24/04/2025
QUANDO IL DOLORE NON È DI OGGI
Non è sempre quello che succede a far male.
È dove ti tocca.
Il punto esatto in cui qualcosa si era già spezzato molto tempo fa. Una voce antica grida sotto pelle: ecco, lo sapevo. Anche stavolta non sei abbastanza.
Tu reagisci al presente, ma stai rispondendo al passato.
A una fame emotiva rimasta lì,
non sfamata,
non vista,
non accolta.
Chi ti ferisce oggi
non sa di stare calpestando il punto esatto in cui sei già andato in pezzi.
Non conosce la fatica che hai fatto per restare in piedi con addosso ferite mai nominate. Non conosce il peso di tutte le volte in cui hai fatto finta che andasse bene.
E così basta un silenzio,
uno sguardo che non si posa,
una parola nel momento sbagliato,
per riaprire la crepa che hai imparato a nascondere bene.
Quel vuoto antico che non hai mai saputo colmare,
se non chiedendo agli altri di essere ciò che nessuno è mai stato per te.
Ma col tempo impari a riconoscerlo.
Puoi accorgerti che stai cercando nell’altro una riparazione
che non arriverà da fuori.
Perché non è colpa tua se qualcosa è mancato.
E non devi continuare a farti male per colmare un vuoto che non hai creato tu.
Non eri sbagliato. Eri solo in attesa di qualcuno che restasse.
Guarire non è cancellare il dolore.
Significa smettere di condannarti per aver sentito troppo.
Significa sederti accanto a quella parte che ancora trema
e decidere che non la rinnegherai più.
Perché certe ferite non chiedono soluzioni.
Chiedono presenza.
E la presenza è una forma d’amore che puoi scegliere di darti adesso.
Anche se tremi.
Anche se non ti è stato insegnato.
Adesso.
stessi
𝐼𝓁𝓁𝓊𝓈𝓉𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 Minillustrazioni-Linz