgersi in assenza di condizioni cliniche acute, sempre con finalità preventive e di mantenimento funzionale, e non di trattamento riabilitativo della patologia. Richiede un raccordo con il medico o il fisioterapista responsabile del percorso di cura fatto precedentemente.

La sua attività è quindi lecita e preziosa nella prevenzione primaria, nel miglioramento dello stile di vita e nel periodo post-riabilitativo, purché siano chiari i confini: il chinesiologo non è una figura sanitaria e non può sostituirsi ai professionisti della riabilitazione clinica.

Anche master universitari, corsi di alta formazione o certificazioni private non abilitano ad attività cliniche o terapeutiche se non affiancati da un titolo sanitario abilitante.

4. OSTEOPATA – Tra manualità e limiti normativi

L’osteopatia non è ancora una professione sanitaria ufficialmente operativa in Italia. Chi la esercita deve essere già un sanitario (medico, fisioterapista, ecc.). In caso contrario, il rischio è quello dell’abuso di professione (art. 348 C.P.).

Dal 2018 esiste un percorso legislativo per il riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria, ma ad oggi non è ancora completamente definito né attuato con percorsi universitari abilitanti. Questo significa che chi si presenta come osteopata senza un titolo sanitario di base, di fatto, non è autorizzato a trattare clinicamente dolore o patologie.

5. POSTUROLOGO – Attenzione ai titoli e alla formazione

La posturologia, invece, non è una professione, ma un ambito di studio multidisciplinare. Un “posturologo” può avere una formazione eterogenea (fisioterapista, medico, laureato in scienze motorie) ma la qualifica non corrisponde a un titolo abilitante di per sé.

Attenzione dunque a scuole private, attestati non riconosciuti o chi si presenta come “terapista posturale” senza titoli abilitanti: il rischio è di affidarsi a figure non qualificate, con conseguenze per la salute e per la legalità dell’atto terapeutico.

6. LE PAROLE CONTANO – Quando “trattamento” e “paziente” non sono neutre

Quando è presente un sintomo o una disfunzione, parole come “paziente” e “trattamento” implicano un atto sanitario. Non sono termini neutri: presuppongono una formazione abilitante, una responsabilità professionale, norme deontologiche, un’assicurazione obbligatoria.

Per questo è fondamentale che il fisiatra (o altro medico) faccia diagnosi, il fisioterapista si occupi di prevenzione e riabilitazione clinica, il chinesiologo con laurea magistrale LM-67 elabori e gestisca programmi di esercizio fisico adattato su soggetti con patologie croniche stabilizzate, sempre in raccordo con la figura sanitaria e senza finalità terapeutiche, il chinesiologo con laurea triennale promuova il benessere e la salute nei soggetti sani.

L’abuso di titoli (come “dottore” quando usato in modo da far intendere che si tratti di un medico) ha contribuito alla confusione. Ma la chiarezza protegge tutti: i cittadini, i professionisti onesti, la salute pubblica.

IN SINTESI, A CHI RIVOLGERSI?

Hai dolore, rigidità, un problema, un dubbio o un sintomo che non passa? Parlane con il tuo medico di base o con un fisiatra: se necessario, saranno loro a indirizzarti verso lo specialista più idoneo.

Puoi anche rivolgerti direttamente a un fisioterapista qualificato, che saprà valutare la situazione, trattare i casi di sua competenza ed eventualmente inviarti al medico più adatto.

Stai bene oppure hai una patologia cronica stabilizzata dal medico o dal fisioterapista e vuoi migliorare la tua autonomia e la tua forma fisica in sicurezza? Puoi affidarti a un chinesiologo con laurea magistrale LM-67, che progetta programmi di esercizio fisico adattato.

Se stai bene e vuoi migliorare postura, performance e qualità della vita, puoi rivolgerti a un chinesiologo laureato in Scienze Motorie.

La prossima volta che hai un sintomo o un fastidio e leggi “trattamento risolutivo” o “miracoloso”, fai due domande: “Hai una laurea? Sei un professionista sanitario?”

Se la risposta è vaga.. cambiare strada è già prendersi cura di sé.

Se questo contenuto ti è stato utile, condividilo. Anche informare è un atto di cura. Anche una condivisione può cambiare il percorso di chi è in cerca di risposte.

Verifica sempre la qualifica di chi si prende cura di te!

Medico: https://portale.fnomceo.it/cerca-prof

Fisioterapista: https://albo.alboweb-fnofi.net/registry/search

Chinesiologo: https://www.scienzemotorie.it

Questo contenuto è stato realizzato da Fisio-Notizie e dal dott. Marco Di Gesù per promuovere una cultura della salute basata su competenza e responsabilità.

08/09/2025

🎉 Oggi festeggiamo l’8 settembre, la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗶𝘀𝗶𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮: il compleanno della nostra professione, che celebriamo ogni anno con orgoglio e rinnovato impegno.

👵 Il tema scelto dalla World Physiotherapy per il 2025 è dedicato all’invecchiamento sano e alla prevenzione della fragilità, un ambito in cui la fisioterapia gioca un ruolo cruciale per la salute e la qualità della vita di tutti.

Tra le iniziative AIFI per questa giornata, anche grazie al prezioso contributo scientifico del GIS Fisioterapia nell'Anziano e nell'Invecchiamento Attivo:
🔹 Le traduzioni italiane ufficiali dei materiali World Physio Day 2025
🔹 “Un nastro blu, in cammino!”: la campagna social AIFI che unisce fisioterapisti, cittadini e stakeholder in un mese di iniziative all’insegna del movimento
🔹 La guida all’invecchiamento sano e attivo curata dal GIS FAIA
🔹 Gli eventi promossi da AIFI, GIS, NIS e Sezioni Territoriali in tutta Italia
🔹 Il comunicato stampa a cura di Dire.it
Vai alla pagina dedicata: https://aifi.net/ottosettembre/

🎓 Inoltre, proprio oggi si tiene il concorso nazionale per l’accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie: un grande in bocca al lupo a tutti i giovani che aspirano a diventare fisioterapisti e a intraprendere questa straordinaria professione.

Si avvisano tutti i nostri gentili e comprensivi pazienti che lo studio Finessi chiuderà per ferie...
30/08/2025

Si avvisano tutti i nostri gentili e comprensivi pazienti che lo studio Finessi chiuderà per ferie...

15/08/2025

😊🤣⚠️

Attenzione ad affidarsi a personale NON qualificato e NON certificato.. non è questione di bravura sono tutti bravi ma è...
30/07/2025

Attenzione ad affidarsi a personale NON qualificato e NON certificato.. non è questione di bravura sono tutti bravi ma è PERICOLOSO PER LA SALUTE...Buona lettura

“Ho il retto dell’addome lesionato.. chi può aiutarmi?”

Domanda reale.
Risposte? Tante.
Alcune, però, rischiano di creare confusione. 😕

C’è chi suggerisce:

“Vai da un professionista del movimento..”
“Vai da un osteopata..”
“Oppure da un fisioterapista..”
“Oppure, se è grave, da un chirurgo..”

Facciamo chiarezza, senza saccenza ma con responsabilità.

In caso di sospetta lesione muscolare (come il retto dell’addome), il primo passo è sempre una diagnosi medica.

Non si salta. Non si improvvisa.

Può farla un medico di base, un ortopedico, un fisiatra.. insomma, una figura medica abilitata.

E dopo la diagnosi?

A quel punto entra in gioco il fisioterapista.
Sanitario anch’esso, è la figura giusta per gestire il recupero funzionale, la rieducazione motoria, la prevenzione delle recidive.

Nessun altro può occuparsene.

Non un osteopata, non un chinesiologo, non un posturologo, non un “professionista del movimento”, non un “rieducatore motorio”, non un “esperto di core”.

Se non è sanitario, non può trattare una lesione del retto dell'addome.

Semplice no? 🤭

Educare vuol dire anche questo: ricordare che la salute non si affida al caso, ma alle competenze riconosciute per legge.

La prossima volta che senti “Vai da quello che ti sblocca” o “Vai da quello che ti fa fare esercizi”..chiedi prima: è un sanitario abilitato alla riabilitazione? 🫶

Tratto da una storia vera.

Attenzione che siamo pieni di ABUSIVI anche nella nostra zona... Iscrizione FE/BO n°399
27/07/2025

Attenzione che siamo pieni di ABUSIVI anche nella nostra zona...
Iscrizione FE/BO n°399

🗨️ UNA PICCOLA, MA DOVEROSA PRECISAZIONE:

Vorrei fare un po' di chiarimenti su alcuni titoli e competenze professionali, poiché e normale per coloro che non sono del settore fare un po' di confusione:

IL TERMINE DI DOTTORE è un titolo ACCADEMICO che viene rilasciato solo ed esclusivamente dalle università al termine di un percorso di studi, che può essere triennale o magistrale (5 anni) oppure dopo un dottorato di ricerca (un percorso post laurea di solito della durata di 3 anni, viene identificato dalla sigla Ph.D).

IL MEDICO invece, e un titolo che viene rilasciato dopo un percorso di laurea in MEDICINA & CHIRURGIA (6 anni) e successivo esame di stato.

Perciò, non è necessario essere un professionista SANITARIO per avere in titolo di DOTTORE!
Si può essere dottore in legge, in economia, in fisica, in FISIOTERAPIA ecc.. purché si abbia terminato un corso di studi universitario e aver ottenuto una LAUREA! NON UN CORSO PROFESSIONALE, PUR LUNGO CHE SIA. Ma un percorso riconosciuto da Miur e dai vari ministeri.

AD OGGI L'UNICO PROFESSIONISTA CHE PUO ESEGUIRE RIABILITAZIONE E FISIOTERAPIA E SOLO IL FISIOTERAPISTA.

Altre professioni di INTERESSE/AUSILIO SANITARIO (Es Massoterapista, Osteopata e Chinesiologo) possono lavorare sulla prevenzione dello stato di salute, o sul benessere psicofisico.
Il lavoro su una PATOLOGIA spetta principalmente ai professionisti SANITARI.

PER CONTROLLARE SE UN FISIOTERAPISTA E TALE, BISOGNA TROVARLO SULL ALBO PROFESSIONALE, CHE SI PUO VISIONARE SUL SITO DELL ORDINE DEI FISIOTERAPISTI.

04/06/2025

TENSEGRITA': L'ARTE (E LA SCIENZA) DI NON CADERE A PEZZI

Guardate bene questa figura.

Non ha ossa.
Non ha muscoli.
Non ha articolazioni come le intendiamo di solito.
Eppure.. sta lì. In piedi. O meglio, in accosciata.

Come? Con la magia (scientifica) della tensegrità.

Cos’è la tensegrità?

È un principio architettonico e biologico secondo cui una struttura può mantenere la sua stabilità grazie a un equilibrio dinamico tra tensione continua e compressione discontinua.

Tradotto: cavi tirati + aste compresse = forma stabile.

Nel corpo umano, immagina:

Tensione = muscoli, tendini, fasce

Compressione = ossa

Niente sta lì “solo perché è incastrato”.
Tutto sta in forma perché si tira e si spinge insieme.

E il corpo umano?

Non siamo impalcature. Siamo strutture viventi a tensegrità: la colonna vertebrale non si regge “a pilastro”: galleggia tra trazioni miofasciali, come le ossa “non si appoggiano” una sull’altra: sono sospese, tenute in forma dal tono muscolare.

Anche quando stai fermo.. in realtà sei in costante adattamento di tensione.

Un esempio?

Hai mai visto un tendine d’Achille lesionato che tira su tutto il polpaccio?
O una fascite plantare che “risale” fino alla zona lombare?

Benvenuto nel mondo della tensegrità: quando tiri da una parte, il corpo reagisce da un’altra.

Cosa cambia per noi?

Il dolore al ginocchio può ve**re da uno squilibrio tra anca e piede.

Una spalla “che si incastra” potrebbe essere la vittima, non la causa.

Trattare un segmento isolato senza capire l’equilibrio globale.. è come riparare un elastico strappato con una vite.

Conclusione semi-seria

Il corpo umano non è un meccano. È più simile a una tenda da campeggio sotto vento. Tira una corda, e il picchetto opposto si lamenta.

Se pensavi che il corpo fosse “una colonna vertebrale dritta e due braccia che pendono”, è il momento di aggiornarti. La tensegrità non è solo uno studio teorico: è il motivo per cui non ci sbricioliamo ogni volta che camminiamo.

E tu, fisioterapista, quando guardi un paziente, vedi un corpo o una struttura in equilibrio? 🤔

📓📄📝📚📚
04/06/2025

📓📄📝📚📚

Hai mai sentito parlare del “Triangolo d’oro del piede”?

No, non è una nuova mossa di karate né una strategia da scacchisti zen. È una delle basi più importanti della biomeccanica umana, eppure la maggior parte delle persone.. ci cammina sopra senza saperlo!

Guarda bene l’immagine. Questi tre cerchi evidenziano i punti chiave di appoggio del piede, anche noti come:

1. Testa del 1° metatarso (sotto l’alluce)
2. Testa del 5° metatarso (sotto il mignolino)
3. Centro del calcagno

Ma perché sono così importanti?

Perché da questi tre punti parte tutto: la propriocezione, l’attivazione delle catene muscolari l’equilibrio, il controllo del ginocchio, dell’anca e persino della mandibola!

Sì, hai letto bene: se il tuo piede non appoggia bene.. potresti ritrovarti con dolori alla cervicale! Il triangolo di appoggio è la base per una buona volta plantare, ma anche per una catena posturale efficiente.

E qui arriva il colpo di scena.

La maggior parte delle scarpe moderne? Distruggono questo triangolo. Rialzi inutili, solette troppo morbide, scarpe strette.. e il piede dimentica come si sta in piedi da solo.

Esercizio-bonus per veri FisioNerds

In piedi, scalzi, cerca di sentire contemporaneamente questi tre punti al suolo.
Poi piega leggermente le ginocchia, attiva i glutei, respira.. e senti il tuo corpo dire “grazie”.

Chi comanda davvero il tuo corpo? Forse non è la testa… ma l’alluce. 😜

Per i curiosi, un articolo per approfondire:

https://educarefisio.com/2024/11/01/il-ruolo-fondamentale-del-piede-nella-postura-e-nel-benessere-generale/

23/05/2025

⚠️ ATTENZIONE ⚠️
lo studio di fisioterapia NON CHIUDE
ripeto
NON CHIUDE.

03/04/2025

Viviamo in un’era in cui lo smartphone è un’estensione del nostro corpo e il computer il nostro compagno di lavoro quotidiano. Ma c’è un prezzo da pagare per questa modernità: la sindrome da testa avanzata (Forward Head Posture - FHP).

Hai mai notato persone con il mento sporgente in avanti, le spalle arrotondate e il collo teso? Magari anche tu, senza rendertene conto, assumi questa postura mentre guardi lo schermo del telefono o lavori al computer.

Cosa succede alla tua colonna cervicale?

La testa pesa circa 5 kg quando è in posizione neutra, ma per ogni centimetro che si sposta in avanti, il peso percepito dalla colonna aumenta esponenzialmente:

A 15° di inclinazione il peso aumenta fino a 12 kg
A 30° di inclinazione il peso aumenta fino a 18 kg
A 45° di inclinazione il peso aumenta fino a 22 kg
A 60° di inclinazione il peso aumenta fino a 27 kg

Immagina di camminare tutto il giorno con uno zaino da 27 kg appeso al collo: i tuoi muscoli cervicali e dorsali sono costretti a uno sforzo continuo per mantenere la testa in posizione!

Le conseguenze della testa avanzata

Dolore cervicale e tensione muscolare. Il trapezio superiore, lo sternocleidomastoideo e i muscoli suboccipitali lavorano eccessivamente per sostenere il peso della testa.

Mal di testa e vertigini. La compressione delle arterie vertebrali e l’irritazione dei nervi cervicali possono ridurre l’afflusso di sangue al cervello.

Rigidità e riduzione della mobilità. La colonna cervicale perde progressivamente la sua curvatura naturale, aumentando il rischio di degenerazione articolare.

Stress sulla colonna toracica. Le spalle tendono ad arrotondarsi, compromettendo la respirazione e causando tensioni tra scapole e zona lombare.

Come correggere la postura?

Consapevolezza. Controlla spesso la tua postura: il mento deve essere leggermente retratto, lo sguardo allineato all’orizzonte e le spalle rilassate.

Allungamento dei muscoli cervicali anteriori. I muscoli sternocleidomastoideo e scaleni devono essere rilasciati per permettere alla testa di tornare in posizione neutra.

Potenziamento della muscolatura posteriore. I muscoli estensori cervicali profondi e il trapezio inferiore devono essere attivati per contrastare la postura cifotica.

Regolazione ergonomica della postazione di lavoro. Lo schermo del computer deve essere all’altezza degli occhi, la schiena ben supportata e i piedi poggiati a terra.

Limitare l’uso dello smartphone in posizione scorretta. Solleva il telefono all’altezza degli occhi invece di abbassare la testa.

Conclusione

La sindrome da testa avanzata non è solo un problema estetico, ma un vero e proprio disastro biomeccanico che può portare a dolori cronici e degenerazioni articolari. Non aspettare di sentire dolore: correggere la postura oggi è la chiave per evitare problemi domani!

Per i curiosi, direttamente dalla rubrica Patologie Spiritose, l'articolo dedicato al Text-Neck!

https://educarefisio.com/2024/12/14/text-neck/

03/04/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli! 🎉

Oggi esploriamo il gran dorsale, il muscolo più ampio della schiena, fondamentale per la forza del tronco e per i movimenti di trazione.

🔍 Dettagli anatomici

Il gran dorsale è un muscolo superficiale e largo che si estende dalla parte bassa della schiena fino alla parte superiore del braccio.

La sua origine è voluminosa:

Processi spinosi delle vertebre T7-T12, cresta iliaca, fascia toracolombare, ultime quattro coste.

L'inserzione è sul solco intertubercolare dell’omero.

Funzioni principali

Estensione dell’omero: porta il braccio indietro.
Adduzione dell’omero: avvicina il braccio al corpo.
Rotazione interna dell’omero: ruota il braccio verso l’interno.
Contributo alla respirazione: aiuta nei movimenti della gabbia toracica.

🌡️ Tipi di dolore

Il gran dorsale può causare vari tipi di disagi se affaticato o contratto:

- dolore alla parte bassa della schiena. Può irradiarsi fino alla spalla.

- limitazione nei movimenti di trazione. Debolezza nei pull-up o nel sollevare oggetti pesanti.

- rigidità toracica. Influisce sulla capacità di espandere il torace nella respirazione profonda.

💪 Funzione quotidiana

Il gran dorsale è essenziale in movimenti come ti**re un oggetto, sollevare pesi, arrampicarsi o persino nuotare.

🏋️ Esercizio di allungamento (Stretching in quadrupedia)

Mettiti a quattro zampe e fai scivolare le mani in avanti.
Porta il petto verso il basso mantenendo le braccia tese.
Mantieni la posizione per 20-30 secondi.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Lat pulldown con elastico o macchina)

Afferra l’elastico o la barra con una presa larga.
Tira lentamente verso il petto, contraendo il gran dorsale.
Rilascia lentamente e ripeti per 10-15 volte.

🔬 Curiosità scientifica

Sapevi che il gran dorsale è talmente grande da essere coinvolto anche nei movimenti della respirazione? La sua attivazione aiuta a espandere la cassa toracica nei movimenti forzati, come nei respiri profondi o durante sforzi intensi.

Conclusione

Il gran dorsale è un muscolo potente e versatile, essenziale per la forza e la mobilità della parte superiore del corpo. Rinforzarlo e mantenerlo elastico migliora le prestazioni fisiche e aiuta a preve**re dolori alla schiena e alle spalle.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia! 🌟

27/03/2025

Lo sapevi che tra il 70 e il 95% della serotonina, il famoso “ormone del buonumore”, viene prodotta proprio nel tuo intestino?

Sì, hai letto bene: non solo il cervello, ma anche il sistema digerente gioca un ruolo cruciale nel determinare il tuo stato d’animo, la tua ansia, i tuoi livelli di energia e persino la tua capacità di concentrarti.

Ecco perché la scienza parla ormai da tempo dell’intestino come di un “secondo cervello”. Al suo interno ci sono oltre 100 milioni di neuroni, più del midollo spinale. Questo sistema nervoso enterico comunica costantemente con il cervello tramite il nervo vago e una rete di segnali chimici e ormonali.

Ma attenzione: la frase “la serotonina si produce nell’intestino” è vera, ma va capita bene.

Facciamo chiarezza (per evitare semplificazioni):

La serotonina prodotta nell’intestino è prevalentemente periferica, sintetizzata da cellule specializzate (cellule enterocromaffini). Non entra nel cervello perché non attraversa la barriera ematoencefalica. Tuttavia, regola la motilità intestinale, la digestione e comunica con il cervello attraverso vie indirette, come il nervo vago, i metaboliti microbici e il sistema immunitario.

In sostanza, non è la serotonina intestinale a farci felici, ma il modo in cui l’intestino comunica col cervello a fare la differenza. È ciò che chiamiamo “gut-brain axis”, l’asse intestino-cervello.

E il microbiota?

Le ricerche (in continua evoluzione) ci dicono che uno squilibrio del microbiota, chiamato disbiosi, può essere associato a disturbi come ansia, depressione e affaticamento mentale. Questo avviene attraverso:

- produzione di neurotrasmettitori o dei loro precursori (come GABA, dopamina, acetilcolina, triptofano)

- modulazione dell’infiammazione sistemica

- influenza sull’asse dello stress (ipotalamo-ipofisi-surrene)

Cosa significa tutto questo nella vita reale?

Che quello che mangi, come digerisci, e quanto è in equilibrio il tuo intestino può influenzare come ti senti. E anche il contrario: stress, ansia e tensioni emotive possono modificare la motilità intestinale e la sensibilità viscerale.

Insomma, non è solo una questione di stomaco. È anche una questione di mente.

Ecco perché anche in fisioterapia moderna, si guarda sempre più alla persona nella sua globalità. Oltre a muscoli e articolazioni, possiamo trattare anche le strutture viscerali, nel rispetto delle competenze professionali, con tecniche come:

- il rilascio miofasciale viscerale

- il trattamento del diaframma e delle sue relazioni anatomiche

- il lavoro sullo psoas e sulle catene miofasciali profonde

- esercizi di respirazione consapevole

Questi interventi agiscono indirettamente sull’intestino, migliorando la mobilità viscerale, il tono neurovegetativo, la postura e, attraverso l’asse intestino-cervello, anche il benessere mentale.

Prendersi cura dell’intestino non è solo una questione digestiva, ma anche emotiva e posturale. E tu? Hai mai notato come cambia il tuo stato d’animo quando il tuo intestino non è in forma? ☺️

Per i curiosi, una riflessione su stomaco, nervo frenico e nervo vago.

https://educarefisio.com/2024/10/21/stomaco-e-nervo-vago/

Indirizzo

Via Del Mare 10
Lagosanto
44023

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Martedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Venerdì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30

Telefono

+393336015620

Sito Web

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