06/09/2025
La mielopatia cervicale è una condizione clinica caratterizzata dalla compressione del midollo spinale cervicale.
La caratteristica principale delle mielopatia cervicale è l’apparizione lenta e subdola della sintomatologia.
Spesso si verifica un peggioramento rapido della condizione, seguito da un periodo di remissione in cui non è presente dolore, ma si manifestano diversi sintomi neurologici, come:
⟶ ipoestesia [sensibilità ridotta] a braccia, mani e dita;
⟶ crampi;
⟶ astenia, ovvero debolezza dei muscoli delle braccia, delle spalle e delle mani;
⟶ disequilibrio generalizzato con difficoltà alla coordinazione e deambulazione autonoma;
⟶ perdita progressiva della manualità e delle capacità motorie con ipotrofia muscolare.
Nella mielopatia non si avvertono, dunque, vertigini o capogiri, ma piuttosto il corpo viene recepito come un peso, che non segue più quello che la persona ha intenzione di fare.
La camminata diventa sgraziata, con un andamento tipo “robottino” con piccoli scatti degli arti inferiori.
La perdita delle manualità inizialmente può coinvolgere solo le funzioni di “fino”, come avvitare o cucire: in alcuni casi può addirittura non presentarsi e mostrare un peggioramento grave in poco tempo.
Progressivamente, però, si possono perdere molte funzioni elementari come:
⟶ scrivere;
⟶ abbottonarsi la camicia;
⟶ sollevare oggetti;
⟶ mangiare autonomamente.
Nei casi gravi la mielopatia cervicale può provocare la perdita della mobilità di braccia e gambe, con una severa invalidità della persona coinvolta.
La difficoltà nel riconoscere prontamente i sintomi - e nel riferirli al chirurgo - rende la diagnosi difficile: il punto di partenza per riconoscere la patologia è lo stesso che permette - a medico e paziente - di costruire un solido rapporto di fiducia, fondamentale per iniziare il percorso di guarigione: l'ascolto.
Ed è proprio dall'ascolto della storia clinica del paziente, associato ad un attento esame obiettivo e successivamente confermato attraverso test di imaging che sarà possibile arrivare ad una diagnosi certa.
L’esperienza del chirurgico - in caso di mielopatia cervicale - si vede proprio nella fase di diagnosi e nella scelta delle terapie, che possono alcune volte rimandare nel tempo l’intervento chirurgico e rendere migliore la vita del paziente.
Nei casi meno severi in cui si osserva una stabilità del quadro clinico, il trattamento iniziale della mielopatia cervicale può essere quello non chirurgico.
Lo scopo principale è la diminuzione del dolore e la ripresa di una certa autonomia delle funzioni quotidiane.
Il trattamento conservativo per la mielopatia cervicale include:
⟶ l’uso di un collare morbido;
⟶ l’assunzione di farmaci;
⟶ la fisioterapia.
Il trattamento chirurgico è invece l’unica soluzione nei casi più gravi, permettendo di salvaguardare le funzioni neurologiche e l’autonomia del paziente affetto da mielopatia cervicale.
L’obiettivo è quello di liberare o decomprimere le strutture nervose; può essere eseguito per via anteriore e/o posteriore, con ausilio di mezzi di osteosintesi [gabbie, viti, barre] che permettono di ottenere la stabilità della colonna cervicale.
[⟶ per approfondire: http://bit.ly/la-mielopatia-cervicale]