Studio di fisioterapia

Studio di fisioterapia Fisioterapia manuale strumentale Linfodrenaggio Rieducazione Posturale e Funzionale OSTEOPATIA

03/04/2025

Viviamo in un’era in cui lo smartphone è un’estensione del nostro corpo e il computer il nostro compagno di lavoro quotidiano. Ma c’è un prezzo da pagare per questa modernità: la sindrome da testa avanzata (Forward Head Posture - FHP).

Hai mai notato persone con il mento sporgente in avanti, le spalle arrotondate e il collo teso? Magari anche tu, senza rendertene conto, assumi questa postura mentre guardi lo schermo del telefono o lavori al computer.

Cosa succede alla tua colonna cervicale?

La testa pesa circa 5 kg quando è in posizione neutra, ma per ogni centimetro che si sposta in avanti, il peso percepito dalla colonna aumenta esponenzialmente:

A 15° di inclinazione il peso aumenta fino a 12 kg
A 30° di inclinazione il peso aumenta fino a 18 kg
A 45° di inclinazione il peso aumenta fino a 22 kg
A 60° di inclinazione il peso aumenta fino a 27 kg

Immagina di camminare tutto il giorno con uno zaino da 27 kg appeso al collo: i tuoi muscoli cervicali e dorsali sono costretti a uno sforzo continuo per mantenere la testa in posizione!

Le conseguenze della testa avanzata

Dolore cervicale e tensione muscolare. Il trapezio superiore, lo sternocleidomastoideo e i muscoli suboccipitali lavorano eccessivamente per sostenere il peso della testa.

Mal di testa e vertigini. La compressione delle arterie vertebrali e l’irritazione dei nervi cervicali possono ridurre l’afflusso di sangue al cervello.

Rigidità e riduzione della mobilità. La colonna cervicale perde progressivamente la sua curvatura naturale, aumentando il rischio di degenerazione articolare.

Stress sulla colonna toracica. Le spalle tendono ad arrotondarsi, compromettendo la respirazione e causando tensioni tra scapole e zona lombare.

Come correggere la postura?

Consapevolezza. Controlla spesso la tua postura: il mento deve essere leggermente retratto, lo sguardo allineato all’orizzonte e le spalle rilassate.

Allungamento dei muscoli cervicali anteriori. I muscoli sternocleidomastoideo e scaleni devono essere rilasciati per permettere alla testa di tornare in posizione neutra.

Potenziamento della muscolatura posteriore. I muscoli estensori cervicali profondi e il trapezio inferiore devono essere attivati per contrastare la postura cifotica.

Regolazione ergonomica della postazione di lavoro. Lo schermo del computer deve essere all’altezza degli occhi, la schiena ben supportata e i piedi poggiati a terra.

Limitare l’uso dello smartphone in posizione scorretta. Solleva il telefono all’altezza degli occhi invece di abbassare la testa.

Conclusione

La sindrome da testa avanzata non è solo un problema estetico, ma un vero e proprio disastro biomeccanico che può portare a dolori cronici e degenerazioni articolari. Non aspettare di sentire dolore: correggere la postura oggi è la chiave per evitare problemi domani!

Per i curiosi, direttamente dalla rubrica Patologie Spiritose, l'articolo dedicato al Text-Neck!

https://educarefisio.com/2024/12/14/text-neck/

03/04/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli! 🎉

Oggi esploriamo il gran dorsale, il muscolo più ampio della schiena, fondamentale per la forza del tronco e per i movimenti di trazione.

🔍 Dettagli anatomici

Il gran dorsale è un muscolo superficiale e largo che si estende dalla parte bassa della schiena fino alla parte superiore del braccio.

La sua origine è voluminosa:

Processi spinosi delle vertebre T7-T12, cresta iliaca, fascia toracolombare, ultime quattro coste.

L'inserzione è sul solco intertubercolare dell’omero.

Funzioni principali

Estensione dell’omero: porta il braccio indietro.
Adduzione dell’omero: avvicina il braccio al corpo.
Rotazione interna dell’omero: ruota il braccio verso l’interno.
Contributo alla respirazione: aiuta nei movimenti della gabbia toracica.

🌡️ Tipi di dolore

Il gran dorsale può causare vari tipi di disagi se affaticato o contratto:

- dolore alla parte bassa della schiena. Può irradiarsi fino alla spalla.

- limitazione nei movimenti di trazione. Debolezza nei pull-up o nel sollevare oggetti pesanti.

- rigidità toracica. Influisce sulla capacità di espandere il torace nella respirazione profonda.

💪 Funzione quotidiana

Il gran dorsale è essenziale in movimenti come ti**re un oggetto, sollevare pesi, arrampicarsi o persino nuotare.

🏋️ Esercizio di allungamento (Stretching in quadrupedia)

Mettiti a quattro zampe e fai scivolare le mani in avanti.
Porta il petto verso il basso mantenendo le braccia tese.
Mantieni la posizione per 20-30 secondi.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Lat pulldown con elastico o macchina)

Afferra l’elastico o la barra con una presa larga.
Tira lentamente verso il petto, contraendo il gran dorsale.
Rilascia lentamente e ripeti per 10-15 volte.

🔬 Curiosità scientifica

Sapevi che il gran dorsale è talmente grande da essere coinvolto anche nei movimenti della respirazione? La sua attivazione aiuta a espandere la cassa toracica nei movimenti forzati, come nei respiri profondi o durante sforzi intensi.

Conclusione

Il gran dorsale è un muscolo potente e versatile, essenziale per la forza e la mobilità della parte superiore del corpo. Rinforzarlo e mantenerlo elastico migliora le prestazioni fisiche e aiuta a prevenire dolori alla schiena e alle spalle.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia! 🌟

27/03/2025

Lo sapevi che tra il 70 e il 95% della serotonina, il famoso “ormone del buonumore”, viene prodotta proprio nel tuo intestino?

Sì, hai letto bene: non solo il cervello, ma anche il sistema digerente gioca un ruolo cruciale nel determinare il tuo stato d’animo, la tua ansia, i tuoi livelli di energia e persino la tua capacità di concentrarti.

Ecco perché la scienza parla ormai da tempo dell’intestino come di un “secondo cervello”. Al suo interno ci sono oltre 100 milioni di neuroni, più del midollo spinale. Questo sistema nervoso enterico comunica costantemente con il cervello tramite il nervo vago e una rete di segnali chimici e ormonali.

Ma attenzione: la frase “la serotonina si produce nell’intestino” è vera, ma va capita bene.

Facciamo chiarezza (per evitare semplificazioni):

La serotonina prodotta nell’intestino è prevalentemente periferica, sintetizzata da cellule specializzate (cellule enterocromaffini). Non entra nel cervello perché non attraversa la barriera ematoencefalica. Tuttavia, regola la motilità intestinale, la digestione e comunica con il cervello attraverso vie indirette, come il nervo vago, i metaboliti microbici e il sistema immunitario.

In sostanza, non è la serotonina intestinale a farci felici, ma il modo in cui l’intestino comunica col cervello a fare la differenza. È ciò che chiamiamo “gut-brain axis”, l’asse intestino-cervello.

E il microbiota?

Le ricerche (in continua evoluzione) ci dicono che uno squilibrio del microbiota, chiamato disbiosi, può essere associato a disturbi come ansia, depressione e affaticamento mentale. Questo avviene attraverso:

- produzione di neurotrasmettitori o dei loro precursori (come GABA, dopamina, acetilcolina, triptofano)

- modulazione dell’infiammazione sistemica

- influenza sull’asse dello stress (ipotalamo-ipofisi-surrene)

Cosa significa tutto questo nella vita reale?

Che quello che mangi, come digerisci, e quanto è in equilibrio il tuo intestino può influenzare come ti senti. E anche il contrario: stress, ansia e tensioni emotive possono modificare la motilità intestinale e la sensibilità viscerale.

Insomma, non è solo una questione di stomaco. È anche una questione di mente.

Ecco perché anche in fisioterapia moderna, si guarda sempre più alla persona nella sua globalità. Oltre a muscoli e articolazioni, possiamo trattare anche le strutture viscerali, nel rispetto delle competenze professionali, con tecniche come:

- il rilascio miofasciale viscerale

- il trattamento del diaframma e delle sue relazioni anatomiche

- il lavoro sullo psoas e sulle catene miofasciali profonde

- esercizi di respirazione consapevole

Questi interventi agiscono indirettamente sull’intestino, migliorando la mobilità viscerale, il tono neurovegetativo, la postura e, attraverso l’asse intestino-cervello, anche il benessere mentale.

Prendersi cura dell’intestino non è solo una questione digestiva, ma anche emotiva e posturale. E tu? Hai mai notato come cambia il tuo stato d’animo quando il tuo intestino non è in forma? ☺️

Per i curiosi, una riflessione su stomaco, nervo frenico e nervo vago.

https://educarefisio.com/2024/10/21/stomaco-e-nervo-vago/

24/03/2025

Benvenuti a un nuovo lunedì di “Anatomia Spassosa: esploriamo il corpo umano con un sorriso!” 🎉

Oggi scendiamo fino alla pianta del piede per scoprire una struttura meno conosciuta ma fondamentale per la circolazione e il comfort del nostro appoggio: la suola di Lejars! 📍 Questo “materassino” naturale ammortizza ogni passo e aiuta il sangue a tornare verso il cuore. Pronti a scoprire come funziona? 😊

Cos’è e dov’è?

La suola di Lejars è un plesso venoso plantare, situato nella parte inferiore del piede, proprio sotto la cute. 📍 Questo sistema di vene interconnesse svolge un ruolo cruciale nella circolazione sanguigna, facilitando il ritorno venoso grazie alla pressione esercitata ogni volta che appoggiamo il piede a terra.

Curiosità anatomica: è chiamata “suola” perché funge da vero e proprio cuscinetto venoso, simile alla suola di una scarpa che assorbe gli impatti. Senza di lei, stare in piedi a lungo sarebbe molto più faticoso!

Curiosità divertente

La suola di Lejars è come una p***a idraulica naturale. 🚰

Ogni volta che cammini, le vene del plesso si schiacciano e “spingono” il sangue verso l’alto. In pratica, il tuo piede è dotato di un sistema di drenaggio attivo che lavora senza sosta… e tutto senza bisogno di elettricità!⚡

Funzionamento buffo

Immagina la suola di Lejars come un materasso ad acqua. 💦 Quando appoggi il piede, il peso del corpo fa pressione sulle vene, spingendo il sangue verso la circolazione centrale. Se stai fermo troppo a lungo senza muoverti, però, il sangue ristagna… ed è per questo che stare in piedi fermi per ore può far gonfiare i piedi!

La suola di Lejars nella vita di tutti i giorni:

Ogni volta che fai un passo, corri o semplicemente cambi posizione da seduto a in piedi, la suola di Lejars entra in azione, migliorando la circolazione e riducendo l’affaticamento delle gambe. Senza di lei, il ritorno venoso dagli arti inferiori sarebbe molto più difficile e saremmo tutti più soggetti a gambe pesanti e gonfie.

Parole complicate, spiegate semplici

Plesso venoso plantare: un insieme di vene sotto il piede che facilitano il ritorno del sangue al cuore.

Ritorno venoso: il processo con cui il sangue dalle estremità risale verso il cuore, evitando ristagni.

P***a plantare: il meccanismo che sfrutta la pressione del piede per aiutare la circolazione sanguigna.

Come può soffrire?

Piedi gonfi e stanchi: se rimani troppo tempo in piedi senza muoverti, la suola di Lejars non riesce a spingere il sangue verso l’alto e il liquido tende a ristagnare.

Problemi circolatori: una scarsa attivazione della p***a plantare può contribuire a insufficienza venosa, varici o trombosi.

Piedi freddi: se la circolazione è rallentata, i piedi possono diventare più freddi e meno ossigenati.

Momento educativo leggero

Per mantenere la tua suola di Lejars attiva e funzionante:

- muoviti spesso! Anche semplici movimenti delle dita e del piede aiutano la circolazione.

- usa scarpe adeguate, con una buona suola ammortizzante per evitare compressioni eccessive.

- fai esercizi di sollevamento del tallone per attivare il plesso venoso e stimolare il ritorno venoso.

Se senti i piedi gonfi a fine giornata, prova a sollevarli per qualche minuto: la tua suola di Lejars ti ringrazierà! 😊

Curiosità scientifica

La suola di Lejars è un concetto studiato in flebologia, la branca della medicina che si occupa delle vene. È parte del sistema che aiuta il cuore a contrastare la gravità nel ritorno del sangue dagli arti inferiori. Infatti, nelle persone che passano molto tempo in piedi o sedute, il suo malfunzionamento può essere uno dei fattori che predispongono alla formazione di vene varicose. 🔬🩸

Conclusione

La prossima volta che fai un passo, pensa alla tua suola di Lejars e a come lavora instancabilmente per tenere il tuo sangue in movimento. È una p***a naturale che merita rispetto! 🚶‍♀️💨

Ci vediamo la settimana prossima per scoprire un’altra meraviglia del corpo umano, sempre con il sorriso! 😊

Buona lettura 📚👨‍🎓👩🏼‍🎓e buon divertimento 😘
20/03/2025

Buona lettura 📚👨‍🎓👩🏼‍🎓e buon divertimento 😘

IL MUSCOLO CHE COMANDA LA TUA POSTURA (E IL TUO DOLORE)!

Cosa collega la tua colonna vertebrale al bacino e alla gamba, influenza la postura, il respiro, la mobilità e può essere la radice di dolori inspiegabili? Il muscolo grande psoas! Ma attenzione: non è solo un semplice muscolo flessore dell’anca, è un vero e proprio regolatore centrale del tuo corpo! 😱

IL MUSCOLO DELLA SOPRAVVIVENZA E DEL CONTROLLO POSTURALE

Il muscolo grande psoas origina dalla faccia laterale dei corpi vertebrali di T12-L5 e dei loro dischi intervertebrali, proseguendo fino al piccolo trocantere del femore.
Ma ciò che lo rende straordinario è il suo ruolo strategico nel corpo.

E' un muscolo posturale profondo: mantiene l’equilibrio tra la colonna lombare e il bacino. Uno psoas rigido inclina in antiversione il bacino e aumenta la lordosi lombare, creando compensazioni fino alle spalle e al diaframma.

Ha una diretta connessione al diaframma: attraverso il legamento arcuato mediale e le fasce miofasciali, lo psoas è un elemento chiave nella sinergia respiratoria. Uno psoas contratto può alterare la respirazione diaframmatica, riducendo la capacità di espansione polmonare e creando tensioni croniche nel torace.

Influenza il pavimento pelvico: la sua interconnessione con la catena muscolare anteriore profonda (incluso il trasverso dell’addome e il pavimento pelvico) lo rende un possibile attore in problemi di incontinenza o instabilità pelvica.

E' un regolatore della tensione fasciale: lo psoas interagisce con la fascia toraco-lombare e i muscoli adiacenti come il quadrato dei lombi e il diaframma. Se rigido, può causare dolori irradiati nella zona lombare, dorsale e anche addominale!

⚠️ LO SAPEVI CHE…?

Psoas e falsa lombosciatalgia

Uno psoas iperattivo può creare sintomi di lombosciatalgia “falsa”, simulando una radicolopatia. Il muscolo contratto esercita una tensione che può irritare il nervo femorale o, attraverso il piriforme, lo stesso nervo sciatico. Risultato? Dolore che sembra discendere lungo la gamba… ma non è la vera sciatalgia!

Psoas e ernie lombari

Se lo psoas è accorciato, aumenta la compressione discale sulle vertebre lombari, favorendo degenerazioni, protrusioni ed ernie del disco. Uno psoas rigido equivale a più carico sulla schiena!

Psoas e sistema nervoso autonomo

Lo psoas è strettamente legato al sistema nervoso simpatico, il che significa che il suo stato di tensione è influenzato da stress, ansia e postura prolungata. Ecco perché una postura statica errata, uno stile di vita sedentario o eventi emotivi intensi possono alterarne la funzionalità, causando dolore cronico.

MA ALLORA… CHE FARE? 🧐

Molti pensano che lo psoas vada solo allungato, ma questa è una visione riduttiva! Se è iperattivo, potrebbe aver bisogno di essere rilasciato prima di essere allungato.
Il vero segreto è rieducarlo a lavorare in sinergia con il diaframma e la muscolatura del core.

Quanti di voi si ammazzano di stretching per lo psoas senza risultati? O peggio, fanno squat e affondi senza sapere che il loro psoas è già rigido come una corda di violino? Scrivetelo nei commenti! 🚀

E come sempre, per i curiosi che vogliono approfondire, un articolo sull'ileopsoas:

https://educarefisio.com/2024/09/26/il-muscolo-ileopsoas/

Buona lettura
11/03/2025

Buona lettura

Se pensi che il diaframma sia solo un muscolo della respirazione, preparati a rivedere tutto ciò che sai! Questo muscolo, spesso sottovalutato, è il regista invisibile della tua postura, del tuo dolore cronico e persino delle tue emozioni. E il bello? Potrebbe essere lui il responsabile di quel fastidioso dolore alla spalla, del tuo reflusso gastrico o della tua continua tensione cervicale. Sconvolto? Aspetta di leggere il resto!

IL DIAFRAMMA NON È SOLO PER RESPIRARE

Ogni giorno fai circa 22.000 respiri. Ma se il tuo diaframma lavora male, quei 22.000 movimenti diventano altrettante occasioni per creare tensioni, alterare la postura e attivare dolori a distanza.

Quando il diaframma è rigido, bloccato o iperattivo, le sue connessioni anatomiche e neurologiche fanno sì che i suoi problemi si manifestino in punti inaspettati. Ecco cosa potrebbe succedere:

- Dolore alla spalla o al trapezio

Il diaframma è innervato dal nervo frenico (C3-C5), che condivide radici con il plesso brachiale. Se il diaframma è in sofferenza, il tuo sistema nervoso potrebbe percepire il dolore come proveniente dalla spalla, facendoti credere di avere un problema articolare.

- Cervicale e tensioni alla testa

Quando il diaframma è in difficoltà, recluta i muscoli accessori del collo (scaleni, sternocleidomastoideo) per compensare, generando rigidità e dolore cronico.

- Rigidità toracica e problemi digestivi

Il diaframma separa il torace dall’addome e avvolge l’esofago: se si irrigidisce, può causare sensazioni di oppressione al petto, difficoltà nella digestione e persino reflusso gastroesofageo.

- Mal di schiena inspiegabile

Il diaframma è collegato alle vertebre lombari (L1-L3). Se è contratto in modo anomalo, può destabilizzare il bacino e alterare la postura, portando a dolori lombari cronici.

COSA SUCCEDE QUANDO RESPIRI MALE?

Il diaframma non è solo un muscolo, ma un barometro dello stress. Se vivi in uno stato di allerta costante, tendi a respirare in modo toracico e superficiale, iperattivando il sistema nervoso simpatico (quello della risposta “attacco o fuga”).

Questo significa:

Più tensioni cervicali e mal di testa
Maggiore stress e difficoltà a rilassarsi
Digestione compromessa e gonfiore addominale
Perdita di stabilità posturale e dolori muscolo-scheletrici

E se ti dicessi che persino il tuo modo di fumare è collegato al diaframma? Molti fumatori percepiscono sollievo accendendo una sigaretta perché il gesto impone loro di fare un respiro profondo e un’espirazione prolungata. Ma non è la nicotina a rilassarti… è il tuo diaframma che, per un attimo, lavora meglio!

COME PUOI LIBERARE IL TUO DIAFRAMMA?

1️⃣ ESERCIZI DI RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
Prova a respirare lentamente, gonfiando l’addome e sentendo il diaframma scendere. Un’espirazione prolungata rilassa il sistema nervoso.

2️⃣ MOBILITÀ TORACICA
Movimenti di espansione costale e rotazioni aiutano a mantenere la gabbia toracica elastica e il diaframma più libero.

3️⃣ TRATTAMENTI MIOFASCIALI
Tecniche manuali mirate possono decontrarre il diaframma e migliorare la sua funzione, con effetti immediati su postura e respirazione.

4️⃣ ATTENZIONE AI SEGNALI DEL TUO CORPO
Se hai dolori inspiegabili alla spalla, al collo o alla schiena, il problema potrebbe non essere dove senti il dolore, ma molto più in profondità…

IL DIAFRAMMA È IL PUNTO DI CONTROLLO DEL TUO CORPO

Se impari a respirare meglio, migliori la tua postura, riduci il dolore e aiuti il tuo corpo a funzionare in modo più efficiente. Vuoi scoprire se il tuo diaframma sta influenzando la tua salute? Prova ad ascoltare il tuo respiro e osserva cosa cambia!

Condividi questo post con chi ha sempre la spalla rigida, soffre di reflusso o si sente costantemente in tensione… potresti cambiargli la vita! 😁

Per i curiosi, ecco l'episodio sul diaframma della nostra rubrica del giovedì, Muscolandia:

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma/

15/02/2025

Passi molte ore seduto davanti al computer? Il movimento sul posto di lavoro è fondamentale per prevenire tensioni muscolari, rigidità articolare e problemi posturali. L’immagine mostra semplici esercizi che puoi fare in ufficio per mantenere il corpo attivo e ridurre lo stress!

Quali sono i benefici?

Migliorano la circolazione → restare seduti troppo a lungo può ridurre il flusso sanguigno alle gambe, aumentando il rischio di gonfiore e affaticamento.

Riducono le tensioni muscolari → stretching e movimenti leggeri aiutano a prevenire dolori a schiena, collo e spalle.

Aumentano la produttività → piccoli break attivi migliorano la concentrazione e riducono il senso di affaticamento mentale.

Esempi pratici di esercizi in ufficio:

- Stretching dei quadricipiti: come nella figura, afferra la caviglia e porta il tallone verso i glutei per allungare la parte anteriore della coscia.

- Flessioni laterali del busto: alza un braccio sopra la testa e inclina il tronco lateralmente per mobilizzare la colonna e allentare le tensioni lombari.

- Circonduzioni di spalle: ruota le spalle avanti e indietro per sciogliere la tensione accumulata nella parte alta della schiena.

- Sollevamenti sulle punte: alzati sulle punte dei piedi per migliorare la circolazione e attivare i muscoli del polpaccio.

🔬 Curiosità scientifica

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), interrompere la sedentarietà con 2-3 minuti di movimento ogni 30-60 minuti di lavoro sedentario riduce il rischio di disturbi muscolo-scheletrici e migliora il metabolismo. Anche un’attività minima può fare la differenza!

Tu fai movimento in ufficio? Quali strategie usi per combattere la sedentarietà? Scrivilo nei commenti! 🔽

😏🥴😏
10/02/2025

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28/01/2025
Se avete voglia leggete questo interessante articolo... ❤️
28/01/2025

Se avete voglia leggete questo interessante articolo...
❤️

Buona mattinata a tutti, avete preso il caffè oggi? Ecco a voi un po’ di curiosità su questa bevanda così amata dagli italiani!

E non solo una bevanda amata, ma anche un elemento che interagisce con il nostro metabolismo e il sistema nervoso. Ma quanto influisce davvero sul metabolismo e sul consumo di grassi? Approfondiamo la questione con una spiegazione chiara e accessibile!

1️⃣ Caffeina e metabolismo energetico

Parte tecnica: la caffeina è un alcaloide che blocca i recettori dell’adenosina, una sostanza che di solito ci fa sentire rilassati e assonnati. Bloccandola, la caffeina attiva il sistema nervoso simpatico, aumentando il rilascio di adrenalina e noradrenalina. Questo porta a un aumento della temperatura corporea (termogenesi) e del consumo di energia (+3-11% del metabolismo basale).

Esempio per tutti: immagina che il tuo corpo sia come un’auto parcheggiata. L’adenosina preme sul freno, facendoti sentire rilassato. La caffeina invece tira via il freno e accelera leggermente il motore, aumentando il consumo di benzina (energia).

2️⃣ Mobilizzazione dei grassi e lipolisi

Parte tecnica: la caffeina stimola la liberazione di adrenalina, che attiva gli adipociti (cellule di grasso) e la lipasi ormone-sensibile (HSL), enzima che scompone i trigliceridi in acidi grassi liberi. Questo significa che il corpo può usare il grasso come fonte di energia.

❗ Ma ATTENZIONE: se non facciamo movimento, questi acidi grassi non vengono bruciati ma rimessi in deposito!

Esempio per tutti: immagina di avere un frigo pieno di cibo. La caffeina apre lo sportello e tira fuori gli alimenti (grassi). Ma se non li mangi (cioè se non fai attività fisica), li rimetterai in frigo senza usarli!

3️⃣ Effetto tolleranza alla caffeina

Parte tecnica: con il consumo regolare di caffeina, il corpo si adatta e riduce la risposta dei recettori adrenergici. Questo significa che serve sempre più caffeina per ottenere lo stesso effetto, poiché il cervello aumenta il numero di recettori per contrastarne l’azione.

Esempio per tutti: immagina di bere un bicchiere di vino. Se non bevi mai, sentirai subito l’effetto. Ma se bevi ogni giorno, nel tempo il tuo corpo si abitua e devi berne di più per avere lo stesso effetto. Lo stesso vale per la caffeina!

4️⃣ Caffeina e performance sportiva

Parte tecnica: la caffeina migliora la resistenza negli sport di endurance, riducendo la percezione della fatica (agisce sui recettori dell’adenosina nel cervello). Inoltre, facilita il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico, migliorando la contrazione muscolare. Infine, preserva il glicogeno muscolare, inducendo il corpo a usare più grassi come carburante.

Esempio per tutti: immagina di correre una maratona con una batteria di energia. Senza caffeina, la batteria si scarica più velocemente e senti più fatica. Con la caffeina, la batteria si scarica più lentamente e hai più autonomia, permettendoti di correre più a lungo!

5️⃣ Effetti cardiovascolari e sul sonno

Parte tecnica: la caffeina può aumentare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, specialmente nei soggetti sensibili. Inoltre, l’emivita della caffeina è di circa 5-6 ore, ma varia in base alla genetica (CYP1A2): alcuni individui la metabolizzano più lentamente e possono risentire dell’effetto anche dopo molte ore.

Esempio per tutti: immagina di guidare con l’acceleratore leggermente premuto. La caffeina fa aumentare leggermente i giri del motore (battito cardiaco). Se la prendi troppo tardi la sera, è come cercare di dormire con il motore acceso!

CONCLUSIONE: caffè, un alleato ma non un miracolo!

Il caffè accelera il metabolismo, ma l’effetto è temporaneo e diminuisce con l’abitudine. Favorisce la mobilizzazione dei grassi, ma senza esercizio fisico non vengono bruciati. Può migliorare la performance sportiva, ma va usato con intelligenza. Gli effetti variano da persona a persona: alcuni metabolizzano la caffeina più velocemente, altri più lentamente.

E tu? Bevi il caffè prima dell’allenamento o solo per svegliarti la mattina? Scrivilo nei commenti! 😁

https://educarefisio.com/2015/07/30/la-caffeina-come-coadiuvante-analgesico/

💕❤️💕
26/01/2025

💕❤️💕

Si è concluso questo interessante corso sul trattamento osteopatico della donna nel postpartum . Un ringraziamento ai ragazzi che hanno partecipato e alla dottoressa Tatiana Stirpe per la sua disponibilità professionalità . Grazie

Percorso nuovo e molto interessante
24/01/2025

Percorso nuovo e molto interessante

Indirizzo

Lagosanto

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Martedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30
Venerdì 09:00 - 12:00
14:00 - 19:30

Telefono

+393336015620

Sito Web

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