17/07/2025
Un'amica mi scrive augurandomi in questi giorni di vacanza la serenita' che la bellezza porta.
È vero che essere immersi nella natura è una sferzata di bellezza, come il vento e il sole d'alta quota che oggi hanno inaridito la pelle ma nutrito il cuore.
E mentre cammino cerco di respirare tutto ciò che incontro e macinare ciò che mi abita, consolare il cuore che gocciola la mancanza di Stefania, aprire i sensi alla luce, al colore, all'odore, all'udito, al tatto,
rimanere ferma ad osservare il manto di neve rimasto solo, la superficie increspata del lago, il ghiacciaio che non ha più casa, la marmotta fulminea, e sua maestà la montagna.
Imponente anche se si scompone, anche se si scioglie, anche se rotola a valle.
Dignitosa, accettando il suo destino, accelerato e inaspettato.
E mi accompagna sempre la domanda sul mistero, tra gratitudine e angoscia, tra vuoto e pienezza, tra silenzio e rumore, nell'attesa che il significato si disveli e mi apra a qualche intuizione.
E poi torno semplice... e va tutto bene così com'è: la terra guida i miei passi, il respiro li cuce, il sole li illumina.
Come stai? Mi chiedo.
Metto una mano sul cuore e sorrido con una lacrima.
Bene direi, gli opposti danzano senza ferire.
Inspiro, espiro e mi inchino a ciò che c' è.