18/04/2025
Tumore del pancreas in Italia: i numeri dei casi all'anno e quante diagnosi in fase precoce
Il tumore al pancreas rappresenta ancora oggi una delle neoplasie più aggressive e difficili da trattare nonostante gli importanti progressi fatti dalla medicina negli ultimi decenni. I dati relativi al nostro paese parlano chiaro: ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 14.000-15.000 nuovi casi, senza differenze significative di incidenza tra uomini e donne. Pur rappresentando circa il 3% di tutte le neoplasie diagnosticate in Italia, al settimo posto tra i tumori più diffusi, il tumore al pancreas è una tra quelli col tasso di sopravvivenza a cinque anni tra i più bassi, tra il 10% e il 12%.
A differenza di altre neoplasie per le quali si sono registrati significativi miglioramenti nella sopravvivenza, questo tumore continua a mostrare un trend preoccupante con notevole difficoltà di diagnosi precoce. Secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) solo il 7% dei casi viene individuato nelle fasi iniziali e questo accade perché la malattia tende a svilupparsi in modo silente e a manifestarsi clinicamente solo quando è già in stadio avanzato.
L'assenza di test di screening efficaci e di marcatori tumorali specifici rende difficile l’identificazione precoce della neoplasia, a differenza di quanto avviene per altri tumori come quello mammario o al colon-retto. Questo tipo di neoplasia resta una delle sfide per la medicina odierna nella quale abbiamo ancora molta strada da compiere sia in termini di ricerca sia in termini di ottimizzazione delle strategie terapeutiche disponibili.
Nuove prospettive terapeutiche per il tumore del pancreas.
Nonostante la complessità del trattamento, però, la ricerca sta compiendo importanti progressi come un vaccino a RNA neoantigenico sperimentato in uno studio di fase I, un nuovo trattamento farmacologico (irinotecano liposomiale pegilato), utilizzato in combinazione con 5-fluorouracile e leucovorin, ed infine la combinazione tra mitazalimab (un anticorpo diretto contro il recettore CD40) e il regime chemioterapico mFOLFIRINOX.