
30/08/2022
CONFESSIONI SUL LETTONE
Prima di diventare papà ero convinto che delle buone e solide basi fatte di routines, regole e pratiche costanti avessero un peso importante nel percorso di sviluppo.
Una di queste riguardava il lettone e le regole che mi ero dato erano poche ma semplici: mai per un periodo lungo, bene in momenti eccezionali, non troppo “perché poi si abitua”. Insomma, un bel mix di convinzioni, stereotipi e luoghi comuni.
Il peso dell’abitudine mi spaventava, l’idea di dormire per tanto tempo tutti stretti non mi esaltava ed ero convinto che sarebbe stato molto più difficile tornare indietro.
Quando è arrivato Pietro e, ancora di più, con Adele la realtà si è rivelata ben diversa. Tutte quelle certezze si sono sbriciolate dopo le prime notti insonni. Come tutti i genitori fanno quando sono in difficoltà ha prevalso la regola della sopravvivenza. In breve tempo siamo passati da tre a quattro nel lettone per diversi mesi.
Ancora oggi si addormentano tutti e due raggomitolati su di te nel lettone cercando, con le mani ed i piedi, di accorciare il più possibile la distanza. Una volta addormentati li spostiamo nei loro letti e ci raggiungono quando si svegliano la notte o la mattina presto.
In questi 6 anni da papà ho compreso che tutte quelle idee che avevo in testa erano, in linea generale, sensate e ragionevoli ma non tenevano conto di alcuni fattori:
1. siamo tutti diversi e non esistono ricette valide in assoluto;
2. le abitudini e le “buone pratiche” sono utili a patto che siano buone anche per i bambini e non solo per i grandi;
3. dormire insieme non è un vizio o un capriccio ma è un bisogno di contatto fondamentale;
4. quel bisogno, se soddisfatto e sostenuto non preclude alcuna possibilità di crescita e di autonomia ma rinforza il senso di sicurezza e protezione del quale tutto gli esseri umani hanno bisogno per stare bene;
5. c’è un tempo per tutto ma bisogna rispettare i loro tempi in tutte quei momenti della crescita in cui da soli non possono ancora farcela;
6. bisogna essere flessibili perché soltanto osservandoli sapremo la cosa più giusta da fare per loro e per noi.